Nuova tornata di nomine al Comune di Napoli: Cervelli non scappate!!

comuneIn questi ultimi giorni sui giornali si parla di nomine da rifare nel CDA di ANM, NapoliServizi, CAAN e NapoliHolding mentre in Consiglio Comunale si è discusso e rinviata in Commissione, per la terza volta, la nostra proposta di regolamento sulle nomine (clikka). Ebbene ci sono due commissioni che ne discutono: Affari Istituzionali e Trasparenza. Nella prima si è andati nel corpo del regolamento proposto e si sono concordati degli emendamenti con la maggioranza che tendono in sostanza ad annacquare la sindacabilità delle scelte del Sindaco. E’ stata, infatti,  interessante la tesi secondo cui si dovevano eliminare i riferimenti alla particolare esperienza dei candidati, motivando che altrimenti avremmo dovuto mettere nelle società partecipate tutti ” scienziati, professori”, avvocati, commercialisti, etc etc… e non potevamo imbrigliare troppo la discrezionalità del sindaco.

Senonché mi sono andato a vedere cosa accade a Milano con Pisapia. Ebbene nella (da questo punto di vista) più civile Lombardia Pisapia ha adottato un nuovo regolamento il 29.03.2012 prevedendo tutta una serie di innovazioni WEB che consentono un controllo costante delle nomine da parte dei cittadini e l’acquisizione delle candidature a mezzo autenticazione sul sito stesso.

A Napoli, in Campania e nel SUD stiamo inguaiati, basti pensare cosa sta accadendo all’Autorità Portuale perché la politica soffoca la città in una morsa di autoreferenzialità credendo di amministrare non cittadini ma sudditi!

Inoltre, mentre a Napoli ci avviamo ad approvare un regolamento che già era blando (perché non era mia intenzione scioccare i miei interlocutori) ed ora lo diventerà ancora di più, a Milano i candidati devono avere una comprovata esperienza, tanto che nei criteri di valutazione si legge: “al fine della valutazione dell’esperienza professionale di cui al medesimo articolo, la Commissione valuta la durata e la tipologia dell’attività lavorativa e professionale svolta, la qualifica, le mansioni ed il reddito dichiarato dal candidato nei due anni precedenti ai fini della ponderazione della congruità tra questo, la posizione professionale ricoperta e quella per la quale viene proposta la candidatura. Il candidato deve documentare di aver svolto esperienze professionali qualificate per almeno un quinquennio, che, per coloro che si trovano in regime di lavoro subordinato, devono essere di tipo dirigenziale“…

In sostanza a Napoli i sudditi si possono anche meritare uno “scafesso” qualunque basta che sia “raccomandato dalla politica” a Milano i cittadini pretendono che a guidare le società pubbliche ci siano degli esperti. Ebbene su questi presupposti è chiaro che stiamo come stiamo!

Stamane (23.04.2014) in Commissione trasparenza mi sono imbattuto in imbarazzanti discussioni perché ho chiesto alla malcapitata funzionaria del gabinetto del sindaco come la mettevamo col fatto che il vigente regolamento sulle nomine (clikka) non è stato mai applicato in tre anni che sono al Comune e come saranno fatte le future nomine. La povera funzionaria non sapeva che dire e tra un balbettio ed un altro ha confessato che avrebbe avuto bisogno di uno studio più approfondito (che sfortunatamente io avevo fatto). Ho, pertanto, fatto verbalizzare il mio invito al Presidente della Commissione affinché scrivesse al Sindaco invitandolo o a rispettare il regolamento vigente, ovvero, a sospendere ogni nomina fino alla verifica della validità del regolamento stesso, sotto minaccia che in mancanza mi sarei dovuto rivolgere alle Autorità di Controllo esterne (leggi Corte dei Conti) anche per la sua omissione.

Che fatica, ma chi me lo fa fare, ma, poi per come sono fatto e per mia sfortuna, non mollo! Pertanto, ho pensato di lanciare un appello ai cittadini europei che hanno avuto la pazienza di leggere questo articolo fino in fondo ed in possesso dei requisiti previsti dal regolamento vigente affinché mi facciamo pervenire le proposte di candidatura per le cariche nei CDA in NapoliServizi, NapoliHolding, CAAN, ANM, che io presenterò ai sensi degli artt. 3, 4 e 5 del vigente regolamento sulle nomine (clikka). La documentazione potrete farmela pervenire al seguente indirizzo di posta elettronica: ricostruzione.democratica@comune.napoli.it ed ovviamente dovrà essere corredata da una domanda redatta sulla base della citata normativa regolamentare con allegato un curriculum vitae.

Per questo abbiamo allestito il nostro ufficio ecco i nostri numeri: 0817959733 – 0817959909 a cui risponderanno Mario Vilone, Germana Grimaldi o Stefano D’Ambrosio con i quali fissare un appuntamento con noi consiglieri per portare avanti l’operazione di cittadinzna: Cervelli non scappate!

A Milano Pisapia le nomine le fa così (clikka)!

 

Ricostruzione Etica e Democratica

Papa1Ricostruzione Etica e Democratica. Questo Papa mi piace, oltre ad avere pronunciato parole chiare sul lavoro e sul danaro, fa anche una chiamata all’impegno politico che diventa un obbligo per chiunque si ritenga un buon cattolico. Il Papa richiama l’etica e la morale nella politica senza mezzi termini. Consiglio la visione di questo servizio, che mi ha emozionato in più momenti, mandato in onda la sera della domenica di pasqua su La 7. Prendetevi una pausa e guardatelo fa bene al cuore:

http://www.la7.it/film-e-fiction/rivedila7/sostiene-francesco-21-04-2014-130558

Vedi anche: il papa fratello sole sorella luna (clikka)

Il nostro no al rendiconto consuntivo 2013 del comune

comuneIl mio intervento al 35:12. Stamane (15/04/2014) nel consiglio comunale si è discusso il rendiconto consuntivo 2013 del Comune. Noi di Ricostruzione Democratica abbiamo votato contro l’approvazione, spiegando i motivi tecnici e politici che ci hanno impedito di dare un voto favorevole. Il documento contabile, infatti, rappresenta anche il primo indice di buona amministrazione. I dati che ho commentato sono quelli della  relazione tecnica di cui al mio precedente articolo (clikka). Ebbene, nella relazione alcuni dati sono assolutamente preoccupanti, come l’assoluta inadeguatezza degli importi accertati per le sanzioni elevate per conferimento illecito o illegittimo di rifiuti, che lascia trasparire una azione amministrativa di governo del territorio assolutamente assente e tanti altri dati, come le entrate da illeciti contrattuali di poche migliaia di euro che, su un bilancio di quattro miliardi, mal si concilia se poi vediamo che le riparazioni che sono eseguite ad esempio su edifici scolastici o sui manti stradali sono sempre fallaci.

Ringrazio i tanti amici che mi hanno fatto pervenire le loro considerazioni su un documento tanto importante, perché da un lato mi hanno fatto sentire meno solo in questa scelta e dall’altro mi hanno dimostrato che si può ancora credere di partecipare al governo della città. Sono, infatti, convinto che dobbiamo uscire da una visione del potere “lideristico” per andare verso una forma di governo condiviso, dove all’umiltà di chiedere aiuto, corrisponde un sentimento di partecipazione alla cosa pubblica che ripaga dalle fatiche e senza la quale sarebbe difficile per me continuare ad andare avanti. Grazie!

Il mio intervento al  35:12

BLATTE ROSSE: Il Calendario della disinfestazione 2014

blatte_4_originalPoiché mi è stato richiesto da molti cittadini ho pensato di farmi dare il calendario completo degli interventi di deblattizzazione 2014. La disinfestazione è divisa in una prima fase sulle larve e in altri due interventi sulle blatte adulte. Buona lettura.

 

I e II MUNICIPALITA’

III e V MUNICIPALITA’

IV MUNICIPALITA’

VI MUNICIPALITA’

VI MUNIPALITA

VII e VIII MUNICIPALITA’

 IX e X MUNICIPALITA’

Le nomine di NapoliServizi

volpedo il quarto statoDa Repubblica Napoli di oggi (12.04.2013) Le nomine di NapoliServizi

GLI articoli che ho letto sulle pagine di questo giornale sulla Napoli Servizi, forse la più importante società partecipata del Comune di Napoli, aprono ancora una volta una finestra su quello che credo sia il tema dei temi della politica nazionale e locale: le nomine politiche nelle società, enti o istituzioni pubbliche. Orbene, al consiglio comunale dell’8 aprile scorso c’era all’odg un regolamento proposto da noi di Ricostruzione democratica, che si poneva l’obiettivo di fare trasparenza sui procedimenti di nomina politica, poiché fino a oggi le scelte, anche di questa amministrazione, sono state esclusivamente fatte in stanze chiuse; proprio in quelle stanze che il sindaco, in campagna elettorale, aveva annunciato di voler aprire «per fare uscire il puzzo del compromesso». Ricordo bene che furono proprio queste le parole usate da de Magistris. Ebbene, il regolamento è stato rinviato per la terza volta in commissione, nonostante i pareri favorevoli e, quindi, ancora oggi ci troviamo nella condizione, ormai politicamente anacronistica, di voler mantenere questo potere nelle mani della politica, mentre in molti altri Paesi del Nord Europa la politica non si occupa delle nomine, che sono appannaggio di una burocrazia strutturata e collaudata, attraverso la quale si cerca di mettere sempre l’uomo giusto al posto giusto. Si continua, quindi, a perdere tempo senza mettere in campo un diverso approccio più moderno ed europeo, che avrebbe sicuramente potuto innescare un meccanismo virtuoso cercando di coinvolgere proprio quei cervelli della cui fuga spesso ci lamentiamo. Gennaro Esposito

Vedi anche: Le nomine nel comune di napoli un cancro da estirpare (clikka)

L’ex assessore del FORUM delle Culture

forumIl servizio delle Iene sull’ex assessore nicola oddati dice tutto (clikka) e mi lascia assolutamente basito. Peraltro oddati l’ho sentito parlare del Forum Universale delle Culture e ne ho sentito parlare, non immagino cosa possa essere accaduto prima e cosa poteva accadere dopo se la gestione fosse rimasta la stessa.

Da Repubblica Napoli di oggi 11.04.2014

Stipendi mai pagati sulla Elpis Le Iene stanano l’ex assessore Nicola Oddati

Denuncia di un ex stagista del Comune “Lasciò in ufficio una busta con i soldi”

UNA storia di versamenti fittizi e di tasse mai versate. Un’inchiesta, già nota, sulle voragini e le inefficienze per milioni di euro della società Elpis, che ora getta ombre ancora più inquietanti sulla partecipata delle affissioni e pubblicità del Comune, usata anche per eventi, poi travolta dai sospetti di illeciti e non a caso liquidata dalla nuova giunta. Ma ora nella vicenda spunta a sorpresa, grazie a una clamorosa testimonianza lanciata dall’ultima puntata tv de Le Ie-ne, l’anomalo ruolo di Nicola Oddati. Nel servizio realizzato da Giulio Golia, e trasmesso mercoledì scorso, ecco il racconto di un giovane, Pietro Lombardi, laurea triennale in Giornalismo al Suor Orsola e specialistica alla Sapienza, racconta che dopo aver prestato nel 2009 il suo servizio da stagista presso il Comune (com- plessivamente non retribuito), riceve a casa una cartella esattoriale da cui emerge che la Elpis gli avrebbe versato 5mila euro su cui non ha versato le tasse. Ma quei soldi corrispondono a stipendi mai pagati. Lombardi ne parla in Comune, e poi chiama la Elpis. D’un tratto, dice Lombardi, gli arriva la telefonata di Oddati e si incontrano in un bar: cosa che avviene quasi 10 mesi fa. Ripreso da videocamera occultata, Oddati assicura che la Elpis pagherà le tasse che il giovane ovviamente non intende pagare e gli suggerisce di dire, a un eventuale accertamento della giustizia, che aveva dimenticato. Lombardi, poco dopo, verrà invece sentito dalla Guardia di finanza, nell’ambito della doppia inchiesta in corso sulla Elpis: quella della Corte dei conti e quella della Procura di Napoli, titolare il pm Fabiana Mato gnetta. Lombardi dirà: «Non ho mai ricevuto soldi dalla Elpis».

L’ex assessore comunale ed ex patron del Forum delle Culture, registrato in audio e video a sua insaputa da Lombardi – volto e voce dell’ex politico sono coperti, eppure Oddati resta riconoscibile per i napoletani – interviene a favore del ragazzo ma spinge per mettere le cose “a posto” senza che, almeno così appare, gli accertamenti amministrativi possano creare altri problemi alla società o appurare la verità su quello che, evidentemente, è accadu- alla Elpis. Possibile che abbia qualcosa da nascondere, un amico da proteggere? Intervistato da Golia, Oddati sembra riconoscere di aver commesso «uno sbaglio», a far da mediatore in una storia dai contorni opachi. Anche perché avrebbe preparato una busta con dei soldi a titolo evidentemente risarcitorio per quel giovane gabbato dalla Elpis. Ieri sera, Lombardi, sentito da Repubblica, aggiunge: «La cosa curiosa è che io mai avevo avuto rapporti con la Elpis, solo con lo staff di Oddati e col consiglio comunale. Ho fatto lo stagista per oltre un anno al consiglio: mio referente e tutor era Mimmo Annunziata. E non so chi possa aver riferito a Oddati, all’improvviso, che io cercavo chiarezza negli uffici di Elpis». (conchita sannino)  Il giovane: “Il mio tutor in consiglio comunale era Mimmo Annunziata”

Le nomine nel Comune di Napoli un cancro difficile da estirpare

volpedo il quarto statoOggi (08.04.2014) in Consiglio Comunale è stata discussa per la terza volta la nostra proposta sulle nomine sindacali e consiliari (clikka) in enti, istituzioni e società partecipate, secondo Voi come è andata a finire? Ebbene abbiamo ripetuto ciò che è accaduto al consiglio del 23.01.2014 (clikka). La maggioranza non ha avuto la forza di bocciarlo e di mostrare il suo vero volto ed il Presidente della Commissione regolamenti nonostante avesse dato in commissione insieme a tutti gli altri per la seconda volta parere favorevole ha avuto il coraggio di chiedere un rinvio in commissione per la terza volta. In politica ho capito che è facile rimangiarsi la parole anzi le parole! Non dico altro ma vi invito a vedere il filmato di uno sfacelo istituzionale e politico figlio della vecchia politica. Un particolare plauso va ad Elena Coccia per il peso che essa stessa ha portato essendo della maggioranza ma non tirandosi affatto indietro per ordini di scuderia. Grazie Elena!

Ovviamente per tutta la discussione il Sindaco è stato completamente assente.

Ecco il Video che consiglio di vedere inizia dal 03:20:20 e poi al 04:29:10 (con una mia dura replica) ma consiglio di vedere anche gli altri interventi tra cui quello di Elena Coccia al 03:53:51 e quello di Simona Molisso al 03:47:17

Alla luce di ciò che è accaduto ho provveduto a fare la seguente richiesta sulle nomine (clikka)

Rendiconto 2013: La relazione Tecnica di accompagnamento

comuneVi allego la relazione tecnica al rendiconto 2013 (clikka per scaricare), sono 44 pagine dense di tabelle numeri e schede riassuntive, che dovrebbero far intendere  il polso del Comune di Napoli dal punto di vista economico/finanziario. Tale relazione c’è stata data stamane (07.04.2014) per essere votata insieme alla delibera di Giunta (clikka) domani (08.04.2014). Ora con tutto il bene e la fiducia nell’Assessore Palma io avrei qualche problema anche perché lo stesso assessore stamane in commissione ci ha detto che il bilancio è tutto “rose e fiori” anzi quasi quasi che forse abbiamo anche qualche soldo in più. Sul punto è singolare come anche il Segretario Generale nel suo parere alla delibera di giunta stigmatizzi il comportamento di dare gli atti all’ultimo minuto, specialmente quando questi atti, dico io, prevedono l’approvazione di manovre di 4 miliardi di €. Ovviamente resto in attesa di Vostre osservazioni, commenti e sopratutto DRITTE! Buona lettura

Ricostruzione Democratica: Ricostruiamo l’alternativa!

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Dopo la conferenza stampa di ieri (04.04.2014) sento il bisogno di ringraziare tutti coloro che hanno partecipato,  nonostante il maltempo e l’ora particolare ed anche le molte amiche ed amici che mi hanno, in vario modo,  comunicato  il loro impedimento a partecipare ma, in ogni caso, manifestato la loro vicinanza. E’ stato per me emozionante perché ho avuto chiara la percezione che ciò che stiamo facendo nell’amministrazione ed in città non è inutile anzi.  Ringrazio, quindi, gli amici del parco dei ventaglieri, del centro storico, gli amici del rugby, quelli dell’atletica, quelli della lotta, del judo ed arti marziali ed in vario modo quelli dello SPORT, i rappresentanti delle associazioni culturali e civiche del centro storico di Napoli, dell’area Est, quelli dell’area Ovest e quelli di Napoli Nord. Ho sentito forte un sentimento di partecipazione e riscatto nonché una volontà di impegnarsi per il bene e l’interesse pubblico e di fare tesoro della esperienza di Ricostruzione Democratica nell’amministrazione. Sono intervenuti anche i rappresentanti delle forze politiche cittadine, segno che c’è interesse verso un movimento che metta insieme le forze civiche della città, che si vuole organizzare, per non essere usato solo al momento delle elezioni, per poi essere rottamato un minuto dopo. Sappiamo che la strada è in salita ma vedo che ci sono gambe e braccia e le idee non mancano. Qualche giorno fa Carlo Iannello scriveva “Napoli deve Risorgere”. Siamo sulla strada giusta ma da soli non andiamo lontano, occorre che ci sia una vera partecipazione popolare e per fare questo c’è bisogno che ognuno di noi faccia la sua parte per organizzare la nostra presenza sul territorio cittadino e per far capire che è possibile fare Buona Politica e Buona Amministrazione. Grazie amici grazie di cuore.

Da Corriere del Mezzogiorno del 05.04.2014

«Pronti alla lista civica» Pezzi di sinistra a lavoro per il dopo de Magistris

La conferenza di Rd: guardiamo già al voto

NAPOLI — Questa volta la società civile, o almeno un pezzo di quella società civile che a Napoli appare e scompare troppo spesso, gioca d’anticipo provando a ragionare come se le elezioni comunali fossero dietro l’angolo. Probabilmente, perché poi, al momento del voto, sempre la società civile si disperde in mille rivoli. Ecco allora che Ricostruzione democratica, che poi la società civile che sostenne de Magistris alle ultime elezioni con la lista civica Napoli è Tua, poi implosa, si muove per tempo. E con i suoi tre consiglieri comunali, Gennaro Esposito, Carlo Iannello e Simona Molisso, prova a guardare anche oltre la stessa Ricostruzione democratica chiamando a raccolta numerosi esponenti del mondo delle professioni ma anche delle associazioni e della sinistra che in Consiglio comunale fa opposizione al sindaco de Magistris.

Ecco allora che capita che Antonio Borriello del Pd, Vittorio Vasquez ed Elena Coccia, della Federazione delle sinistre si ritrovino insieme a Marta Herling, a Riccardo Realfonzo o a Giuseppe Comella, presidente delle assise di Palazzo Marigliano. Oppure, insieme al segretario del Prc Gabriele Gesso o a Guido Donatone di Italia Nostra. «Oggi comincia un percorso che si articolerà in più punti programmatici su temi specifici articolati via via che ci avviciniamo alle prossime elezioni», racconta Carlo Iannello, uno degli animatori della convention di via Verdi. Che conferma «nel modo più assoluto», come questo percorso «porterà alla creazione di una lista civica che si raccorderà con interi pezzi di città nel momento elettorale». Tradotto: partiamo prima per aggregare prima chi poi al momento del voto viene attirato da altri. Più o meno. «Presto avremo un comitato promotore dell’iniziativa nel quale vogliamo che ci sia gente come Riccardo Realfonzo ed Enrico Pennella», quest’ultimo con un lungo passato da presidente del Consiglio provinciale all’epoca dei Ds. Marta Herling ha battuto moltissimo, ovviamente, sul tasto della cultura: è quello, a suo avviso e non solo il suo, il collante più forte che tiene assieme tutto. Ma è la presenza di esponenti del Pd e di Fds a dirla tutta sulle prove di accordo tra alcuni pezzi della sinistra — si vedrà più avanti se in chiave Pd o in chiave lista civica — che stanno saldandosi in Consiglio comunale e che hanno già dato vita ad un formale patto di consultazione per indicare almeno linee programmatiche comuni.

E così, la conferenza di via Verdi si è di fatto trasformata in un’assemblea pubblica con rappresentanti di realtà associative, forze sociali e politiche, comitati. La stessa gente, in pratica, che circa tre anni sosteneva de Magistris nella sua campagna elettorale. All’incontro hanno preso la parola, tra gli altri, Guido Donatone, Umberto De Gregorio, Marta Herling, Francesco Saverio Lauro, Riccardo Realfonzo e Enrico Pennella.

I tre consiglieri di Rd hanno annunciato l’avvio «di un percorso pubblico, aperto, con l’obiettivo ambizioso di far incontrare le forze del civismo a Napoli che ancora si battono e vogliono battersi per la buona amministrazione, per una politica che si prefigga come unico scopo l’interesse della collettività». L’idea è di «lanciare delle vere e proprie “primarie delle idee” che coinvolgano le energie migliori della città. Tutto ciò attraverso un dibattito programmatico, vero, non costretto nei limiti temporali e politici di una campagna elettorale, dia corpo e struttura a una formazione civica che si ponga l’obiettivo dichiarato di portare nel prossimo consiglio comunale competenze, rappresentanze sociali, persone libere, energie a servizio esclusivo della città». Accanto al percorso tematico, che si articolerà in forum di discussione, si svilupperà anche un percorso politico-organizzativo che vedrà convocare un’assemblea pubblica da parte di un comitato organizzatore». Nessun rapporto privilegiato, invece, col Movimento Cinquestelle. Almeno per ora. Paolo Cuozzo

Da il Mattino di Napoli del 05.04.2014

La politica Rd: «Appello al civismo e primarie delle idee»

La política Rd: «Appello al civismo e primarie delle idee» n gruppo consiliare prepara la lista per il dopo arancioni II gruppo di Ricostruzione democratica (Simona Molisso, Gennaro Esposito e Carlo lannello) lanciano le «primarie delle idee». Lo fanno dall’aula multimediale di via Verdi, il palazzo del Consiglio comunale. Facile il gioco di parole: «L’idea è di lanciare delle vere e proprie “primarie delle idee” – spiegano – che coinvolgano le energie migliori della città. Attraverso un dibattito programmatico, vero, non costretto nei limiti temporali e politici di una campagna elettorale, che dia corpo e struttura a una formazione civica che si ponga l’obiettivo dichiarato di portare nel prossimo consiglio comunale competenze, rappresentanze sociali, persone libere, energie a servizio esclusivo della città». Insomma, dopo ave re lasciato «Napoli è tua», la lista civica che sostenne l’ascesa dell’attuale sindaco Luigi de Magistris, i tré ci riprovano. «Rd si è posta all’opposizione dell’amministrazione de Magistris, nel momento in cui è apparso chiaro alla città che il sindaco aveva sostanzialmente tradito il programma di rinnovamento politico e amministrativo annunciato nel 2011». Una conferenza stampa «che si è trasformata – dicono i consiglieri – in un’assemblea pubblica in quanto la sala comunale si è affollata di oltre 100 cittadini, rappresentanti di realtà associative, forze sociali e politiche, comitat come Guido Donatone, Marta Herling, Francesco Saverio Lauro, Enrico Pennella. Ed esponentipolitici come gli eretici della Fds Elena Coccia eVittorio Vasquez, Antonio Borriello (Pd), Emilia Leonetti. Il segretario del Prc Gabriele Gesso». Assemblee e forum pubblici che si ripeteranno a stretto giro di posta. Dove si collocherebbe e con chi si collegllerebbe la nuova formazione civica a livello politico? «A nessuna singola persona, ma in una fase in cui persino a livello nazionale le ambigue categorie centrodestra e centrosinistra appaiono quantomeno messe in discussione, a livello civico appare molto più vitale la dialettica tra conservatori e progressisti. Ricostruzione Democratica si colloca senza dubbio tra i progressisti». Luigi Roano

Da il Roma del 05.04.2014 FRATTASI PIERLUIGI

IL CASO Gli arancioni ci riprovano, ma senza de Magistris

IL CASO Realfonzo, D’Angelo e Rd vogliono ricostruire la rete civica che sostenne “Napoli è tua”, ma il sindaco non sarà più leader. Gli arancioni ci riprovano, ma senza de Magistriì NAPOLI. Gli arancioni ci riprovano, ma senza de Magistris. A distanza di quasi tré anni dalle amministrative del 2011, il popolo che diede vita a “Napoli è tua”, la lista civica a sostegno di de Magistris, prova a riorganizzarsi, per cercare di rimettere assieme quella rete di associazioni e comitati che portò l’ex pm a Palazzo San Giacomo, ormai quasi del tutto sfilacciata. Tra gli animatori degli “arancioni 2.0” ci sono anche un paio di ex assessori. Sergio D’Angelo, da una parte, e Riccardo Realfonzo, dall’altra, che hanno già cominciato a muoversi nella società civile per raccogliere le forze del civismo sano della città e creare un’alternativa di governo. In consiglio comunale, invece, possono contare rispettivamente sull’affinità politica dei “ribelli” di FdsLpa, Vittorio Vasquez e Pietro Rinaldi e del gruppo Ricostruzione Democratica, composto da Simona Molisso, Carlo lannnello e Gennaro Esposito. Ieri mattina, i consiglieri di Rd hanno tenuto un primo incon tro, in via Verdi, con le associazioni in passato vicine agli arancioni per avviare un nuovo progetto. Tra i partecipanti, oltre a Realfonzo, Marta Herling, Umberto De Gregorio, Guido Donatone di Italia Nostra. Nel parterre, anche Elena Coccia, Antonio Borriello, Vittorio Vasquez. Ed ancora, Emilia Leonetti, Edvige Nastri, Lucio Criscuolo, Nicola Cecere, e i rappresentanti dell’Assise di Bagnoli. Tanti i delusi dall’amministrazione de Magistris: da Francesco Saverio Lauro di Libertà e Giustizia, all’ex Napoli è tua Fortuna Longobardi. Duro il giudizio di Realfonzo: «De Magistris ha messo da parte chi voleva il cambiamento. Narducci ed io siamo stati ostacolati e poi allontanati e la società civile è rimasta ignorata e senza strumenti per parlare. Solo Rd ha avuto il coraggio di prendere le distanze da questa politica». Sullo sfondo anche il rapporto con i partiti tradizionali. «Rd non è anti-partitica chiosa Realfonzo -, ma si propone di strutturare la società ci vile». Concorda Molisso: «L’interlocuzione con i partiti serve, ma noi ci rivolgiamo alle forze civiche che non possono essere strumentalizzate dalla politica». Per De Gregorio, «il sindaco è ostaggio della parte peggiore del Pd. La sua rivoluzione è fallita. Ma non si può far a meno dei partiti». Ricostruzione Democratica mette in campo la società civile

Da Repubblica Napoli del 05.04.2014

CARLO Iannello, Simona Molisso e Gennaro Esposito, consiglieri comunali di Ricostruzione democratica, lanciano la loro proposta. «Le forze del civismo sono sempre determinanti in campagna elettorale — spiega Iannello — ma alla fine vengono solo sfruttate. Questo accade perché non hanno alla base un progetto politico ». L’obiettivo è creare una nuova lista civica. Iannello lancia «gli stati generali della città» per «rimettere al centro dell’azione pubblica i programmi al di là dei protagonismi». E pensa a due momenti: una assemblea e forum tematici. Parla di «primarie delle idee». E nella sala scatta l’applauso.

La Sala Nugnes di via Verdi è gremita. Volti noti e no. Ci sono: Giuseppe Comella presidente delle Assise di Palazzo Marigliano, Guido Donatone di Italia Nostra, Marta Herling, Mario De Cunzo, Eugenio Donise, Francesco Lauro, Gianni Maddaloni, il maestro di karate di Scampia, Edvige Nastri, rappresentanti dei comitati per Bagnoli, esponenti storiche del femminismo da Laura Capobianco a Simona Ricciardelli. Ci sono i volti noti della politica (Elena Coccia, Antonio Borriello, Vittorio Vasquez, Emilia Leonetti, Gabriele Gesso), le associazioni e uomini e donne del mondo della cultura. «Vogliamo creare una alternativa civica — aggiunge Simona Molisso — crediamo nei partiti, ma crediamo anche in una classe politica alimentata dalle forze del civismo». E la Molisso lancia un appello: «Cittadini, ora più che mai abbiamo bisogno di voi».

C’è già un comitato promotore. Per ora sono stati invitati a farne parte Enrico Pennella, radici nel Pc ed ex presidente del consiglio provinciale, e Riccardo Realfonzo, l’assessore Robin Hood della prima giunta de Magistris. «A questa iniziativa porto la mia esperienza — spiega Realfonzo — nel momento di difficoltà, io e l’assessore Narducci difendevamo gli interessi dei cittadini, ma siamo stati sopraffatti dagli interessi dei partiti e delle lobby, perché non c’era una forza civica organizzata. Ora l’obiettivo è tessere una rete civica salda e forte. Non vogliamo mai più essere utilizzati». Applauso.

Prendono la parola Marta Herling che parla di cultura e Forum delle culture, «come di pagine sconcertanti nella storia della città», e Guido Donatone che parla di Bagnoli e Città della Scienza. Quando in sala si parla di partiti (e spunta il nome del Pd) partono i fischi e le proteste. «Noi ci rivolgiamo alla categoria politica del progressismo » chiarisce Iannello. «Non siamo i Cinque Stelle — precisa la Molisso — noi crediamo nella forza istituzionale del partito. Solo che non crediamo più nei partiti come sono oggi». Insomma pronti al dialogo, ma «determinati a costruire un’alternativa ». ( cristina zagaria)

 

Comune di Napoli Rendiconto Consuntivo 2013

comuneQualche giorno fa in Sala Giunta del Comune di Napoli è stato presentato il Rendiconto 2013 (clikka). Dico subito che non è di facile lettura e, pertanto, come sempre, ove mai ci fosse qualche anima buona che volesse confrontarsi noi di Ricostruzione Democratica siamo sempre disponibili. Fiducioso resto in attesa.

La politica scabrosa dei consiglieri della Regione Campania

regione

Con la crisi che sta vivendo il paese c’è gente che spende migliaia di euro di danaro pubblico in cravatte, dolciumi, trucchi e chi più ne ha più ne metta, senza neppure vergognarsi, difendendosi con la scusa che non ci sarebbe un obbligo di rendicontazione! Spero che tutti i consiglieri coinvolti ne escano puliti ma la vedo difficile perché seppure non dovessero rispondere penalmente degli acquisti fatti in ogni caso resta il dato politico di consiglieri che hanno approfittato del danaro pubblico a scapito della collettività di modo che dovrebbero tutti sparire dalla scena politica! Allo stato solo una decina di consiglieri sono riusciti a dimostrare di non aver avuto la mano larga con i soldi pubblici.

Dal CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – NAPOLI di oggi (02.04.2014)

Titti Beneduce

Spese per cravatte e manifesti Nei guai 51 consiglieri regionali

La Procura chiude le indagini sui rimborsi per tutti i gruppi Il recordman degli acquisti è Gennaro Salvatore: 96 mila euro

NAPOLI — L’uomo dei record è Gennaro Salvatore, del Nuovo Psi, con 95.955 euro. Ma oltre a lui ci sono altri 50 consiglieri regionali accusati di avere ricevuto indebitamente rimborsi dal Consiglio regionale per importi più o meno elevati: si va dai 6.166,08 di Luciana Scalzi, Pdl, ai 29.008 di Luigi Cobellis, Udc, passando per gli 11.300 di molti del Pd, incluso il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro. Nei confronti dei 51 (tutti dell’attuale consiliatura a eccezione di Pietro Diodato) il pm Giancarlo Novelli ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari, ipotizzando a vario titolo i reati di peculato (per le spese dei gruppi) e truffa (per le spese della comunicazione).

Gli avvisi (55 in tutto perché quattro riguardano collaboratori dei consiglieri o imprenditori che hanno fornito fatture false per giustificare le spese) sono stati notificati agli interessati dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza; tra i destinatari anche due ex consiglieri oggi senatori, Eva Longo e Domenico De Siano, entrambi del Pdl. Per tredici consiglieri, infine, il pm ha chiesto l’archiviazione, ma per tre di loro (Nicola Caputo, Pd; Sergio Nappi, Noi Sud; Angelo Polverino, Pdl) la richiesta, che dovrà essere vagliata dal gip, riguarda solo l’accusa di peculato e non anche quella di truffa: di conseguenza il loro nome figura in entrambi gli elenchi. Nell’inchiesta non è mai entrato il presidente della Regione, Stefano Caldoro.

Dagli avvisi, suddivisi per gruppi, emergono alcune curiosità. A Cobellis, per esempio, oltre ai 29.008 euro ricevuti direttamente, vengono contestati anche 1.125 euro spesi per articoli da regalo, articoli per la casa, piante e fiori e articoli da negozio di ottica. Simile la situazione di Giuseppe Russo, ex capogruppo del Pd, il quale, oltre ad aver ricevuto direttamente 24.800 euro, ne ha spesi 7.896 per materiale propagandistico adoperato da Luca Mascolo, candidato a sindaco di Agerola, e 3.970 per cravatte. Ma anche nel caso degli acquisti bizzarri il record appartiene a Gennaro Salvatore, arrestato nei mesi scorsi e ancora ai domiciliari: con i soldi del consiglio regionale, infatti, a quanto risulta dagli scontrini, ha comprato, per esempio, giocattoli, articoli sportivi, un accappatoio, make up per donna, kit per la colorazione dei capelli, occhiali da vista, cialde di caffè, prodotti di pasticceria, farmaci, alberghi.

I consiglieri che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini hanno ora 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati dal pm o di rendere dichiarazioni spontanee, o ancora di depositare memorie difensive.

In caso contrario, il magistrato chiederà il rinvio a giudizio. Potrebbero chiedere si essere interrogati, in particolare, i consiglieri del Pd, i quali, nel corso delle indagini, dopo essersi consultati con un avvocato, si presentarono al pm sostenendo di non essere tenuti a giustificare le spese: orientamento non condiviso nè dalla Procura ordinaria nè da quella contabile, che sta conducendo un’inchiesta parallela in base al protocollo d’intesa firmato dai vertici dei due uffici giudiziari.
La notifica dell’avviso di chiusura indagini a Umberto Del Basso De Caro ha riacceso la polemica sulle sue dimissioni. È il Movimento 5 Stelle a tornare alla carica: «Fare un passo indietro, dimettersi e difendersi senza ricoprire la carica di sottosegretario sarebbe un atto di decenza»: questa la posizione dei deputati grillini. «Il rinvio a giudizio, probabile dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, non è una condanna, ma ci chiediamo quale sarà la posizione del segretario del Partito Democratico. Difficile da sapere. Per la Cancellieri chiedeva le dimissioni, senza alcun procedimento giudiziario in corso. Per Francesca Barracciu, un altro sottosegretario del PD, dimissioni solo in caso di condanna. E ora?». I deputati pentastellati sottolineano anche l’importanza dell’inchiesta della magistratura campana: «L’accusa di peculato e in alcuni casi di truffa è molto impegnativa. Come al solito ci sono i soldi pubblici di mezzo, soldi dei cittadini che sono finti nelle spese più varie. De Caro ha il diritto di difendersi, ma da comune cittadino».

 

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Gimmo Cuomo

 

Marino: «È stato molto utile conservare i biglietti dei treni»

NAPOLI — Angelo Marino del gruppo Caldoro Presidente è uno dei dieci virtuosi per i quali è stata chiesta l’archiviazione dell’indagine per truffa e peculato. Gli altri sono Fulvio Martusciello, Carlo Aveta, Bianca D’Angelo, Lucia Esposito, Francesco Nappi, Annalisa Vessella, Ettore Zecchino, Gennaro Oliviero e Carmine Sommese.

Marino, cosa si prova ad essere una delle dieci mosche bianche?

«Lo dico francamente, credo che ci siano altri virtuosi. Io ho solo risposto alla magistratura giustificando le spese. Penso che molti altri miei colleghi riusciranno a farlo. Io l’ho fatto in prima battuta, l’ho sentito come un dovere civile».

Come ha affrontato l’attesa?

«Sono rimasto sereno. L’avevo detto quando ho ricevuto l’informazione di garanzia».
Difficile non adeguarsi all’andazzo?

«Ma quale andazzo? La magistratura è nostra alleata in questo procedimento. Se ci sono delle spese, vanno giustificate. Anche nella vacatio normativa è importante giustificare le spese. Non credo all’accanimento».
Insomma, ha rendicontato tutte le spese?

«Sì, tutte».

Cosa si faceva rimborsare?

«Partecipazioni a convegni, a seminari, viaggi a ministeri, Camera, Senato. Solo spese per attività istituzionali. In prevalenza, rimborsi di biglietti del treno».

Mai pranzi importanti?

«No, solo in occasione della presentazione di proposte di legge ho ricevuto a pranzo i rappresentanti istituzionali del territorio. Ma siamo stati al ristorante del Consiglio».
Pensa che la sua virtù renderà qualcosa in termini elettorali?

«Io credo, e non è una provocazione, di rappresentare la normalità. Sono una persona umile, figlio di un semplice dipendente dell’ex mitica ferrovia Alifana».

Quasi tutto il Consiglio ancora sott’inchiesta per i rimborsi, alcuni consiglieri coinvolti anche in altre vicende giudiziarie. Esiste un problema di mancanza di legittimazione?
«Secondo si potrà valutare la situazione solo dopo che saranno trascorsi i 20 giorni a disposizione di ognuno per rendicontare le spese».

Il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro dovrebbe dimettersi?
«Non penso. Credo che debba solo vincere la riluttanza a esibire scontrini e documenti giustificativi. Lo conosco come collega e come persona, è un esempio per noi ex giovani avvocati».
Chissà quante volte avrà pensato: “meno male che nel 2010, quando si votò, il Movimento 5 Stelle” ancora non era esploso.

«No, mai. Mi onoro di appartenere al gruppo Caldoro Presidente. Ce la stiamo mettendo tutta. Poi saranno gli elettori a decidere».

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Simona Brandolini

Del Basso De Caro: dimettermi? Non scherziamo, perché mai

NAPOLI — «Non è spiacevole. Ricorda Enea e Didone? È sempre la stessa notizia. È l’avviso di garanzia di due anni fa». Serafico, non fa una piega il sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso de Caro. A lui, ex capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale, l’avviso di chiusura delle indagini non è ancora stato notificato. «Sono a Roma».
E cosa farà ora?

«Chiederò di essere sentito. Mi difenderò».

La sua difesa resta non dovevo rendicontare?

«Certo, mica cambio difesa io. Non c’è una legge, un regolamento, una delibera dell’Ufficio di presidenza del consiglio che mi imponesse di conservare gli scontrini e di rendicontare. Per fortuna poi nel frattempo altre procure hanno fatto chiarezza».

Cioé?
«La Procura di Milano ha chiesto la chiusura dell’indagine a carico dei consiglieri lombardi. Idem quella di Torino. Anche questo fa parte della mia difesa».

Ma come si spiega che per 13 è stata chiesta l’archiviazione e per altri no?
«Perché alcuni hanno giustificato le spese, andando ben oltre il dettato della legge».
Si tratta di soldi pubblici.

«Ma la legge è chiara: nessuno può essere processato per un fatto che non è previsto da nessuna norma. Non c’è il regolamento, neanche scritto sulla carta igienica. Il peculato è un reato a dolo specifico».
Se dovesse essere rinviato a giudizio si dimetterà da sottosegretario alle Infrastrutture?
«Non ci penso minimamente».

E se dovesse chiederlo il suo partito?

«Sono un uomo di partito, ma non credo me lo chiederà. Il nostro codice etico prevede le dimissioni in caso di condanna in primo grado».

Si renderà conto, che al di là dell’inchiesta, non rendicontare risorse pubbliche è un privilegio che giustamente fa molto arrabbiare i cittadini?

«Certo che lo capisco. Ma io che ho sempre pensato alla Campania come Sodoma e Gomorra devo dire che stranamente questa volta non lo è».

Che vuol dire?

«Che si tratta di cifre irrisorie. Insomma qua Batman non lo troverà mai. Non ho notizia francamente di colleghi che si sono portati l’amichetta in beauty farm».

C’è differenza?

«No, la differenza la fanno i comportamenti individuali. Per me la sobrietà è una condotta normale. Da sottosegretario ho rinunciato ad auto, scorta, a Benevento torno con i miei piedi. Ho la presunzione dell’essere, va. Sono fatto in una certa maniera, per cui è ovvio che certe cose mi danno anche fastidio».
Cosa ci ha fatto con i rimborsi?

«Mille manifestazioni sul territorio. Aragoste non le troveranno, me le regala un mio amico di Barletta. Ma il momento è particolare e capisco che la magistratura fa solo il suo lavoro, non mi lamento e non mi preoccupo. Però mi lasci dire una cosa scabrosa».
Scabrosa?
«Mi fa strano che abbiano indagato solo questo consiglio regionale e non il precedente, dal  momento che potevano farlo. Perché gli altri sono immuni?».

San Paolo: Impossibile una nuova proroga

stadioCredo che limitare l’informazione al duo De Laurentiis/De Magistis sia sbagliato anche perché sarà il consiglio comunale a decidere e votare. Mi piacerebbe che i giornalisti si preoccupassero anche di capire cosa pensano le forze politiche cittadine al fine di alimentare il dibattito su un fatto importante per la Città. Dal Corriere del Mezzogiorno di oggi (02.04.2014) la mia lettera per fare il punto sulla questione della impossibilità di concedere una proroga in “emergenza” della convenzione:

Caro Direttore, leggo della ennesima disputa tra il Presidente del Calcio Napoli ed il Sindaco, che ancora non riescono a trovare la soluzione idonea a risolvere la questione Stadio, tra minacce di andare a giocare, prima a Palermo e poi in Inghilterra, e penne del Sindaco sventolate al vento. La questione sembra sempre più complicarsi senza tenere conto dell’esperienza maturata che, invece, dovrebbe essere capitalizzata. Eppure, oltre ai numerosi approfondimenti che ho voluto nella Commissione Sport ed Impiantistica Sportiva, quando la presiedevo, ed all’intervento recente della Corte dei Conti, molti nodi sarebbero già sciolti. Si parla, infatti, della firma di una transazione e di una proroga di due anni della convenzione, come se nulla, finora, fosse accaduto. Siamo fermi al palo e non c’è nessuno che voglia fare gol. Nessuno, mi sembra, abbia fatto tesoro dell’indirizzo emerso in consiglio comunale e degli argomenti spesi dalla Magistratura Contabile nell’ultima decisione relativa al pagamento dei canoni di concessione. Argomenti, peraltro, ampiamente dibattuti in commissione e sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti. Infatti, se da un lato la transazione affonda radici in un terreno molle, perché mancano i provvedimenti amministrativi idonei al riconoscimento delle pretese del Calcio Napoli, dall’altro la proroga di due anni della convenzione offre il fianco a molti limiti e profili di illegittimità che la stessa Magistratura contabile, nel suo ultimo provvedimento, ha segnalato. Molte sono le sofferenze dell’impianto cittadino dovute per lo più alla mancanza di manutenzione ordinaria che si è trasformata in straordinaria, con ingenti costi che gravano tutti sulle scassate casse comunali. L’equivoco di fondo sta nel fatto che l’impianto ha dei costi altissimi ed uno scarsissimo rendimento, schema che risponde al principio ormai invalso in Italia, di privatizzare gli utili e socializzare i costi. Non vorrei, quindi, che l’argomento transazione, di scarsissimo rilievo rispetto ai numeri della gestione complessiva dello Stadio, venga utilizzato per temporeggiare e procastinare lo stallo nel quale ci troviamo. Compito del Comune, in mancanza di una proposta da parte del Calcio Napoli, è quello di elaborare un progetto che tenga conto della gestione complessiva dell’impianto, così come accade nelle altre Città. Compito del Calcio Napoli è quello di scendere in campo e fare l’offerta per la gestione, facendo capire ai Napoletani cosa si vuole realizzare. Noi di Ricostruzione Democratica una proposta l’abbiamo già formalizzata sulla “vendita del nome dello stadio” (clikka). Non è possibile che si giunga a maggio proponendo al Consiglio Comunale una ulteriore proroga che, immagino, incontrerebbe molte resistenze nei consiglieri, che sarebbero costretti ad assumersi tutta la responsabilità di decidere, in uno stato di urgenza provocato da altri e che anche la più accreditata giurisprudenza non riterrebbe idoneo a far saltare le procedure di evidenza pubblica previste della legge.
Gennaro Esposito
Consigliere Comunale di Ricostruzione Democratica

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