La Classe Dirigente e l’esperienza Napoletana

ricostruzioneOggi (23.02.2014) il leitmotiv di tutti i giornali cittadini è che nel governo renzi non c’è classe dirigente Campana. Tra coloro che hanno fatto la “scoperta” c’è anche la neo segretaria regionale del partito democratico che è essa stessa il risultato del disastro politico del partito democratico, zavorrato dalla lotta tra bande per la occupazione del potere. So che può essere autoreferenziale ma lo stato attuale ci impone di intervenire anche perché sono stanco di fare solo il grillo parlante. Atti politici ed amministrativi alla mano posso dire che Ricostruzione Democratica è l’unico esempio di classe politica attualmente vivente in Campania. Siamo tre Consiglieri con il supporto di tanti amici che ci seguono e dobbiamo pur sperare di vedere una luce fuori dal tunnel. Qualche amico mi ha anche detto ma perché non mettete in risalto il fatto che voi, in molte occasioni, avete anticipato i tempi indicando come esempio la questione Bagnoli.

Parto dall’inizio rinviandovi per ogni punto alle decisioni, spesso sofferte, che abbiamo dovuto prendere durante l’attività consiliare e che sono state sempre il frutto di studio e di un confronto aperto con un gruppo che, nel corso di questi quasi tre anni, si è variamente composto intorno a noi. Forse qualche valutazione la avremmo anche sbagliata ma nelle decisioni importanti posso dire che abbiamo anticipato i tempi ogni volta. Abbiamo, infatti, avuto la capacità e la lungimiranza di capire prima cosa stava accadendo. Oggi ho solo il rammarico verso l’amministrazione che almeno avrebbe potuto esaminare con maggiore approfondimento le nostre ragioni spesso ampiamente argomentate. Forse i giornali avrebbero potuto darci maggiore spazio contribuendo a formare l’opinione pubblica e, quindi, una speranza. Sono consapevole delle nostre forze ma credo che abbiamo il dovere di parlare e di sperare fino in fondo per non lasciare spazio a coloro che sono esperti nell’arte del “riciclo”

Parto pertanto dall’inizio:

1) A giugno 2012, quando De Magistris era ancora il capo indiscusso della “rivoluzione” ed i partiti erano ancora tramortiti (lo sono tuttora) segnalammo tutte le difficoltà connesse all’amministrazione solitaria di De Magistris ed io e Carlo Iannello, non votammo il bilancio preventivo (clikka), restando isolati perché nessuno dell’allora maggioranza ed in particolare dei compagni i Napoli è Tua ci seguì, perché il capo era ancora troppo forte e mettersi contro non era “politicamente” conveniente anzi fummo attaccati e dovemmo difenderci con l’aiuto di coloro che ci seguivano, Ricordo l’assemblea del 4 luglio 2012  che volemmo (clikka);

2) il 16 ottobre 2012 proponemmo la liquidazione di Bagnoli Futura (clikka) cosa a cui siamo arrivati adesso, ma ovviamente allora i partiti non ci pensarono proprio. Forse oggi se ci avessero ascoltato avremmo già adottato delle soluzioni per le aree e per i lavoratori;

3) sulle condizioni economiche/finanziarie dell’amministrazione siamo sempre intervenuti, assumendo anche la posizione impopolare e “politicamente” non conveniente, al consiglio del 15.07.2013, dicendo che era impossibile fare nuove assunzioni votando contro la delibera 518/2013 (clikka) e censurando le agostane assunzioni dei dirigenti (clikka);

4) anche sullo Stadio San Paolo abbiamo assunto una posizione impopolare e “politicamente” non conveniente, perché contraria ai voleri del Patron, esponendoci, senza essere ascoltati né dal sindaco né da assessori chem solo aver lasciato la poltrona, hanno avuto il coraggio di dire pubblicamente ciò che noi dicevamo da oltre due anni. E’ recente il sequestro dei conti del Calcio Napoli (clikka).

5) consapevoli della necessità di formare una classe dirigente a gennaio 2013 ci siamo caricati sulle spalle la scuola di politica e di amministrazione (clikka) stanchi di essere inascoltati dai partiti che hanno sempre usato ed usano un sistema di selezione “poltronistico” e di spartizione e non sul merito. Posso dire che in politica fino ad ora non ho visto nessuno studiarsi una carta si parla per sentito dire;

6) del San Carlo parlammo pubblicamente il 2 ottobre 2013 al consiglio comunale (clikka) cercando di avvertire per tempo, restando, invece, ancora una volta inascoltati.

Tutte decisioni frutto di studio e di confronto con i cittadini e le parti sociali. Tante e tante altre cose fatte perché da persone estranee alla politica e con un ruolo professionale nella società, abbiamo messo a frutto anni di esperienza e di studi cosa assolutamente estranea ai partiti. Se mi guardo alle spalle vedo tanta strada fatta, ma se guardo avanti non vedo l’orizzonte. Non abbiamo intenzione di fermarci e faremo tutto ciò che ci è possibile per fare in modo che prevalgano le ragioni di cui noi ci siamo fatti portatori senza risparmiarci.

3 risposte a "La Classe Dirigente e l’esperienza Napoletana"

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  1. C. Scusa la domanda cicnia e diretta:tu preferiresti morire lentamente nei pif9 atroci dolori oppure in un colpo secco indolore? Perche8 l’andazzo politico attuale e prossimo venturo e8 quello della sofferenza indivuduale e collettiva, se invece voteremo M5S allora l’accanimento violento che questa classe politica e dirigenziale ci infligge finirebbe in pochi istanti.Per favore ITALIANI stacchiamo questa cazzo di spina alla “politica” dei balordi.meo patacca

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