Anniversario della strage di via D’Amelio. Noi ci siamo qui ed ora!

Oggi 19 luglio 2012 siamo stati davanti alla Prefettura di Napoli, il palazzo del Governo, per ricordare la strage di Via D’Amelio Ho letto i nomi di tutti i magistrati caduti sotto i colpi vili delle mafie. Ho letto i nomi degli agenti delle scorte caduti sotto i colpi della mafia. Poi ho mostrato l’elenco corposo di tutte le vittime della mafia, della camorra, della ndrangheta e della Sacra Corona Unita, l’ho fatto gridando forte che queste persone vanno ricordate per lo spirito di servizio ed il senso del dovere che hanno mostrato verso lo Stato e le istituzioni. Ho gridato che queste persone devono essere di esempio per noi e per i nostri figli e devono essere da monito per tutti quelli che indegnamente rivestono cariche pubbliche nelle istituzioni e che indegnamente svolgono il loro ruolo. I Giudici e gli Agenti che sono morti devono farci sentire cittadini in quanto titolari di diritti e devono spingerci a ripudiare ogni sopruso sia dentro che fuori dalle istituzioni. Ho gridato che queste persone sono morte per noi e noi abbiamo il dovere di occuparci del nostro paese. E’ un dovere quello di occuparsi della politica per non lasciare spazio a coloro che hanno scarso senso dello stato e delle istituzioni e quindi dei diritti dei cittadini. Mi sono commosso alle parole di Rosanna Di Bari che ha raccontato ciò che è accaduto a Palermo nel 1992 e della partecipazione dei cittadini di Palermo al lutto ed al loro sentimento di riscatto dalla mafia bastarda e vigliacca! Una donna mi si è avvicinata e mi ha detto che lei non ci credeva più ed io le ho risposto che se eravamo in piazza noi allora c’è speranza perché non siamo tutti uguali. Ripeto ciò che ha detto Salvatore Borsellino qualche giorno fa: Io ringrazio Dio se la morte di mio fratello è servita a far cambiare qualcosa in questo paese.

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