Allo scorso consiglio comunale del 25.10.2022, abbiamo approvato una delibera di giunta che ha proposto una transazione con l’appaltatore delle opere eseguite per l’Università di Medicina a Scampia. Il mio intervento è stato tecnico, quasi da avvocato difensore del Comune di Napoli….
La memoria dei Derivati nel Comune di Napoli
Nel consiglio comunale del 25.10.2022 ho voluto ricordare come sono andate le cose nel Comune di Napoli con i cd. Derivati, strumenti finanziari che sono stati oggetto di molte riflessioni che ho anche condotto in passato e che è bene ricordare sempre! Su questo blog infatti troverete altri articoli sul tema
La Tutela dei Diritti Fondamentali della Persona e la deriva Antidemocratica
Nella seduta del 16 settembre scorso del Consiglio Comunale di Napoli ho voluto affermare, ancora una volta, che occorre occuparsi della tutela dei diritti dei cittadini perché in mancanza si corre il rischio di allontanarli dalla politica e, quindi, a giungere a percentuali di astensione sempre più alte con un grave vulnus alla democrazia.
Sicurezza e Legalità – Bilancio Consuntivo 2021 – Occupazione di Suolo Pubblico
Il Consiglio Comunale del 30.05.2022 è stato molto impegnativo, non nascondo il senso di impotenza di fronte ai grandi problemi di Napoli, ma per carattere, non sono abituato a tirarmi indietro, cerco sempre di dare il mio contributo, il mio punto di vista. I temi trattati sono stati tutti importanti spero che la mia fatica serva alla collettività. Dico subito che non penso di avere la verità in tasca, sono sempre disposto a cambiare idea, ma devono convincermi, per questo ricerco sempre la discussione ed il confronto anche con chi manifesta idee contrarie alle mie in modo aspro. Non temo chi mi affronta con nuovi e diversi argomenti temo molto di più chi tace e lavora nell’ombra! Amo la mia Città e per essa mi batto! Di seguito gli stralci dei miei interventi in un consiglio comunale durato 9 ore. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente i Consiglieri Massimo Cilenti e Gennaro Rispoli con i quali ho condiviso questa importante giornata.
L’Aeroporto di Napoli/Grazzanise
Una necessità per Napoli e la Campania!
Finalmente in città si è accesa la discussione sulla necessità di rendere compatibile lo sviluppo dello scalo di Capodichino con la vivibilità di interi quartieri di Napoli, la salute pubblica e la salubrità dell’ambiente. Ulteriori prospettive di sviluppo, vista la saturazione di Capodichino e la scarsa capacità di Pontecagnano, impongono di riprendere con forza il progetto dell’Aeroporto di Napoli/Grazzanise. Senza peli sulla lingua, questo progetto è osteggiato dalle lobby del Nord (negli anni i fondi che erano previsti per Grazzanise, sono stati dirottati su altri aeroporti del Nord) e dalla GESAC che, ovviamente si troverebbe un eventuale concorrente, ove mai lo scalo di Napoli/Grazzanise, all’esito di Bando, dovesse andare ad una compagnia di gestione Aeroportuale diversa. Cosa quest’ultima che non è nè nell’interesse pubblico nè nell’interesse delle regole del mercato. Questi i termini della questione che ho spiegato ampiamente nel consiglio comunale del 16 maggio scorso! Basti pensare che lo Scalo di Grazzanise porterebbe oltre 30.000 nuovi posti di lavoro in Campania!
Napoli Avanti Con lo Jus Soli
Ieri (30.03.2022) il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno proposto da Gennaro Esposito, Gennaro Acampora, Sergio D’Angelo e Savary Ravendra Jeganesan (il Consigliere Aggiunto del Consiglio Comunale). Dal Comune di Napoli, come da quello di Bologna, un atto di civiltà ed integrazione nel riconoscimento dei diritti ai bambini che sono nati in Italia ed hanno concluso almeno un ciclo di istruzione. Una affermazione di principio nella direzione del riconoscimento dei diritti iniziando dai più piccoli affinché non covino rancore e non si sentano non accettati dalla società nella quale di fatto vivino. Un atto di Civiltà Politica, Sociale e Morale.
Un No Fermo alla Camorra
Una Giornata Impegnativa in Consiglio
Ho pensato di mettere insieme l’attività svolta nel Consiglio Comunale del 26.01.2022. Tra i tanti interventi ho selezionato quelli più rilevanti offrendovi anche gli atti che sono stati approvati. I temi sono stati l’aeroporto di Capodichino, il PNRR e la pandemia. Tre argomenti che hanno un impatto sulla città immediato.
Il Patto per Napoli
L’alternativa al cd. “Patto per Napoli”, ad ordinamento vigente, è il dissesto con l’applicazione della disciplina prevista dal Testo Unico degli Enti Locali che, negli anni, ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, non solo a soddisfare i creditori dell’ente locale e rendere ai cittadini servizi degni di questo nome, ma anche a risolvere i problemi di deficit strutturali dei comuni medesimi. Non è assolutamente infrequente, infatti, che un comune dichiarato in dissesto non ci ricada di nuovo l’anno successivo. La legge di bilancio 2022, quindi, offre una alternativa al dissesto, ai comuni capoluogo di città metropolitane, con disavanzo procapite superiore ad €. 700,00. Ebbene, giusto per non lasciarci scappare il primato, Napoli ha il disavanzo più alto di tutte le altre quattro città destinatarie della nuova misura, che ammonta ormai alla stratosferica cifra procapite di €. 2.303,00. Una misura che ricorda, per certi versi, quella adottata con il D.L. 174/2012 del Governo Monti che aveva le medesime finalità ma che, poi, si è rivelata del tutto inefficace per Napoli, anche per la mannaia calata dalla Corte Costituzionale con la nota sentenza n. 80 del 10.02.2021 che ha ridotto il periodo di ammortamento da 30 a 10 anni del fondo anticipazione liquidità, facendo “saltare il banco” a molti comuni italiani. Invero, il Governo Monti all’epoca mise sul tavolo un prestito di 220 milioni di euro da restituire in 10 anni, mentre la situazione complessiva si sarebbe dovuta risanare mediante la vendita del patrimonio, il taglio delle spese e l’aumentando complessivo delle entrate. Successivamente la Sezione Regionale della Corte dei Conti, deputata al controllo del piano di rientro pluriennale, ha ritenuto non raggiunti gli obiettivi della cd. procedura di predissesto costringendo il Comune a ricorrere in appello innanzi alle Sezioni Riunite. Diversamente da come accadde nel 2012, con la legge di bilancio 2022 il Governo ha messo sul “tavolo” napoletano circa 1,3 miliardi di euro a fondo perduto da erogare in 21 anni, con rate non di pari importo, chiedendo in cambio la partecipazione del comune a contribuire, con risorse proprie aggiuntive, al ripiano del disavanzo, nella misura di un quarto del contributo annuo erogato. In buona sostanza il Comune di Napoli dovrà reperire risorse per circa 325 milioni di euro in 21 anni, con rate annuali variabili a seconda dell’ammontare del contributo erogato. Entro il 15 febbraio prossimo dovrà, quindi, essere sottoscritto l’accordo con il quale definire quali delle misure adottare per reperire i 325 milioni di euro, tra quelle previste dalle lettere da a) ad i) del comma 572 della citata legge di bilancio. Tra queste c’è quella dell’incremento della riscossione delle proprie entrate (lettera c) con la facoltà di concedere rateizzazioni da 24 a 36 mesi onde agevolare il pagamento. Ebbene, i cd. residui attivi (si legga crediti) del Comune di Napoli, per imposte tasse, contributi, sanzioni ed altre voci, maturate negli anni, ammontano a circa 4 miliardi di euro, anche frutto di una scarsa propensione dei cittadini napoletani a pagare le tasse per la assoluta inadeguatezza dei servizi. Che questi due dati siano interconnessi è possibile ricavarlo dal semplice raffronto delle classifiche per qualità della vita e percentuale di riscossione; laddove i servizi sono scarsi, il cittadino è più riottoso a pagare le imposte, al netto, ovviamente, di quella fascia di popolazione, non coperta dall’esenzione, che versa in condizioni economiche che non consentono di far fronte ai doveri fiscali in maniera totale o parziale. Che tale dato sia stato considerato dalla legge di Bilancio 2022, lo si ricava dal fatto che alla lettera f) n. 5 si legge che il Comune deve provvedere “all’incremento della qualità, della quantità e della diffusione su tutto il territorio comunale dei servizi erogati alla cittadinanza; a tal fine l’amministrazione è tenuta a predisporre un’apposita relazione annuale”. Sull’altro piatto della bilancia ci sono i debiti commerciali del Comune trattati dai commi 574 e 575 della legge di bilancio 2022, con l’obbligo dei creditori di “insinuarsi al passivo” entro i termini che saranno fissati, per poter essere soddisfatti mediante il pagamento di una percentuale che va dal 40 all’80% del loro ammontare e con la possibilità di rifiutare mantenendo per intero il loro credito e scontando però, in tal caso, tutte le limitazioni connesse al congelamento delle procedure esecutive. L’imperativo categorico, quindi, prima di giungere all’adozione delle altre misure non indolori per i cittadini napoletani, è quello di valorizzare il patrimonio, migliorare i servizi, incrementare la riscossione, razionalizzare la composizione e le funzioni delle società partecipate, riorganizzare gli uffici e le strutture amministrative, ridurre i fitti passivi, utilizzare con cognizione gli investimenti del PNRR. In una parola amministrare ed attuare secondo il dettato Costituzionale il cd. buon andamento della Pubblica Amministrazione affinché si fondi un nuovo patto di fiducia tra cittadini e Comune.
Sempre in difesa dei Cittadini

Oggi sono candidato con Gaetano Manfredi al Consiglio Comunale di Napoli del 3 e 4 ottobre prossimo. Nel 2011 fui eletto al Consiglio con De Magistris che purtroppo si rivelò immediatamente non all’altezza della sfida della Città tanto che dopo sei mesi, iniziai una lunga battaglia di opposizione in Consiglio cercando di correggere gli errori che vedevo. Molte cose è possibile leggerle su questo blog ma ci sono tante battaglie condotte che vale la pena ricordare come:
- la battaglia sullo stadio San Paolo che ho condotto con profitto facendo incassare al Comune di Napoli 6.230.000,00 €. https://gennaroespositoblogdotcom.files.wordpress.com/2014/12/cortedeiconticalcionapoli.pdf https://gennaroespositoblog.com/2014/02/09/sequestro-corte-dei-conti-stadio-san-paolo-e-la-politica-supina-ai-voleri-del-patron/
- Il regolamento per la limitazione del gioco d’azzardo che scrissi e feci approvare dal consiglio comunale https://gennaroespositoblog.com/2017/03/23/gioco-dazzardo-il-tar-campania-conferma-il-regolamento-di-napoli/ https://gennaroespositoblog.com/2014/11/27/la-proposta-di-regolamento-sulle-sale-gioco-e-giochi-leciti/
- il regolamento per le nomine del Sindaco che scrissi e feci approvare: https://gennaroespositoblog.com/2014/05/22/il-testo-definitivo-del-regolamento-sulle-nomine/ https://gennaroespositoblog.com/2012/06/03/proposta-di-regolamento-nomine-e-designazioni-del-comune/
- Il tentativo di evitare il fallimento di Bagnoli Futura https://gennaroespositoblog.com/2014/05/29/chi-rispondera-del-fallimento-di-bagnoli-futura-s-p-a/
- Tante altre battaglie condotte come Presidente del Comitato Vivibilità Cittadina.
La Bufala della Partecipazione ed il Bilancio Previsionale 2016
Al momento delle elezioni tutti si riempiono la bocca di democrazia, partecipazione e trasparenza. Il m5s giunge addirittura a qualificare i propri eletti “dipendenti dei cittadini”, proprio per sottolineare che chi ricopre una carica pubblica, amministrata in vece, nome e conto degli elettori e deve puntualmente informarli e condividere le scelte prima che si voti non dopo altrimenti che partecipazione è. Mi chiedo, allora, se qualcuno di Voi è stato contattato dal Sindaco, assessore o qualche consigliere oppure se ha avuto per lo meno le carte. Ebbene, oggi i giornali sono pieni di articoli sulla seduta del Consiglio Comunale che ha all’ODG il bilancio previsionale 2016/2018 di cui ho dato ampio conto in un precedente articolo su questo Blog (clikka) mettendo a disposizione tutti gli atti del bilancio, sennonché quest’ultimo bilancio è stato integralmente riscritto con un MAXIEMENDAMENTO che ho cercato in tutti i modi sollecitando anche i consiglieri pubblicamente su FB.
Niente da fare il MAXIEMENDAMENTO è un mostro di oltre 300 pagine, di cui si può parlare solo senza leggerlo e senza neppure avere la possibilità di leggerlo.
Tutti i consiglieri e l’amministrazione non hanno avuto neppure il tempo di leggerlo, lo si deve discutere ed approvare a scapito della trasparenza, partecipazione e della democrazia anzi potrei dire che della partecipazione, della trasparenza e della democrazia “non ce ne può fregare di meno!”. Anche i movimenti che sono così presenti con il cd. controllo popolare non hanno detto nulla al riguardo eppure dovrebbero essere i primi a lamentarsi visto che si riuniscono per discutere “laqualunque”.
Solo ieri con fatica, sono riuscito a procurarmi il MAXIEMENDAMENTO (clikka) oggi in discussione in Consiglio. Effettivamente è un mostro, tra l’altro, pieno di numeri, e tabelle che potrebbero essere spiegate con la lettura critica della relazione illustrativa (clikka) allegata. Cosa dire i giornali riportano la notizia ma a nessun giornalista è venuto in mente di fare la domanda: Scusa Comune, scusate consiglieri ed assessori, ma non avevate detto che avreste dovuto fare trasparenza, democrazia e partecipazione?
Certo il bilancio è un atto complicato ma per lo meno ci sono delle scelte su cui i cittadini potrebbero essere facilmente interpellati. Mi chiedo, infatti, se gli elettori della Valente con tutte le sue liste, quelli del Sindaco con tutte le sue liste, quelli di Lettieri con tutte le sue liste e quelli del M5S, siano stati interpellati e se siano d’accordo ad esempio a stipulare un mutuo di 25 milioni di €. per ristrutturare lo Stadio, ovvero, non sarebbero più contenti di farlo ristrutturare a chi ci guadagna sullo stadio, impegnando semmai la somma in altre azioni amministrative ben più importanti. Tra l’altro il mutuo sullo stadio si fa per dire che è un mutuo poiché si prevede di restituirlo in due tranches, una di 5 milioni nel 2016 ed un’altra di 20 milioni nel 2017 “arcibbaccolina!!!”.
La finisco qui anche se la chicca, leggendo tra le sudate pagine c’è: il reddito di cittadinanza è un annuncio e non è nulla di certo checché ne dicano i giornali. Andate a leggere le prime pagine della relazione e ve ne accorgerete voi stessi.
Una cosa è certa la trasparenza, la Partecipazione e la Democrazia si praticano non si dichiarano e poi a cosa serve condividere un atto dopo il voto? I consiglieri ed i partiti per riallacciare il rapporto con i cittadini, specialmente dopo l’astensionismo delle ultime elezioni, farebbero bene ad interpellarli più spesso sulle cose importanti della città e non solo per il voto.
Buona lettura
P.S. Forse il motivo di tanta riservatezza è questo: se condivido un documento così complicato è capace che qualcuno mi fa pure qualche domanda ed io faccio la figura di aver discusso e votato un atto senza neppure averlo letto!!
Regolamento per il Commercio Su Aree Pubbliche e molto altro
Credo sia importante per la cittadinanza capire come sono regolamentate le attività commerciali su aree pubbliche pertanto metto a Vostra disposizione la proposta di Regolamento del Commercio su Aree Pubbliche (clikka) che sarà in discussione al consiglio comunale del 12-19 novembre 2016 che a mio avviso sarà una pura follia in quanto sono calendarizzate oltre trenta atti da esaminare, discutere e votare (clikka).
Altra delibera da considerare è quella lo schema di convenzione (clikka) con la Napoli Servizi che disciplina l’attività di pubblica affissione sul territorio comunale.
Metto a Vostra disposizione tutti gli altri atti deliberativi che a cui potete accedere con un semplice clik da qui.
Mi fermo altrimenti potreste stancarvi e non leggere più gli atti 🙂
Ovviamente resto sempre disponibile al confronto ed alla discussione segnalandoVi che sulle prime due delibere c’è molto interesse. Molti, infatti, me le hanno segnalate in quanto incidono sulla vivibilità della città. Inoltre, pare vi siano delle rimostranze da parte di alcune municipalità poiché sono stati previsti stalli per il commercio in luoghi non opportuni (chiese, monumenti etc etc).
Comune di Napoli il Rendiconto Previsionale 2015
Come ogni anno metto a disposizione dei cittadini tutti i documenti del rendiconto previsionale del comune di Napoli. Questo si può dire è l’atto più importante e si accompagna a molte delibere che compongono il rendiconto. Dico immediatamente che ho bisogno di una mano! Il lavoro questa volta è più pesante degli altri anni perché solo ieri mi hanno fornito i documenti in formato digitale. Non mi dilungo troppo altrimenti Vi passa la voglia di andare a vedere come si ha intenzione e come, in parte, già sono stati spesi i nostri soldi. Il consiglio è fissato per il 30.07 p.v. e per il 31.07, ma è probabile e mi auguro, che servirà solo per incardinare la discussione per poi rinviarla ai primi giorni di agosto di modo di avere qualche giorno in più di studio. Questo è il corposo ordine del giorno (clikka).
Una nota di colore: Molti dichiarano di voler fare trasparenza e partecipazione, compresi quelli del m5s ma poi alla fine, forse anche per incapacità, finiscono per non fare ciò che affermano di voler fare. Trasparenza e partecipazione sono i primi due scalini della democrazia ma, purtroppo, alla fine nessuno li vuole salire per paura di essere controllato o di essere scoperto di aver sbagliare!
Ecco gli atti:
1) Delibera di proposta al consiglio n. 488 2015 di approvazione dello schema di bilancio (clikka);
2) Cartella Allegati al Bilancio previsionale 2015 (clikka).
3) Cartella Bilanci Società Partecipate (clikka).
4) Cartella delibere propedeutiche al Bilancio previsionale 2015 (clikka);
5) Pareri del Collegio dei Revisori (clikka)
Per avere accesso all’intera cartella clikka qui
Oggi (05.08.2015) si è tenuto il consiglio comunale nel quale ho proposto un emendamento alla delibera sulle tariffe 2015 (clikka) ed una Mozione di accompagnamento su ulteriori attività che possono essere delegate alla Polizia Locale (clikka) che saranno discussi domani e che hanno la funzione di ottenere risparmi di spesa ed un incremento delle entrate.
Il mio intervento al consiglio comunale del 05.08.2015 al 3:33:41 domani ci sarà la maratona finale
La finanza speculativa della Giunta Iervolino sulle spalle dei napoletani fino al 2035
Il problema dei derivati (clikka) (operazioni di finanza speculativa fatte nel 2004 dal Comune di Napoli) è assolutamente attuale e concreto e per me ha lo stesso significato del Disastro della discarica di Pianura (clikka). Sono entrambi gravissimi errori che ci vengono dalle passate amministrazioni i cui responsabili sono rimasti assolutamente impuniti, sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista penale, sia dal punto di vista civilistico, sia dal punto di vista del danno erariale! In sostanza possiamo dire che abbiamo ereditato morte, inquinamento e debiti! Un cocktail melefico di cui voglio, ad ogni costo, chiedere conto e ragione!
Ebbene sono convinto che i cittadini Napoletani hanno diritto ad un po’ di giustizia e di verità su questi gravissimi fatti. Inoltre, credo che sia un preciso dovere di ogni amministratore quello di comunicare agli argani competenti i fatti rilevanti sotto i profili delle responsabilità anche al solo fine di attivare tutte le procedure di recupero necessarie nell’interesse pubblico, che gli organi Giudiziari, a ciò deputati, devono perseguire. Non può, infatti, trovare spazio alcuna “omertà” politica.
Per capire ciò di cui sto parlando, consiglio la visione della trasmissione di Report del 14.10.2007 (clikka) che si occupò anche dell’ottimo assessore cardillo che, pare, abbia sottoscritto i contratti IRS swap, senza neppure accorgersi di una commissione a carico del comune, pagata alle banche di circa 21 milioni di euro! In sostanza a fronte di un prestito di 70 milioni di euro, pare che il conto sia arrivato a circa 204 milioni di euro, con il risultato che l’assessore Cardillo è stato anche premiato assegnandogli il posto di dirigente nella società partecipata dal comune STOA’.
Stamane in consiglio comunale, è stata l’occasione per discutere la questione, trattando la rinegoziazione dei mutui (clikka), tra cui appunto i derivati, in sostanza una opportunità che ci consente di avere un respiro meno affannoso perché i tassi di interesse praticati dalla Cassa Depositi e Prestito sono più convenienti.
Proprio per fare luce sulla questione dei derivati ho proposto, ed è stato approvato con 31 voti su 48 (quindi la maggioranza e larga parte dell’opposizione), un ODG (clikka) con il quale, non solo si chiede di verificare i citati contratti di finanza derivata, ma anche di procedere alle informative ai competenti organi della Magistratura Contabile ove mai risultassero delle responsabilità e, da quanto emerge dalla trasmissione di Report dell’epoca, pare che è facile che si configurino delle fattispecie perseguibili sotto vari punti di vista.
Senza, peraltro, considerare che stanno aumentando le pronunce della magistratura civile con le quali sono stati dichiarati nulli i contratti di swap come quello che ha in pancia il Comune di Napoli (CDA Milano sentenza n. 3459/2013; CDA Bologna sentenza n. 734/2014).
La domanda sorge spontanea: perché non agire anche noi?
Ecco il mio intervento al :02:35:06
La Proposta di un nuovo regolamento del Consiglio Comunale
Poiché spesso si parla senza cognizione di causa e spesso anche i giornali scrivono solo al fine di fare uno scoop alterando, quindi, la verità delle cose, e poiché credo che prima di parlare occorre, purtroppo, studiare cercando di avere una visione completa Vi posto la nuova Proposta Di Regolamento Consiglio Comunale (clikka) che è al vaglio della assemblea cittadina già da domani (12.11.2014). Ove mai aveste qualche suggerimento, un emendamento o altro sono ben disposto a valutarli e condividerli con l’aula consiliare.
Le nomine nel Comune di Napoli un cancro difficile da estirpare
Oggi (08.04.2014) in Consiglio Comunale è stata discussa per la terza volta la nostra proposta sulle nomine sindacali e consiliari (clikka) in enti, istituzioni e società partecipate, secondo Voi come è andata a finire? Ebbene abbiamo ripetuto ciò che è accaduto al consiglio del 23.01.2014 (clikka). La maggioranza non ha avuto la forza di bocciarlo e di mostrare il suo vero volto ed il Presidente della Commissione regolamenti nonostante avesse dato in commissione insieme a tutti gli altri per la seconda volta parere favorevole ha avuto il coraggio di chiedere un rinvio in commissione per la terza volta. In politica ho capito che è facile rimangiarsi la parole anzi le parole! Non dico altro ma vi invito a vedere il filmato di uno sfacelo istituzionale e politico figlio della vecchia politica. Un particolare plauso va ad Elena Coccia per il peso che essa stessa ha portato essendo della maggioranza ma non tirandosi affatto indietro per ordini di scuderia. Grazie Elena!
Ovviamente per tutta la discussione il Sindaco è stato completamente assente.
Ecco il Video che consiglio di vedere inizia dal 03:20:20 e poi al 04:29:10 (con una mia dura replica) ma consiglio di vedere anche gli altri interventi tra cui quello di Elena Coccia al 03:53:51 e quello di Simona Molisso al 03:47:17
Alla luce di ciò che è accaduto ho provveduto a fare la seguente richiesta sulle nomine (clikka)
Marco Nonno Vicepresidente: Cronaca di un disastro politico
L’elezione del Vicepresidente del Consiglio Comunale Marco Nonno conferma il principio secondo cui in politica se c’è la possibilità di scegliere tra tre cose, due buone ed una sbagliata, la politica finirà per scegliere sempre quella sbagliata … Se riesco a ritagliarmi un po’ di tempo vi racconto i retroscena tragicomici della elezione del Vicepresidente del Consiglio Comunale.
Ecco come sono andate le cose:
Orbene, la questione è partita con il rinnovo dei presidenti delle commissioni dove la maggioranza aveva fatto un accordo con l’opposizione, alias otto consiglieri di NCD e Forza Italia, lasciando fuori i due consiglieri di Fratelli di Italia (Nonno e Moretto). Per tutto la giornata del 24 marzo, quindi, ha condotto le operazioni l’assessore Sandro Fucito ed il nuovo amministratore delegato della Napoli Holding, in ragione del suo passato di vicecapogabinetto del Sindaco e su cui ho scritto qualche giorno fa (il controllato che controlla il controllore (clikka).
Gli otto consiglieri capitanati da Marco Mansueto hanno tenuto il gioco e, fedeli al patto, hanno eletto i 12 presidenti delle dodici commissioni consiliari che altrimenti la maggioranza non sarebbe riuscita neppure ad eleggersi non avendo i numeri, in cambio della presidenza della commissione trasparenza e della Vicepresidenza da assegnare al consigliere Gabriele Mundo. In tutto questo noi di Ricostruzione Democratica coordinati con PD e SEL abbiamo sempre votato contro le nomine e, per far uscire fuori l’esistenza di quest’accordo, io mi sono candidato, senza successo, alla presidenza della Trasparenze e Carlo Iannello a quella di Bagnoli Futura. Sennonché la maggioranza su quest’ultima commissione con protervia pur di non riconoscere nulla alla opposizione di sinistra composta da Ricostruzione Democratica, PD, SEL e i due di FED (Vasquez e Rinaldi) ci ha sempre votato contro tenendo fuori dall’equilibrio democratico ben 10 consiglieri comunali non ritenendoli né di maggioranza né di opposizione (sic!).
La frittata è stata cotta il 25 marzo in consiglio comunale per l’elezione del Vicepresidente del Consiglio. Noi quando abbiamo capito che la maggioranza non avrebbe mai votato Simona Molisso abbiamo deciso di non partecipare al voto tenendoci fuori e bene abbiamo fatto! Il risultato è stato che la maggioranza interferendo nei fatti della opposizione di destra ha deciso di rompere il patto, preferendo un vicepresidente di minoranza della opposizione stessa compiendo un atto, politicamente scorretto, sia perché è venuta meno ad un patto, sia perché alla fine ha deciso di votare Marco Nonno imputato in un processo dove la procura ha chiesto ben 12 anni di reclusione e dove lo stesso comune si è costituito parte civile. In sostanza la maggioranza in un sol colpo si è messa contro la opposizione di sinistra che è al governo nazionale (PD) e la opposizione di destra (NCD) che è anch’essa al governo nazionale. Poi ci si lamenta che il sindaco si è isolato dalla scena politica! Avreste dovuto vedere le facce degli otto consiglieri di opposizione quando si sono contate le schede, 21 per Marco Nonno e 13 per Gabriele Mundo. Quest’ultimo, infatti, ha avuto 5 voti dalla maggioranza e Nonno ben 19! In sostanza la maggioranza tra Moretto, Mundo e Nonno è riuscita a votare, quasi compatta, Marci Nonno, senza capire che questa scelta non solo non era opportuna ma anche politicamente scorretta, tanto che Elena Coccia ha addirittura dichiarato di voler uscire dalla maggioranza.
Non c’è dubbio dei geni della politica … tanto geni che non sono riuscito neppure a capirli.
Da Corriere del Mezzogiorno del 27.03.2014.
Coccia: «Chiudo con la maggioranza» Il successore: «Se condannato, lascio»
NAPOLI — L’elezione di Marco Nonno a vicepresidente del Consiglio comunale di Napoli l’ha lasciata di stucco. A lei, a Elena Coccia, donna comunista da sempre, «l’idea di essere sostituita da un fascista mi ha fatto venire i brividi. Proprio non ci sto». E’ stato il giorno peggiore da quando siede in aula per la Coccia che ha dovuto appunto lasciare la vicepresidenza ad un esponente dell’opposizione altrimenti la maggioranza non riusciva più a riunirsi. E le fa male constatare che, comunque, hanno votato in 21, quindi molti comunisti o ex comunisti che sostengono il sindaco de Magistris che, pure, senza giri di parole ha dichiarato dopo l’elezione di Nonno: «Oggi è stata scritta una pagina importante per il Consiglio comunale». Non la pensa così Elena Coccia che sbatte la porta a annuncia. «Dopo questo voto mi sento assolutamente libera da vincoli di maggioranza». Lascia, dunque la coalizione di de Magistris aggiungendosi ad altri due eretici già presenti nella Federazione della Sinistra: Vittorio Vasquez e Pietro Rinaldi, che non hanno preso parte al voto. Eppure qualcuno, Nonno, l’ha votato. «Io certo no. Che voto per i fascisti? Ma scherziamo? Esce una comunista e faccio entrare un fascista. Roba da pazzi. Io ho votato Simona Molisso e non solo perché è una donna ma perché penso che in aula ci sia un’opposizione non solo di centrodestra ma anche di centrosinistra». Ed ancora: «Avevo capito che le intese fossero altre, che si votasse Mundo dell’Ncd. Certo, sempre di centrodestra era ma non certo fascista come Marco Nonno. Davvero non capisco questa cosa come sia nata e da chi sia nata. E’ inquietante secondo me questa scelta benché tutti sanno quanto io sia garantista e quanto ritengo che uno sia innocente fino a prova contraria. Questa votazione l’ho trovata però una cosa inquietante per tanti motivi. E se ci sono membri della sinistra o sedicente tale che hanno votato Nonno, lo trovo ancora più inquietante».
Coccia parla quindi di «segno dei tempi» e di «rischio che anche qui cominci ad accadere quello che si è verificato in Francia», ecco perché « tutta la mia battaglia di civilità rispetto a questa elezione da oggi si ferma. Io posso essere solidale e democratica con tutti, ma non lo sono con chi non lo è come i fascisti». Eppure i voti di Fratelli d’Italia, partito di Nonno, sono serviti a molti esponenti della maggioranza di sinistra per essere eletti nelle commissioni. In quel caso, nessuno ha detto nulla. Tranne Elena Coccia. «Anche sulle commissioni penso che si sia trattato di una pagina politica estremamente confusa. Non va bene, infatti, questo consociativismo soprattutto ora quando c’è in tutto il mondo, e in Europa in particolare, una rinascita di focolai antieuropei che dietro la bandiera dell’antieuropeismo nascondono anche razzismo e fascismo in generale. Questo ci tengo a dirlo». Prova a non buttar via proprio tutto quello che è stato finora l’esponente della Federazione della Sinistra, da poco nominata a capo dell’Osservatorio sul Centro Storico-Unesco: «Restano alcune cose buone di questa amministrazione. Penso ai rifiuti che in strada non ci sono più, anche se nulla c’è sul fronte del compostaggio; e penso anche che questo Comune non ha licenziato nessuno, laddove invece altre amministrazioni di sinistra, come quella di Genova, hanno licenziato dipendenti nelle Partecipate. In più, quest’amministrazione mantiene un’apertura anche a forze minoritarie che le leggi elettorali hanno cacciato dal Parlamento, come Prc, il mio partito. Ma tutto qui. Per il resto, quello che è accaduto col voto su Marco Nonno mi costringe a ritenermi fuori dalla maggioranza e, ripeto, con le mani libere». Sulla nomina di Nonno interviene anche Amodio Grimaldi, capogruppo della Federazione delle sinistre: «Io non l’ho votato. Il voto era segreto e non so altri come si sono regolati. So però di aver dato libera scelta a tutto il gruppo». Eppure Nonno ha incassato ben 21 voti su 35. «Non il mio — precisa Grimaldi — ma certo in tanti lo hanno votato». L’esponente di Fds se la prende con il centrodestra: «Se si è arrivati a questo in presenza di un voto a scrutinio segreto è perché il centrodestra, che prima aveva un accordo sul nome di Mundo, si è poi spaccato introducendo anche il nome di Nonno. Credo comunque che alla fine si sia scelta la persona anche in base al comportamento avuto in aula in questi due anni e mezzo, e Nonno è stato sempre presente avendo un atteggiamento corretto. Indipendentemente dalle sue origini di destra».
Grimaldi è stato consigliere anche nel corso del primo mandato Bassolino. E ricorda: «L’atteggiamento di una persona è importante. Ero consigliere comunale quando Michele Florino dell’Msi era presidente del Consiglio comunale. E per onestà intellettuale dico che Florino è stato uno corretto, uno dei migliori in quell’epoca svolgendo il ruolo di governo del consiglio con imparzialità e senso istituzionale oltre che con grande autorevolezza». Marco Nonno ha preso ovviamente male tutte le polemiche che la sua elezione ha scatenato: «Noto dalla lettura dei giornali che non siamo più un paese garantista. Piuttosto in Italia, per certi casi come il mio, prevale la presunzione di colpevolezza». Aggiunge il neopresidente: «Nel ricordare a tutti che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, mi chiedo se non si sia utilizzata strumentalmente la mia posizione processuale per sparare a zero sul sindaco e su un’amministrazione ormai esanime. Come ho già detto, ribadisco che in caso di condanna sono pronto a valutare l’eventuale passo indietro dalle mie cariche istituzionali. Ma fino a quel momento nessuno potrà impedirmi di rappresentare legittimamente le migliaia di persone che hanno scelto di votarmi. L’aula del Consiglio Comunale della terza città d’Italia è sovrana le sue scelte libere e fino a prova contraria non è stato eletto vicepresidente un condannato, ma un incensurato».
Paolo Cuozzo
Da Repubblica Napoli del 27.03.2014
DARIO DEL PORTO
Nonno contrattacca “Mi usano per colpire un sindaco esanime”
L’imputato eletto vicepresidente del Consiglio Comunale “Sodano condannato, De Magistris indagato io incensurato”.
IL SINDACO Luigi de Magistris ne aveva parlato come di una «pagina importante per il Comune ». Ma nello spazio di ventiquattro ore, l’elezione di Marco Nonno come vice presidente del consiglio comunale è diventata piuttosto una nuova ragione di imbarazzo per l’amministrazione arancione. Con il voto decisivo della maggioranza, è stato scelto infatti un nome con un curriculum politico tutto di destra, dichiaratamente fascista, per giunta imputato in un processo dove il Comune è costituito parte civile in giudizio.
Eletto con An, poi passato con Fratelli d’Italia, Nonno è tuttora imputato con l’accusa di devastazione per gli scontri del 2008 contro l’apertura della discarica di Pianura. Il processo è ripreso ieri, la sentenza è attesa per il 16 aprile. Il pm ha chiesto la condanna a 13 anni di reclusione. Un caso, dunque. Il sindaco, che pure ieri ha preso parte a diverse manifestazioni pubbliche, per il momento sceglie la linea del silenzio. Parla invece il presidente del consiglio comunale, Raimondo Pasquino, che non vede problemi di opportunità fra la nomina e la costituzione di parte civile dell’ente. «Perché se così fosse Nonno non dovrebbe essere neanche consigliere. Penso invece che Nonno sia stato scelto proprio per il buon lavoro svolto in quest’aula, anche quando ha presieduto, come consigliere “anziano”, la seduta inaugurale dell’assemblea », afferma Pasquino. Nonno ha trascorso buona parte della mattina a Palazzo di Giustizia, dove si è celebrata ieri la penultima udienza del processo. «Mi chiedo se qualcuno non voglia utilizzare strumentalmente la mia posizione processuale per sparare a zero sul sindaco e su un’amministrazione ormai politicamente esanime», commenta.
Finte dimissione ed il rispetto delle istituzioni
Oggi (17.03.2014) in Consiglio Comunale è scoppiato il caso delle finte dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale Prof. Raimondo Pasquino. Io e Carlo Iannello abbiamo sollevato il caso poiché crediamo che oltre le persone ci sono le istituzioni che vanno in ogni modo salvaguardate da beghe politiche. Il rispetto che ad esse dobbiamo oggi è divenuta l’unica luce che per tenere la barra dritta dobbiamo seguire.
Il mio intervento al 02:27:30
Il Teatro San Carlo tra buona amministrazione e politica
Oggi (30.01.2016) in Consiglio Comunale abbiamo trattato la delibera di ricapitalizzazione del San Carlo di cui ho parlato già in un altro post (il pasticciaccio brutto sul San Carlo clikka). Dopo una lunga riflessione abbiamo decisa di votarla nonostante tutte le perplessità che avevamo. Le motivazioni del travaglio sono ampiamente spiegate nell’intervento che vi linko. Credo sia importante anche sottolineare che è stato approvato anche un nostro emendamento (clikka) che rappresenta una innovazione amministrativa ed un importante punto di trasparenza e di rispetto dei principi di buona amministrazione. Spero sia rispettato nel contenuto cosicché la buona politica possa emergere emergere.
il mio intervento al 03:03:34 quello di Carlo Iannello al 02:10:59
Sul san carlo vedi anche questo estratto di articoli su questo blog:
La democrazia a servizio dei cittadini: il primo Consiglio del 2014
Il 13 gennaio p.v. ci sarà il primo consiglio comunale dell’anno, con un numero di atti all’ordine del giorno che dovremmo finire forse l’anno prossimo, dopo aver studiato sin da ora h. 24 al giorno per giungere al momento del voto preparati. Io mi ostino a cercare di condividere le decisioni che dobbiamo prendere con i cittadini che hanno voglia di dire la loro ma, visti i pochi suggerimenti, ho iniziato a riflettere sul concetto di partecipazione, democrazia e di rappresentanza politica. Fortunatamente di recente ho preso a leggere un libro di Giovanni Sartori (Democrazia) che mi ha rincuorato e nel quale ho trovato un concetto che mi sembra appropriato anche per il vento di “webcrazia” che tira nel Paese: “E’ la democrazia che deve essere a servizio dei cittadini e non i cittadini a servizio della democrazia“. Se tutti i cittadini fossero impegnati nell’amministrazione della cosa pubblica non avrebbero il tempo di fare altro. Ad ogni buon conto io ci provo anche per ragioni di trasparenza e poi non si sa mai potrebbe essere che qualcuno abbia voglia di darsi una lettura e darci un suggerimento utile allo studio. In particolare segnalo le delibere sull’Ippodromo, sul regolamento nomine e sugli Orti Urbani.
Ecco gli atti:
1) Delibera Ippodromo di Agnano (clikka). Questa forse è una delle più importanti. E’ una delibera con la quale si chiede al consiglio di dare atto della risoluzione del vecchio contratto con la società fallita e di autorizzare la concessione dello storico Ippodromo di Agnano fino ad un massimo di trent’anni ampliando il ventaglio di attività imprenditoriali. Per questa delibera sono interessanti i rilievi del Segretario Comunale che apre una seria riflessione sulle cd. clausole sociali ed il diritto europeo ed italiano vigente sulla libertà di iniziativa economica e la concorrenza. Sull’argomento ho avuto modo di apprendere e studiare varie questioni tra cui il mistero, alquanto singolare, dei 235 cavalli di cui non si sapevano i proprietari: Articoli sull’Ippodromo (clikka)
2) Proposta di regolamento nomine (clikka) e delibera sulle incompatibilità (clikka). Queste sono due delibere di nostra iniziativa e sulle quali ho scritto molto su questo blog, facendo anche molti interventi in consiglio comunale. I pareri tecnici sono favorevoli credo che questo potrebbe essere un momento importante per l’amministrazione, da cui capire se si vuole una reale condivisione del potere e la trasparenza anche se la modalità dell’ultima nomina mi ha lasciato ancora una volta perplesso (la nomina alla Napoli Holding (clikka) . Segnalo sul punto il “simpatico” atteggiamento avuto dalla II Municipalità in sede di parere che mi ha fatto un po’ sorridere (la malapolitica delle nomine attecchisce in municipalità (clikka).
3) delibera sul regolamento degli orti urbani (clikka). Il regolamento mi sembra semplice e potrebbe andare. Lo scopo è quello di agevolare la nascita di iniziative sul territorio mediante l’assegnazione di terreni/giardini abbandonati dall’amministrazione a gruppi di cittadini. I pareri tecnici sono favorevoli.
4) delibera sul regolamento del controllo degli atti della giunta (clikka). Questa delibera è di iniziativa dell’ufficio di presidenza non saprei cosa dire. Il regolamento è scarno ma non saprei se integrarlo perché il rischio sarebbe quello di appesantire il procedimento. Forse inserirei l’obbligo di portare gli atti nelle commissioni con almeno 10 giorni di tempo per l’esame. Spesse volte infatti ci siamo trovati con le delibere sul bilancio (di migliaia di pagine) consegnateci il giorno prima o lo stesso giorno della decisione e voi capite che con tutta la buona volontà non ce la si fa … ma forse è voluto…
5) delibera sulla modifica dei meccanismi di nomina nella commissione urbanistica (clikka). Questa è una delibera di iniziativa consiliare (Lebro, Moxedano, Caiazzo) con la quale si vuole dare ai consiglieri comunali il potere di indicare i componenti da nominare nella citata commissione tecnica. I pareri tecnici sono favorevoli…
6) delibera sul riconoscimento del diritto al gioco (clikka). Non saprei condivido lo spirito ma anche le critiche sulla tecnica di formulazione della delibera stessa sollevate dal Segretario Generale che potrebbero dare adito ad inciampi burocratico/amministrativi.
6) delibera di restituzione di un immobile espropriato (clikka). Questa delibera mi ha incuriosito l’immobile è in quel di Ponticelli. Non ho postato tutti gli atti allegati ma chiedo: se abbiamo espropriato un immobile e non ci abbiamo costruito niente forse ci sarà una responsabilità amministrativa e politica? L’esproprio si inserisce nelle costruzioni della legge sul terremoto la 219/1981 fate voi…
Questi non sono tutti gli argomenti; ci sarà anche la nomina dei consiglieri per l’osservatorio sul centro storico ed un’ultima delibera inserita all’ultimo momento di cui non sono neppure in possesso … che dire … A chi è arrivato fino in fondo a quest’articolo faccio i miei complimenti, è sufficiente non chiedo la lettura di tutti gli atti. Credo, però, che il lettore abbia capito cosa vuol dire fare il consigliere comunale in una grande città … tanta passione, studio, fatica e responsabilità! Per questo credo che chiunque abbia aspirazioni politiche debba prima dimostrare di avere le competenze necessarie! Altro che webcrazia e casalingo/casalinga (si fa per dire e senza nulla togliere ai casalinghi) in parlamento!
7) delibera mercatini cittadini (clikka) con questa delibera si chiede al consiglio di autorizzare la proroga per la concessione temporanea delle aree agli operatori della cd. “filiera corta” affinché possano, nelle more della preparazione degli atti tecnici necessari ai bandi, tenersi i mercatini del biologico.
I Napoletani ed il Contratto di Servizio ASIA
Ho già postato su questo blog il il contratto di servizio ASIA (clikka) con le sue belle 297 pagine tra testo contrattuale ed allegati tecnici, per il quale non ho ricevuto alcuna indicazione specifica (la democrazia e la partecipazione è faticosa). Alla fine mi sono studiato l’atto ed ho rinvenuto una serie di questioni che ho sollevato nella discussione: 1) inadeguatezza di alcuni servizi (spazamento e svuotamento cestini); 2) sistema di contestazione inadempimenti inadeguato; 3) potenziamento attività di vigilanza comunale; 4) la insoddisfacente attività di pulizia in alcuni quartieri, citando anche l’esempio di via tarsia.
Ho colto anche l’occasione per dire che la questione dei rifiuti e della pulizia della città è anche un fatto culturale di alcuni napoletani (con la “n” “minuscolissima”) esortando Sindaco ed Assessore all’Ambiente a fare una corretta “comunicazione sociale” dicendo chiaramente che i napoletani che gettano le carte a terra e sporcano la loro città senza rispettare le regole di conferimento sono degli zozzoni”. Noi di Ricostruzione Democratica alla fine non abbiamo partecipato al voto non ritenendo soddisfacente l’atto per i motivi che ho ampiamente spiegato nell’intervento. Consiglio di seguire l’intervento al quale non c’è stata una sostanziale risposta se non una replica tendente a sminuire le questioni sollevate che, per noi, invece restano essenziali.
Il mio intervento al 1:27:45
Mozione di sfiducia: Un momento sofferto di chiarezza politica
Oggi (15.11.2013) in consiglio comunale si è tenuta la discussione sulla mozione di sfiducia al Vicesindaco Tommaso Sodano (clikka) è stata una giornata dura. La mozione ha raccolto 17 voti a favore (il PD ha votato compatto) due astenuti (SEL nella persona del Consigliere Ciro Borriello ed il Presidente Pasquino) e due sono usciti dall’aula (Pietro Rinaldi e Vittorio Vasquez). Di seguito gli interventi
Il mio intervento al ‘3:29:12 in due video a seguire
Per lo Stadio San Paolo occorre che si rispettino i ruoli
Lo Stadio San Paolo nell’immaginario collettivo dei Napoletani rappresenta il tempio del calcio e fino ad oggi, da parte del Sindaco e del Patron del Calcio Napoli, abbiamo sentito solo delle dichiarazioni di principio, senza mai scendere nei particolari. La riunione della Commissione Sport ed Impiantistica Sportiva del Consiglio Comunale, che si è tenuta oggi (24 ottobre 2013), con all’Ordine del Giorno “Stadio San Paolo e Modelli di gestione tra sport e spettacolo”, rappresenta punto di partenza per iniziare effettivamente a capire come si possano procedimentalizzare, nel migliore dei modi possibili, tutti gli interessi pubblici e privati, è il caso di dire, in gioco. Purtroppo non ha partecipato “al gioco” né il Calcio Napoli (che ha inviato un fax) né il Sindaco. Posso dire che tutte le forze politiche del Consiglio Comunale, attraverso i Consiglieri, hanno dichiarato che il primo punto da mettere sul tavolo è il pagamento dei debiti pregressi da parte del Patron De Laurentiis e che nello stadio San Paolo occorre fare in modo di far coesistere tutte le realtà sportive presenti che, tra l’altro, hanno partecipato al tavolo della commissione attraverso i loro rappresentanti federali e del CONI. Tutte le forze politiche, inoltre, hanno rivendicato il ruolo del Consiglio Comunale quale unico organo deputato ad approvare il rinnovo della concessione o qualsivoglia altra proposta dovesse provenire dal Patron. In sostanza non si accettano, sulla gestione dello stadio, trattative a porte chiuse né atti preconfezionati da sottoporre al consiglio per la sola ratifica.
La convenzione attualmente vigente del 03.11.2005 scadrà definitivamente col termine della stagione agonistica 2013/2014. Convenzione, occorre ricordare, che venne stipulata quando il Calcio Napoli versava in condizioni assolutamente diverse, da quelle nelle quali versa oggi e per le quali il Consiglio Comunale di allora diede una “grossa mano” al Patron per consentirgli di fare al meglio il campionato, stabilendo un canone di concessione proporzionato agli incassi e dando un forte contributo in termini di adeguamenti e lavori della struttura stessa. Solo da poco in città si è aperto il dibattito sull’attuazione dello schema contrattuale del 2005 che ha dato luogo ad opposte richieste ed a fraintendimenti tra Patron e Comune, proprio perché non si disciplinò a dovere ciò che doveva essere chiarito provocando attriti tra le parti per le richieste di pagamento dei canoni e per la manutenzione ed adeguamento dell’impianto, che hanno visto sempre l’amministrazione soccombente, per la incapacità di gestire al meglio i problemi ed il timore di non “inimicarsi” i tifosi. Il cuore dei cittadini napoletani, infatti, si divide tra il Napoli e San Gennaro, quasi che le vittorie della squadra cittadina li riscattasse dalla loro condizione di popolo che vede un Nord produttivo ed un Sud depresso. Ciò, però, non può e non deve impedire ad un Buon Amministratore di fare in modo che chi utilizzi un bene pubblico, traendone profitto, in questo caso anche considerevole, debba poi riversarne una parte alla collettività, ovviamente il giusto, mentre nella condizione attuale, non solo il Comune, dal San Paolo, non trae reddito ma, anzi, riesce addirittura a rimetterci, per il costo della manutenzione e del personale senza neppure, come detto, riuscire a farsi pagare ciò che gli è dovuto dal 2007 per incassi e percentuale sui contratti pubblicitari. Lo stadio San Paolo, per tutti i Napoletani, tifosi e non, è la casa del Napoli e, quindi, occorre fare in modo che l’intero quartiere nel quale è inserito abbia la percezione di avere una risorsa e non un problema. Occorre, fare in modo che i tifosi possano facilmente raggiungere a piedi e con i mezzi pubblici l’impianto, occorre che quel luogo sia frequentato sempre da tifosi, turisti e curiosi creando occupazione e sviluppo compatibile e sostenibile, occorre che si crei una vera ricchezza per il quartiere di Fuorigrotta e, quindi, per la Città, ma, per fare questo occorre collaborazione innanzitutto da parte del patron del Napoli. I veri imprenditori, infatti, sono coloro che creano sviluppo ed occupazione nel rispetto dei ruoli e sopratutto rispettando il bene e l’interesse pubblico che non può mai essere pregiudicato facendo prevalere solo ed esclusivamente l’interesse privato. Lo Stadio San Paolo può, infatti, essere un nuovo modello da mettere in campo dove il privato offre idee e risorse per mettere a frutto il bene pubblico. Il Consiglio Comunale, quindi, sarà presto chiamato a decidere ma, per fare questo, occorre acquisire di tutti i dati necessari che dovrebbero essere offerti in prima battuta proprio dal Patron del Calcio Napoli (oggi assente) e da tutti gli sportivi che attualmente lo frequentano. Il primo obiettivo della Commissione, quindi, è stato l’acquisizione e la prima valutazione delle istanze che provengono dalla cittadinanza e dal modo sportivo, peccato che mancavano le due figure principali … ma sarà stato un caso … in queste circostanze occorre che si rispettino tutti ruoli.
Il servizio di julie news clikka
vedi anche:
A Bagnoli c’è la CEMENTIR ed il consiglio non ne parla!!
Oggi c’è stato l’ennesimo consiglio comunale sull’area di Bagnoli ed ancora una volta quando si è giunti al dunque si è deciso di rinviare. A volte ti cascano le braccia! Ecco il nostro comunicato stampa:
“Il consiglio comunale, dopo sei ore di discussione sul tema di Bagnoli, alla fine ha deciso, con la solo opposizione di Ricostruzione Democratica, di non decidere nulla, rinviando ad altra seduta. Ciò nonostante Ricostruzione Democratica avesse chiesto un voto sulla necessità di accertare, dal punto di vista amministrativo, i gravi fatti che il Tribunale penale di Napoli ha indicato e relativi all’inquinamento costante proveniente dall’area Cementir di Bagnoli”.
Il Consiglio Comunale non ha voluto votare l’ODG Cementir (clikka) nonostante, secondo noi fosse urgente ed opportuno che l’amministrazione arrivi prima della magistratura.
Il mio intervento al 00:33:14 ed all’1:02:06
L’intervento di Carlo Iannello sulla questione generale di Bagnoli e sulle novità annunciate dal Sindaco al 02:14:33
su Bagnoli vedi anche i molti articoli già scritti (clikka)
San Carlo e Forum delle Culture: Con la cultura ci si riempie la bocca
Stamane (02.10.2013) in consiglio comunale dopo ciò che è accaduto e sta accadendo nel mondo della cultura ho ritenuto necessario intervenire sulle vicende del San Carlo oltre che sul Forum delle Culture oggetto dell’Ordine del giorno.
Il mio intervento sul San Carlo al 01:34:24
il mio intervento sul Forum delle Culture al 01:04:33
Di seguito il testo del DL Valore Cultura n. 91/2013
Art. 11
Disposizioni urgenti per il risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e il rilancio del sistema nazionale musicale di eccellenza.
1. Al fine di fare fronte allo stato di grave crisi del settore e di pervenire al risanamento delle gestioni e al rilancio delle attivita’ delle fondazioni lirico-sinfoniche, gli enti di cui al decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, e successive modificazioni, e di cui alla legge 11 novembre 2003, n. 310 e successive modificazioni, di seguito denominati “fondazioni”, che versino nelle condizioni di cui all’articolo 21 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, ovvero non possano far fronte ai debiti certi ed esigibili da parte dei terzi, ovvero che siano stati
in regime di amministrazione straordinaria nel corso degli ultimi due esercizi, ma non abbiano ancora terminato la ricapitalizzazione, presentano, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al commissario straordinario di cui al comma 3, un piano di risanamento idoneo ad assicurare gli equilibri strutturali del bilancio, sia sotto il profilo patrimoniale che economico-finanziario, entro i tre successivi esercizi finanziari. I contenuti inderogabili del piano sono:
a) la rinegoziazione e ristrutturazione del debito della fondazione che preveda uno stralcio del valore nominale complessivo del debito esistente al 31 dicembre 2012, comprensivo degli interessi maturati e degli eventuali interessi di mora, nella misura sufficiente ad assicurare, unitamente alle altre misure di cui al presente comma, la sostenibilita’ del piano di risanamento, nonche’ gli equilibri strutturali del bilancio, sia sotto il profilo patrimoniale che economico-finanziario della fondazione;
b) l’indicazione della contribuzione a carico degli enti diversi dallo Stato partecipanti alla fondazione;
c) la riduzione della dotazione organica del personale tecnico e amministrativo fino al cinquanta per cento di quella in essere al 31 dicembre 2012;
d) il divieto di ricorrere a nuovo indebitamento, per il periodo 2014-2016, salvo il disposto del ricorso ai finanziamenti di cui al comma 6; nel caso del ricorso a tali finanziamenti nel piano devono essere indicate misure di copertura adeguate ad assicurare il rimborso del finanziamento;
e) l’entita’ del finanziamento dello Stato, a valere sul fondo di cui al comma 6, per contribuire all’ammortamento del debito, a seguito della definizione degli atti di rinegoziazione e ristrutturazione di cui alla precedente lettera a), e nella misura strettamente necessaria a rendere sostenibile il piano di risanamento;
f) l’individuazione di soluzioni idonee a riportare la fondazione, entro i tre esercizi finanziari successivi, nelle condizioni di attivo patrimoniale e almeno di equilibrio del conto economico;
g) la cessazione dell’efficacia dei contratti integrativi aziendali in vigore, l’applicazione esclusiva degli istituti giuridici e dei livelli minimi delle voci del trattamento economico fondamentale e accessorio previsti dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro e la previsione che i contratti collettivi dovranno in ogni caso risultare compatibili con i vincoli finanziari stabiliti dal piano.
2. I piani di risanamento, corredati di tutti gli atti necessari a dare dimostrazione della loro attendibilita’, della fattibilita’ e appropriatezza delle scelte effettuate, nonche’ dell’accordo
raggiunto con le associazioni sindacali maggiormente rappresentative in ordine alle previsioni di cui al comma 1, lettere c) e g), sono approvati, su proposta motivata del commissario straordinario di cui al comma 3, sentito il collegio dei revisori dei conti, entro trenta giorni dalla loro presentazione, con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Con il medesimo decreto e’ definito il finanziamento erogabile ai sensi del comma 6. Le eventuali integrazioni e modificazioni dei piani conseguenti all’applicazione del comma 3, lettera c), sono approvate, su proposta motivata del commissario straordinario di cui al comma 3, con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
3. Con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro venti giorni dall’entrata in vigore della
legge di conversione del presente decreto, e’ nominato un commissario straordinario del Governo che svolge, con i poteri previsti dal presente articolo, le seguenti funzioni:
a) riceve i piani di risanamento presentati dalle fondazioni ai sensi del comma 1, ne valuta, d’intesa con le fondazioni, le eventuali modifiche e integrazioni, anche definendo criteri e modalita’ per la rinegoziazione e la ristrutturazione del debito di cui al comma 1, lettera a) e li propone, previa verifica della loro adeguatezza e sostenibilita’, all’approvazione del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo e del Ministro dell’economia e delle finanze;
b) sovrintende all’attuazione dei piani di risanamento ed effettua un monitoraggio semestrale dello stato di attuazione degli stessi, redigendo apposita relazione da trasmettere al Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, al Ministero dell’economia e delle finanze e alla competente sezione della Corte dei conti;
c) puo’ richiedere le integrazioni e le modifiche necessarie al fine del conseguimento degli obiettivi di cui al presente articolo, tenuto conto, ai fini dell’aggiornamento dei piani di risanamento, dello stato di avanzamento degli stessi;
d) assicura il rispetto del cronoprogramma delle azioni di risanamento previsto dai piani approvati;
e) puo’ adottare, sentiti i Ministeri interessati, atti e provvedimenti anche in via sostitutiva per assicurare la coerenza delle azioni di risanamento con i piani approvati, previa diffida a provvedere entro un termine non superiore a quindici giorni.
4. Il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo assicura, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, le risorse umane e strumentali necessarie per lo svolgimento dei compiti del commissario straordinario.
5. Con il decreto di cui al comma 3 e’ stabilito il compenso per il commissario straordinario, nel limite massimo di cui all’articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, a valere sulle risorse di bilancio delle fondazioni ammesse alla procedura di cui al comma 1, nonche’ la durata dell’incarico.
6. E’ istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze un fondo di rotazione con dotazione pari a 75 milioni di euro per l’anno 2014 per la concessione a favore delle fondazioni di cui al comma 1 di finanziamenti di durata fino a un massimo di trenta anni.
7. Al fine dell’erogazione delle risorse di cui al comma 6, il commissario straordinario predispone un contratto tipo, approvato dal Ministero dell’economia e delle finanze, nel quale sono, tra l’altro, indicati il tasso di interesse sui finanziamenti, le misure di copertura annuale del rimborso del finanziamento, le modalita’ di erogazione e di restituzione delle predette somme, prevedendo, altresi’, qualora l’ente non adempia nei termini ivi stabiliti al versamento delle rate di ammortamento dovute, sia le modalita’ di recupero delle medesime somme, sia l’applicazione di interessi moratori. L’erogazione delle somme e’ subordinata alla sottoscrizione, da parte di ciascuna delle fondazioni di cui al comma 1, di contratti conformi al contratto tipo. Agli oneri derivanti dal presente comma, pari a 3 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015, si provvede ai sensi dell’articolo 15.
8. Agli oneri derivanti dall’istituzione del fondo di cui al comma 6, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 10, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, utilizzando la dotazione per l’anno 2014 della “Sezione per assicurare la liquidita’ per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali”.
9. Nelle more del perfezionamento del piano di risanamento, per l’anno 2013 una quota fino a 25 milioni di euro puo’ essere anticipata dal Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del
turismo su indicazione del Commissario straordinario, a valere sulle disponibilita’ giacenti, alla data di entrata in vigore del presente decreto, sulle contabilita’ speciali aperte ai sensi dell’articolo 3, comma 8, del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, e successive modificazioni, per la gestione dei fondi assegnati in applicazione dei piani di spesa approvati ai sensi dell’articolo 7 del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 237, intestate ai capi degli Istituti del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, nonche’ a valere sulle somme giacenti presso i conti di tesoreria unica degli Istituti dotati di autonomia speciale di cui all’articolo 15, comma 3, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233, e successive modificazioni, a favore delle fondazioni di cui al comma 1 che versano in una situazione di carenza di liquidita’ tale da pregiudicare la gestione anche ordinaria della fondazione, alle seguenti condizioni:
a) che la fondazione interessata, entro 30 giorni dalla nomina del Commissario straordinario, comunichi al Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo e al Ministero dell’economia e delle finanze l’avvio della negoziazione per la ristrutturazione del debito della fondazione che prevede uno stralcio del valore nominale complessivo del debito stesso, comprensivo degli interessi maturati e degli eventuali interessi di mora, esistente al 31 dicembre 2012, nella misura sufficiente ad assicurare, unitamente alle altre misure di cui al comma 1, la sostenibilita’ finanziaria del piano di risanamento, gli equilibri strutturali del bilancio della fondazione, sia sotto il profilo patrimoniale che economico-finanziario, nonche’ l’avvio delle procedure per la riduzione della dotazione organica del personale tecnico e amministrativo nei termini di cui al comma 1, lettera c);
b) la conclusione dell’accordo di ristrutturazione di cui alla lettera a), da inserire nel piano di risanamento di cui al comma 1, entro il termine previsto da tale comma per la presentazione del piano.
10. Il mancato verificarsi delle condizioni previste dal comma 9, lettere a) e b), determina l’effetto di cui al comma 14. Le anticipazioni finanziarie concesse ai sensi del comma 9 sono rimborsate secondo quanto previsto dai commi 6 e 7.
11. Al fine di sostenere gli enti che operano nel settore dei beni e delle attivita’ culturali, a valere sulle giacenze di cui al comma 9 sono versati all’entrata del bilancio dello Stato ulteriori importi
pari a 3,5 milioni di euro per gli anni 2013 e 2014, per la successiva riassegnazione ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del
turismo.
12. Resta fermo l’obbligo di completamento dei versamenti di cui all’articolo 4, comma 85, della legge 12 novembre 2011, n. 183, secondo una modulazione temporale pari a 2 milioni di euro per l’anno 2013 e a 8,6 milioni di euro annui per il periodo 2014-2018.
13. Per il personale risultante in eccedenza all’esito della rideterminazione delle dotazioni organiche di cui al comma 1, le fondazioni di cui al medesimo comma, fermo restando per la durata del soprannumero il divieto di assunzioni di personale, applicano l’articolo 72, comma 11, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. In caso di ulteriori eccedenze, con uno o piu’ decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa informativa alle organizzazioni sindacali, sono disposti apposita procedura selettiva di idoneita’ e il successivo trasferimento del personale amministrativo e tecnico dipendente a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore del presente decreto nella societa’ Ales S.p.A., nell’ambito delle vacanze di organico e nei limiti delle facolta’ assunzionali di tale societa’.
14. Le fondazioni di cui al comma 1, per le quali non sia stato presentato o non sia approvato un piano di risanamento entro il termine di cui ai commi 1 e 2, ovvero che non raggiungano entro l’esercizio 2016 condizioni di equilibrio strutturale del bilancio, sia sotto il profilo patrimoniale che economico-finanziario, del conto economico sono poste in liquidazione coatta amministrativa.
15. Al fine di assicurare il rilancio del sistema nazionale musicale di eccellenza, le fondazioni adeguano i propri statuti, entro il 31 dicembre 2013, alle seguenti disposizioni:
a) previsione di una struttura organizzativa articolata nei seguenti organi, della durata di cinque anni, il cui compenso e’ stabilito in conformita’ ai criteri stabiliti con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze:
1) il presidente, nella persona del sindaco del comune nel quale ha sede la fondazione, ovvero nella persona da lui nominata, con funzioni di rappresentanza giuridica dell’ente; la presente disposizione non si applica alla Fondazione dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, che e’ presieduta dal presidente dell’Accademia stessa, il quale svolge anche funzioni di sovrintendente;
2) il consiglio di indirizzo, composto dal presidente e dai membri designati da ciascuno dei fondatori pubblici e dai soci privati che versino almeno il cinque per cento del contributo erogato dallo Stato;
3) il sovrintendente, quale unico organo di gestione, nominato dal Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo su proposta del consiglio di indirizzo; il sovrintendente puo’ essere coadiuvato da un direttore artistico e da un direttore amministrativo;
4) l’organo monocratico di monitoraggio degli atti adottati dall’organo di gestione, rinnovabile per non piu’ di due mandati, nominato con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, con il compito di verificare la sostenibilita’ economico-finanziaria e la corrispondenza degli atti adottati dall’organo di gestione con le indicazioni formulate dall’organo di indirizzo, inviando almeno ogni due mesi una relazione al Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo sull’attivita’ di validazione svolta, secondo un prospetto definito con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo;
5) il collegio dei revisori dei conti, composto da tre membri, rinnovabili per non piu’ di due mandati, di cui uno, con funzioni di presidente, designato dal Presidente della Corte dei conti fra i magistrati della Corte dei conti, uno in rappresentanza del Ministero dell’economia e delle finanze e uno in rappresentanza del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo;
b) previsione della partecipazione dei soci privati in proporzione agli apporti finanziari alla gestione o al patrimonio della fondazione, che devono essere non inferiori al tre per cento;
c) previsione che il patrimonio sia articolato in un fondo di dotazione, indisponibile e vincolato al perseguimento delle finalita’ statutarie, e in un fondo di gestione, destinato alle spese correnti di gestione dell’ente.
16. Le nuove disposizioni statutarie si applicano con decorrenza dal 1° gennaio 2015. Il mancato adeguamento dello statuto nei termini di cui al comma 15 determina l’applicazione dell’articolo 21 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367.
17. L’organo di indirizzo esercita le proprie funzioni con l’obbligo di assicurare il pareggio del bilancio. La violazione dell’obbligo comporta l’applicazione dell’articolo 21 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, e la responsabilita’ personale ai sensi dell’articolo 1 della legge 14 gennaio 1994, n. 20, e successive modificazioni. La fondazione e’ soggetta al rispetto della disciplina in tema di appalti di lavori, servizi e forniture prevista dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni. Le spese per eventuali rappresentazioni
lirico-sinfoniche eseguite all’estero sono da imputare in bilancio con copertura finanziaria specificamente deliberata.
18. Anche agli effetti di quanto previsto dal presente articolo in materia di ripartizione del contributo, gli organi di gestione delle fondazioni lirico-sinfoniche coordinano i programmi e la realizzazione delle attivita’, sia all’interno della gestione dell’ente sia rispetto alle altre fondazioni lirico-sinfoniche, assicurando il conseguimento di economie di scala nella gestione
delle risorse di settore e una maggiore offerta di spettacoli, e possono a tal fine essere riuniti in conferenza, presieduta dal direttore generale competente, che la convoca, anche per gruppi individuati per zone geografiche o specifici progetti comuni. La conferenza deve garantire la maggiore diffusione in ogni ambito territoriale degli spettacoli, nonche’ la maggiore offerta al pubblico giovanile, l’innovazione, la promozione di settore con ogni idoneo mezzo di comunicazione, il contenimento e la riduzione del costo dei fattori produttivi, anche mediante lo scambio di spettacoli o la realizzazione di coproduzioni, di singoli corpi artistici e di
materiale scenico, e la promozione dell’acquisto o la condivisione di beni e servizi comuni al settore, anche con riferimento alla nuova produzione musicale.
19. Il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato presso le fondazioni lirico-sinfoniche e’ instaurato esclusivamente a mezzo di apposite procedure selettive pubbliche. Per la certificazione, le conseguenti verifiche e le relative riduzioni del trattamento economico delle assenze per malattia o per infortunio non sul lavoro, si applicano le disposizioni vigenti per il pubblico impiego. Il contratto aziendale di lavoro si conforma alle prescrizioni del contratto nazionale di lavoro ed e’ sottoscritto da ciascuna fondazione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative mediante sottoscrizione di un’ipotesi di accordo da inviare alla Corte dei conti. L’ipotesi di accordo deve rappresentare chiaramente la quantificazione dei costi contrattuali. La Sezione Regionale di controllo della Corte dei conti competente certifica l’attendibilita’ dei costi quantificati e la loro compatibilita’ con gli strumenti di programmazione e bilancio, deliberando entro trenta giorni dalla ricezione, decorsi i quali la certificazione si intende effettuata positivamente. L’esito della certificazione e’ comunicato alla fondazione, al Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo e al Ministero dell’economia e delle finanze. Se la certificazione e’ positiva, la fondazione e’ autorizzata a sottoscrivere definitivamente l’accordo. In caso di certificazione non positiva della Sezione Regionale di controllo della Corte dei conti competente, le parti contraenti non possono procedere alla sottoscrizione definitiva dell’ipotesi di accordo e la fondazione riapre le trattative per la sottoscrizione di una nuova ipotesi di accordo, comunque sottoposta alla procedura di certificazione prevista dal presente comma. Avverso le delibere delle Sezioni regionali di controllo le parti interessate possono ricorrere alle Sezioni Riunite della Corte dei conti in speciale composizione ai sensi dell’articolo 1, comma 169 della legge 24 dicembre 2012, n. 228. Le fondazioni, con apposita delibera dell’organo di indirizzo, procedono a rideterminare l’organico necessario all’attivita’ effettivamente realizzata, previa verifica dell’organo di controllo. La delibera deve garantire l’equilibrio economico-finanziario e la copertura degli oneri della dotazione organica con risorse aventi carattere di certezza e stabilita’. L’articolo 3, comma 6, primo periodo, del decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2010, n. 100, si interpreta nel senso che alle fondazioni, fin dalla loro trasformazione in soggetti di diritto privato, non si applicano le disposizioni di legge che prevedono la stabilizzazione del rapporto di lavoro come conseguenza della violazione delle norme in materia di stipulazione di contratti di lavoro subordinato a termine, di proroga o di rinnovo dei medesimi contratti.
20. La quota del fondo unico per lo spettacolo destinata alle fondazioni lirico-sinfoniche, come annualmente determinata, sentita la Consulta per lo spettacolo, con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, e’ attribuita a ciascuna fondazione con decreto del direttore generale competente, sentita la competente commissione consultiva, sulla base dei seguenti criteri:
a) il 50 per cento della quota di cui al periodo precedente e’ ripartita in considerazione dei costi di produzione derivanti dai programmi di attivita’ realizzati da ciascuna fondazione nell’anno precedente quello cui si riferisce la ripartizione, sulla base di indicatori di rilevazione della produzione;
b) il 25 per cento della quota di cui al primo periodo e’ ripartita in considerazione del miglioramento dei risultati della gestione attraverso la capacita’ di reperire risorse;
c) il 25 per cento della quota di cui al primo periodo e’ ripartita in considerazione della qualita’ artistica dei programmi.
21. Con decreto del Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, sentita la competente commissione consultiva, sono predeterminati gli indicatori di rilevazione della produzione, i parametri per la rilevazione del miglioramento dei risultati della gestione, i parametri per la rilevazione della qualita’ artistica dei programmi, il procedimento di erogazione ai fini della attribuzione del contributo di cui al comma 20.
Scale mobili dei Ventaglieri ed illuminazione del Centro Storico nel Bilancio Comunale
Durante la lunga notte (tra il 17 ed il 18 settembre) della approvazione del Bilancio preventivo 2013 del Comune di Napoli, sono accadute tantissime cose e tantissime decisioni che abbiamo dovuto valutare e proporre e tra queste siamo riusciti ad ottenere l’approvazione all’unanimità di due mozioni importanti per il Centro Storico. Abbiamo, infatti, impegnato il Sindaco e la Giunta Comunale a provvedere alla messa in funzione delle scale mobili che servono al salto di quota dei ventaglieri (clikka) nonché ad incrementare l’illuminazione del centro storico (clikka) assolutamente inadeguata. Speriamo con tutte le nostre forze in un cambio di passo dell’amministrazione, in quanto, essa incide nella carne viva dei cittadini con tasse, imposte e servizi. In alcuni casi è difficile restare fermi e lucidi. Molte volte mi sono rivolto durante la notte ad un amico che vive nelle vele di Scampia (Vittorio Passeggio conosciuto per le sue battaglie nell’area Nord di Napoli) che ha assistito, pazientemente, a tutta la sessione di bilancio ed a cui spesso, tra il serio ed il faceto, ho chiesto cosa ne pensasse da cittadino comune. Mi ha colpito la sua saggezza e la sua semplicità. Alle mia domanda sui tantissimi voti che abbiamo espresso: “Vittò e mo’ che dobbiamo fare? come dobbiamo votare?” Cercando di spiegare anche l’oggetto delle numerose votazioni. Lui mi ha sempre risposto: Gennà tu basta che voti secondo la tua coscienza! La tua coscienza che ti dice ? Mi ha riempito di responsabilità accentuando il peso di ciò che stavo votando, e mi ha ulteriormente convinto che al netto delle alchimie politiche, partitiche e di gruppi ciò che conta sempre e comunque è l’intenzione di fare il bene e l’interesse pubblico anche a costo di sbagliare la strategia! Ci vorrebbe un Vittorio Passeggio per ogni eletto ed eletti più umili in grado di capire che la verità e la ragione spesso non è dentro di noi ma dobbiamo con fatica e sacrificio ricercarla altrove! Grande Vittorio!
Le Donne ed i tempi della politica
l tema è serio ed è stato posto in occasione del consiglio comunale di approvazione del Bilancio preventivo 2013, l’atto più importante. L’iniziativa è stata delle donne che siedono nell’assemblea cittadina e riguarda la compatibilità dei tempi della politica con i tempi dell’essere umano ed in primis delle donne che spesso si fanno carico delle necessità primarie della famiglia.
il mio intervento al 01:09:30
Bilancio Comunale: Fondo per la promozione dello Sport
Nella notte tra il 17 ed il 18 settembre abbiamo proseguito con la manovra di bilancio preventivo del Comune (che è terminata intorno alle 4,00 del mattino) ed il Consiglio Comunale ha approvato la nostra mozione per la promozione dello sport (clikka) con la sola opposizione di Fratelli d’Italia. Ci tenevo molto poiché oltre a prevedere un fondo per la promozione prevede anche un meccanismo sterilizzato per l’assegnazione dei contributi. Credo sia una bella vittoria anche solo aver introdotto un principio assolutamente fondato sul merito. In sostanza abbiamo anticipato un pezzo della nostra proposta di regolamento per l’uso degli impianti sportivi e la promozione dello sport (clikka). E’ interessante seguire il dibattito che si è avuto proprio sulla discrezionalità di assegnazione del contributo.
Il mio internveto al 01:36:01
Occupazione di Suolo Pubblico
Ieri (16.09.2013) sono stati approvati due nostri emendamenti al regolamento sulla occupazione di suolo pubblico. Con il primo (cosap esercizi di asporto clikka) siamo riusciti a prevedere, finalmente, la possibilità per i piccoli esercizi di asporto di poter ottenere l’occupazione di suolo pubblico per la installazione di punti di appoggio (funghi) per poter consumare una pizzetta o un panino. Crediamo di aver fatto due cose buone una per gli esercenti che potranno così avere una opportunità in più per attirare i clienti e l’altra per il comune che incasserà i relativi proventi. Col secondo emendamento (cosap esenzioni clikka) abbiamo voluto disciplinare i casi in cui è possibile accordare una riduzione fino al 50%, ovvero in casi particolari l’esenzione totale fermo restando la copertura di tutti i costi oltre ad una percentuale sui ricavi o suoi biglietti se previsti.
Il diritto alla Casa nel Comune di Napoli
Ieri (10.09.2013) si è tenuto il consiglio comunale sulla questione della regolarizzazione degli occupanti abusivi delle case di cui già trattammo nel consiglio comunale di agosto (sanatoria degli occupanti clikka). La decisione è stata travagliata perché quest’argomento attraversa gli strati più deboli della nostra comunità cittadina. La delibera è stata approvata con un nostro un nostro emendamento che incollo in calce. Ecco i nostri interventi:
l’intervento di Carlo Iannello al 00:30:39 ed il mio intervento al 00:52:10
CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI
del 10 settembre 2013
proposta di emendamento
Alla delibera di iniziativa consiliare P.G. 09.09.2013 n. 287 “Indirizzi per la gestione del patrimonio immobiliare comunale ed il contrasto dei fenomeni di occupazione abusiva mediante azioni di regolarizzazione: sanatorie-volture-sgomberi”.
A pagina 5 della proposta di delibera dopo il secondo capoverso del deliberato aggiungere il seguente testo:
“Le domande di regolarizzazione delle occupazioni improprie sono procedimentalizzate dall’Amministrazione tassativamente secondo l’ordine cronologico di ricezione degli uffici. L’amministrazione ha cura di procedere contestualmente all’esame delle domande degli aventi titolo alla regolarizzazione ed allo sgombero dei non aventi titolo, garantendo e favorendo particolarmente l’assegnazione dell’alloggio ai cittadini che sono stati pretermessi dalle occupazioni improprie regolarizzate così come previsto dall’art. 33 della legge regione Campania n. 18/1997”.
I consiglieri
Gennaro Esposito (RD)
Carlo Iannello (RD)
Simona Molisso (RD)
Inevitabilmente la politica si occupa di noi. I prodromi del bilancio comunale 2013/2014
Di seguito allego tutte le delibere che sono all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 6 settembre 2013 (clikka). Sarà un consiglio fiume con delibere prodromiche al bilancio preventivo 2013/2014 si tratta di IMU, TARES, tariffe d’uso dei servizi individuali, addizionale IRPEF etc etc. In sostanza il Comune metterà le mani nelle vostre tasche e qualora doveste pensare che nelle tasche ormai non c’è rimasto niente comunque commettereste un errore, perché il tutto influirà sui servizi comunali che, ovviamente, peseranno di più proprio su chi non possiede niente! Non aggiungo altro per non sottrarvi le forze alla lettura delle delibere, che gioco forza si occuperanno dei cittadini napoletani e, quindi, anche della stragrande maggioranza delle persone che leggono questo blog. Resto, come sempre, in attesa di avere un vostro parere, forse questa volta è veramente chiedere troppo, ma come qualcuno ha già detto, se voi non vi occupate della politica, comunque la politica si occupa di voi. Buona lettura.
prezzi cessioni aree commerciali clikka
regolamento spese di notifica clikka
TARES5 piano economico finanziario clikka
Sanatoria degli occupanti delle case del Comune
La questione della cd. sanatoria delle “occupazioni abusive” delle case del Comune l’ho letta in questi giorni sui giornali, ed al consiglio comunale del 7 agosto scorso sia io che Simona Molisso abbiamo deciso di intervenire per cercare di fare un po’ di chiarezza tra giunta e consiglio. Ebbene, la cosa che mi ha incuriosito e che pur essendo stati noi di Ricostruzione Democratica ad introdurre l’argomento con il primo intervento che, poi, ha condizionare l’intera seduta del Consiglio Comunale, facendo, peraltro, emergere una gravissima spaccatura con la giunta, i giornali hanno completamente ignorato la nostra attività. Ciò che mi colpisce, infatti, è l’assoluta indifferenza dei giornali a ciò che si tenta di fare nell’istituzione con forze che sono assolutamente nuove. I giornalisti, infatti, anche in questa occasione hanno preferito rincorrere il titolo riportando tesi sostenute da “vecchi arnesi” della politica, finendo per contribuire ad una sorta di “riciclaggio” di personaggi che per anni, avendo occupato uno scranno nel assemblea cittadina, prima di parlare di come fare per risolvere il problema, dovrebbero spiegare ai cittadini come ci si è arrivati al fenomeno delle occupazioni abusive. Fenomeno che, non occorre sottacere, è stato un serbatoio per l’acquisizione di un consenso elettorale “drogato”. Ad un giornalista, per spiegare bene la questione, ho addirittura inviato una mail con un testo coordinato delle norme affinché potesse districarsi nel groviglio legislativo.
Eppure noto una contraddizione nella vicenda, da una parte i giornali ogni tanto riportano editoriali di questo o di quello, illustre e non illustre, che lamenta l’assenza di iniziative politiche nuove nel consiglio comunale, dall’altro gli stessi giornali tacciono ogni volta che c’è la possibilità di sottolineare una proposta politica nuova su un tema specifico.
In questa nostra città dovrebbero mettersi in fila, innanzi ad un plotone di cittadini armati della sana ironia dei gradi Maestri Napoletani Totò e De Filippo, politici, imprenditori e giornalisti ….. non aggiungo altro…
Per comprendere ciò che voglio dire ecco gli interventi di Ricostruzione Democratica
Il mio al 00:03:40 e quello di Simona Molisso all’1:37:43
La holding dei Trasporti e la gestione dei servizi pubblici
Oggi (29.07.2013) in Consiglio Comunale abbiamo discusso la delibera relativa all’accorpamento delle società dei trasporti locali. Tutti gli atti e gli elementi li ho già condivisi su questo blog Napoli e la rivoluzione dei trasporti clikka. Oggi abbiamo discusso e noi di Ricostruzione Democratica ci siamo astenuti. La delibera è passata con un voto bipartisan della maggioranza ufficiale nonché del PD e di pezzi del PDL. I motivi del nostro voto li abbiamo spiegati negli interventi. Io su come intendiamo i beni ed i servizi pubblici ho tra l’altro richiamato il mio intervento fatto in consiglio comunale sulla Napoli servizi e sulla gestione del patrimonio comunale (perché la gestione del patrimonio pubblico deve essere pubblica clikka). La nostra decisione è stata maturata anche per il rigetto dell’emendamento (clikka) che è stato respinto dall’amministrazione che ha mantenuta ferma la sua volontà di cedere il 40% delle quote della società di gestione del trasporto ai privati.
L’intervento di Carlo Iannello al 2:48:24 ed il mio al 3:40:21
Il continuo
Nuove assunzioni al Comune di Napoli ed altro
Oggi (15.07.2013) al Consiglio Comunale abbiamo trattato tre questioni degne di rilievo:
1) Le due delibere di cui al mio precedente post sull’assestamento del piano di riequilibrio (clikka), per le quali noi di Ricostruzione Democratica dopo esserci confrontati con l’assessore al bilancio e con il presidente del Collegio dei Revisori, nella commissione che ha preceduto di qualche ora il Consiglio abbiamo deciso di votare la delibera di assestamento del piano la (527 clikka) ma non la delibera (518 clikka) che certifica che la percentuale delle spese del personale è al 49,11. In realtà tale decisione l’abbiamo maturata in ragione della lettura del parere del collegio dei revisori ed in ragione della lettura della delibera della Corte dei Conti Sez.ne Autonomie n. 27/2011 che è stata più volte richiamata sia dalla delibera di giunta stessa che nel parere del collegio dei revisori.
2) Abbiamo votato la nomina dei cinque consiglieri comunali da inserire nel Comitato di Sorveglianza dell’ABC per il quale sono risultati eletti i consiglieri Amalia Beatrice (IDV 28 voti), Luigi Zimbaldi (indipendente in maggioranza 15 voti), Simona Molisso (R.D.14 voti), Pietro Rinaldi (FED 13 voti) e Salvatore Guangi (PDL 10 voti). Con soddisfazione siamo riusciti ad imporre Simona Molisso nonché il rispetto della percetuale prevista dalla legge per la parità di genere che è stata una vittoria tutta nostra e che avevamo sollevato nello scorso consiglio comunale del 10.07.2013. Difatti sono intervenuto io, poi Carlo Iannello e poi Simona Molisso! Tutti gli interventi a partire dall’1:47:33 è interessante il dibattito per una cosa che dovrebbe essere scontata ma non lo è
3) Ci siamo rifiutati di designare i componenti della Commissione Urbanistica per le ragioni ampiamente spiegate più volte in consiglio comunale (ai nominati della politica diciamo no clikka);
4) Abbiamo trattato anche del problema dei cd. ex custodi essendo stata presentata una mozione (clikka) che tenderebbe ad una soluzione:
Per conoscere le motivazioni delle decisioni che abbiamo preso di seguito:
l’intervento di Carlo Iannello al 00:40:46 ed il mio intervento al 1:47:07 (sul piano di assestamento e nuove assunzioni) nonché al 3:00:12 il mio intervento sulla questioen degli ex custodi:
Assestamento piano di riequilibrio: Il Comune apre la strada a nuove assunzioni?
Il 15.07. p.v. in consiglio comunale avremo due delibere contabili che ovviamente sono difficili da leggere ma che sono atti che incidono nella carne viva dell’amministrazione. Con la delibera 518 (clikka) si da atto che le spese del personale sono calate al di sotto del 50% delle spese correnti di modo che potrebbe essere possibile per l’amministrazione muoversi con assunzioni; ovviamente uso il condizionale in quanto credo che ogni assunzione oggi debba essere valutata cum grano salis verificando ogni aspetto amministrativo/contabile. C’è poi la delibera 527 (clikka) con la quale si assesta il piano di riequilibrio alla luce delle sopravvenienze. Come al solito se ci date una occhiata anche Voi a noi di Ricostruzione Democratica fa piacere. Attendo qualche osservazione utile per le decisione di voto che dovremo prendere lunedì prossimo.
Politiche sociali: Prima le donne ed i bambini
Prima le donne ed i bambini, così si dice se la nave sta affondando ed è così che ho iniziato il mio intervento stamane in commissione congiunta politiche sociali e bilancio con oggetto il pagamento delle prestazioni rese dalle case famiglia e per il sostegno alla cosiddette ragazze madri in difficoltà. Il dato che tutti noi cittadini dobbiamo conoscere è che presso le strutture napoletane ci sono oltre 500 bambini, tra cui, Neonati affetti da ADS, Bambini abusati, Bambini torturati, Bambini maltrattati, Bambini deprivati, Bambini repressi e Bambini depressi … Ebbene, per questi bambini il Comune è tenuto a pagare le rette alle Case Famiglie che non paga dal 2009 con la conseguenza che le case famiglia sono tutte indebitate con le banche e gli operatori non percepiscono lo stipendio da 15 a 20 mesi. In sostanza queste persone che stanno assistendo gli ultimi della nostra maledetta società (mi scuso ma non riesco a trattenermi) stanno facendo da bancomat al comune e quindi a noi cittadini ma ovviamente ora non ce la fanno più! Al Comune sono pervenuti i fondi del D.L. 174/2012 e 58 milioni di euro sono stati stanziati per i servizi indispensabili. Ebbene, tra questi servizi solo 6 milioni sono stati destinati alle case famiglia e per i servizi in favore delle ragazze madri (che dal 2009 hanno un credito di circa 30 milioni) e che ovviamente con uno stanziamento del genere non riusciranno neppure a pagare i debiti in banca, figuriamoci gli stipendi! Ho chiesto con forza di conoscere che destinazione hanno avuto gli altri 52 milioni. Mi è stato riferito che sono andati agli altri servizi indispensabili come illuminazione, munnezza, buche etc. (non so cosa sono gli altri etc.). Come avreste reagito voi a questa risposta? Ho detto che quando la barca affonda si salvano prima le donne ed i bambini e, provocatoriamente, si spengano pure tutte le luci della città purché si assistano i bambini in difficoltà! Occorre che tutti coloro che si ritengono cittadini sappiano perché quando in TV si parla di tagli poi abbiano coscienza del fatto che si stanno tagliando le gambe anche ai nostri bambini maltrattati! Il neo assessore Roberta Gaeta ha dichiarato che provvederà a farsi carico del problema, noi di Ricostruzione Democratica abbiamo chiesto che si blocchino tutti gli altri pagamenti al fine di poter capire cosa si sta pagando e cosa no e per poter in scienza e coscienza fare quella comparazione di interessi che la nostra carta costituzionale impone e dove i valori della solidarietà, dell’uguaglianza, della assistenza sanitaria e sociale costituiscono il nucleo duro dei principi sempre più violati e deprivati da una politica economica che schiaccia i deboli ed arricchisce i padroni della finanza virtuale. Io non ci sto! e voi?
Ecco il documento che molti consiglieri comunali fanno firmato clikka
I Cittadini lo sport e gli Impianti Sportivi Comunali
Nel corso della mia attività di presidente della commissione Sport ed Impianti Sportivi, per la quale ho rassegnato le dimissioni per sopraggiunti motivi politici (clikka), ho condotto una serie di sopralluoghi che credo siano di interesse per i cittadini e che, pertanto, offro in visione affinché ognuno si possa fare la sua opinione e possa contribuire all’azione politico/amministrativa sul territorio del nostro comune:
relazione sullo stadio san paolo (clikka)
I relazione sugli impianti sportivi natatori (clikka)
II relazione sugli impianti sportivi natatori (clikka)
vedi anche:
le sorprese dello stadio san paolo
stadio san paolo e calcio napoli
Il nostro no alla Giunta De Magistris
Una foto sbiadita. Oggi (15.05.2013) il nostro voto al consuntivo 2012 è stato sofferto ho ancora il segno di ciò che abbiamo provato nella difficile decisione che abbiamo adottato. Noi di Ricostruzione Democratica abbiamo bocciato il consuntivo 2012, un bilancio tutto di questa gestione. Mi dicono che scrivo troppo, pertanto, i motivi li potrete sentire e vedere dal video che posto relativo ai nostri interventi in Consiglio Comunale. Trenta i voti favorevoli per il bilancio e sono venuti da, IDV, FED e tre new entri, SEL, UDC e CD (centro democratico quello di Nello Formisano). Il PD, invece, è stato più morbido (della serie entro o non entro in giunta) e si è astenuto. Il significato di quello che è accaduto potrebbe essere l’imminente rimpasto di giunta che si allarga ad altre forze speriamo non sia una sorta di restaurazione. La reazione del Sindaco nei nostri confronti la leggo dall’ANSA che riporto: DE MAGISTRIS: GRUPPO RD NON ALL’ALTEZZA CON IL LORO VOTO HANNO ROTTO IL PATTO ELETTORALE CON IL SINDACO (ANSA) NAPOLI, 15 MAG – “Il gruppo di Ricostruzione democratica ha dimostrato di non essere all’altezza di una sfida così importante“. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris in relazione al voto contrario espresso dal gruppo consiliare nella votazione del rendiconto 2012. Il sindaco, sottolineando “la tenuta significativa della maggioranza e il contributo venuto anche da parte di altri settori”, ha definito “brutto” il voto dei consiglieri Iannello, Molisso ed Esposito. “Con il voto contrario – ha detto de Magistris – hanno rotto il patto elettorale con il sindaco perché – ha spiegato – sono stati eletti solo grazie al premio di maggioranza del sindaco“. Mi dispiace leggere queste parole e di nuovo la storia che siamo stati eletti grazie al sindaco come fosse un premio. In realtà credo che abbiamo ampiamente dimostrato di lavorare sodo e di sentire tutto il peso e la responsabilità verso i cittadini che hanno dato fiducia ad un sindaco “rivoluzionario” che doveva rompere con le vecchie logiche ed invece …. se avete voglia di capire guardatevi gli interventi da dove si comprendono bene i motivi del nostro voto contrario. Ho ancora l’amaro in bocca …
L’intervento di Simona Molisso, sui debiti fuori bilancio, all’1:23:48 e la dichiarazione di voto di RD sempre sui debiti fuori bilancio al 2:02:40 a seguire il mio intervento al 3:40:03 sul bilancio consuntivo
La continuazione del mio intervento e poi quello di Carlo Iannello al 6:38
Concorso di Toponomastica Femminile in Comune
Il concorso di Toponomastica femminile viene dopo un Convegno sulla toponomastica (clikka) e dopo un percorso amministrativo (clikka) a valle del quale siamo riusciti anche ad eleggere all’interno della Commissione per la toponomastica Giuliana Cacciapuoti che ci ha aiutato a comprendere il tema di genere sulla attribuzione degli odonimi alle strade. Molto costruttivo ed interessante il rapporto con i ragazzi. Il 17 aprile 2013, presso la sala del Consiglio Comunale, abbiamo celebrato la premiazione del primo concorso di Toponomastica femminile. Bella partecipazione vivace dei giovani studenti e mi sono emozionato per alcune biografie, in particolare quella di Rita Atria.
Ecco i vincitori:
Categoria profilo biografico locale :
– Liceo Linguistico Istituto T. Campanella — Professor Livio Miccoli per la biografia di Enrichetta Caracciolo .
Categoria profilo biografico nazionale:
– Liceo Linguistico Istituto T. Campanella — Professoressa Daniela Esposito, per la biografia di Rita Atria.
Categoria profilo biografico internazionale:
- Istituto per i servizi turistici A.Serra — Professoressa Cinzia Azzalini -per la biografia di Hannah Arendt .
Ecco le biografie:
Rita Atria
“Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi c’impedisce di sognare. Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo”
Le parole di una giovane ragazza dall’aspetto esile e dolce, dai capelli ed occhi neri, neri come tanti dei suoi giorni passati per combattere la mafia, neri come i lutti che ha dovuto subire e neri come il mondo in cui ha vissuto. Esile e dolce ma con una grande forza di combattere e di cambiare il mondo della mafia.
Rita è nata il 4 settembre del 1974 a Partanna, un piccolo paese poco conosciuto del comune di Belice, divenuto poi famoso in seguito al terremoto. Rita era figlia del “boss” locale ovvero Vito Atria. Il padre fu ucciso quando la piccola Rita aveva 11 anni, ciò la portò a legarsi con il fratello Nicola e la cognata Piera Aiello. In questo periodo il fratello le “svela” svariati progetti, nomi e azioni fella mafia. Purtroppo però anche il fratello nel giugno del 1991 fu ucciso dalla mafia. In seguito a questo lutto la moglie di Nicola, Piera, presa dalla rabbia incominciò a collaborare con la polizia, così anche Rita prendendo esempio dalla cognata, incominciò a collaborare con la polizia e conobbe il giudice Paolo Borsellino. Sin dal loro primo incontro fra i due ci fu un amore filiale e da quel momento non si lasciarono più. Paolo l’adotto, lei era la sua “picciridda” e per Rita “ zio Paolo” era veramente ragione di vita! Grazie all’intervento di Rita furono arrestati vari mafiosi. Per sicurezza la ragazza viveva a Roma in un indirizzo segretissimo. Qui studiava, ma la sua vita era veramente difficile, non poteva avere vita sociale e doveva essere sempre scortata perché ogni giorno c’era rischio di morte. S’impegnava tanto negli studi; sta di fatto che pochi giorni prima della sua tragica morte, aveva dato l’esame di maturità portando come argomento di tesina Giovanni Falcone .
Purtroppo dopo la strage di “via d’Amelio“ la quale portò la morte di Paolo Borsellino, esattamente dopo una settimana, Rita si lanciò dal settimo piano del suo “palazzo segreto”. La polizia trovò sul tavolo una lettera per Paolo Borsellino dove stava scritto : “Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita.
Tutti hanno paura, ma io l’unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi.
Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarci. Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta. Rita Atria”
Così il 26 luglio del 1992 si chiudono per l’ultima volta i dolci occhi neri della piccola Rita.
Al funerale della piccola Rita non si presentarono i compaesani, il suo fidanzato, ma soprattutto la cosa più strana e pazzesca è che a quel funerale non ci fu neanche la madre!
Si presentò solo dopo la cerimonia, si presentò dinanzi la sua tomba con un martello distruggendo la lapide di marmo, e non “contenta” distrusse anche la foto della sua bambina. Non era rabbia per la sua morte, non era dolore, non era la sofferenza della perdita della figlia, non era lutto, era odio, odio per la sua bambina, per ciò che aveva portato in grembo per nove mesi, per il sangue del suo sangue.
““”””Fimmina con lingua longa e amica degli sbirri”, queste furono le uniche parole della madre in quella occasione.
La riteneva una vergogna per tutti i mafiosi le ripeteva in continuazione che doveva farsi i fatti suoi . Era “na Fimmina senza onore” per la madre.
Ma Rita è morta per noi ed è importante che noi la ricordiamo per quello che è stato per quello che è !
HANNAH ARENDT
Hannah Arendt (Linden, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975) è stata una filosofa, storica e scrittrice tedesca naturalizzata statunitense. Emigrata negli Stati Uniti d’America, da cui ottenne anche la cittadinanza, rifiutò sempre di essere categorizzata come filosofa.
Nata da una famiglia ebraica a Linden e cresciuta a Königsberg prima (città natale del suo ammirato precursore Immanuel Kant) e Berlino poi, Arendt fu studentessa di filosofia di Martin Heidegger all’Università di Marburgo. Ebbe una relazione sentimentale segreta con quest’ultimo, scoprendone solo piuttosto tardi le simpatie naziste, da cui si dissociò, non riuscendo tuttavia mai del tutto a cancellare l’amore e la devozione verso il suo primo maestro. Dopo aver chiuso questa relazione, Hanna Arendt si trasferì a Heidelberg dove si laureò con una tesi sul concetto di amore in sant’Agostino.
La tesi fu pubblicata nel 1929, ma a Arendt fu negata la possibilità di venire abilitata all’insegnamento nelle università tedesche nel 1933, per via delle sue origini ebraiche. Dopo di che lasciò la Germania per Parigi. Durante la sua permanenza in Francia Hannah Arendt si prodigò per aiutare esuli ebrei della Germania nazista. Ad ogni modo, dopo l’invasione tedesca (e conseguente occupazione) della Francia durante la seconda guerra mondiale, e la successiva deportazione di ebrei e ebree verso i campi di concentramento tedeschi, Hannah Arendt dovette emigrare anche da qui. Nel 1940 sposò il poeta e filosofo tedesco Heinrich Blücher, con cui emigrò (assieme a sua madre) negli Stati Uniti, con l’aiuto del giornalista americano Varian Fry. Dopo di che divenne attivista nella comunità ebraica tedesca di New York, e scrisse per il settimanale Aufbau.
Dopo la seconda guerra mondiale si riconciliò con Heidegger e testimoniò in suo favore durante un processo in cui lo si accusava di aver favorito il regime nazista. Morì il 4 dicembre 1975 in seguito ad un attacco cardiaco, fu sepolta al Bard College, in Annandale sullo Hudson, New York. Nel 1985 a Parigi si tenne un convegno sull’opere della Arendt organizzato da Françoise Collin, filosofa e saggista belga nonché illustre appartenente al Movimento femminista francese; questo ciclo di conferenze aprì la strada ad una innovativa interpretazione del pensiero Arendtiano.
Le opere
I lavori della Arendt riguardarono la natura del potere, la politica, l’autorità e il totalitarismo.
Nel suo resoconto del processo ad Eichmann per il New Yorker (che divenne poi il libro La banalità del male – Eichmann a Gerusalemme (1963)) Arendt ha sollevato la questione che il male possa non essere radicale: anzi è proprio l’assenza di radici, di memoria, del non ritornare sui propri pensieri e sulle proprie azioni mediante un dialogo con se stessi (dialogo che la Arendt definisce due in uno e da cui secondo lei scaturisce e si giustifica l’azione morale) che persone spesso banali si trasformano in autentici agenti del male. È questa stessa banalità a rendere, com’è accaduto nella Germania nazista, un popolo acquiescente quando non complice con i più terribili misfatti della storia ed a far sentire l’individuo non responsabile dei suoi crimini, senza il benché minimo senso critico.
Scrisse anche Le origini del totalitarismo (1951), in cui tracciò le radici dello stalinismo e del nazismo, e le loro connessioni con l’antisemitismo. Questo libro fu al centro di molte controversie, perché comparava due sistemi che alla maggior parte degli studiosi europei – e anche a molti statunitensi – sembravano diametralmente opposti.
L’opera però che delinea in maniera esemplare la sua teoria politica venne pubblicata nel 1958 con il titolo Vita Activa. La Condizione umana in cui compie una spregiudicata analisi della società di massa ed un’accorata denuncia della condizione dell’uomo contemporaneo condannato a una sostanziale solitudine.
ENRICHETTA CARACCIOLO (Napoli, 1821 – 1901)
Enrichetta Caracciolo nacque a Napoli il 17 Febbraio 1821, figlia di Don Fabio Caracciolo e della nobildonna palermitana Teresa Cutelli. Alla morte del padre, la madre, desiderosa di risposarsi e di restare libera dai precedenti vincoli familiari, la costrinse ad entrare nel convento di San Gregorio Armeno a Napoli.
Nel 1840, all’età di diciannove anni, Enrichetta fu costretta dunque a prendere i voti ma nel 1846 presentò al Papa Pio IX una richiesta di essere sciolta dai vincoli monacali. La sua richiesta però non fu accolta.
Nel 1848, in occasione della prima guerra d’Indipendenza, prese posizione contro i Borboni, per quanto le fosse possibile considerando la sua condizione di monaca, introducendo in convento giornali liberali e denunciando il fenomeno delle monacazioni forzate.
Il 7 Settembre del 1860, quando Giuseppe Garibaldi entrò a Napoli, durante la messa di ringraziamento per la sconfitta dei Borboni, Enrichetta depose sull’altare il velo monacale, lasciando per sempre il convento. Più tardi, nonostante l’età – aveva superato i quaranta anni e dunque all’epoca non era più considerata in età da matrimonio – e il suo trascorso monacale, sposò il patriota Giovanni Greuther e pubblicò un libro di memorie, I misteri del Chiostro Napoletano (1864), che destò grande interesse e fu tradotto in sei lingue. L’opera ebbe un successo immediato in Italia e all’estero, suscitò anche vivaci polemiche per il suo taglio violentemente anticlericale e fu apprezzata anche da personaggi come Manzoni, Settembrini e dal principe di Galles. Inoltre Garibaldi le scrisse una lettera per ringraziarla di alcuni bellissimi sonetti che aveva a lui dedicato.
Nel 1866, anno della terza guerra d’Indipendenza, pubblicò un Proclama alla Donna Italiana in cui esortava le donne a sostenere la causa nazionale. Nel 1867 fece parte del Comitato femminile Napoletano di sostegno al disegno di legge di Salvatore Morelli per i diritti femminili.
Nonostante la sua notorietà e la sua infaticabile attività, Enrichetta non ebbe alcun riconoscimento ufficiale dal governo italiano. Garibaldi, partendo dall’assedio di Capua, non fece in tempo a firmare il decreto con il quale aveva intenzione di nominarla ispettrice agli educandati di Napoli. Riteniamo giusto intitolare una strada di Napoli ad Enrichetta Caracciolo: pur essendo stata una figura molto importante nella storia – partecipò attivamente all’Unità d’Italia e fu tra le prime ispiratrici del movimento femminista – non ha mai goduto di un riconoscimento ufficiale, che giungerebbe ora finalmente da parte della sua Città.
Ammirevole è stato il suo coraggio di esprimere le proprio idee e di raccontare la sua esperienza in un libro, in un periodo in cui era quasi impossibile per una donna ribellarsi, far valere i propri diritti ma soprattutto battersi contro la monacazione forzata
Dobbiamo considerarci fieri di aver avuto una donna di gran valore a Napoli che merita l’intitolazione di una strada cittadina.
Il 17 febbraio del 1600, il filosofo Giordano Bruno fu condannato al rogo dalla Chiesa di Roma per non aver rinnegato le sue idee. Egli è considerato un martire del libero pensiero contro l’oscurantismo e l’intolleranza della religione.
Il 17 febbraio – celebrato da molti come il giorno della libertà di pensiero – potrebbe essere considerato per i napoletani come un giorno doppiamente importante: infatti è anche il giorno della nascita di Enrichetta Caracciolo che – come il filosofo nolano – si è battuta con determinazione fino alla fine dei suoi giorni per difendere ed affermare le sue idee.
Il Consiglio Comunale su Bagnoli la grande incompiuta
Ieri (28.03.2013) c’è stato il Consiglio Comunale. Il tema da discutere era Bagnoli, un’area che da vent’anni aspetta di essere restituita ai cittadini. Noi ci siamo già più volte espressi su molte questioni e molti sono i post su questo blog: parco dello sport (clikka); Bagnoli Futura (clikka) e la nostra posizione di opposizione alla ricapitalizzazione (clikka), la bonifica (clikka) e tante altre questioni che riguardano anche lo Zoo, Edenlandia e Cinodromo (clikka), il Collegio Ciano (ex NATO) clikka etc. Di recente c’è stato poi l’incendio di Città della Scienza un colpo al cuore per l’intera area che ha aperto una discussione sulla ricostruzione che in ragione degli strumenti urbanistici vigenti e del vincolo ambientale sull’area non potrebbe essere ricostruita dov’era. La questione è spinosissima ed a me non è ancora del tutto chiara ma ne stiamo con coscienza discutendo fra noi, con i cittadini di buona volontà e l’assise di Bagnoli. Ieri il Sindaco di cui posto il video, ha iniziato ad esporre la sua idea su Bagnoli ricomprendendo anche le altre aree e devo dire che sia io, che Carlo Iannello che Simona Molisso, abbiamo apprezzato molto la visione offerta, sembrava di sentire uno di noi o di leggere uno dei nostri blog. La cosa che mi ha colpito è stata la reazione di qualche consigliere di maggioranza che, forse abituato a vederci critici ci ha, in un certo qual modo, redarguiti dicendo che erano solo chiacchiere e non ci sono atti e fatti a conforto. Ho ovviamente risposto che noi siamo e siamo stati critici tutte le volte che c’è stato bisogno, secondo la nostra visione, di essere critici votando anche contro importanti atti (i link sopra lo dimostrano), ma che non abbiamo alcuna preclusione di sorta verso il sindaco mentre, invece, gruppi o colleghi di maggioranza, seppure critici, quando si è trattato di votare poi hanno sempre votato appoggiando le scelte. Voglio dire che per noi non c’è alcuna preclusione preconcetta, la nostra strada è sempre e comunque l’interesse pubblico e se il Sindaco dimostra di essere sintonizzato su questo “canale” ovviamente avrà il nostro appoggio non dovendo dimostrare nulla a nessuno e nella consapevolezza di poter sempre valutare in scienza e coscienza gli atti su cui si chiede un nostro voto. Ad ogni buon conto anche questa volta le notizie uscite sul giornale sono inadeguate perché rappresentano una realtà semplicistica, il TG3 Campania ha titolato: “Nulla di Fatto” perché ci siamo aggiornati (sic!). Invece credo e spero che l’intervento del Sindaco sia stato qualcosa di più che noi ovviamente misureremo sui singoli atti! Un’altra questione che mi ha colpito è l’articolo di oggi sul Corriere (che vi incollo stotto) che riporta la notizia della visita del nuovissimo Presidente del Senato a Città della Scienza e la sua dichiarazione che questa venga ricostruita la dov’era! Mi chiedo se i politici di “grosso calibro” (noi siamo degli artigiani della politica) si informino e studino prima di parlare. La questione è assolutamente dilaniante per noi! Da un lato, infatti, c’è la tesi di quelli che non vogliono darla vinta alla camorra (sempreché sia stata la camorra a combinare il disastro) dall’altro c’è la voglia di ripristinare la linea di costa e di dare libero accesso alla spiaggia nel rispetto dei vincoli ambientali e del PRG. Inoltre, ci sono i lavoratori che sono stati (non capisco il perché) catechizzati sulla tesi della ricostruzione di Città della Scienza là dov’era. In realtà nel ragionamento che stiamo portando avanti c’è che il nostro territorio non ha bisogno di altro cemento, che nell’area ci sono altri manufatti immediatamente disponibili, che rischierebbero l’abbandono o la speculazione, tra cui il collegio Ciano, la Mostra d’Oltre Mare, le aree Zoo, Edenlandia, Cinodromo, che potrebbero essere utilizzate sin da subito facendo in modo che i soldi che dovrebbero essere spesi in cemento, potrebbero essere spesi in formazione e progetti, in una parola in persone, e poi non capisco cosa possa interessare ai lavoratori, lavorare lì dov’era o a pochi metri! Allo stato è ancora tutto ingarbugliato come è strana la circostanza che il Comune di Napoli sarebbe socio della Fondazione Idis solo a metà perché non avrebbe completato, a distanza di vent’anni, il procedimento di adesione (?). Io sono caparbio e voglio capire! Napoli è una città difficile e senza i suoi cittadini di buona volontà non si solleverà MAI !
In consiglio abbiamo depositato due ordini del giorno che vi invito a leggere: 1.ODGbagnoli28.03.2013 (clikka); 2.ODGbagnoli28.03.2013 (clikka)
L’intervento del Sindaco al 2:15:00
Dal Corriere del Mezzogiorno del 29.03.2013 Angelo Lo Monaco:
Grasso: Città della Scienza risorgerà dov’era
Il presidente del Senato a Coroglio accolto dal governatore e Silvestrini
NAPOLI — Nella sua visita a Città della Scienza, il presidente del Senato Pietro Grasso ha scelto parole pienamente in linea con lo spirito pasquale del periodo: «Sono qui — ha detto — in un atto di solidarietà per quello che è successo, un atto di vicinanza ai lavoratori rimasti senza lavoro. Per commemorare quello che è morto ma che deve rinascere. Non si può sottostare al ricatto di chi voleva distruggere questo sito che ha una valenza eccezionale sotto il profilo del paese, dell’Italia, della formazione dei nostri ragazzi, della scienza, della tecnica. Dev’essere ricostruito qui, in questa sede. Intanto perché è molto più facile ricostruire qui e molto più rapido. E poi so che ci sono già iniziative per convogliare dei fondi su Città della Scienza, seppure in un momento economico difficile». Prima di lasciare Coroglio, il nuovo presidente di Palazzo Madama, che ha scelto Napoli per la sua prima trasferta da quando gli è stata assegnata l’alta carica, ha poi fatto una promessa: «So che in questo mese è prevista una cerimonia di riapertura con gli allievi delle scuole: io tornerò per essere presente, per fare un giro insieme ai ragazzi, che certamente riprenderanno piano piano a frequentare questo luogo».
La cerimonia, che sarà sostanzialmente simbolica, è prevista per mercoledì 10 aprile (alle 20 nella Sala Newton) con un concerto di sostegno alla ricostruzione dello Science Centre dopo l’incendio del 4 marzo (biglietto d’ingresso fissato a 25 euro e prezzo scontato di 10 euro per i giovani fino a 18 anni). In quell’occasione il maestro Michele Campanella, che nel ’96 aveva suonato alla prima inaugurazione, eseguirà al pianoforte musiche di Liszt, Verdi e Wagner. A seguire si terrà l’inaugurazione di parte delle aree espositive, che riapriranno al pubblico dal giorno successivo. Per tutto il fine settimana si terranno eventi, animazioni e incontri, ovviamente utilizzando principalmente gli spazi all’aperto e quelli che il fuoco non ha devastato.
La visita di Grasso, raccontano i collaboratori di Vittorio Silvestrini, è nata per iniziativa dello stesso presidente del Senato, che alcuni giorni fa ha telefonato per comunicare le proprie intenzioni. Ieri, poi, è arrivato alle 14.40, dopo aver partecipato alla Festa dell’Aeronautica in piazza Plebiscito con il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, Grasso è stato accolto dal governatore Stefano Caldoro e dal professore Vittorio Silvestrini, fondatore e presidente della Fondazione Idis. Con loro si è fermato per i saluti di rito e per un aggiornamento sulla situazione dopo l’incendio. Successivamente, sempre con Caldoro e Silvestrini, Grasso si è avvicinato all’area del rogo. Al di là del nastro bianco e rosso, però, neppure lui è potuto andare, perché l’accesso è consentito soltanto ai vigili del fuoco impegnati nella rimozione delle macerie e dei detriti pericolosi. A porte chiuse, in quella che era la sede del sito web introdotta da un cartello con la scritta «Educazione alla scienza 2.0», il presidente del Senato ha incontrato una delegazione dei lavoratori di Città della Scienza che hanno perso, letteralmente, il posto di lavoro.
Al di là della visita e degli auspici espressi nell’occasione da Grasso, qual è la situazione concreta? Ci sono oppure no i soldi per la ricostruzione? E sarà una ricostruzione oppure un trasloco? Caldoro è fiducioso: «La volontà c’è tutta, attendiamo che il Governo approvi un decreto che rafforzerà la collaborazione interistituzionale. Inoltre, si è sbloccata la situazione di Corporea». Corporea è il museo in costruzione nell’area che ospita l’incubatore di imprese, proprio di fronte all’ingresso di Città della Scienza e ad essa destinato. I fondi sono gestiti dalla società regionale Campania Innovazione e i lavori sono fermi. Ma stanno per riprendere: per il completamento occorreranno dieci mesi. Meno di quanti ne occorrano per restaurare i padiglioni divorati dalle fiamme. «Corporea ha una superficie di 5.000 metri quadri, mentre nell’area distrutta ne avevamo 10.000», dice Silvestrini, che come Grasso sottolinea: «Città della Scienza resta qua, i suoli sono della Fondazione Idis. Per ricostruirla — aggiunge — occorre soltanto presentare una dia, la dichiarazione di inizio lavori, perché non serve una variante al piano regolatore, che invece sarebbe necessaria per spostare tutto altrove. L’edificio era stato costruito in epoca borbonica ed era lì dal 1853». Prima di presentare la dia, occorrerà verificare che somma riconoscerà l’assicurazione. E prima di ricostruire dovrà essere bonificato il terreno dalle sostanze inquinanti prodotte dall’incendio, no? «Sì, e per quell’operazione ci sono 5 milioni stanziati dal ministro Passera. All’inizio della prossima settimana sarò al Provveditorato alle Opere pubbliche, che se ne occuperà, per concordare un piano d’azione», dice con decisione Silvestrini. I tempi? «Diciotto mesi dall’inizio dei lavori, quindi per fine 2014 il museo sarà pronto».
Aiutiamo lo Sport a Scampia
Oggi (08.03.2013) sono intervenuto nel Consiglio Comunale anche per esprimere la mia solidarietà a Gianni Maddaloni che in questi giorni e settimane sta vivendo una condizione assolutamente frustrante come è apparso su tutta la stampa cittadina. Di Gianni Maddaloni avevo già manifestato la mia vicinanza all’opera meritoria che svolge sul territorio di scampia (clikka). Ho colto l’occasione anche per fare una riflessione su come si danno i contributi pubblici.
Il mio intervento al 1:14:48
Il Consiglio dell’8 marzo 2013 sull’ACN Coppa America
Il tema è stato quello delle partecipate. Oggi (8.03.2013) abbiamo trattato la stabilizzazione dell’ACN di cui al mio precedente post (clikka). Io sono intervenuto, ed insieme ad i miei compagni di Ricostruzione Democratica abbiamo votato contro. In particolare al centro del mio intervento ho posto la deliberazione della Corte dei Conti del 31.01.2013 (clikka) sullo stato delle casse comunali e sulle raccomandazioni di razionalizzazione delle partecipate che secondo noi impediscono qualsivoglia costituzione di altre partecipate per il Comune. La delibera è passata con 27 voti a favore e soli tre voti contro, il mio quello di Carlo Iannello (Simona Molisso si è dovuta allontanare per allattare il bambino) e quello di Pietro Rinaldi (FED) l’opposizione tutta si è astenuta, due voti a favore sono venuti da UDC e da FLI. Devo dire che mi meraviglio sempre perché fino a prima del voto cinque/sei consiglieri della maggioranza mi avevano detto che non avrebbero votato a favore. Spero di resistere e di continuare a meravigliarmi. Se si ascolta l’intervento credo non sarà difficile capire che questa delibera ha il parere non favorevole del Segretario Generale, del Direttore dei Servizi Finanziari ed è in contrasto della Delibera della Corte dei Conti citata e di ciò tutti i consiglieri penso siano a conoscenza. Mi chiedo cosa altro dobbiamo fare …
Di seguito gli interventi di Carlo Iannello al 1:37:37 ed il mio al 2:23:31 che credo siano interessanti:
la dichiarazione di voto all’1:20:56
Consiglio del 28 febbraio 2013 i miei interventi
Faccio una considerazione preliminare: Al Comune di Napoli va il merito di aver reso pubbliche le sedute e quindi tutti Voi potete vedere cosa fanno i Vostri rappresentanti, mi chiedo invece cosa facciano i nostri rappresentanti nel Consiglio Regionale e nel Consiglio Provinciale, tanto per cominciare!! Spero non abbiano paura di farsi vedere e di difendere in pubblico le loro scelte di voto!!!
Sulla delibera relativa alla adozione del “regolamento sul sistema dei controlli interni” di cui al mio precedente post (clikka) ecco il mio intervento al 1:10:14
Di seguito, invece, un altro mio intervento sulla proposta di istituzione di una Commissione di Vigilanza sulla gestione del patrimonio del Comune di Napoli attraverso la Napoli Servizi S.p.a. Ovviamente mi sono espresso negativamente, la proposta non è passata. Ritengo, infatti, un inutile spreco di risorse e di energia creare organismi ulteriori quando, invece, ci si dovrebbe impegnare di più a far funzionare quelli esistenti. Inoltre ritengo che sul patrimonio del comune di napoli e sulle miserie della povera gente non si possa fare campagna elettorale né consenso. Come consigliere comunale credo che io, così come tutti gli altri consiglieri, non debba essere investito di problematiche relative a cessi o tapparelle del patrimonio ERP che non funzionano. Questa è pura gestione a cui deve attendere il personale non politico degli enti locali!!!
Il mio intervento al 1:21:25
Piano di riequilibrio del Comune di Napoli e l’astensione di Ricostruzione Democratica
Ieri (28.01.2013) si è tenuta la seduta del consiglio comunale nella quale è stato approvato il piano di riequilibrio finanziario di cui al mio precedente post (clikka). Nella stessa giornata di ieri ci è pervenuto il parere collegio revisori (clikka) che insieme con i colleghi del gruppo abbiamo letto attentamente non essendo riusciti ad approfondire come si deve la delibera che era alla nostra attenzione per i ristretti tempi. Tutto il gruppo di Ricostruzione Democratica si è astenuto poiché non c’è stata data la possibilità di capire cosa in realtà stavamo approvando. Nella delibera, infatti, erano riportati solo i numeri e non le modalità circa l’adozione provvedimenti strategici per la nostra città. Per capire le mie perplessità di seguito potrete seguire il mio intervento e quello di Carlo Iannello che credo esprimano bene le perplessità che abbiamo manifestato in Consiglio. Diciamo che c’è stato anche un episodio accaduto in aula (che si può notare all’inizio del mio intervento) che ci ha lasciati molto perplessi. Buona visione:
Il mio intervento al 2:48:18
L’intervento di Carlo Iannello al 2:13:50
Piazza Garibaldi è pubblica ed è sempre stata pubblica!
Oggi 26.10.2012, in consiglio comunale è ritornata di nuovo la delibera su Piazza Garibaldi di cui già ho scritto in due post (clikka clikka1). Ancora una volta la delibera è stata rinviata per ulteriori approfondimenti, su richiesta di Ricostruzione Democratica. Abbiamo anche chiesto che gli atti siano inviati alla Corte dei Conti in sede consultiva onde eliminare ogni dubbio. Ciò che è incredibile, ed è comprensibile a tutti, è che si sia potuto comprare Piazza Garibaldi come se non fosse già del Comune di Napoli e dei cittadini Napoletani. Non abbiamo infatti ritenuto esaustivo il parere fornito dai servizi tecnici ai quali abbiamo chiesto precise risposte : parere richiestachiarimenti
Manifestazione di Interesse Nuovo Stadio
Regolamento Assegnazione Immobili
Di seguito allego il regolamento di assegnazione degli immobili che sarà all’oggetto del consiglio comunale del 16.10 p.v. Ci sono molte perplessità perché vuole disciplinare tutte le tipologie di assegnazione (commerciale, ad associazioni no profit etc.) in modo identico, mentre invece, credo, che il regolamento dovrebbe essere diviso in Titoli con oggetto le tre diverse tipologie con disciplina diversa. Il regolamento non si occupa, ovviamente, dell’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale e pubblica (ERP) che sono disciplinati dalla legge regionale. Come al solito chi volesse darci una mano è sempre ben accetto.
Ricostruzione Democratica
Idee ricostruttive della democrazia: I consiglieri Simona Molisso, Carlo Iannello e Gennaro Esposito, hanno presentato le loro dimissioni dai rispettivi gruppi consiliari Federazione della Sinistra e Napoli è Tua, costituendo un nuovo gruppo consiliare con denominazione “Ricostruzione Democratica” eleggendo capogruppo la Consigliera Simona Molisso (nasce Ricostruzione Democratica clikka). La gravissima crisi in cui versa il Paese, che inevitabilmente travolge la nostra città in modo dirompente, richiede di modificare radicalmente i paradigmi con cui si è andati avanti in quest’ultimo disastroso ventennio: il paese si trova in una situazione metaforicamente analoga a quella del dopoguerra, perché immerso in macerie morali e materiali. La politica deve ricostruire il tessuto democratico civile e morale, abbandonando le prassi scorrette e parassitarie dell’ultimo ventennio che l’hanno resa sprezzante del mandato elettorale ed indifferente al bene comune ed all’interesse pubblico. È solo sulla base di una nuova e coerente programmazione volta a tutelare i cittadini, i servizi loro offerti, i programmi di serio sviluppo, che potremo essere interlocutori del governo e non subire l’umiliazione dell’etero-direzione delle nostre politiche economiche e sociali. Dobbiamo, pertanto, impegnarci per un progetto ambizioso, quello di ricostruire l’amministrazione cittadina, razionalizzandola, rendendola più efficiente, smantellando i baracconi e le sacche di inefficienza. Non possiamo limitarci a chiedere l’aiuto del governo, ma dobbiamo sfruttare fino in fondo i poteri di programmazione e pianificazione comunali per ricostruire l’amministrazione pubblica in base ai servizi di qualità da offrire ai cittadini, a programmi di sviluppo seri, alla radicale eliminazione di ogni sacca di inefficienza. Ciò fatto, pretendere i trasferimenti da Roma per la nostra città che potrà e dovrà investire con legittima autonomia politica ed amministrativa. Non si tratta di un programma nuovo, ma semplicemente di ricollocare l’azione amministrativa nei cardini sanciti dalla Costituzione repubblicana, per cui i dipendenti pubblici e gli eletti sono al servizio dei cittadini. È per questo che ci è parso opportuno richiamare nel nome del gruppo lo spirito di cui si fecero carico i costituenti i quali ricostruirono la democrazia dopo un ventennio e una guerra tragici. Riteniamo, infatti, che non servano formule nuove, ma che tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno siano descritti in modo limpido nella nostra carta costituzionale. http://www.ideericostruttivedemocrazia.org/
Bagnoli Futura quale Futuro?
Il 7 settembre scorso ho postato la delibera di giunta su bagnoli futura che prevede una sorta di ricapitalizzazione della società mediante la rinuncia del comune di napoli al trasferimento della Porta del Parco, del parco dello sport e del turtle centre, tutti beni che dovrebbero essere assegnati al patrimonio indisponibile dell’amministrazione. Oggi posto la relazione del Collegio dei Revisori sulla citata delibera. All’adozione dell’atto, di cui il Consiglio è investito, vi sono numerose difficoltà tecniche dovute ad uno stato, direi, comatoso della società. Ultimamente, infatti, lo stesso Sindaco in una intervista riferiva circa Bagnoli Futura: “abbiamo ereditato un cadavere”. Ecco oggi al consiglio comunale si chiede di resuscitare il morto solo che a parere mio forse per fare ciò non basterebbe il “Figlio” ma ci vorrebbe il “Padre”. Siamo, infatti, ad una svolta epocale dove o ci si infila nel solco del rispetto delle regole o si viaggia su una strada parallela che potrebbe avere anche brusche inversioni ad “U”. Di ciò, infatti, ci avvertono i revisori che paventano la possibilità che i beni di cui si chiede il trasferimento potrebbero essere coinvolti in una procedura concorsuale (alias fallimento). Bagnoli Futura ha riportato perdite di bilancio in tre esercizi 2008, 2009 e 2010, come riferiscono gli stessi Revisori e per legge la società non può essere assolutamente beneficiare di alcuna attribuzione. E’ da un po’ di giorni che mi chiedo cosa c’entri la politica in questo. Si può per ragioni “politiche” infrangere la legge? E se si qual’è il limite oltre il quale il “superamento” della legge non è consentito? chi lo stabilisce? La questione è molto seria perché la chiusura o peggio il fallimento di Bagnoli Futura determinerebbe anche il fallimento di una intera area dove il Comune perderebbe il controllo. Ma questo può essere imputato a quest’amministrazione? O al suo consiglio comunale? Io sono convinto di no. Occorre però avere coraggio ed essere in grado di affrontare la realtà e non avere paura di puntare il dito verso i colpevoli affinché se ne assumono la responsabilità innanzi al tutta la città! Per cambiare rotta occorre vincolarsi al rispetto delle regole ed investire la città del dibattito sul futuro di Bagnoli.
RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI Napoli, 18 settembre 2012
Rif.: delibera di G.C. n.661 del 09-08-2012 – proposta al Consiglio: modifica dell’Atto Costitutivo, dello Statuto e della Convenzione della Bagnolifutura Società di Trasformazione Urbana per Azioni costituita con delibera di Consiglio Comunale n°40 del 18/02/2002.
Con il provvedimento in esame la G.C. propone di modificare l’articolo 1 dell’Atto Costitutivo, l’articolo 4 dello Statuto della Bagnolifutura Società di Trasformazione Urbana per Azioni costituita con delibera di Consiglio Comunale n°40 del 18/02/2002, nonché approvare un nuovo testo della Convenzione tra la medesima società ed i tre Enti pubblici azionisti.
Ai sensi dell’articolo 4, comma 18 del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, coordinato con la legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148, le modifiche proposte devono essere sottoposte alla vigilanza dell’Organo di Revisione di cui agli articoli 234 e seguenti del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Il Collegio dei Revisori
Visto che,
- · la Bagnolifutura S.p.A. ha per oggetto “… la progettazione e realizzazione di interventi di trasformazione urbana nel territorio del Comune di Napoli, in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti (…) può pervenire al possesso delle aree interessate dall’intervento (…) procedere alla loro bonifica, trasformazione, manutenzione, gestione e commercializzazione (…) può compiere altresì tutti gli atti necessari o opportuni al fine del perseguimento dell’oggetto sociale, come individuato nei commi che precedono”;
- · con la delibera in esame viene rappresentata l’evoluzione della società partecipata Bagnolifutura S.p.A. (di seguito detta anche STU) dalla sua costituzione del 18/02/2002 ad oggi;
- in data 25/6/2002 fu sottoscritta un’apposita convenzione che disciplinava i rapporti tra la Bagnolifutura S.p.A. ed i suoi soci Comune di Napoli, Provincia di Napoli e Regione Campania, prevedendo espressamente che le opere di urbanizzazione secondaria e le attrezzature di interesse generale fossero trasferite al Comune di Napoli, alla Regione Campania e/o alla Provincia di Napoli, secondo competenza, entro dieci anni dalla costituzione della società;
· ad oggi la Bagnolifutura S.p.A. ha realizzato circa il 60% dei lavori di bonifica dell’area individuata nella convenzione, oltre ad alcune attrezzature di interesse generale ed opere di urbanizzazione secondaria, avviando altresì le procedure per la vendita dei suoli. Considerato che,
· l’Amministrazione Comunale intende dare nuovo impulso al completamento del progetto di riqualificazione per il quale è stata costituita la Bagnolifutura S.p.A. ed alla piena valorizzazione dell’area urbana oggetto delle attività della STU, nonché adoperarsi per garantire la continuità aziendale, attesi la difficile situazione economico – finanziaria e il ritardo nelle procedure di evidenza pubblica di vendita dei suoli;
· l’Amministrazione Comunale intende aggiornare ed ampliare l’ambito di competenze della STU, attribuendole altresì la funzione di poter operare sugli immobili siti sull’intero territorio comunale, trasformandoli, riqualificandoli, valorizzandoli e sviluppandoli;
· in previsione di questa nuova mission aziendale della STU, l’Amministrazione ritiene indispensabile rafforzarne la struttura patrimoniale.
Rilevato che,
· il Comune di Napoli intende rafforzare la struttura patrimoniale della STU attraverso l’attribuzione gratuita alla stessa delle opere di urbanizzazione secondaria e le attrezzature di interesse generale realizzate o in corso di realizzazione che, pertanto, costituiranno beni del patrimonio della società; tale patrimonio sarà, altresì, incrementato dagli immobili che il Comune di Napoli di volta in volta deciderà di assegnarle per la relativa trasformazione, riqualificazione, valorizzazione, sviluppo e gestione in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti;
· la Bagnolifutura S.p.A. potrà disporre di tali beni nei limiti della normativa vigente in materia, con particolare riferimento all’articolo 828 del codice civile e nel rispetto delle prerogative del Comune di Napoli, ente programmatore e socio di maggioranza assoluta della STU;
· dette opere di urbanizzazione secondaria e le attrezzature di interesse generale realizzate o in corso di realizzazione potranno formare oggetto di atti di disposizione da parte della STU a favore di terzi, a condizione che sia mantenuta la loro specifica destinazione d’uso pubblico;
· pertanto è necessario modificare l’Atto Costitutivo e lo Statuto della STU, nonché procedere alla sottoscrizione di una nuova Convenzione con gli Enti soci (Comune di Napoli, Provincia di Napoli e Regione Campania) che sostituisca quella tra le medesime parti firmata il 25/6/2002. Per tutto quanto sopra esposto, il Collegio dei Revisori evidenzia che:
– la Bagnolifutura S.p.A. ha chiuso in fortissima perdita i bilanci relativi agli esercizi 2008, 2009 e 2010 e ad oggi non ha ancora approvato il bilancio per l’esercizio 2011, denotando un elevato livello di indebitamento. L’analisi degli indicatori reddituali del triennio 2008/2010 fa emergere un costante peggioramento della redditività aziendale e un forte squilibrio economico – patrimoniale. Questa preoccupante situazione impone di valutare, in via preventiva, il reale impatto delle modifiche proposte con la delibera di G.C. n°661 del 9/8/2012 sul mantenimento della continuità aziendale e sul
rispetto dei dettami previsti dagli articoli 2446 e/o 2447 del codice civile;
– la delicata situazione di bilancio impone, altresì, una approfondita due dilgence di natura civilistica preventiva rispetto a qualsivoglia patrimonializzazione, onde evitare che il palesarsi di eventuali future procedure concorsuali a danno della Bagnolifutura S.p.A. possano coinvolgere anche i beni oggetto delle patrimonializzazioni descritte nella delibera di G.C. n°661 del 9/8/2012;
– è indispensabile acquisire la formale approvazione del Bilancio 2011 della Bagnolifutura S.p.A. in utile di esercizio affinché non si configurino le fattispecie richiamate dall’articolo 6, comma 19 del D.Lgs 31/5/2010 n°78 che non consentono conferimenti, di qualsivoglia natura, alle società partecipate pubbliche che abbiano registrato perdite di bilancio in tre esercizi consecutivi; (art.6 cit.: 19. Al fine del perseguimento di una maggiore efficienza delle società pubbliche, tenuto conto dei principi nazionali e comunitari in termini di economicità e di concorrenza, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, non possono, salvo quanto previsto dall’art. 2447 codice civile [che prevede il conferimento dovuto per legge se il capitale sociale si riduce per perdite al di sotto di quello di legge], effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, né rilasciare garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite anche infrannuali. Sono in ogni caso consentiti i trasferimenti alle società di cui al primo periodo a fronte di convenzioni, contratti di servizio o di programma relativi allo svolgimento di servizi di pubblico interesse ovvero alla realizzazione di investimenti. Al fine di salvaguardare la continuità nella prestazione di servizi di pubblico interesse, a fronte di gravi pericoli per la sicurezza pubblica, l’ordine pubblico e la sanità, su richiesta della amministrazione interessata, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con gli altri Ministri competenti e soggetto a registrazione della Corte dei Conti, possono essere autorizzati gli interventi di cui al primo periodo del presente comma).
– si ritiene indispensabile ottenere in via preventiva un parere legale dall’Avvocatura Comunale sulla corretta individuazione giuridica del negozio da porre in essere che, secondo il Collegio, potrebbe prefigurarsi come atto di liberalità indiretta o meglio come atto di liberalità non donativa unilaterale consistendo, di fatto, nella rinunzia ad un diritto reale o di credito da parte del Comune di Napoli in favore del donatario Bagnolifutura S.p.A.. La fattispecie, pertanto, prefigurerebbe un atto potestativo di natura attributiva di una intervenuta unilaterale rinuncia da parte del titolare delle opere infrastrutturali (il Comune di Napoli) a favore della Bagnolifutura S.p.A.. L’atto si tradurrebbe, dunque, nella individuazione finale del nuovo titolare dei beni che, fino ad oggi, sono stati detenuti dalla Bagnolifutura S.p.A. in qualità di soggetto attuatore delle opere. Si evidenzia, infine, che questo modus operandi dovrà essere replicato per tutte le opere di urbanizzazione secondaria e le attrezzature di interesse generale realizzate o in corso di realizzazione di competenza non solo del Comune di Napoli ma anche degli altri Enti Pubblici azionisti;
– l’atto di attribuzione gratuita dovrà essere contabilizzato nel bilancio della Bagnolifutura S.p.A. secondo i dettami previsti dal principio contabile Organismo Italiano di Contabilità n°16 che testualmente recita“… Le immobilizzazioni materiali ricevute a titolo gratuito debbono essere valutate in base al presumibile valore di mercato attribuibile alle stesse alla data di acquisizione, al netto degli oneri e dei costi – sostenuti e da sostenere – affinché le stesse possano essere durevolmente ed utilmente inserite nel processo produttivo dell’impresa. Il valore netto così determinato viene rilevato come provento straordinario, alla voce E.20 del conto economico; inoltre, se tale valore è rilevante, deve esserne data adeguata illustrazione nella nota integrativa. Le immobilizzazioni materiali ricevute a titolo gratuito vengono ammortizzate con i medesimi criteri statuiti per le immobilizzazioni materiali acquisite a titolo oneroso”;
– se il parere dell’Avvocatura Comunale dovesse confermare la natura giuridica del negozio individuata dal Collegio ai punti precedenti, si ritiene che l’individuazione finale della titolarità delle opere realizzate per conto del Comune di Napoli possa non prefigurare un atto imponibile né ai fini IVA né ai fini dell’imposta di registro, in quanto si tratterebbe di un mero negozio dichiarativo senza trasferimento immobiliare e senza controprestazione, con assenza di una capacità contributiva scaturente dall’attribuzione di uno o più cespiti senza versamento di corrispettivo;
– è necessaria una attenta valutazione della compatibilità dei suddetti atti di liberalità indiretta con la normativa che ha regolamentato l’erogazione dei contributi sino ad oggi ricevuti dalla Bagnolifutura S.p.A. per la bonifica delle aree, al fine di scongiurare qualsiasi rischio di revoca degli stessi;
– la individuazione e l’affidamento alla Bagnolifutura S.p.A. di nuove aree di trasformazione e valorizzazione deve essere accompagnata da idonee analisi costi – benefici, da accurati piani industriali e da dettagliati piani economico – finanziari al fine di valutare, nella maniera più opportuna ed in un’ottica di preservazione dell’interesse pubblico, gli effetti della patrimonializzazione immobiliare. Il Collegio dei Revisori