Ieri ho condotto una ispezione allo stadio San Paolo e posso dire che sono ancora stupito. Nel mentre mi accingo a scrivere una relazione da inviare agli organi competenti, riporto l’articolo di Alessio Gemma uscito oggi (5.4.2013) su Repubblica Napoli. Posso solo dire che ci scontriamo con situazioni consolidate che richiederebbero un’azione amministrativa di accertamento e di reale cambiamento nelle quali mai nessuno ci ha mai voluto o potuto mettere le mani. Sono sempre più convinto che oggi chi possiede beni pubblici ha maggiori obblighi verso la collettività di chi invece impiega risorse proprie per esercitare un’impresa.
Ecco l’articolo:
Sorpresa, c’è un centro massaggi allo stadio San Paolo. Doppio blitz nella struttura sportiva. Prima la Finanza, che indaga sui ricavi derivanti dall’uso dell’impianto. Poi la commissione sport del Comune che fa una scoperta… Di mattina bussa la Guardia di finanza, di pomeriggio i consiglieri comunali. Doppio blitz allo stadio San Paolo. Al centro delle indagini dei finanzieri i ricavi derivanti dall’utilizzo dell’impianto sportivo. Nel mirino della commissione sport del Comune invece finisce la gestione delle palestre dello stadio: scoperto a sorpresa anche un centro massaggi. “Ci dicono che il centro massaggi paga regolarmente il fitto, ma avvieremo controlli”, dichiara il presidente della commissione Gennaro Esposito. In piazzale Tecchio arrivano gli agenti del nucleo investigativo della Guardia di finanza. Due ore trascorse negli uffici dello stadio per acquisire le carte relative alla convenzione tra Palazzo San Giacomo e il Calcio Napoli. Le indagini partirebbero da un esposto presentato nei mesi scorsi alla Procura della Corte dei conti. Storia di un debito pregresso tra il presidente De Laurentiis e il Comune che è proprietario del San Paolo: quasi 5 milioni i soldi non versati dal Napoli fino a giugno 2012 per la concessione dell’impianto. A dicembre scorso il sindaco de Magistris e la società sportiva siglano un accordo. Necessario. Il Comune rischia un danno erariale sui canoni non riscossi, come scrive anche l’avvocatura. Da gennaio De Laurentiis è pronto a pagare, ma manca su quell’atto ancora la firma del dirigente comunale: è stallo a Palazzo San Giacomo. Perché si stanno esaminando centinaia di fatture dal 2005: da un lato il Napoli non ha pagato il fitto, ma dall’altro ha finanziato negli anni lavori di manutenzione che spettavano al Comune. Per cui si è pervenuti a una compensazione. Attacca il presidente della commissione sport, Esposito: “Non penso si possano scontare dai canoni le somme spese dal Napoli per lavori nello stadio, vigendo in materia la normativa sull’appalto per le opere pubbliche che richiede sempre e comunque la procedura di evidenza pubblica per eseguire i lavori”. Vanno via i finanzieri ed entrano verso le 15.30 i consiglieri comunali della commissione sport: il presidente Esposito, accompagnato dal commissario David Lebro (Udc). Ispezione nelle sei palestre dello stadio assegnate ad associazioni sportive a fronte di un fitto orario o mensile. “Sono emerse situazioni anomale – dichiara Lebro – riguardano l’utilizzo e la distribuzione degli spazi. Le esamineremo in commissione, dove spero si presenterà il dirigente del servizio grandi impianti sportivi, Giuseppe Arzillo, oggi assente pur essendo a conoscenza di questo appuntamento”. Panico tra i dipendenti dello stadio quando i consiglieri pretendono di aprire una porta blindata all’interno di una palestra adibita a scuola di ballo. Nessuno ha le chiavi. Che cosa si nasconde? Tende color lilla, un lettino, cartelli con un prezziario e numeri di telefono di massaggiatrici. “Mi dicono che viene pagato regolarmente un fitto per questa stanza – dichiara il presidente Esposito – ma voglio approfondire. Nutro forti perplessità: alcune aree potrebbero avere un’altissima redditività, ma il Comune per ora ricava pochissimo rischiando di creare sacche di privilegio”. (05 aprile 2013)
Rispetto alla notizia del centro massagi
la assessora tommasielli cosa dice? Di solito si trincera dietro il silenzio più assoluto così da evitare contraddittorio. Ma un fatto e’ certo che sin dall’inizio ebbi a chiedere al dott. Arzillo di persona e per scritto tutte le planimetrie dei locali nello stadio ed i rispettivi contratti e convenzioni coi canoni. Nulla si è mai ricevuto! È ciò seppure la assessora fosse al corrente. Quindi oltre alla più totale incapacità tecnico assessoriale, alla mancanza di una casa partitica come di un riscontro politico elettorale tant’è che si è guardata bene dal candidarsi, sarebbe veramente dignitoso per lei e per il sindaco se ciascuno ne prendesse atto per il bene della città e lasciasse un incarico tanto difficile e di più specifica competenza professionale che non può assolutamente fornire per diversa professinalita non attinente.
Ing. Gabriele La Pietra
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AVVISO DEL DIRIGENTE ARZILLO PER I GRANDI IMPIANTI SPORTIVI CHE SBUGIARDA MISERAMENTE LA ASSESSORA. NON DEVE ESSERCI CARATTERIZZAZIONE COMMERCIALE PER IMPIANTI A CATEGORIA SPORTIVA “F” NON CERTAMENTE CATEGORIA C1 PER CHI ESERCITA SALA MASSAGGI CON TARIFFARIO. LA SFACCIATAGGINE DI QUESTA ASSESSORA NON HA PROPRIO LIMITI ANDANDO ANCHE. A PROPINARE A RADIO KISS KISS LA FAVOLETTA. SI VERGOGNI SE MAI NE HA AVUTA.
il Servizio Gestione Grandi Impianti Sportivi
AVVISA
che alla data del 30 aprile 2013 – ai sensi dell’’art.2 – 2° cpv del Capo II del vigente Regolamento d’uso degli Impianti Sportivi Comunali, approvato con Delibera Consiliare n° 280 del 23/09/1997 – scade il termine ultimo per la presentazione delle domande per la richiesta di utilizzo degli spazi per la stagione agonistica 2013/2014, a titolo di servizio pubblico a domanda individuale, disponibili all’interno dei sottoelencati Impianti Sportivi gestiti direttamente dal Servizio, secondo le rispettive destinazioni d’uso:
1. Stadio “San Paolo” (solo pista di atletica e palestre poste sotto area tribuna Distinti);DUNQUE SENZA FINI DI LUCRO DIRETTO COMMERCIALE!!!!ASSESSORA HA CAPITO?
2. Centro “A. Collana”;
3. Piscina “F. Scandone”
4. Palazzetto dello Sport “PalaBarbuto”;
5. Centro Polifunzionale di Soccavo;
6. Centro “Nestore”;
7. Centro “Virgiliano”;
8. Stadio “Caduti di Brema”;
9. Stadio “Ascarelli”;
10. Stadio “San Gennaro dei Poveri alla Sanità”;
11. Stadio “San Pietro a Patierno”.
L’istanza – redatta secondo il fac-simile di autocertificazione di domanda e corredata da dichiarazione in autocertificazione del programma 100 (gruppo B) allegati al presente Avviso – potrà essere presentata solo dai soggetti aventi i requisiti richiesti dal Regolamento d’Uso degli Impianti Sportivi – pubblicato sul sito del Comune di Napoli al seguente link Regolamento d’Uso
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