I soldi nel pallone ed i valori dello sport

delaurentiisDopo la commissione sullo Stadio San Paolo di ieri 24.10.2013 (clikka) oggi apprendo una dichiarazione del Patron del Calcio Napoli, che dovrebbe far accapponare la pelle a tutti i cittadini ed in particolare agli sportivi ed a quelli che amano lo Sport. Il patron si è addirittura permesso di dire che, le Nazionali dovrebbero pagare un milione di euro ai clubs titolari dei cartellini dei giocatori per farli giocare nelle partite delle Nazionali stesse.

La dichiarazione la sento particolarmente perché mi capitò una cosa  del genere quando da ragazzo atleta agonista, un mio presidente di una squadra romana, mi dichiarò apertamente che a lui della nazionale non fregava nulla e che, a fronte di un torneo internazionale a cui dovevo partecipare, avrei fatto bene e meglio a partecipare ad un campionato regionale che portava punti alla società! Ovviamente la mia risposta fu fulminea e senza esitazioni, mandai a quel paese presidente ed associazione e ritornai alla mia squadra di origine dei Vigili del Fuoco nonostante la squadra romana mi avesse promesso di accogliermi in una sorta di College per studenti sportivi! Paradossalmente il patron che opera nel mondo dello sport ed ha un così importante rilievo, non sa neppure dove stanno di casa i valori sportivi. Per ogni atleta, compreso credo i calciatori, indossare la maglia della Nazionale è un Onore ed un Dovere! Ad ogni buon conto non posso non fare a meno di notare il cd. doppiopesismo di cui è affetto il patron: quando si tratta di avere soldi è diligentissimo quando, invece, si tratta di pagare lo stadio al Comune, non ha la stessa diligenza! Più che un imprenditore un furbo.

Da Repubblica Napoli di oggi 25.10.2013

De Laurentiis ritiene inaccettabile che un giocatore vada a giocare con la sua nazionale gratis. Vorrebbe 1.000.000 di euro per ogni partita. Strano che tutto questo rigore non l’abbia con il pagamento dei canoni di concessione del San Paolo!
Oggi su repubblica Napoli: De Laurentiis, scacco al potere ultimatum per Blatter e Platini
PASQUALE TINA
UNA vocazione europea confermata pure dall’ultimo ranking Uefa (azzurri al tredicesimo posto assieme al Milan, la Juve è 21esima). Al patron, però, questo sistema così com’è non piace tanto che indossa nuovamente la divisa del rottamatore. Nel mirino Platini e Blatter. «Non mi accontento di guadagnare 40 milioni dalla Champions — ha spiegato a l’Equipe — ne voglio 150 o 200». La ricetta è pronta: «Ho in mente un’unica coppa, alla quale parteciperebbero le migliori cinque squadre di ogni campionato. Una competizione del genere genererebbe introiti di 5 miliardi». I dettagli: «Una settimana giocheremmo i tornei nazionali da 16 squadre e non più da 20, l’altra quello continentale. I presidenti americani dei club inglesi e i tedeschi sono d’accordo con me, con le altre è difficile parlare, soprattutto Real e Barcellona che si basano sull’azionariato popolare. Mi auguro che tra due o tre anni ci siano novità». L’appello è per Michel Platini: «Deve sedersi al tavolo e trattare con noi. Possiamo pure fargli un contratto ventennale, ma deve portare più introiti sfruttando il marketing e vendendo le partite su internet. Non possiamo basarci solo sulle tv, da queste bisognerebbe avere un utilizzo solo meccanico per poi versare loro una percentuale degli introiti generati dalla vendita dei match ai telespettatori, meccanismo che si utilizza per le sale cinematografiche. Se la Uefa non ci ascolta, saremmo costretti a creare una lega parallela ».
La scissione, dunque, è la minaccia che può essere evitata solo se parte una trattativa. De Laurentiis ne vuole anche un’altra: «Bisogna rivedere i rapporti con le federazioni. Se il Psg paga Cavani 64 milioni, il Matador non può giocare gratis con l’Uruguay. Le nazionali devono versare un indennizzo di 1 milione a ogni convocazione. Blatter e Platini non possono fare i furbi alle nostre spalle».
De Laurentiis non dimentica neanche i problemi di casa sua, ovvero lo stadio. È in agenda un incontro con de Magistris per accelerare il tavolo tecnico. «Voglio il San Paolo», ha sempre detto. Lo stadio di proprietà, del resto, è la pietra miliare del suo kolossal. E oggi pranzo tra la first lady Jacqueline e le mogli dei giocatori: per fare gruppo.

Concessione dello stadio San Paolo parte l’esposto alla Corte dei conti
STADIO San Paolo, presentato un esposto alla Corte dei conti contro il Comune. A rivolgersi alla magistratura contabile sono i consiglieri di Ricostruzione democratica Simona Molisso, Gennaro Esposito e Carlo Iannello. Il danno erariale ipotizzato si riferisce al fatto che la società sportiva calcio Napoli dal 2006 non paga il canone di concessione dell’impianto di Fuorigrotta. «Il motivo del mancato pagamento – affermano i tre – risalirebbe a una vantata compensazione di presunti lavori eseguiti dal concessionario per 1.787.514 euro a fronte di un maggior credito del Comune di 3.806.235 euro». Se così fosse, secondo i consiglieri, Palazzo San Giacomo potrebbe non aver rispettato l’ordine cronologico del pagamento dei creditori, favorendo la società sportiva e contravvenuto alla normativa che prevede una gara per l’assegnazione dei lavori di un bene pubblico. Il San Paolo è stato argomento della riunione della commissione sport alla quale hanno preso parte federazioni e associazioni sportive, che utilizzano lo stadio con un «movimento di circa 4 mila persone al giorno», preoccupate di un’eventuale cessione a De Laurentiis. Dal mondo degli “altri sport” parte un appello al Comune affinché faccia rispettare le regole: «Noi paghiamo il canone di concessione, il Napoli faccia lo stesso». Denunciata la situazione di degrado dello stadio: «La pista d’atletica è indecente».
(antonio di costanzo)

Una risposta a "I soldi nel pallone ed i valori dello sport"

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  1. Devo dirti che per fortuna queste denunce servono ad alimentare il senso comune.Ieri pomeriggio nell’autobus 151 ,due tifosi dopo aver vivisezionato gli incontri di calcio,parlando di de laurentis uno di essi ebbe a definire in
    modo colorito il doppiopesismo ,cito testualmete”tene a soccia mano dei guantari
    longa p’acchiappa e corta pe pava””

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