
Da Repubblica Napoli di oggi (19.10.2013)
False cure per i rimborsi ai parlamentari
Inchiesta della Procura, ipotesi truffa. Perquisizione a un ex deputato Pdl
DARIO DEL PORTO
L’INCHIESTA condotta dal pm Henry John Woodcock configura una truffa ai danni del Servizio sanitario integrativo dei parlamentari. Il raggiro sarebbe stato perpetrato utilizzando il centro fisioterapico della provincia di Napoli, “Fisiodomus srl” come «cartiera» per l’emissione di fatture e altra certificazione riferita a prestazioni ritenute mai effettuate. Gli altri indagati sono un medico di origine giordana, Alì Rashed Mohmoud, indicato come il dominus del centro, l’amministratore unico della società, Raffaele Iovine, la contitolare Maria Pia Casamassa e Carlo Finizio, dipendente della “Fisiodomus”. Il pm ipotizza i reati di associazione per delinquere finalizzata al falso e alla truffa.
Tutti i protagonisti dell’indagine potranno replicare alle contestazioni nei successivi passaggi del procedimento. La difesa potrà proporre ricorso alRiesame per ottenere la restituzione del materiale eventualmente sequestrato nel corso delle perquisizioni, che nella giornata di ieri si sono estese anche allo studio di un commercialista napoletano, non indagato. Il lavoro degli inquirenti è destinato ad entrare nel vivo proprio in queste ore. E l’inchiesta potrebbe allargarsi ancora. Alla Camera, i magistrati hanno chiesto di acquisire la documentazione riguardante i rimborsi erogati a fronte della certificazione ora all’esame degli investigatori. I carabinieri del Noe hanno inoltre iniziato ad ascoltare i primi testimoni. Gli elementi raccolti dovranno poi essere valutati dal pm Woodcock alla luce di quanto emerso durante la prima fase dell’indagine.
Secondo la ricostruzione della Procura, il centro “Fisiodomus”, indicato come struttura «fantasma», risultata dalle verifiche investigative chiusa da tempo, con i locali offerti in locazione, sarebbe stato utilizzato allo scopo di rilasciare, «in modo assolutamente sistematico», fatture, certificati e attestati riguardanti cure fisioterapiche a favore di parlamentari e loro familiari. Ma queste cure, sospettano i magistrati, non sarebbero mai state effettuate, né presso la sede del centro né presso le abitazioni dei pazienti. La documentazione sarebbe stata emessa con il solo intento di esibirla allo scopo di ottenere i rimborsi, considerati pertanto non dovuti, che sono previsti dal Servizio sanitario integrativo per le competenze dei parlamentari. Negli atti a sostegno delle perquisizioni scattate ieri, la Procura lascia intendere che di questo sistema potrebbero aver beneficiatopiù deputati. Fra questi ci sarebbe Pugliese, eletto alla Camera nel 2008 con le liste del Pdl ma non riconfermato nel 2013, quando si era candidato come capolista per Grande Sud. In serata, dopo un incontro con i suoi legali, l’imprenditore ed esponente politico irpino diffonde una nota con la quale replica alle accuse dicendosi «totalmenteesterrefatto» per la vicenda contestata dalla magistratura napoletana. Sottolinea, Pugliese, di aver «realmente ricevuto presso il centro fisioterapico Fisiodomus, specializzato in terapie riabilitative, assistenza sanitaria e fisioterapica a seguito di gravi infortuni e interventi chirurgici subiti». L’ex deputato aggiunge poi che la vicenda «riguarda rimborsi relativi ad importi irrisori, dell’ammontare di qualche centinaio di euro, così come tra l’altro previsto dal tariffario per l’assistenza sanitaria integrativa dei deputati». Ai suoi avvocati, Pugliese ha affidato il mandato «al fine di affermare ed acclarare la propria totale estraneità ai fatti».