Quello dei finanziamenti europei è u mio pallino e qualche tempo fa scrivevo su questo blog dei finanziamenti perduti per la sicurezza delle nostre scuole (clikka) e di quelli perduti per gli impianti sportivi (clikka). Un pacco di decine di milioni di euro. Erano come si può leggere nei link 13 domande per le scuole e 10 per gli impianti sportivi, a valere su fondi europei, tutte respinte.
C’è da dire che i fondi europei sono gli unici attraverso i quali possiamo fare investimenti e Napoli, di questi soldi ne ha assolutamente bisogno, non solo per ristrutturare i nostri edifici pubblici, ma anche per fare quelle importanti opere di riurbanizzazione che riguardano Napoli est, Napoli ovest ed il Porto. Bisognerebbe chiedersi, infatti, quanti operai avremmo impiegato con la spesa di questi fondi e quante imprese avremmo potuto far crescere e creare. In due parola POSTI DI LAVORO di cui tutti a parole, solo a parole e con grande incapacità, si dicono grandi fautori.
Si potrebbero muovere diversi miliardi di euro ed, invece, la politica è al palo della politica e non si occupa affatto dell’amministrazione. Ci si muove per fare alleanze ed accordi e si perde di vista l’obiettivo principale della politica che è Amministrare nel bene e nell’interesse dei cittadini. Si è, infatti, aperto il TotoCandidatoSindaco ed il TotoCandidatoGovernatore senza parlare dei reali problemi delle amministrazione Regionale e Comunale guardando agli aspiranti leader senza far capire cosa si debba assolutamente chiedere a coloro che aspirano a ricoprire queste importanti cariche. Ci piace solo immaginare che uno che è buono nel taglio e cucito sia, poi, anche bravo ad amministrare una città di un milione di abitanti.
Si passa, infatti, indifferentemente dal manager del pallone a quello delle cravatte, ai quali si potrebbero, a questo punto, aggiungere quelli della pizza o quelli dei taralli (che pure hanno una loro valenza Napoletana).
Per capirci oggi leggo su il Mattino di Napoli della promessa del Presidente di Confcommercio di trovare un lavoro alla povera e cara Simona, la fidanzata di Ciro Esposito, senza pensare che i tanti Ciro Esposito di Napoli forse vorrebbero che si mettessero in campo delle serie azioni imprenditorali per creare sviluppo e lavoro per tutti non per una sola persona!
Dello stato attuale ne faccio una colpa alla Regione Campania che ha, contrariamente a quanto affermato, una scarsissima capacità di spesa dei fondi europei ed ai numerosi Comuni, tra cui ovviamente Napoli, che hanno del pari una scarsissima capacità di organizzare i propri uffici per prendere questi fondi.
Dopo le mie segnalazioni, infatti, si è attivato il Servizio Ispettivo del Comune ed il Segretario Generale, i quali mi hanno relazionato sulle cause che ci hanno fatto perdere i soldi, aprendomi una finestra per farmi vedere in concreto ciò che immaginavo.
La causa principale della perdita dei finanziamenti, infatti, è la disorganizzazione degli uffici che si perdono il filo dei procedimenti amministrativi nei passaggi di consegne. Tra un avvicendamento di dirigenti e funzionari e l’altro si perdono sia le carte sia la memoria del procedimento stesso! Assurdo se poi si pensa che il Comune di Napoli riconosce a tutti i dirigenti indistintamente la retribuzione di risultato (clikka) che viene erogata su obiettivi assolutamente generici (clikka).
Il Paradosso è che con questo andazzo dall’Europa ci prendiamo solo i malefici (vedi fiscal compact) e non i benefici!
Da Repubblica Napoli del 29.06.2014
ALESSIO GEMMA
Impianti sportivi, la Regione boccia i progetti del Comune
Accolte un terzo delle richieste dei municipi. In fumo 30 milioni di fondi Ue
PROGETTI per ristrutturare impianti sportivi “confezionati con superficialità”. Bocciati 20 su 24. E 30 milioni di euro di fondi europei vanno in fumo. Ma è solo la punta dell’iceberg. Perché su “352 richieste presentate dai Comuni alla Regione circa il 75 per cento sono state dichiarate inammissibili o ammissibili ma non idonei”. Sotto accusa i dirigenti dei municipi. Napoli fa l’en plein: su 10 proposte del Comune Palazzo Santa Lucia le respinge tutte. A piazza Municipio scatta un’ispezione interna: c’è “una evidente – si legge nella relazione – ma anche generalizzata carenza nella elaborazione progettuale che determina la mancata utilizzazione dei fondi europei”. Ancora: “Circostanza ancora più grave nell’attuale fase di congiuntura economica, nella quale non ci si può permettere di trascurare alcuna fonte di entrate”. Carte che spariscono, documenti obbligatori che mancano e “l’effetto negativo sull’azione amministrativa prodotto dal continuo avvicendarsi della dirigenza, unitamente alla mancanza di puntuali passaggi di consegne”. In poco più di due anni al servizio impianti sportivi si alternano 7 colletti bianchi. È del 2010 l’avviso della Regione per strutture sportive “situate in zone ad alto rischio di emarginazione”: 43 per cento delle risorse messe a bando sono per le 19 città medie della Campania. Arrivano 24 progetti, ne passano 3. Un flop. Scattano ricorsi al Tar e nel 2013 via Santa Lucia pubblica la graduatoria definitiva: ne passano 4. Napoli non c’è. Niente da fare per l’impianto sportivo di Secondigliano, per le palestre del San Paolo, per due piscine e per il campo di San Gennaro dei Poveri alla Sanità. “I progetti erano carenti di documentazione attestante lo stato attuale e lo stato di degrado, attestazione di coerenza con il piano sociale di zona, quadro con validità quinquennale”. Le conclusioni dell’ispezione non lasciano dubbi: “Occorre profondere il massimo sforzo affinché tali opportunità non vengano sprecate”. Attacca il consigliere Gennaro Esposito di Ricostruzione democratica: «Sembra paradossale che ai dirigenti, pur non avendo raggiunto l’obiettivo di portare fondi nelle casse del Comune e di produrre così posti di lavoro in città, venga poi riconosciuto il premio di risultato». Tra i campi da ammodernare c’era anche l’Hugo Pratt di Scampia intitolato due giorni fa a Ciro Esposito, il tifoso ucciso a maggio scorso a Roma prima della finale di Coppa Italia.