Il Salario Minimo dei Lavoratori Napoletani

In questa seduta del Consiglio Comunale è stato approvato un emendamento al Documento Unico di Programmazione del Comune di Napoli da me proposto con il quale si prevede a pena di decadenza o risoluzione, che tutti coloro che sono titolari di autorizzazoni o concessioni comunali hanno l’obbligo di applicare un salario minimo così come definito dall’art. 36 della Costituzione. La novità è il carattere espansivo del provvedimento che dovrà essere attuato dalla Giunta Comunale.

I costi del Turismo a Napoli

Quanti sono i costi del turismo che gravano su tutti i cittadini napoletani? Allo stato non sono stimati con la conseguenza che tutti ci sembra favorevolo, sicché è opportuno che si faccia il punto sull’aggravio del carico urbanistico che il turismo determina, sull’impennata dei prezzi al consumo e sulla sempre più accelerazione della espulsione degli abitanti dal centro storico di Napoli.

Azioni concrete per fronteggiare la violenza minorile

Non sia inutile la morte di Giovanbattista Cutolo. Poche parole, ma doverose nel Consiglio Comunale di Napoli del 7 settembre 2023, il giorno dopo i funerali del povero Giovanbattista Cutolo giovane musicista Napoletano. Una morte che segue quella di Francesco Pio Maimone accaduta sempre a Napoli nel medesimo contesto urbano e notturno. La causa è sicuramente da ricercare in un problema sociale ed educativo ma ciò non toglie che occorrono delle misure anche di prevenzione. L’azione delle Istituzioni deve però essere concreta, basta con il solito cerimoniale che segue questi tristi eventi ….

Il Costo del Servizio di Nettezza Urbana a Napoli

Nel Consiglio Comunale del 30 maggio 2023, sono intervenuto sulle delibere relative alla tariffa TARI ed al PIano economico Finanziario dell’ASIA. L’aumento era stato rinviato da anni ed è dovuto alla necessità di coprire con le tariffe i costi del servizio di gestione dei rifiuti. Poiché c’era una proposta, della consigliera Sorrentino (gruppo Napoli Solidale-Verde-Difendi la Città) di agevolazione per le sole attività di somministrazioni di elimenti e bevade (leggi baretti), sono dovuto intervenire più volte ed a muso duro per evitare questo “privilegio”. Ho, quindi, portato l’aula ad allargare a dismisura la platea dei destinatari in modo da sterilizzare la richiesta che a me sembrava un po’ eccessiva.

Amministrare Napoli

Il Documento Unico di Programmazione

Al Consiglio Comunale del 15 maggio scorso sono intervenuto sul Documento Unico di Programmazione, un atto amministrativo importante con il quale si sono tracciate le linee di indirizzo amministrativo della città. Un documento corposo di ben 1417 pagine di cui ovviamente ho dato conto solo in parte, altrimenti ci sarebbero voluti diversi giorni ….:) in questo articolo vi posto l’intero documento che potrete leggere e studiare per conoscere un po’ di più il programma della Città

Il Diritto dei Disabili a vedere le partite del Napoli

In quest’intervento al Consiglio Comunale del 18 aprile 2023 ho voluto sottolineare alcuni aspetti circa il diritto dei diversamente abili ad accedere allo Stadio Maradona per assistere alle partite. La Civiltà di un paese si misura dalla sua capacità di essere solidali con chi ha più difficoltà.

No All’Autonomia Differenziata che Divide

Consiglio Comunale di Napoli del 13.02.2023: Dopo una lunga seduta la maggioranza ha votato una mozione con la quale la maggioranza del Consiglio Comunale ha preso una posizione netta e chiara. Il Gruppo Manfredi Sindaco ha presentato una mozione che poi è stata trasfusa in un atto di tutta la maggioranza.

Vivibilità: Fuorigrotta e lo Stadio

Nel consiglio comuanle del 31 gennaio 2023 ho voluto sottolineare come la gestione degli eventi di calcio a Fuorigrotta non è stato mai affrontato come si deve. Quando gioca la squadra cittadina infatti gli abitanti del quartiere di Fuorigrotta sono costretti alla segregazione poiché vengono invasi da migliaia di auto. Inoltre, in queste occasioni intorno allo Stadio Maradona si celebra il festival dell’illegalità e dell’abusivismo.

La Tassa di Imbarco Aeroportuale

Nel consiglio comunale del 28.12.2022, ho avuto modo di dire chiaramente che occorre fare in modo di evitare l’incremento dell’addizionale IRPEF a carico dei cittadini trovado altre soluzioni. Per questo motivo insieme ai Consiglieri Sergio D’Angelo e Rosario Palumbo, abbiamo anche presentato un ordine del giorno con il quale abbiamo chiesto alla giunta di prevedere una tassa di accesso dei bus e pulman turistici ed un tassa di imbarco per il trasporto marittimo.

La Proroga delle Occupazioni di Suolo Pubblico

Nel Consiglio Comunale del 21.12.2022 ho richiamato l’attenzione ancora una volta sulla necessità di essere più attenti nella gestione delle occupazioni di suolo pubblico a scopo commerciale. Se si aggiungono tavolini e sedie occupando l’uscita di sicurezza di un cinema o la bocca antincendio del cinema medesimo significa che si è persa proprio ogni cognizione delle norme ordinarie di civile convivenza ed acor di più delle norme di sicurezza pubblica.

Il Diritto alla Mobilità dei Diversamente Abili

Il mio intervento nel Consiglio Comunale del 26.07.2022

Vi posto il mio intervento al Consiglio Comunale, sento però il bisogno di condividere con voi questa esperienza: dopo che sono intervenuto una persona diversamente abile, in carrozzella, mi ha contattato e mi ha raccontato il suo punto di vista. Mi ha detto che Napoli non è una città accogliente, che in Spagna hanno fatto una politica di rimozione delle barriere architettoniche seria ed efficace e mi ha detto che i turisti, diversamente abili, prediligono la Spagna per questo. Poi mi ha fatto una confessione che mi ha fatto mortificare e sentire veramente inadeguato come cittadino e come uomo, mi ha detto: “Consigliere io quando esco mi porto il “pappagallo” solo che il mio cruccio, la mia difficoltà è che non so dove buttare l’urina“. Questa cosa mi ha fatto sentire abitante di una città estremamente incivile per cui sento l’obbligo di condividerla perché solo la conoscenza e la mortificazione possono farci riflettere e, forse, cambiare ….

De Laurentiis paghi i Canoni al Comune di Napoli

Il mio intervento al Consiglio Comunale del 26.07.2022

Gaetano Manfredi non “tentenni” sullo Stadio: Ritengo assolutamente ingiustificato il comportamento del Patron del Napoli che non paga il canone al comune. La somma con gli importi dovuti per questa stagione ormai si aggira intorno ai 4 milioni di euro. Il Sindaco, che tra l’altro ha la delega sullo Stadio, ha il dovere di pretendere il pagamento a tutela degli interessi pubblici. Penso che proprio sullo stadio sia necessario dare un segno di discontinuità con la passata giunta, non possiamo tollerare un simile grave inadempimento quando poi dalle famiglie napoletane imponiamo un incremento dell’addizionale IRPEF.

Il Sindaco Manfredi tra Destra e Sinistra

Il mio intervento al Consiglio Comunale del 26.07.2022

Credo che in politica ci sia bisogno di chiarezza, specialmente in questo momento. Questi innesti sono solo il frutto di interessi che non fanno bene alla politica. Oggi ho voluto stigmatizzare questo comportamento che non rispecchia il mio modo di fare politica. Chi ha pensato che questa cosa fosse “neutra”, evidentemente non ha valori identitari né ideologici né politici e pensa solo ai suoi interessi …. Spero che il Sindaco intervenga seppure avrebbe dovuto impedirlo prima ed è evidente che quest’innaturale innesto, ancor di più alla vigilia delle elezioni politiche, avrà un peso e delle conseguenze, se non nel palazzo, sicuramente negli oltre 32 mila cittadini che hanno votato la Lista Manfredi credendo di votare una lista di centro sinistra ….

https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/07/26/news/manfredi_scoppia_il_caso_in_consiglio_comunale_che_ci_fa_un_supporter_della_meloni_con_il_sindaco-359250363/

In Ricordo di Salvatore Morelli

Il Consiglio Comunale di Napoli il 30 maggio 2022, ha deliberato all’unanimità la intitolazione di una strada o slargo alla figura storica di Salvatore Morelli, per due volte consigliere comunale di Napoli nonché Parlamentare, nato a Carovigno il 01.05.1824, primo ad elaborare un pensiero democratico e di pari opportunità tra donne ed uomini. Nell’ordine del giorno in quest’articolo troverete la storia di un uomo democratico che fece della sua passione politica uno strumento per il progresso sociale dell’Italia.

Napoli Avanti Con lo Jus Soli

Ieri (30.03.2022) il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno proposto da Gennaro Esposito, Gennaro Acampora, Sergio D’Angelo e Savary Ravendra Jeganesan (il Consigliere Aggiunto del Consiglio Comunale). Dal Comune di Napoli, come da quello di Bologna, un atto di civiltà ed integrazione nel riconoscimento dei diritti ai bambini che sono nati in Italia ed hanno concluso almeno un ciclo di istruzione. Una affermazione di principio nella direzione del riconoscimento dei diritti iniziando dai più piccoli affinché non covino rancore e non si sentano non accettati dalla società nella quale di fatto vivino. Un atto di Civiltà Politica, Sociale e Morale.

Una Giornata Intensa di Confronto

Vorrei sfatare il senso comune ed aggiungerei populista, secondo cui chi siede negli scranni di una assemblea elettiva “scalda la sedia”. C’è stato anche chi brandendo metaforicamente un apriscatole è entrato nella massima Assemblea Elettiva del Paese, mortificandone così il significato istituzionale. Per quanto mi riguarda posso dire che il Consiglio Comunale è un luogo di confronto molto serio ed impegnativo. Certo ci può essere chi nelle assemblee elettive siede senza mai intervenire, io, invece, credo che siano le assemblee elettive ad essere depositarie della democrazia in quanto è nelle stesse che si consuma la sana dialettica tra maggioranza ed opposizione in virtù della quale si adottano le migliori decisioni possibili.

Di seguito i miei interventi al Consiglio Comunale di Napoli del 15 marzo 2022. Con umiltà cerco sempre di onorare il mandato conferitomi dai cittadini, sentendone il peso e la resposnabilità. Condivido questi interventi per dare la possibilità ai cittadini che ne hanno voglia di seguirmi dandomi suggerimenti, osservazioni e perché no anche critiche, purché costruttive:

Una Giornata Impegnativa in Consiglio

Ho pensato di mettere insieme l’attività svolta nel Consiglio Comunale del 26.01.2022. Tra i tanti interventi ho selezionato quelli più rilevanti offrendovi anche gli atti che sono stati approvati. I temi sono stati l’aeroporto di Capodichino, il PNRR e la pandemia. Tre argomenti che hanno un impatto sulla città immediato.

Uso Democratico degli Spazi Pubblici e COVID

Al Consiglio Comunale di Napoli ho sostenuto la battaglia per l’uso democratico degli spazi pubblici anche in regime COVID. Era oggetto di discussione la delibera che proroga i benefici per le attività commerciali, sia quelli statali che quelli previsti in aggiunta dalla precedente Amministrazione. Ho presentato tre emendamenti ed un ordine del giorno volti a ridurre i “danni” che una tale scelta ha dimostrato di portare con se. Purtroppo non sono passati, ma ho attenuto l’impegno del Sindaco Manfredi e dell’Assessore Armato ad esaminare la questione al fine di ripristinare un minimo di ordine alla scadenza della proroga prevista fino al 31.03.2022, sollecitando, altresì, gli uffici ad incrementare i controlli. Confesso è stato un durissimo confronto. Spero di aver ben rappresentato la volontà di coloro che mi hanno scelto quale loro rappresentante. Di seguito i miei interventi per chi ha voglia di vederli e sopratutto di sostenermi in questa battaglia di civilità nonché gli atti che ho avuto modo di studiare e redigere:

Il mio intervento di Congedo dal Consiglio Comunale

gennaro consiglioIeri c’è stato, quello che credo essere l’ultimo Consiglio Comunale di questa sindacatura. Naturalmente anche questa volta non ho fatto mancare la mia voce per rispettare il mandato dei 570 cittadini che mi diedero fiducia nel 2011 che sicuramente, tramite me, si sono fatti sentire molto, ma molto di più dei due, tremila cittadini che hanno votato qualche altro consigliere che non è mai intervenuto in consiglio comunale senza mai formulare proposte o osservazioni. Gente inutile e voti inutili, mi viene da pensare. Sono stato orgoglioso di aver rappresentato il pugno di elettori dei quali ho sempre sentito l’onore, il peso e la responsabilità di rappresentarli al meglio. Avrò sicuramente fatto degli errori ma posso dire di non essermi mai risparmiato riflettendo sempre, su ogni questione con animo libero ed in buona fede.

Ho cercato di ripercorrere le tappe fondamentali nelle quali tal volta sono stato molto critico verso l’Amministrazione. Ovviamente per chi volesse approfondire su questo blog ci sono tutti i miei interventi, gli atti e le proposte tutte documentate. Una scrupolosa attività di rendicontazione attraversa la quale ho sempre cercato di condividere pensieri e scelte.

Una bella esperienza di passione politica e di tensione verso un cambiamento di mentalità politica che non c’è stato in questi 5 anni. Una disdetta! Ad ogni buon conto un bilancio per me positivo. Posso dire di non essermi mai risparmiato un solo giorno, di essere sempre stato sul pezzo, nei limiti delle mie possibilità. Un grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e mi hanno incoraggiato. La strada per il cambiamento è tutta in salita e la frammentazione politica con 44 liste al comune è figlia di una ignoranza, malafede ed incapacità a cogliere il cambiamento che deve passare gioco forza per il merito e la qualità. In queste prossime elezioni, invece, vedo che c’è la rincorsa a chi fa più liste, un candidato ogni palazzo, senza guardare nulla se non l’incetta di candidature tal volta inutili tal volta pericolose. Che dire, ripeto una disdetta! Auguriamoci buona fortuna per noi ed i nostri figli.

il mio intervento al 04:11:19

La Movida Selvaggia Adotta una Strada

movida ChiaiaPubblico il mio intervento di oggi in Consiglio Comunale sul tema della Movida Selvaggia trattato dalla stampa cittadina nella occasione del caso imbarazzante scoppiato a chiaia. In particolare la questione riguarda la proposta dei Baretti (clikka) di adozione di Via Bisignano fatta da un’associazione il cui presidente pare, anzi è il “fidanzato ufficiale” della giovane assessora Alessandro Clemente (clikka) che, ovviamente, per conflitto di interessi, ha dovuto astenersi dal partecipare alla Conferenza di Servizi volta ad approvare la proposta stessa.

Il tema ormai credo di conoscerlo con sufficiente approfondimento tanto che qualche giorno fa è intervenuta, in seguito ad un giudizio nel quale ho patrocinato, un’altra ordinanza del Tribunale di Napoli (clikka) che finalmente ha riconosciuto la responsabilità del proprietario del locale e non solo del gestore.

Ecco l’intervento al 35:34

Per altri articoli sulla quiete pubblica (clikka)

Rassegna Stampa sul progetto presentato a chiaia (clikka)

clikka

clikka

Il Testo definitivo del Regolamento sul Gioco e Scommesse

ludopatiaMi fa piacere postarVi il testo definitivo del Regolamento sulle Sale da Gioco e Giochi Leciti approvato con delibera n 74.2015 (clikka) con il quale ho voluto dare il mio contributo alla Città di Napoli, per il contrasto alla ludopatia che è definita come una era e propria malattia. In sostanza una sindrome così definita sia dai testi di legge vigenti sia dagli esperti.

Fino ad oggi non si era mai fatto nulla di concreto per contrastare il gioco e la scommessa e devo dire che mi sto accorgendo che il bello deve ancora venire.

Il testo contiene una normativa molto stringente che è in vigore sin da subito ed una transitoria per gli adeguamenti e per consentire a chi ha investito di avere 5 anni per rispettare le distanze imposte.

Ora occorre che i cittadini facciano sentire la propria voce per difendere quest’atto di civiltà. Già sono iniziate le prime avvisaglie, gli imprenditori del settore del gioco manderanno avanti i loro dipendenti affermando che occorre difendere i posti di lavoro. Credo che adesso il compito delle tante associazioni è quello di darmi e darci forza e voce per affermare che la disciplina approvata dal Consiglio Comunale è quella e resterà tale.

Il Mattino di Napoli del 22.12.2015 (clikka) ha dato notizia dell’apparovazione ma noto che non c’è una sufficiente diffusione del risultato ottenuto. Le stesse associazioni ed enti ecclesiastici non sanno nulla della vera e propria rivoluzione che abbiamo fatto. Ho dovuto lottare non poco per far comprendere l’importanza del fenomeno ora tocca a Voi.

Sento il dovere di ringraziare il Sindaco ed i consiglieri che hanno sottoscritto e condiviso l’atto votandolo.

Ecco il mio intervento al 03.06.48

Per approfondimenti:

https://gennaroespositoblog.com/2014/11/27/la-proposta-di-regolamento-sulle-sale-gioco-e-giochi-leciti/

https://gennaroespositoblog.com/2015/12/10/il-gioco-dazzardo-al-comune-di-napoli/

La discussione sul Rendiconto Consuntivo 2014

consiglio comunaleStamane in consiglio comunale abbiamo esaminato il rendiconto consuntivo 2014 (clikka) del Comune di Napoli. Io, come avevo già dichiarato, mi sono astenuto, nella speranza di poter fare un patto con la maggioranza e portare in porto alcune importanti proposte di delibere che ho depositato in Consiglio Comunale, tra cui il regolamento delle sale da gioco (clikka) e quella di regolamento di uso e gestione degli impianti sportivi (clikka). Credo, infatti, che la politica debba essere una continua ricerca di miglioramento della società e non chiudersi in una sorda opposizione che non fa bene a nessuno!

Il mio intervento è stato incentrato sulla particolare e drammatica riduzione delle entrate da parte del comune che, da una parte, evidenzia lo stato di crisi nel quale versano i cittadini napoletani dall’altro, per le altre voci, una completa incapacità della politica di mettere mano ad un serio e fattivo efficientamento della macchina amministrativa.

Ho poi segnalato la assoluta esiguità delle risorse destinate per lo sport che, a mio avviso, dovrebbe essere la prima politica sociale, in quanto, come dico sempre svolge la doppia funzione di prevenzione e recupero delle marginalità!

Il mio intervento al 2:42:00

Una prospettiva di sviluppo per l’ex Base NATO di Bagnoli

Manifesto collegio cianoIeri (24.03.2015) è proseguita la discussione, in Consiglio Comunale, sul destino dell’area di Bagnoli della quale ho già scritto in un precedente recente post (chi decide su Bagnoli: il Braccio di ferro tra Comune e Governo clikka). Ovviamente, come di Bagnoli anche delle altre aree deindustrializzate si dovrebbe continuare a discutere per prendere una decisione che faccia intravedere un futuro di sviluppo alla Città.

Credo, infatti, che mentre sull’area occidentale c’è un discreto fermento di idee, sull’area Orientale c’è l’assoluto silenzio, eppure ce ne sarebbero di cose da dire (Porto Fiorito (clikka) Porto Fiorito: un altro caso Bagnoli nella indifferenza dei giornali (clikka) Il disastro della politica su Porto Fiorito (clikka) Un commissario anche per Napoli EST (clikka).

Ad ogni buon conto di Bagnoli si potrebbe parlare per giorni io, questa volta, ho voluto calibrare il mio intervento sull’area dell’ex Base NATO, per la quale ho avuto la possibilità, non solo di fare un sopralluogo, ma anche di avere alcuni fondamentali atti dal Commissario Prof. Sergio Sciarelli che ha manifestato, così, senso di collaborazione  istituzionale che, di questi tempi, è cosa rara e che per questo ringrazio. Ho, infatti, chiesto ed ottenuto il bilancio di previsione 2015 (clikka), il il bilancio consuntivo 2014 (clikka) della Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia, nonché una planimetria del Collegio Ciano (clikka).

Una cosa che mi ha colpito è che la Fondazione ha stipulato due contratti di locazione con la Montessori School e la Anglo Italian School (clikka) avendo la brillante idea di riservare ben 20 posti per la frequentazione gratuita dei corsi, nelle dette rinomate e famose scuole, refezione compresa, per i bambini in condizioni svantaggiate della X Municipalità. Ebbene i servizi sociali della X Municipalità nonostante questa occasione non hanno né fatto un bando né avviato alcun bambino. Ovviamente la notizia si commenta da sola perché la Fondazione Banco di Napoli ha dato una opportunità da non perdere ed servizi comunali della municipalità si sono dimostrati assolutamente inefficienti. Per capire di cosa sto parlando vi invito a vedere il video qui sotto.

Ad ogni buon conto il 30 marzo p.v. alle h. 16,00 ci sarà un confronto pubblico nell’antisala dei Baroni del  Maschio Angioino che, per la valenza dei relatori (escludendo me) credo sarà assolutamente interessante sia per la cittadinanza sia per le tante realtà sportive in cerca di casa.

Non nascondo che il mio sogno sarebbe quello di fare del Collegio Costanzo Ciano un grande polo formativo e sportivo della Campania, stile complesso romano di preparazione Olimpica dell’Acqua Acetosa (clikka)  ma con l’aggiunta delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio della X Municipalità che, passando negli edifici del complesso, potrebbero corrispondere il canone alla Fondazione. Basti solo pensare che il vicino liceo Labriola è in un immobile privato per il quale pare che corrisponda circa 950.000,00 €. di canone annuo. E’ chiaro è solo una idea ma credo sia migliore di quella avuta da Caldoro che ci vuole trasferire gli uffici della Regione del Centro Direzionale ….

il mio intervento al 1:35:40

Dopo il mio intervento è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale l’Ordine del Giorno che ho proposto (clikka) per la immediata ricostituzione del CDA della Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia.

 

Per capire cosa si stanno perdendo in nostri piccoli concittadini di Bagnoli Fuorigrotta:

Quiete Pubblica: Io sto con Salvatore

Avventori serviti su suolo pubblDevo effettivamente constatare che l’Amministrazione non ha nessuna intenzione di affrontare il tema della quiete pubblica, pertanto, ieri (16.03.2015), nell’ambito degli interventi consiliari, ho voluto portare il caso di Salvatore abitante di Bagnoli che convive con uno studio di registrazione, sito al piano immediatamente sotto la sua abitazione, che suona a palla tutto il giorno tutti i gironi della settimana, assolutamente indisturbato nonostante le numerose denunce sporte dal nostro concittadino.

Il problema lo stiamo affrontando a tutto tondo sia dal punto di vista giudiziario, sia dal punto di vista politico ed amministrativo, avviando tutte le strade possibili della magistratura ordinaria (civile e penale). Il problema è sempre lo stesso: Sarà un caso ma quando arriva la Polizia Giudiziaria con l’ASL i destinatari del “controllo a sorpresa” è difficile che si fanno pescare a superare i limiti di legge! Ovviamente non credo che sia necessaria la flagranza del reato per contestare il disturbo che in tutti i casi che ho avuto modo di esaminare è testimoniato dagli abitanti dello sfortunato condominio ove è localizzata l’attività rumorosa.

Il problema involge la salute pubblica ed individuale dei malcapitati cittadini ma questa cosa non pare che la politica voglia considerarla preferendo correre dietro il consenso dei più numerosi, secondo loro, frequentatori dei locali … il che è tutto dire … comunque #iostoconsalvatore

L’inferno del disturbo alla quiete pubblica (clikka)

Una quiete pubblica disturbata (clikka)

Il mio intervento al 1:06:34

Chi decide su Bagnoli: il braccio di ferro tra Comune e Governo

bagnoliIeri (16.03.2015) nel consiglio comunale si è parlato di Bagnoli e dopo una lunga discussione durata oltre otto ore si è approvata a maggioranza una mozione (clikka) il cui nucleo centrale è stata la rivendicazione per il Comune di Napoli del ruolo che devono avere le istituzioni cittadine che di fatto sono state espropriate dal decreto sblocca italia (clikka).

Voglio sottolineare che questa posizione di opposizione all’esproprio delle funzioni urbanistiche del Consiglio Comunale, era assolutamente comune a tutte le forze politiche (comprese quelle di Governo presenti in consiglio) che, però credo per miopia e per ragioni tutte politiche e poco amministrative, hanno pensato di non votare il documento nonostante tutti erano ben consapevoli che anche il minimo riferimento alle cd. linee guida (ivi compresa la portualità leggera) espresse dall’Assessore all’Urbanistica Piscopo, non erano assolutamente vincolanti perché devono essere oggetto di successivi atti (varianti al PRG) che richiederanno, semmai, nuove discussioni e procedimenti assolutamente più articolati.

Il mio contributo alla mozione, che ho firmato e votato, si è incentrato principalmente sul fatto che l’intera area di Bagnoli è stata oggetto di riperimetrazione della Zona Rossa, giusta delibera della giunta regionale della Campania n._669_del_23-12-2014 (clikka), che è stata redatta in virtù di espressa indicazione del comune di Napoli che ha fornito l’allegato n. 1 alla delibera di giunta regionale stessa (clikka). Nella mozione, infatti, troverete un espresso riferimento a questo dato relativo alle volumetrie che, peraltro, è oggetto del tavolo costituito dalla Regione in virtù della delibera sempre della giunta regione campania n_27_del_09-02-2015 (clikka). Tavolo che dovrà stabilire cosa, quanto e come si potrà costruire a Bagnoli.

Ovviamente spero che la politica (quella volta all’interesse pubblico) applichi il cd. principio di precauzione, per la sicurezza dei cittadini e pertanto ripensi, ovviamente riducendole, le volumetrie, stabilendo che non sono consentite volumetrie destinate a residenza (se non in minima parte) atteso che vie di fuga non mi pare che abbondino nell’area di Bagnoli.

L’atto che abbiamo approvato in sostanza non dice ancora nulla di concreto (né poteva) ed ha avuto un prevalente contenuto politico circa il commissariamento. Ora se il Governo manterrà la posizione intrapresa deciderà da solo tutto, sperando che non superi i limiti di sicurezza di cui ho detto, se, invece, avrà un ripensamento, allora il Consiglio Comunale dovrà adottare gli atti urbanistici necessari seguendo le relative procedure.

Su Bagnoli troverete molti miei interventi clikkando qui.

Il mio intervento al 51:40

La confusione sui Beni Comuni in Comune

benicomuniIl 9 marzo scorso, in consiglio comunale, abbiamo trattato la delibera che disciplina la gestione dei Beni Comuni (clikka), alla quale, lo dico subito, ho votato contro, non perché sia contro i beni comuni anzi, ma perché sono a favore della tutela dei beni pubblici la cui disciplina con questa delibera rischia di essere disordinata e confusa. Il nodo è che per definizione i beni pubblici hanno un loro regime a partire dall’art. 42 della Costituzione, che è garanzia di imparzialità, mentre la cd. categoria dei beni comuni è una elaborazione solo dottrinaria che è priva di un regime giuridico.

Ciò che ho detto nel mio intervento è assolutamente semplice e può essere facilmente desunto da una lettura, neppure molto approfondita, della delibera e del parere del segretario generale allegato, da cui si capisce bene che questi sono “beni ad uso non rivale“, cioè beni il cui uso non esclude gli altri cittadini, come l’acqua, il mare, l’ambiente, il paesaggio ed è chiaro che tra questa categoria di beni, non ci possono, nel modo più assoluto, entrare gli immobili Comunali perché questi sono beni pubblici per i quali l’uso di uno, o di un gruppo, esclude, gioco forza, l’uso degli altri cittadini. Ebbene, posso garantirvi che durante tutta la discussione, si è capito bene che tutti i consiglieri che hanno votato a favore, hanno pensato e pensano che beni comuni sono innanzitutto gli immobili del Comune di Napoli da segnare attraverso una procedura, diciamo, “semplificata” (sic!).

Un esempio concreto: l’asilo filangieri, secondo voi può essere un bene comune? Secondo me no perché è un bene immobile il cui uso esclude gli altri e, quindi, se non gestito direttamente dal Comune, esso deve essere assegnato gioco forza mediante l’applicazione del regolamento sulla assegnazione degli immobili del Comune ed ogni deroga, seppure fondata su questo regolamento dei cd. beni comuni, sarebbe illegittima.

Il mio intervento al 08:34

I tagli della Regione Campania sulla pelle dei diversamente abili

Biagio.TuttiAscuolaOggi ho sentito il dovere di intervenire in Consiglio Comunale per leggere la lettera scritta da Tommaso Giugliano, papà di Biagio, a Toni Nocchetti dell’Associazione Tutti a Scuola, che è apparsa qualche settimana fa su “Il Fatto Quotidiano” (clikka).

Il mio intervento al 36:37

Il testo della lettera:

Caro Toni,

               come sai il ragazzo ritratto nella foto è mio figlio Biagio,23 anni, affetto da autismo associato ad un grave ritardo mentale e epilessia.

Biagio è una delle 1530 vittime sacrificali immolate sull’altare del risanamento di bilancio che la Regione Campania con il decreto 108/2014 ha provveduto ad attuare. Ad oggi mio figlio frequenta un centro di riabilitazione in regime di semiconvitto (perlomeno fino al 23/02/2015) dove si reca ogni giorno e trascorre circa metà della sua giornata.

Biagio è un ragazzo molto difficile e con tante problematiche. Non parla e non è autonomo, ha bisogno di assistenza continua per essere lavato, vestito e per tutte le attività che svolge nel corso della giornata. In questi anni, però, grazie all’impegno coordinato di esperti, psicologi, terapisti e della nostra famiglia, ha compiuto tanti piccoli progressi che ci ripagano degli sforzi quotidiani e che hanno migliorato non solo la sua quotidianità ma anche quella di tutta la famiglia. Al centro, per esempio, grazie al lavoro di un’instancabile terapista ha imparato ad andare in bagno da solo (ci sono voluti circa 7 anni) a mangiare a tavola e ad usare le posate.

Ma al di là dei progressi e delle autonomie personali raggiunte, il centro per Biagio rappresenta qualcosa di più: il semiconvitto è il luogo principale dove trascorre la sua giornata, dove incontra gli amici, dove socializza e dove svolge attività più o meno piacevoli ed educative. Come ho già detto, Biagio non parla ma per comprendere la sua gioia nell’andare ogni mattina al centro non servono parole. Basta guardarlo mentre scende le scale di casa per prendere il pulmino che lo condurrà al centro per cogliere la sua felicità. I suoi occhi e il suo sorriso nel rivedere ogni mattina l’autista e i suoi amici già pronti ai loro posti sono così loquaci da rendere inutile ogni parola. Probabilmente addirittura un politico riuscirebbe a cogliere quella felicità e a capire cosa significa per Biagio e per tutti i ragazzi come lui, avere un luogo in cui sentirsi accettati, impegnati, compresi e aiutati.

Cosa succederà a Biagio e ai suoi 1530 compagni di sventura quando questo maledetto decreto troverà la sua completa applicazione? Accadranno due cose: la prima, nota a tutti, è la destabilizzazione dei ragazzi che subiranno un peggioramento delle loro condizioni di vita. Cosa faranno durante tutta la giornata? Come impegneranno il loro tempo?  Dovranno rinunciare alle attività che svolgono e a vedere i loro amici? Alcuni probabilmente perderanno le autonomie faticosamente raggiunte nel corso di anni ed anni della loro vita, altri avranno un peggioramento delle loro condizioni psichiche, altri ancora aumenteranno i comportamenti autolesivi e violenti, altri le stereotipie ecc.

L’altro effetto che avrà questo decreto, di cui nessuno finora ha parlato, è l’impatto devastante che subiranno le famiglie quando dovranno assistere, completamente sole, il loro congiunto o il loro figlio 24 ore su 24. Non pensate che ad oggi la situazione sia facile, vivere con una persona che ha bisogno di assistenza ed attenzione continua e che non può essere lasciata sola neanche per 10 minuti cambia profondamente le dinamiche di una famiglia. Come sanno bene tutti quelli che assistono una persona disabile, spesso anche le azioni più semplici come fare la spesa o fare una passeggiata diventano enormemente problematiche. Non parliamo poi dell’impatto sulla vita di coppia o sulla vita sociale della famiglia.

Quando Biagio è a casa tutto si svolge in sua funzione, trascurando spesso anche gli altri nostri figli. Le nostre poche ore libere sono rappresentate da quelle che Biagio trascorre al centro, quando, fiduciosi che si trovi tra persone competenti, possiamo tirare un sospiro di sollievo e riposarci. Allora la domanda è: cosa succederà alla mia famiglia e a quelle di tutti gli altri ragazzi, se dovessimo prenderci cura di Biagio 24 ore su 24?

Non posso fare a meno di pensarci.

Tommaso Giugliano
54 anni, papà di Biagio

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case famiglia un punto della sinistra (clikka)

L’inferno del disturbo alla quiete pubblica

gennaro consiglioIl 19 febbraio scorso nel trattare la delibera “adotta una strada” (clikka) ho avuto modo di proporre una mozione che, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini, prevedeva una limitazione di orario degli esercizi commerciali come accade in tante altre città italiane. A fronte di tale mozione mi è giunta addirittura l’accusa di avere fatto una proposta di destra poliziesca perché la cd. movida non si deve disciplinare con limitazioni di orario, ma con non meglio precisate azioni politiche, vuote di ogni contenuto amministrativo e non in grado di dare una immediata risposta ai tanti cittadini che vivono nell’inferno.

Sono giorni che mi chiama tutte le sere verso le 22,30 Salvatore, un cittadino di Bagnoli che ha la sfortuna di vivere al primo piano con sotto addirittura uno studio di registrazione che gli impedisce di dormire sia il giorno che la notte.

Salvatore, pur avendo denunciato sia in procura che al comune l’ingiustizia e la tortura che sta subendo non ha avuto alcuna risposta.

Salvatore è anziano, non ha neppure una disponibilità economica per affrontare un giudizio civile volto a chiedere al Tribunale un provvedimento ex art. 700 c.p.c. con il quale si impedisca tale assurda tortura!

Salvatore è oltre un anno che vive in un vero e proprio inferno ed è costretto a prendere dei farmaci per dormire.

Vorrei che quelle capre che pascolano abusivamente nelle istituzioni, facendo mera speculazione politica senza pensare ai bisogni primari dei cittadini, vivessero qualche settimana a casa di Salvatore!

Giusto per questa è una intervista a Massimo Cacciari che dice tutto sommato le stesse cose

Ed a chi difende la barbarie della cd. movida scatenata consiglio la visione di questa intervista al Prof. Paolo Crepet

Scuole Belle ed innanzitutto Sicure

VentaglieriQualche giorno fa scrivevo del plesso scolastico, materna ed elementare, comunale di Vico sottomonte ai Ventaglieri (clikka) evidenziando la grave condizione nella quale i bambini vengono ospitati e della necessità di provvedere immediatamente a rimuovere la discarica che si è accumulata in una vanella del plesso.

Martedì mattina scorso (24.02.2015) abbiamo fatto un sopralluogo congiunto con il Presidente della Municipalità, gli assessori all’ambiente alla scuola della stessa municipalità, un delegato del Vicesindaco, funzionari della Napoli Servizi, dell’ASIA nonché il dirigente dell’UTC della Muncipalità ed il Dirigente Scolastico. L’obiettivo era verificare se da ambienti sottostanti la scuola, è possibile accedere alla vanella con mezzi meccanici per rimuovere l’ingente quantitativo di “munnezza”.

Le aree sottostanti la scuola, sono tutte in proprietà del Comune e sono state date in uso ad una associazione sportiva. Sennonché ho notato che proprio sotto i piedini dei bambini, nelle aree in questione, alle 10,30 circa, vi erano parcheggiate un notevole numero di autovetture (circa 30) e tutti abbiamo notato, nell’attesa che venisse il titolare della associazione, che ad un certo punto è sopraggiunto un signore, ha aperto il portone ha preso un’auto ed è uscito. Sopraggiunto, credo il titolare della palestra, si è proceduto al sopralluogo, ma quando si è giunti alle aree occupate delle auto quest’ultimo mi ha rimproverato perché stavo contando le auto e scattando qualche foto. In presenza di tutti i partecipanti istituzionali, sono anche stato minacciato di avere due schiaffi ed il sequestro del telefonino, senza capire il perché, visto che il signore continuava a dire che era tutto in ordine e che pagava anche un canone di affitto al comune. Dopo un po’ ho deciso di allontanarmi per far proseguire il sopralluogo, perché era diventato impossibile continuare, ma da quanto mi è stato riferito l’irritazione del signore è continuata fino alla sala del consiglio municipale.

Per capire il motivo di tanta agitazione ho acquisito la  delibera di giunta del 2009 (clikka) con la quale è stato concesso l’uso delle aree ed ho constato che l’uso è stato dato, solo ed esclusivamente per gli ospiti della palestra, con divieto di locazione e sublocazione. Atteso il grave comportamento tenuto dal concessionario ho ritenuto di esporre i fatti nel consiglio comunale del 25.02. scorso consegnando al Sindaco ed agli assessori alla scuola ed al patrimonio una lettera (clikka) con allegate fotografie chiedendo semplicemente di eseguire i controlli necessari.

Della questione, peraltro, se n’è occupato anche Il Roma di ieri con un articolo di Pierluigi Frattasi (clikka).

Credo sia utile segnalare che la questione non è nuova in quanto nel 2009 la scuola per un intervento dei Vigili del Fuoco, fu chiusa per circa 10 giorni perché si scoprì che vi erano un numero consistente di autovetture parcheggiate proprio nelle stesse aree e, quindi, era necessario verificarne le autorizzazioni.

Sono convinto che la battaglia per la legalità e la sicurezza debba essere il frutto di un impegno comune e chi rappresenta le istituzioni ha il dovere di segnalare anche le cose che tal volta i cittadini lasciati soli a loro stessi non hanno la forza di denunciare. Spero sia tutto in ordine ma le domande sorgono spontanee: 1) è opportuna è sicura la scelta di affidare a terzi aree che sono ricomprese in un plesso scolastico? 2) c’è qualcuno che potrebbe guadagnarci con lo sfruttamento delle aree in questione? Spero che le risposte vengano dall’istituzione.

Sulla scuola non è possibile fare un passo indietro da tutti i punti di vista!

Ringrazio i numerosi consiglieri ed amici che mi hanno espresso solidarietà.

Il mio intervento al 46:13

Al Centro Direzionale le strade già sono adottate

cdnNel consiglio comunale di ieri (19.02.2015) abbiamo trattato di nuovo la ormai famosa delibera adotta una strada (clikka). Tra i tanti temi trasversali alla delibera in discussione ho voluto anche centrare l’attenzione sul grosso problema del Centro Direzionale, dove i cittadini residenti e non, sono oltre 30 anni, che hanno già di fatto adottato le aree pubbliche che dovevano essere prese in carico dal Comune e che, invece, sono sempre state gestite dalla GESECEDI una associazione di cittadini residenti, esercenti e professionisti che, oltre a provvedere essi stessi alla manutenzione e cura delle aree pubbliche, sono stati anche costretti a pagare tutte le imposte e tasse comunali. Paradossalmente, per come era scritta la delibera, la GESECEDI, sarebbe stata esclusa dalla possibilità di adottare, in quanto, l’adozione era riservata solo ai Comitati Civici e non alle associazioni. Ho per questo proposto quattro emendamenti all’art. 4 del regolamento (tutti passati all’unanimità dopo che ho spiegato bene qual era il problema) con i quali tra i soggetti legittimati all’adozione si è aggiunto al Comitato Civico anche l’associazione di residenti. Segnalo, infine, che sulla questione c’è un contenzioso spinosissimo sia in sede amministrativa che civile che potrebbe vedere il Comune soccombente per diversi milioni di euro, pertanto, urge verificare la percorribilità di una transazione.

Per comprendere la questione, che si trascina da circa un decennio ma che, secondo me, potrebbe essere facilmente risolta ecco il mio intervento specifico al 05:43:28

Adotta una strada e quiete pubblica al Consiglio Comunale

adottastrada Al Consiglio Comunale di ieri (12.03.2015) abbiamo discusso la delibera “adotta una strada” di cui ho parlato in un mio precedente post (Adotta una strada per la movida cittadina (clikka). Le questioni che ho sollevato sono state il frutto della riflessione che abbiamo fatto all’assemblea pubblica del 29 gennaio scorso e di cui ho parlato nel post sulla quiete pubblica disturbata (clikka).

Il problema serio che ho posto al centro della discussione è la mancanza assoluta di controllo e la scarsa efficacia ed efficienza del servizio qualità spazio urbano. Questioni che hanno spinto il consiglio a rinviare la delibera in commissione per un approfondimento.

Il mio intervento al 01:38:48

Il bilancio dell’ABC e l’acqua del professore

Lucarelli.Realfonzo

Il 19 dicembre in consiglio comunale, tra le tante delibere di assestamento abbiamo trattato anche la famosa Delibera di G.C. n. 850 del 27.11.2014 (clikka), assurta agli onori delle cronache perché vertente sull’ABC (Acqua Bene Comune) con la quale si proponeva di incamerare l’utile di 16 milioni di €. mediante una compensazione, fino a concorrenza, con i debiti del Comune verso l’Azienda. Molti consiglieri (compreso me) si sono confrontati in commissione con i dirigenti dell’ABC e, poi, con i lavoratori (che ho trovato peraltro molto preparati) e, quindi, in consiglio comunale siamo giunti anche con una idea comune, ma con singole proposte scritte in maniera diversa ma che dicevano tutte la stessa cosa. Io appena arrivato in consiglio ho offerto alla maggioranza ciò che avevo scritto facendo in modo che fosse integrato in un documento comune affinché non si creassero inutili bagarre di posizione. La politica è strana e, pertanto, siccome sono poco politico nel mio intervento (peraltro il primo sull’argomento) ho dichiarato che le quattro proposte erano assolutamente sovrapponibili, avendo tutti parlato con le stesse persone, e che per non fare una brutta figura istituzionale verso i cittadini ed i lavoratori dell’ABC avremmo dovuto fare uno sforzo comune rinunciando alle paternità. E’ stata, quindi, approvata all’unanimità dei presenti, un’unica mozione (clikka) che ha tenuto conto di tutte le necessità, ivi compresa quella di destinare, nel triennio, l’utile di 16 milioni di euro ad investimenti nella azienda speciale.

Altro capitolo che nel mio intervento ho voluto aprire è stato quello della poca accorta operazione posta in essere all’epoca dagli assessori alberto lucarelli (professore ordinario di diritto costituzionale)  e riccardo realfonso (professore ordinario di economia politica) poiché, la trasformazione stessa dell’ARIN S.p.a. in ABC, pare che abbia esposto (ed esponga), l’azienda ed i lavoratori ad un rischio assolutamente serio, peraltro, riportato anche nella relazione sui rischi allegata al bilancio ABC di cui alla citata Delibera G.C. n. 850 del 27.11.2014 (clikka) che, a pagina 115, fa espresso riferimento alla questione previdenziale dei dipendenti che, per effetto della trasformazione, si trovano oggi ad essere dipendenti pubblici, ma con contratto di dipendenti privati e con versamenti previdenziali nella gestione dipendenti privati dell’INPS e, quindi, con la necessità di ricongiungimento dei contributi (gestione ABC). In sostanza un ingarbuglio giuridico/previdenziale che potrebbe costare caro ed amaro ai lavoratori ed all’azienda!

Inoltre, per gli stessi dipendenti si apre un altro grosso problema relativo alla trasformazione del rapporto di lavoro da privato (ARIN S.p.a.), a pubblico (ABC), senza l’adempimento del Concorso pubblico. Tale questione è stata, infatti, più volte affrontata dalla Corte Costituzionale che, in una recente sentenza del 23.07.2013, n. 227 (clikka), in un caso assolutamente simile, ha detto chiaramente che non è possibile trasformare un rapporto di lavoro privato, sia pure in una partecipata pubblica, in rapporto di lavoro pubblico! Il tutto con richiami a precedenti risalenti al 2010 e 2009 che, ovviamente, sarebbero dovuti essere a conoscenza dei professori. Cosa questa che mi ha fatto saltare dalla sedia perché, in commissione (ho recuperato addirittura una foto), ebbi modo di manifestare tutte le mie perplessità sull’operazione chiedendo, espressamente, ai luminari lucarelli e realfonzo se, la trasformazione, da ARIN ad ABC, avesse messo a rischio i lavoratori o l’azienda per la sua onerosità ed ottenendo, per tutta risposta dai professori che l’azienda ed i lavoratori non avrebbero corso alcun rischio perché la trasformazione sarebbe stata a costo zero! Ovviamente, io da semplice consigliere/avvocato mi fidai dei luminari che spero abbiano ragione fino alla fine.

Qualche giorno fa ho letto su Repubblica Napoli una lettera di Lucarelli (clikka) che inizia: “Il Comune sull’Acqua il peggio del peggio” ebbene, spero che sull’acqua non siano stati i professori a fare il peggio del peggio visto che lo statuto performante a cui fa riferimento lucarelli nella sua lettera ha bisogno di essere riscritto (clikka) perché ingessa sotto alcuni aspetti la gestione!

Un altro capitolo meriterebbe l’ipocrisia sull’acqua perché nella battaglia tutti dichiarano di farsene carico, specialmente con i lavoratori e con i movimentisti ma quando poi si tratta di votare si scappa per non assumersi responsabilità. Credo, pertanto, sia opportuno offrire all’opinione pubblica e proprio ai lavoratori che hanno frequentato il Consiglio Comunale la scheda dei presenti (clikka) segnalando che il comportamento di uscire dall’aula, facendo registrare l’assenza, è più grave di quello di restare e votare contro anche perché questo renderebbe almeno chiaro di fronte ai lavoratori chi è veramente interessato e chi, invece, fa semplicemente una speculazione politica a loro spese.

Il mio intervento al 4:42:07

Per chi è arrivato fino in fondo all’articolo: Dopo oltre tre anni di esperienza e di confronti con i tecnici dell’Amministrazione, posso dire che approvare un assestamento il 19 dicembre è una cosa assolutamente assurda perché si fa un assestamento sul previsionale quando restano solo 10 giorni allo scadere dell’anno a cui si riferisce l’assestamento stesso! In sostanza un assestamento che vale 10 giorni. Ciò deriva dal fatto che anche il previsionale, che, per legge dovrebbe approvarsi entro il 31.12. e valere per l’anno successivo, invece, lo si approva, se va bene, entro il 30 giugno e, se va male, entro il 30 settembre, in ragioni di proroghe che il governo da’ perché è egli stesso in ritardo con i riversamenti agli enti locali. La diretta conseguenza è che il Piano Economico Gestionale poi lo si redige ad ottobre e, quindi, gli obiettivi, che sono anche la misura dei risultati dei dirigenti, vengono fissati a cose fatte e, quindi, ogni dirigente finisce per inserire nel PEG l’obiettivo che ha già raggiunto per non trovarsi in difetto. Mi chiedo cosa direbbe un segretario comunale di un Land tedesco o di un comune inglese.

La finanza speculativa della Giunta Iervolino sulle spalle dei napoletani fino al 2035

spreco-di-soldi-pubbliciIl problema dei derivati (clikka) (operazioni di finanza speculativa fatte nel 2004 dal Comune di Napoli) è assolutamente attuale e concreto e per me ha lo stesso significato del Disastro della discarica di Pianura (clikka). Sono entrambi gravissimi errori che ci vengono dalle passate amministrazioni i cui responsabili sono rimasti assolutamente impuniti, sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista penale, sia dal punto di vista civilistico, sia dal punto di vista del danno erariale! In sostanza possiamo dire che abbiamo ereditato morte, inquinamento e debiti! Un cocktail melefico di cui voglio, ad ogni costo, chiedere conto e ragione!

Ebbene sono convinto che i cittadini Napoletani hanno diritto ad un po’ di giustizia e di verità su questi gravissimi fatti. Inoltre, credo che sia un preciso dovere di ogni amministratore quello di comunicare agli argani competenti i fatti rilevanti sotto i profili delle responsabilità anche al solo fine di attivare tutte le procedure di recupero necessarie nell’interesse pubblico, che gli organi Giudiziari, a ciò deputati, devono perseguire. Non può, infatti, trovare spazio alcuna “omertà” politica.

Per capire ciò di cui sto parlando, consiglio la visione della trasmissione di Report del 14.10.2007 (clikka) che si occupò anche dell’ottimo assessore cardillo che, pare, abbia sottoscritto i contratti IRS swap, senza neppure accorgersi di una commissione a carico del comune, pagata alle banche di circa 21 milioni di euro! In sostanza a fronte di un prestito di 70 milioni di euro, pare che il conto sia arrivato a circa 204 milioni di euro, con il risultato che l’assessore Cardillo è stato anche premiato assegnandogli il posto di dirigente nella società partecipata dal comune STOA’.

Stamane in consiglio comunale, è stata l’occasione per discutere la questione, trattando la rinegoziazione dei mutui (clikka), tra cui appunto i derivati, in sostanza una opportunità che ci  consente di avere un respiro meno affannoso perché i tassi di interesse praticati dalla Cassa Depositi e Prestito sono più convenienti.

Proprio per fare luce sulla questione dei derivati ho proposto, ed è stato approvato con 31 voti su 48 (quindi la maggioranza e larga parte dell’opposizione), un ODG (clikka) con il quale, non solo si chiede di verificare i citati contratti di finanza derivata, ma anche di procedere alle informative ai competenti organi della Magistratura Contabile ove mai risultassero delle responsabilità e, da quanto emerge dalla trasmissione di Report dell’epoca, pare che è facile che si configurino delle fattispecie perseguibili sotto vari punti di vista.

Senza, peraltro, considerare che stanno aumentando le pronunce della magistratura civile con le quali sono stati dichiarati nulli i contratti di swap come quello che ha in pancia il Comune di Napoli (CDA Milano sentenza n. 3459/2013; CDA Bologna sentenza n. 734/2014).

La domanda sorge spontanea: perché non agire anche noi?

Ecco il mio intervento al :02:35:06

Populismo e Politica: La riforma del Regolamento del Consiglio Comunale

gennaro consiglioIeri scrivevo della proposta di riforma del regolamento del consiglio comunale (clikka) oggi (12.11.2014) in discussione. Stamane sono intervenuto due volte nel dibattito consiliare con lo scopo di far comprendere bene che una cosa è la politica alta a cui noi abbiamo l’obbligo di tendere altra cosa è il populismo.

Dobbiamo, infatti, capire che il tema vero è quello di pretendere che i nostri rappresentanti lavorino nell’interesse della città e che i cd. tagli lineari rischierebbero di tagliare anche la democrazia quando si mette mano allo strumento regolamentare senza cognizione di causa e solo per andare incontro alla moda di dire che si sono tagliati i costi.

In quest’ottica ho proposto anche una mozione (clikka), firmata da tutta la maggioranza e da buona parte dell’opposizione, con la quale si da’ una interpretazione autentica all’art. 37 dello Statuto del Comune al fine di impedire la eccessiva proliferazione gruppi consiliari, con l’aggravio di costi e spese.

Difatti, fino ad oggi l’interpretazione data alla citata norma è stata quella di beneficiare anche ai gruppi consiliari neocostituiti dei cd. diritti quesiti di modo che si potrebbe giungere al paradosso di avere 46 gruppi consiliari su 48 consiglieri.

Mi sono poi opposto ad una richiesta di rinvio in commissione, a cui ho molte volte partecipato, pur non essendone componente, al fine di non far mancare il mio contributo anche tecnico.

La discussione è stata aggiornata al 24 novembre p.v. per consentire il deposito di emendamenti

di seguito i miei interventi:

No al rinvio in commissione per perdere tempo al 49:58

 

Populismo e Politica al 02:13:16

 

Stadio San Paolo: la proroga al Calcio Napoli al giro di boa

sanpaoloOggi (22.10.2014) in consiglio comunale abbiamo trattato, tra le tante delibere all’Ordine del Giorno, anche la delibera n. 619.2014 relativa alla proroga della concessione dello Stadio San Paolo al Calcio Napoli (clikka). Ho avuto modo  di intervenire e dire chiaramente che si è consumato molto tempo in trattative, timori ed indecisioni, quando tutti gli elementi erano già chiari sin dal 2011, da quando, da Presidente della Commissione Sport, iniziai ad occuparmene esaminando la Convenzione del 2004 (clikka) che ho avuto modo di raffrontare con quella stipulata dal Comune di Milano per lo Stadio San Siro (clikka). Ovviamente dal confronto tra i due atti noi siamo assolutamente perdenti e Vi invito al curioso esercizio di comparazione.

La delibera, prevede la proroga della vecchia convenzione fino alla stagione sportiva 2014/2015, non l’ho votata in quanto giunta fuori tempo utile ed affetta da criticità che ho segnalato, ma ho proposto un Ordine del Giorno (clikka) che è stato sottoscritto da tutta la maggioranza e, quindi, approvato, con il quale abbiamo impegnato in ogni caso l’amministrazione a predisporre uno schema di convenzione con computo estimativo delle opere ordinarie e straordinarie, nel caso in cui il Calcio Napoli non dovesse predisporre il cd. piano di fattibilità di cui alla vigente legge 147/2013 e, quindi, non fare la proposta di gestione e manutenzione. Ovviamente ho precisato che nella struttura si svolgono anche altre attività tra cui l’atletica, la ginnastica, il pugilato e le arti marziali delle quale se ne dovrà tenere conto poiché impegnano circa 5000 cittadini al giorno.

Credo di aver contribuito a dare una mano alla città, sperando che presto si possa avere uno stadio di livello internazionale essendo questo il giro di boa che dovrebbe portarci al traguardo se solo si andasse tutti nella stessa direzione con mente ed animo liberi e sopratutto senza i timori di inimicarsi i tifosi che tutto sommato sono cittadini che pagano le tasse come noi ed anche il biglietto per andare allo stadio e, quindi, ben comprendono che lo stadio è un costo che deve essere accollato alla società che dallo stesso trae un evidente vantaggio economico.

il mio intervento al 01:23:37

Per un approfondimento sulle questioni che riguardano lo Stadio San Paolo (clikka)

L’esperienza De Magistris e la Società Civile

gennaro consiglioIeri (21.10.2014) in consiglio comunale sono intervenuto nel dichiarare la mia posizione politica rispetto ai gravi fatti accaduti nell’amministrazione. Ho sentito il dovere di richiamare la mia estrazione civica scevra da ogni condizionamento partitico ricordando che nel 2011 De Magistris ha vinto le elezioni perché i cittadini hanno, innanzitutto, voluto archiviare una esperienza politica esaurita e della quale erano stanchi. Tutti ricordano l’esperienza del ventennio Bassolino/Iervolino.

Mi sono dichiarato pronto a firmare le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale, purché le forze del centro sinistra indichino una strada da percorrere, dicano chiaramente qual è il progetto politico della città e quali saranno le donne e gli uomini chiamati ad attuarlo non essendo disposto alla “restaurazione”, per fedeltà al mandato politico ricevuto nel 2011.

Dico basta alla politica gridata, fatta solo per attirare l’attenzione mediatica volta solo a creare discredito alla classe politica stessa e degli show man che, poi, non hanno alcuna capacità né amministrativa né politica di fare squadra, col risultato di allontanare le menti migliori dai palazzi delle istituzioni e dai partiti.

L’esperienza De Magistris, infatti, mostra tutti i limiti della società civile nell’amministrazione della città. Se non c’è un progetto comune forte ed una condivisione non si va da nessuna parte e si finisce tutti per essere strumentalizzati.

La dimostrazione, e per questo faccio io stesso autocritica, anche se sono sempre stato in consiglio e mai nell’amministrazione, è che la società civile nella giunta De Magistris, non è riuscita a fare squadra pur avendo un numero sostanzioso di esponenti che forse avrebbero potuto maggiormente condizionare le scelte politiche se solo avessero avuto una maggiore sintonia tra loro e con i consiglieri che avevano – ed hanno – la stessa estrazione civica.

Nella Giunta Comunale di Napoli, infatti, all’inizio dell’esperienza c’erano gli assessori Narducci, Realfonzo, De Falco e Lucarelli, quattro assessori di peso e personalità nonché il  vicecapogabinetto Sergio Marotta, tutti provenienti dalla stessa parte della società civile (associazioni ed accademia), eppure non sono stati capaci di fare squadra né tra loro né con i consiglieri, tanto che sono stati espulsi uno alla volta. E’ da qui che occorre partire per capire come la società civile, che tanto va di moda, possa essere al servizio dei cittadini in politica.

Napoli in questo è un vero e proprio laboratorio politico del quale occorre fare tesoro altrimenti finiremmo per commettere sempre gli stessi errori.  La società civile presa in ordine sparso ed all’ultimo momento non serve perché prevalgono più i personalismi che il sentimento collettivo e lo spirito di squadra.

Il mio intervento al 03:13:32

Sullo stesso argomento:

si addensano le nubi su regione e comune (clikka)

comune di napoli e mozione di sfiducia (clikka)

il sindaco sospeso e la difesa delle istituzioni (clikka)

 

 

A ferragosto si firma l’accordo su Bagnoli

GennaroOggi (07.08.2014) in Consiglio Comunale sono intervenuto sulla prossima firma dell’accordo sull’area di Bagnoli che dovrà avvenire il 14.08 p.v. senza che il consiglio abbia avuto la possibilità di discutere. Ho richiamato il comunicato che mi è stato consegnato con le firme di: Assise Cittadina per Bagnoli, comitato “Una spiaggia per tutti”, Italia Nostra Campania, Verdi Ambiente e Società, Bancarotta Bagnoli, laboratorio politico ISKRA, Ex Funivia, movimento per il diritto all’abitare “Magnammoce ‘o pesone”, Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, Sinistra anticapitalista, Monitor Napoli, Insu Tv, gruppo comunale, Movimento 5 Stelle Napoli, deputato M5S Roberto Fico.

 Per questo motivo ho proposto un Ordine del Giorno (clikka) con il quale sostanzialmente ho chiesto che si informassero prima i cittadini ed il consiglio comunale di ciò che il Sindaco andrà a firmare con il Presidente del Consiglio il prossimo 14.08. Al fine di far comprender alla città quali sono i gruppi politici che vogliono ed attuano la trasparenza e quali invece quelli che tale trasparenza la predicano ma non la praticano ecco chi ha firmato e chi no:

FIRMATARI: Gennaro Esposito (RD), Carlo Iannello (RD), Vittorio Vasqez (SIM), Marco Russo (SIM), Antonio Borriello (PD), Ciro Fiola (PD), Simona Marino (Città Ideale), Ciro Borriello (SEL), Giovanni Lettieri (NCD), Carmine Attanasio (Verdi), Ginetta Caiazzo (Verdi), Antonio Crocetta (PSI – FED)

I NON FIRMATARI:  IDV (Luongo, Troncone, Lorenzi, Beatrice, Formisano, Frezza), Centro DemocrAtico (Varriale e Pace), NET (Sgambati).

Nel mio intervento ho richiamato gli atti della Regione Campania di cui al mio precedente post (clikka)

Il mio intervento al 02:03:22

Di seguito la lettera di Gerardo Mazziotti da Il Roma di oggi (07.08.2014)

L’OPINIONE La repubblica napoletana

DI GERARDO MAZZIOTTI

Anche se non proclamata ufficialmente come accadde nel 1799 la città di Napoli è, di fatto, una piccola repubblica. Verrebbe da dire delle banane visto il modo come viene amministrata da decenni. Invece è una repubblica dei soprusi, delle prevaricazioni, delle prepotenze. In uno, della illegalità. Le leggi dello Stato italiano e gli accordi stipulati col suo governo non vi hanno alcun valore. A dispetto del fatto che il suo Capo, ex magistrato rigoroso, ha promesso ai napoletani “discontinuità col passato e legalità “. Non si spiega altrimenti il diverso destino della legge numero 582, recante “Disposizioni urgenti per il risanamento dei siti industriali delle aree di Bagnoli e di Sesto San Giovanni “, approvata dal Parlamento il 18 novembre 1996. Anche a seguito delle sollecitazioni dell ‘Unicef per il ripristino della balneazione dei bambini a Coroglio. A Milano, facente parte dello Stato italiano, le disposizioni per Sesto San Giovanni sono state sollecitamente attuate. Nella repubblica napoletana invece il comma 14 dell’articolo 1, che “prescrive il sollecito ripristino della morfologia naturale della costa di Bagnoli (…) con rimozione di tutto quanto l’ha alterata “, ha dato luogo a uno scontro, che dura da diciotto anni, tra un blocco sociale (costruttori, industriali, professionisti, docenti universitari, amministratori, giornalisti, politici e faccendieri) che non intendono rispettare la legge 582/96 e il fronte degli ambientalisti (assise cittadina di Palazzo Marigliano, La repubblica napoletana Comitato giuridico di difesa ecologica, Italia Nostra, Fondazione lannello, Associazione “Salviamo Bagnoli “, Fondazione Internazionale Medici dell’Ambiente, AssiseBagnoli e altre) che sono determinati nel difendere il diritto dei napoletani a ripristinare la balneazione delle spiagge e del mare di Coroglio. Il nodo della questione è la cosiddetta “colmata a mare”. Una montagna di veleni (tra i quali gli idrocarburi policiclici aromatici altamente cancerogeni) che, negli anni ’60, ha trasformato la spiaggia di Coroglio in una discarica dei rifiuti industriali. Una colmata pericolosissima, che i ministri dell ‘Ambiente Edo Ronchi, Altero Mattioli e Alfonso Pecoraro Scanio hanno definito “una bomba ecologica da rimuovere sollecitamente per salvaguardare la salute pubblica e per ridare ai napoletani la loro spiaggia e il loro mare “. E la rimozione della colmata è prevista dall ‘Accordo di Programma del luglio 2003, firmato col ministro dell’Ambiente del governo Berlusconi, ed è confermata nel! ‘Accordo di Programma Quadro, firmato nel dicembre 2007 con sette ministri del governo Prodi. Non solo. ma la sua rimozione è prevista dal Pue di Bagnoli (piano urbanistico esecutivo) del novembre 2003, approvato dal consiglio comu nale in vista della Coppa America che il giorno 26 lo svizzero Alinghi avrebbe dovuto assegnare a Napoli (sul fallimento di quella operazione e sulle ingenti risorse economiche investite questa città generosa ha steso un velo pietoso…). La sua rimozione è confermata dal vigente Pua (piano urbanistico attuativo) dell ‘aprile 2005. E siccome hanno forza di legge non posso no essere violati. Nemmeno a Napoli. E opportuno precisare che questi AdP sono stati firmati dagli amministratori del Comune, della Provincia e della Regione e anche dalla BagnoliFutura, quando nel suo CdA ñ ‘era ‘ingegner Ambrogio Prezioso in rappresentanza dell ‘Acen. Perciò la sua proposta dell ‘altro ieri di non rimuovere la colmata lascia stupefatti. Siamo riusciti a impedire ali ‘assessore Rocco Papa di realizzare il porto canale. E a impedire al super assessore Nicola Oddati di utilizzare la colmata come location del Forum delle Culture. E al vice sindaco Tino Santagelo di trasformarla “nella passeggiata a mare più bella mondo “. E al sindaco Luigi de Magistris di farne la sede delle regate veliche della Vuitton Cup. Riusciremo a impedire che la colmata diventi un suolo edificatorio di utilizzare la colmata a mare di Bagnoli
come suolo edificatorio per alberghi, ristoranti e abitazioni con discesa a mare, serviti da un porto turistico.

Sicurezza e Controllo Cittadino

gennaro consiglioStamane (29.07.2014) in consiglio comunale ho voluto sottolineare la necessità di discutere della sicurezza e del controllo della città. Sono partito dalla strana soluzione adottata per i clochard in Piazza Carlo III, usando dei dissuasori sulle panchine per impedire che vi si stendano, per poi citare la incredibile ed inaccettabile condizione di Piazza Bellini abbandonata al degrado nella serate della “movida”. Ovviamente i primi ad essere chiamati a questo compito sono i Vigili Urbani, pertanto, non ho potuto non citare ciò che è apparso sulle pagine dei giornali cittadini in questi ultimi tre giorni. Incollo, in calce, l’articolo apparso su Repubblica Napoli di oggi che tiene conto degli accertamenti in corso e dei primi risultati di questi accertamenti. Stasera su Rai 3 alle 21,05 nella Trasmissione “Millenium” c’è una mia intervista sul caso dei Vigili Urbani.

Il mio intervento al 01.:13:39

Da Repubblica Napoli del 29.07.2014

Da Malati a sani: Stanati i primi imboscati

Dopo il dossier del responsabile della polizia municipale scattano le visite mediche per i “non idonei” Su 44, sei risultano abili al servizio in strada, dubbi sulle patologie per altri 18, che saranno rivisti.

ALESSIO GEMMA

ERANOstati tolti dalla strada perché malati. Ma per i medici che li hanno visitati nelle ultime ore hanno tutti i requisiti per dirigere il traffico.

Sono i primi sei agenti “guariti”. O meglio, dichiarati improvvisamente abili al servizio. Accade dopo il dossier del responsabile della polizia municipale, Francesco Maida, dove si denunciano al sindaco «privilegi e benefici» goduti dai caschi bianchi. Nel dossier si preannunciavano le visite mediche, scattate per accertare chi, tra i quasi 700 vigili “non idonei”, può continuare ad indossare la divisa.

In mattinata sono arrivati dal Policlinico i risultati dei primi 44 accertamenti (su 100). E i numeri danno ragione, in percentuale, alle perplessità avanzate nel dossier. Perché per la prima volta l’amministrazione aveva chiesto alla commissione medica un verdetto definitivo: i vigili visitati dovranno essere dichiarati abili a svolgere le mansioni in strada oppure verranno trasferiti in altri uffici del Comune. Basta con le tante “limitazioni di salute” che permettevano agli agenti di non uscire in strada ma di conservare in busta paga le indennità tipiche della professione.

Dunque, dei 44 sottoposti ai test, sono 16 quelli che appenderanno la divisa al chiodo: effettivamente “non compatibili”. Ciò vuol dire che dovranno rinunciare fino a 520 euro al mese tra “vigilanza, produttività, turnazione e reperibilità”. Non solo. Per altri 18 malati che sulla carta possono restare in piedi solo per 3 ore consecutive e non per un turno totale di 6 ore, i dottori vogliono vederci chiaro: torneranno in ospedale tra sei mesi. Il che fa presumere che altri agenti potrebbero essere recuperati alla viabilità. Altri 4 sono stati riconosciuti “non idonei” ma “temporaneamente”, mentre tra i 6 che avevano un certificato medico diventato da ieri carta straccia c’era un vigile assunto da soli 4 anni.

Entro il 4 agosto il Policlinico dovrebbe inviare il responso sugli altri 56 agenti.

Per poi completare le 700 visite nei prossimi mesi. Al comando già si elaborano le prime proiezioni. Se le percentuali dovessero essere confermate allora tornerebbero abili e operativi almeno un centinaio di caschi bianchi e soprattutto oltre 200 dovrebbero cambiare di ruolo per far posto in polizia municipale agli idonei dell’ultimo concorso e a nuove assunzioni. Intanto il triumvirato al comando finito nel mirino dei sindacati che hanno annunciato un contro-dossier sull’organizzazione del Corpo da inviare in Procura, risponde con i dati delle attività svolte da gennaio a giugno 2014.

Ecco il report firmato il 23 luglio dal dirigente dell’area operativa Ciro Esposito: rispetto al 2013 si registra un aumento del 5 per cento dei controlli effettuati per violazioni al codice della strada, al commercio, all’edilizia e all’ambiente. Senza contare le 21200 notifiche di verbali e atti di polizia giudiziaria, gli 8574 accertamenti di carte d’identità, i 1833 controlli ai cantieri e i sequestri di merci per 53853 giocattoli e 51257 accessori per telefonini. Esposito sottolinea al sindaco «la maggiore efficienza raggiunta nonostante in tale periodo si sia registrato un depauperamento dell’organico».

E intanto non si placano le polemiche. «I sindacati – attacca Carmine Sgambati, consigliere delegato alla polizia municipale – devono capire che bisogna tenere lontana la polizia municipale da una politica clientelare. Spostamenti e trasferimenti di agenti e sindacalisti non sono materia di contrattazione ma spettano al sindaco». Per il consigliere Gennaro Esposito invece «sarebbe facile fare populismo dicendo che i sindacati così come i partiti sono da abolire. Occorre, invece, far capire ai cittadini che questi organismi sono la cinghia di trasmissione tra cittadini-lavoratori ed istituzioni dei quali non possiamo fare a meno». Il caso dei vigili urbani di Napoli sbarca in prima serata stasera su Rai3 alla trasmissione “Millenium”.

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