Posso dire che forse ce l’aspettavamo. In Comune, ancora una volta, abbiamo dimostrato che del cambiamento e del rinnovamente, quando si tratta di esercitare un potere, non c’è verso di cambiare. Ancora una volta nonostante le iniziali dichiarazioni del Sindaco sul regolamento sulle nomine, c’è stato il bliz approfittando della distrazione elettorale per tentare di far passare la cosa sottobanco. Per fortuna sia il Mattino di Napoli che il Roma hanno dato spazio alla notizia della palese violazione degli accordi politici dell’amministrazione sul regolamento sulle nomine. Ancora una volta, si è premiato un politico (diciamo uscito fuori dal circuito elettorale) privo di ogni esperienza manageriale. Si è rinominato lorenzo diana a capo del CAAN nonostante a distanza di oltre un anno non avesse provveduto a fare in modo che fosse rispettata una decisione del Consiglio Comunale. In sostanza nel Comune di Napoli è invalsa l’usanza di dare il premio per il mancato raggiungimento del risultato!
Evidentemente si è temuto di mettere a confronto il curriculum vitae (clikka) del diana e degli altri nominati con quelli che sarebbero potuti arrivare mettendo a bando la nomina così come dispone il nuovo regolamento. Sono però soddisfatto perché siamo riusciti a mettere al centro dell’attenzione l’unico vero problema della politica: quello delle nomine agli amici degli amici per ragioni di consenso elettorale di cui proprio in questi giorni si è molto sentito parlare.
Una nota non polemica sui siti del Comune di Napoli e delle società partecipate, credo in violazione di legge, non ci sono i curriculum vitae dei nominati alla NapoliServizi (domenico allocca) ed alla NapoliHolding (alessandro nardi), sarà un caso o ci dobbiamo preoccupare?
Eccol testo definitivo del regolamento (clikka)
Degli articoli che vi incollo condivido tutto:
Estratto da pagina 29 di MATTINO NAPOLI del 27-05-2014 – Autore: VITTORIO DEL TUFO
Una mossa sbagliata
Il commento Una mossa sbagliata Vittorio Del Tufo II Pd vola anche a Napoli (41%) e a De Magistris manda subito a dire: «Ora in città può aprirsi una fase nuova». Un messaggio chiaro che mette fine a un lungo travaglio e a tentennamenti infiniti. Il partito di Renzi si prepara a dare la spallata finale a un sindaco in pre-dissesto, sempre più isolato e senza un «tetto» politico sulla testa? La tentazione, tra i Democrat, è forte e non c’è da stupirsi, pertanto, che De Magistris replichi all’avviso di sfratto con un segnale di pace: «La vittoria di Renzi è un risultato storico. Dimostra come il Paese voglia essere governato all’insegna di un cambiamento, anche generazionale. Si rafforza dunque il mio convincimento in merito a quanto sia indispensabile proseguire sulla strada del dialogo istituzionale, in particolare fra enti locali e governo». Da De Magistris, a questo punto, ci sarebbe da attendersi un cambiamento di rotta, una sterzata in direzione del dialogo, finalmente costruttivo, con il primo partito della città. L’esigenza, se non altro, di condurre a termine una consiliatura sempre più traballante – di portare a casa, politicamente, la pelle – dovrebbe indurre il sindaco a lasciarsi alle spalle la stagione dell’arroccamento e delle decisioni solitàrie. Dovrebbe indurlo, semmai, a chiedere al Pd che vola sulle ali di Renzi un’assunzione diretta di responsabilità nelle scelte amministrative e nel governo della città. E invece, proprio mentre il gruppo dirigente dei Democratici brinda a un successo del tutto insperato, il sindaco, in barba alle nuove regole sulle nomine delle Partecipate, decide di imporre uomini di sua fiducia, e finanche un suo stafiìsta, nel consiglio di amministrazione del nuovo Centro agroalimentare. Appena due settimane fa, il consiglio comunale aveva approvato a maggioranza la delibera sulle modifiche al regolamento per le nomine all’interno di enti, istituzioni e società, riducendo drasticamente la discrezionalità del sindaco nella scelta dei vertici delle Partecipate e imponendo una selezione meritocratica del personale fondata sulla valutazione di curriculum dei candidati, visionabili da chiunque sulla Rete. De Magistris si era detto d’accordo «purché non prevalga – aveva chiarito – un eccesso diformalismo e burocratizzazione». Al primo banco di prova, il sindaco ha deciso invece di giocare d’anticipo su quell’accordo, non ancora entrato in vigore, ed è entrato a piedi uniti sulla nomina dei vertici del Caan. Ragioni di opportunità, prima ancora che di coerenza politica, avrebbero dovuto sconsigliare a De Magistris una mossa che rischia di apparire come una prova di forza e di trasformare le assunzioni nelle municipalizzate in uno strumento per blindare il consenso. I risultati, modesti, dell’azione amministrativa si sono già incaricati di dimostrare che con la linea dell’arroccamento non si va danessunaparte. Ma evidentemente, la coazione a ripetere gli stessi errori è più forte del desiderio di voltare pagi- -tit_org- Una mossa sbagliata
Il Mattino di Napoli
Lettieri attacca: metodo vergognoso Rd: ha violato anche le quote rosa
Lettíeri attacca: metodo vergognoso Rd: ha violato anche le quote rosa Le reazioni Accuse al presidente Diana: «Riconfermato senza meriti» n Pd: decisione irrispettosa Valerio Esca Le nomine del Caan non sono piaciute all’opposizione del sindaco Luigi de Magistris. Piovono sul primo cittadino critiche sia da Ricostruzione democratica, proponente della delibera sulle nomine approvata in Consiglio comunale meno di due settimane fa, che da pezzi di Pd. Mentre per il centrodestra è un assist a porta vuota. I tré rappresentanti scelti dal Comune nella società consortile sono Lorenzo Diana, riconfermato presidente; Angelo Capasse e Carmine Giordano come consiglieri, quest’ultimo staffista del sindaco a titolo gratuito. Il più critico è il consigliere di Rd, Gennaro Esposito, che sottolinea: «Noi ci sentiamo mortificati come Consiglio comunale. Queste nomine anche se amministrativamente corrette, nonio sono dal punto di vista politico. Nominare un suo staffista in una società partecipata del Comune è scandaloso». Esposito poi rincarala dose: «Ð sindaco non potendolo inquadrare come staff ha pensato bene di dargli l’incarico in un Cda». Il consigliere di opposizione ne ha per tutti, non risparmia nean che il presidente riconfermato: «Si premia Lorenzo Diana che non è stato capace di raggiungere gli obiettivi che il Consiglio comunale gli aveva assegnato, come il fatto che il mercato ittico dovesse rimanere a piazza Duca degliAbruzzi, come sostenuto in un atto approvato un anno fa». Il consigliere ne fa poi un fatto di competenze: «È un laureato in lettere, oltre che attivista m associazioni anticamorra e segretario della commissione antimafia al Senato. Ma esperienze in campo manageriale non ne ha mai avute. Il sindaco ha dunque pensato bene di nominarlo immediatamente per evitare confronti imbarazzanti con i curriculum se si fosse fatto l’avviso pubblico, come previsto nel nuovo regolamento delle nomine». «Siamo proprio alla solita spartizione delle prebende» aggiunge Esposito, che racconta poi un retroscena: «Quando ci riunimmo nella saletta alle spalle dell’aula consiliare di via Verdi, con il consigliere di maggioranza Lebro ci spiegarono che occorreva un po’ di tempo prima di poter far entrare in vigore il regolamento per allestire gli uffici, farpartìre gli avvisi e mettere in piedi la pagina web. Noi accettammo perché non eravamo stati messi a conoscenza delle scadenze immediate su alcune nomine come appunto quella del Caan». Insomma il clima si fa rovente. Basti pensare la che capogruppo di Rd, Simona Molisso, è pronta a «scrivere al ministero» per «il mancato rispetto delle quote rosa». «Nel regolamento e’ è il richiamo alla normativa vigente rispetto delle quote rosa. Non mi resta che denunciare la cosa al ministero visto che all’amministrazione avevo già segnalato II centrodestra II leader: uno sfregio al regolamento Moretto: grave che l’ex pm decida tutto da solo la questione con un’interrogazione in Consiglio. Solo una delle partecipate del Comune rispetta le quote rosa nei Cda. Attiverò a questo punto il procedimento sanzionatorio previsto perlegge». Il capo dell’opposizione Gianni Lettieri, lascia il suo commento ad un cinguettio: «In sfregio al regolamento comunale ed a quanto promesso nei giorni scorsi, al Cda del Caan hanno nominato uno staffista. Il metodo De Magistris è e resta vergognoso» tuona su twitter il presidente di Fare Città. Piuttosto sorpreso Antonio Borriello del Pd: «Penso che il sindaco dopo la dichiarazione rilasciata al Mattino nelle settimane scorse in modo molto chiaro aveva affermato che avrebbe attuato il regolamento sin da subito. Fare le nomine senza evidenza pubblica, così come declinato dalla delibera, sarebbe un errore e soprattutto un atto irrispettoso nei confronti dell’assemblea. Inoltre essendo a scadenza ordinaria poteva anche aspettare un mese, non c’era fretta di farle ora». Per Vincenzo Moretto di Fratelli d’Italia il sindaco «non ha violato il patto della delibera visto che non ha avuto effetto immediato». «La cosa che mi lascia perplesso – sos
tiene il consigliere di centrodestra – è il fatto che il sindaco continui a nominare persone legate alui. Amici, parenti, conoscenti, ora anchestaffisti.Una volta decidevano i partiti della maggioranza, oggi decide uno solo, senza nemmeno il rispetto del ruolo dell’opposizione». ORIPRODUZIONERISERVATA -tit_org- Lettieri attacca: metodo vergognoso Rd: ha violato anche le quote rosa
Il caso nomine
Caan, blitz del sindaco un suo staffista nel Cda = Nomine Caan, nel Cda uno staffista del sindaco
Non applicate le nuove regole; è bufera De Magistris non applica le nuove regole e impone uomini di fiducia. L’ira delle opposizioni
Il caso nomine Caan, blitz del sindaco unsuostaffistanelCda Non applicate le nuove regole: è bufera Nomine al Caan (Centro agroalimentare): De Magistris non applica le nuove regole, secondo le quali i prescelti a ricoprire le cariche devono essere selezionati con il curriculum, e impone uomini di sua fiducia. Nel CdA anche uno staffista del sindaco. Critiche sia da Ricostruzione democratica che da pezzi di Pd. E Ã opposizione insorge. > Esca e Roano a ðàä. 41 La partecipata, il caso Nomine Caan, nel Cda uno staffista del sindao De Magistris non applica le nuove regole e impone uomini di fiducia. L’ira delle opposizio Si rinnova il Consiglio di amministrazione del Caan – il Centro agroalimentare di Volla – i mèmbri da 8 scendono a 5, ma è polemica sulle nomine del Comune. Polemiche che arrivano dal fronte delle opposizioni perché il sindaco Luigi de Magistris non awebbe rispettato il regolamento varato dal Consiglio comunale secondo il quale i prescelti a ricoprire queste cariche devono essere selezionati con il curriculum. L’articolo 1 recita così: «Ogni nomina, designazione e revoca di rappresentanti del Comune di Napoli presso Enti, Aziende, Società ancorché consortili ed Istituzioni deve essere eseguita nel pieno ed incondizionato rispetto dei principi costituzionali di buon andamento, imparzialità, partecipazione e trasparenza della Pubblica Amministrazione in modo da assicurare la migliore scelta nell’interesse cittadino per capacità, competenze, integrità ed imparzialità». Regolamento, che, tuttavia, non è ancora in vigore. Polemiche che si concentrano sulla nomina, in particolare, di un consulente a titolo gratuito da tré anni dello stesso sindaco, proveniente dal Mibac, si tratta di Cannine Giordano e per la nomina di Alberto Capasso vicepresindente regionale del presidio slow food. Giordano e Capasso sono le due nuove entrate vo lute da de Magistris, quali consiglieri del Cda, confermato invece alla presidenza Lorenzo Diana. Un Cda che si completa con l’ingresso di Pietro Russo in quota Camera di Commercio socio del Caan e dell’avvocato Cristina Riccardi per conto del Comune di Volla dove risiede il centro. Per il collegio sindacale entrano Monica Franzese, Luigi Maria Rocca e il dottor Sibilio. Detto questo, la cura dimagrante è dovuta all’effetto della spending review e perché fl Comune è in stato di predissesto, tagli che portano un risparmio di circa 60mila euro sulle spese dello stesso Cda. Diana guadagnerà 53mila euro l’anno (il 60 per cento dello stipendio del sindaco) e i due consiglieri 15mila euro, tutte cifre al lordo. È il presidente che spiega come stanno le cose: «Sul regolamento – spiega Diana – c’è un parere del ministero degli Interni e ad ora non è vigore e su questo non ci piove, decorre da quindici delle pubblicazione e non è stato ancora pubblicato. Ma il tema è un altro e riguarda la vita dello stesso Caan». La sostanza è questa secondo Diana: «I bilanci delle società vanno approvati entro il 31 marzo e dall’assemblea dei soci entro il 30 aprile. Per cui il cda ha dato mandato al presidente per la convocazione dell’Assemblea dei soci al 30 aprile. Bisogna sapere che i cda decadono con l’approvazione del terzo bilancio ed è il caso in questione. Andata deserta l’assemblea del 30 aprile ci siamo aggiornati al 19 maggio senza chiudere l’assemblea in prosieguo la stessa assemblea si è aggiornata a ieri». E si arriva alle nomine: «Premesso che il regolamento non è in vigore, e non è applicabile in maniera retroattiva perché la procedura è iniziata a marzo, se non avessimo approvato il bilancio avremmo lasciato il Caan senza guida in un momento decisivo. Dopo perdite per 5 milioni negli ultimi anni abbiamo per la prima vol- ta avuto un bilancio che un segno positivo per mezzo milione e un risparmio di spese per circa 32,5. Dati che mi sono costad altre lettere minatorie che ho denunciato al questore e in Procura», n presidente del cda non sfugge alla questione nomine e spiega ancora: «Per mettere in piedi la procedura del regolamento avremmo dovuto fare il bando,
nominare una commissione esaminatrice, quindi tirare le somme. Si sarebbero persi tré mesi. E ci tengo a sottolineare una cosa: sono state lispettate le quote rosa». lu.ro. La struttura II Centro agroalimentare di Napoli ha sede a Volta; a sinistra il presidente riconfermato Lorenzo Diana -tit_org- Caan, blitz del sindaco un suo staffista nel Cda – Nomine Caan, nel Cda uno staffista del sindaco
Estratto da pagina 25 di ROMA del 27-05-2014 – Autore: PFRATT
Consiglio ridotto da cinque a tre, entrano Alberto Capasso e lo staffista del sindaco Carmine Giordano
Caan, nuovo Cda: ma con le vecchie regole
PARTECIPATE Consiglio ridotto da cinque a tre, entrano Alberto Capasso e lo staffista del sindaco Carmine Giordai Caan, nuovo Cda: ma con le vecchie regole NAPOLI. Il Comune rinnova il Cda del Caan, il centro agroalimentare di Volla, ma senza rispettare il nuovo regolamento sulla trasparenza delle nomine nelle società partecipate, approvato dal consiglio comunale il 15 maggio scorso, a dispetto di quanto promesso dal sindaco Luigi de Magistris all’indomani della votazione. Il decreto sindacale numero 45, infatti, è stato pubblicato ieri mattina direttamente sull’Albo Pretorio, senza la preventiva pubblicazione dei curricula dei candidati, così come prevede il nuovo regolamento, e non porta la firma del sindaco, bensì quella del suo vice Tommaso Sodano. De Magistris, infatti, ieri era ancora in Medio Oriente in visita istituzionale. Ma non finisce qui. Se viene confermato alla presidenza del Cda Lorenzo Diana, fanno il loro ingresso come consiglieri, invece, Alberto Capasse e Cannine Giordano, staffista del sindaco a titolo gratuito nonché l’unico con la laurea tra le new entry. Prenderanno entrambi un gettone di presenza di 230 euro. Il regolamento sulle nomine, è bene precisarlo, tecnicamente non è entrato ancora in vigore, in quanto nella seduta consiliare del 15 maggio l’assemblea non votò per l’immediata esecutorietà, per consentire – questa la motivazione del Comune – la preparazione degli uffici al nuovo sistema. Un’esecutorietà che, comunque, scatta in automatico dopo 15 giorni. Quindi, sarebbe bastato aspettare la fine di questa settimana. «Una mossa scorretta — commenta Gennaro Esposito, consigliere di Rd ed estensore del regolamento -. Se dal punto di vista amministrativo le nomine possono essere legittime, da quello politico sono uno schiaffo in faccia ai consiglieri ed alla maggioranza che hanno votato il provvedimento. Ci saremmo aspettati che il primo cittadino accogliesse subito lo spirito del regolamento e l’indicazione fornita dall’aula, selezionando le nomine sulla base del confronto dei curricula. C’è, poi, la nomina di Cannine Giordano, che del sindaco è collaboratore a titolo gratuito. Inoltre, l’esperienza di Diana al Caan non mi pare positiva, considerando la lentezza con la quale è stata trattata la questione del mercato del pesce». Il Cda, intanto, in vigore per i prossimi 3 anni, viene ridotto da 5 a 3 componenti, in ossequio alla spending review. Scompare la figura dell’amministratore delegato. Non confermata l’uscente Valentina Sanfelice di Bagnoli. PFROT Lorenzo Diana confermato -tit_org- Caan, nuovo Cda: ma con le vecchie regole
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