Per amore di verità e per sgombrare il campo da ogni dubbio devo dire chiaramente che sulla mozione di sfiducia al vicesindaco Sodano, firmata dai miei compagni di gruppo Iannello e Molisso, contrariamente da quanto riferito sui giornali, non ci ho messo molto a capire che non poteva essere da me sottoscritta per modalità e tempi di presentazione.
Non è difficile, infatti, capire che essa non ha molte speranze, cogliendo solo un aspetto mediatico, alzando i toni dello scontro istituzionale e sociale e finendo addirittura per avere un risultato contrario a quello voluto: aumentare il consenso al Sindaco. La decisione, infatti, mi è stata comunicata telefonicamente, maturata, quindi, senza un confronto, in circa due ore, con il solo effetto di anticipare le altre forze politiche. Il risultato è facile prevederlo, immagino rimarrà firmata solo da Iannello e Molisso e forse da Fratelli d’Italia.
La mia breve esperienza in Consiglio, infatti, mi ha fatto capire che per raggiungere un risultato vero, non quello solo mediatico, occorre coinvolgere le forze politiche ed i singoli consiglieri fin dall’inizio per renderli, ovviamente, partecipi all’elaborazione, facendo un vero e proprio porta a porta, discutendo e sondando le sensibilità affinché ci sia un lavoro collettivo. Così è accaduto, infatti, con l’unica mozione di sfiducia che ha sortito un esito positivo in quest’amministrazione: quella all’assessore allo sport Pina Tommasielli che è stata scritta e discussa insieme agli altri consiglieri.
Lo stesso Partito Democratico alla questione ha dedicato una Direzione Provinciale. Quindi, per chiarire, ciò che avevo già chiarito ai miei compagni: sono con loro all’opposizione ho sempre fatto valere la mia opinione ed il mio voto su atti di amministrazione contestandoli con studio, rigore e fermezza sin dal 2012 senza dubbi o tentennamenti. Bado più al risultato politico istituzionale ed al bene della città che non alla visibilità mediatica. La vicenda giudiziaria del sindaco non può essere la causa della conclusione della sua esperienza, altrimenti ripeteremmo gli stessi errori commessi in vent’anni: Andremmo a fare una campagna elettorale contro qualcuno e non per un programma, con la rimozione di quanto avvenuto in città negli ultimi vent’anni. Ogni decisione di questo tipo non può vedere fughe in avanti di una sola forza politica e men che meno di due consiglieri.
E’ questa la mia riflessione: Ricostruzione Democratica non può che restare unita su questi principi nei quali credo fermamente e non può prescindere dalle altre forze politiche e civiche del centro sinistra a cui va rivolto un appello per una idea di città e del programma per attuarla.
Questo è ciò che scrivevo qualche giorno fa mandandolo ai giornali che riportavano di un mio “momento di riflessione” e che ovviamente non è stato riportato.
Oggi (12.10.2014) leggo su Il Mattino di Napoli (clikka) del ritiro della mozione di sfiducia, da parte di Iannello, perché rimasta al palo con due sole firme (della serie ve l’avevo detto) e contestualmente dell’Appello al Voto (clikka) alla Città metropolitana, con una contraddizione in termini evidente che mi lascia perplesso.
In virtù del comma 21 dell’art. 1 della legge 56/2014 (legge Del Rio), infatti, “Il consiglio metropolitano dura in carica cinque anni. In caso di rinnovo del consiglio del comune capoluogo, si procede a nuove elezioni del consiglio metropolitano entro sessanta giorni dalla proclamazione del sindaco del comune capoluogo“.
Domanda:
Come si concilia questo chiaro disposto normativo con la volontà di sciogliere il consiglio comunale di napoli tanto sbandierata? Come è possibile che da una parte si dichiara di voler andare al voto al Comune di Napoli e dall’altra si va al voto e si fa un appello per andare al voto per costituire un ente che si dovrà gioco forza sciogliere in caso di scioglimento del comune di napoli? Quanto ci costa sta pazziella? chi paga?
Come si dice: A “fravecare” e “sfravecare” non si perde mai tempo ….
Ovviamente oggi, in un quadro così frammentato e per altri fondamentali motivi, con rammarico e sofferenza, mi asterrò dal voto alla Città Metropolitana ed altrettanto ovviamente occorrerà che metta un po’ d’ordine in casa mia prima di ripartire con la “Ricostruzione”
Non ho condiviso la scelta di passare all’opposizione della Giunta, ma davanti a questo tipo di opposizione intelligente, leale e reale e non a favor di telecamera o poltrona, mi tolgo il cappello.
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Onore all’onestà intellettuale di Gennaro Esposito: un esempio di buona politica…!!1 stima profonda da un Comunista.
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