La risposta di Riccardo Realfonso alla revoca dell’incarico di assessore al bilancio

I temi posti mi sembrano abbastanza corposi ed andrebbero affrontati in una discussione seria. Ecco la lettera di Riccardo Realfonso: “Desidero esprimere il mio sconcerto, in primo luogo per le modalità con le quali il sindaco ha ritenuto di disfarsi di me. Fino a ieri mattina, infatti, il sindaco mi aveva ripetutamente confermato la fiducia, invitandomi ad andare avanti nel mio lavoro. Solo ieri sera mi ha informato che stava riflettendo sulla possibilità di una mia sostituzione, per confermarmi la notizia questa mattina attraverso il vicesindaco. Non è certo questo un modo di procedere corretto, tanto più con chi lo ha aiutato sin dai primi passi della campagna elettorale. Il punto è che il sindaco sviluppa un astio verso chiunque, anche nel tentativo genuino di aiutarlo, esprime un punto di vista diverso su qualche argomento. Si ripete con me il copione già visto con Raphael Rossi e con Pino Narducci, con il quale ho condiviso numerose battaglie politiche, dalla questione della transazione Romeo alle internalizzazioni della Asia. Ma nella campagna elettorale il sindaco non aveva auspicato una giunta di persone con la schiena dritta?”
Così, in riferimento al rimpasto di giunta l’assessore uscente al Bilancio, Riccardo Realfonzo. “In merito alle scelte di bilancio ho riscontrato una difficoltà costante nei rapporti con il sindaco. Ancora prima dell’insediamento della Giunta, considerata la gravissima condizione delle finanze comunali, gli avevo prospettato la mia linea di gestione del bilancio, fatta di trasparenza, legalità, veridicità delle poste contabili e di quel rigore nell’utilizzo dei fondi pubblici necessario a risanare i conti del Comune e a garantire l’erogazione dei servizi fondamentali in città, soprattutto a vantaggio dei ceti meno abbienti.

Per questa ragione, nelle prime settimane di lavoro feci fare una approfondita due diligence, che trasmisi al sindaco, a seguito della quale gli prospettai subito l’alternativa tra un percorso che ci portasse alla dichiarazione di dissesto e una seria politica di risanamento, che pure descrissi tecnicamente in un documento ulteriore.
Il sindaco  scartò subito la strada del dissesto, senza però nemmeno sostenermi in tutti questi mesi nel perseguire la strada del risanamento. Perciò diverse tra quelle mie proposte non sono state da lui accolte e sono rimaste al palo. Certo sono riuscito caparbiamente a muovere importanti passi nella direzione del risanamento, contenendo di oltre 150 milioni la spesa, battendomi con forza contro gli sprechi. Ma si è trattato spesso di risultati strappati alle stesse resistenze di un sindaco che non voleva prestare attenzione alle esigenze della finanza comunale. Sostanzialmente inascoltato è rimasto il mio invito a rafforzare la lotta all’evasione, ed estremamente difficile è stato far passare la delibera sui residui attivi che imposi nel maggio scorso, finalizzata a fare piena pulizia e verità sulle operazioni di bilancio del passato. E’ del tutto chiaro che la mia linea, coerente con l’impostazione già portata avanti nella mia breve stagione con la giunta Iervolino, evidentemente entrava in conflitto con la politica degli eventi da organizzare in città, e con una visione della spesa pubblica scarsamente consapevole dei problemi e non molto diversa da quelle del passato”.

“Anche sul fronte delle società partecipate il lavoro che ho portato avanti è stato difficile ma importante. Sono io che ho portato avanti il lavoro di azzeramento dei precedenti cda delle partecipate e sono io che mi sono occupato di riscrivere tutti gli statuti delle società comunali. Certo alcune mie proposte sono state bloccate, come nel caso di Terme di Agnano e Mostra d’Oltremare, o hanno avuto il via libera dal sindaco con grande ritardo, come quelle relative a Stoà e a Gesac, ma è grazie al lavoro che ho coordinato che oggi disponiamo di un piano complessivo di riassetto del sistema delle partecipate che è già a buon punto di attuazione. Come nel caso della fusione tra le tre società della mobilità, che, secondo il cronoprogramma, dovrebbe essere pienamente operativo entro fine anno. Tutte operazioni condotte secondo il principio del rigore nel pubblico per la difesa del pubblico, finalizzate al massimo efficientamento e alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori e dei cittadini”. “Aggiungo a tutto ciò le operazioni che sono andate avanti anche rispetto al governo, al quale ho inviato numerose proposte e con il quale abbiamo intavolato, attraverso iniziativa condotta da me in sede Anci, un tavolo di lavoro per affrontare i problemi della Città. Desidero ricordare che anche la semplice idea di proporre misure di carattere straordinario al governo nazionale ha richiesto tempo e fatica per essere accettata dal Sindaco, che per un lungo periodo ha coltivato l’impossibile sogno dell’autosufficienza per un Ente in gravissima difficoltà”.
“Quando il sindaco per la prima volta, ieri sera, mi ha prospettato la possibilità di un mio avvicendamento in giunta, ho provato a spiegargli nuovamente quanto sia stato difficile in questo anno controllare i conti ed assicurare le disponibilità finanziarie del Comune, senza ricorrere alla “creatività” che oggi egli reclama, ma che tanti guasti nel Comune di Napoli ha provocato negli ultimi 15 anni. E ho aggiunto che un avvicendamento all’assessorato, in questa fase, con le enormi difficoltà che il Comune continua ad incontrare, è un vero e proprio salto nel buio, che rischia di portarci rapidamente in una condizione di crisi finanziaria irreparabile. Ma lui ha ritenuto di assumersi queste responsabilità. Per quanto mi riguarda, torno ancora una volta, con piena serenità, al mio lavoro tra i banchi universitari, soddisfatto per il lavoro ma al tempo stesso preoccupato per la mia città”.

Il nuovo assessore al Bilancio del Comune di Napoli. Quale politica?

Credo sia utile leggere in stralcio il parere preventivo sul bilancio previsionale 2012/2013 che poche settimane fa il nuovo assessore Salvatore Palma ha scritto nella sua qualità di presidente del Collegio dei Revisori, per comprendere quale sarà la politica che si metterà in campo. Senza l’avanzo di gestione 2010 credo sarà difficile prevedere qualsivoglia azione politica. Ovviamente, sono convinto, che tutto può cambiare quando si cambia la prospettiva da controllore a controllato. Speriamo bene Buona lettura:

IL COLLEGIO DEI REVISORI

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE CON RISERVA
sulle problematiche che di seguito vengono riassunte e sintetizzate, emerse nel corso dell’analisi, alla proposta di bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012 – 2014 e dei
documenti ad esso allegati:
1 non attendibilità delle entrate previste sulla base delle risultanze del rendiconto 2010 che applicano al bilancio di previsione 2012 un avanzo presunto di amministrazione da rendiconto 2010 di euro 84.545.193,97;
2 non congruità delle previsioni di determinazione del Fondo di svalutazione dei crediti;
3 necessità di verificare continuamente le seguenti voci per le quali si esprimono forti dubbi circa l’effettiva riscossione degli importi accertati:
– per tributi aboliti;
– per tributi correnti;
– per recupero di evasione tributaria;
– per sanzioni per contravvenzioni al codice della strada;
– per proventi per fitti attivi del patrimonio immobiliare.
 non accertabilità della fondatezza della congruità delle previsioni di spesa e della attendibilità delle previsioni di entrata relative agli Organismi Partecipati in quanto l’Ente ha basato le proprie previsioni per l’esercizio 2012 disponendo come ultimo dato recente quello dei bilanci al 31 dicembre 2010;
 non accertabilità della fondatezza della attendibilità delle previsioni di entrata per i proventi di fitti attivi, per la mancata approvazione del rendiconto di gestione 2011 del soggetto gestore del patrimonio immobiliare comunale

invitando

l’Organo Consiliare a tenere conto delle seguenti prescrizioni che il Collegio rivolge all’Amministrazione Comunale entro il più breve tempo possibile per assicurare l’attendibilità delle impostazioni del bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012/2014:
1) A parere del Collegio sarebbe opportuno non utilizzare nel bilancio di previsione 2012 alcun importo dell’avanzo del Rendiconto 2010 a titolo di avanzo presunto. Ad oggi, nonostante sia già spirato termine di legge del 30 aprile 2012, non risulta approvato il Rendiconto di Gestione 2011. Il Collegio invita l’Amministrazione ad approvare nel più breve tempo possibile tale importante documento, alla luce delle sue possibili ripercussioni sull’attività programmatoria posta in essere per il bilancio di previsione pluriennale 2012/2014, che fonda la sua genesi su un avanzo presunto di amministrazione risalente al Rendiconto 2010 che, come evidenziato nella pagine precedenti del presente parere, sebbene procedura normativamente corretta, potrebbe rilevarsi nella realtà un atteggiamento non prudenziale. Infatti, con la citata nota del 22 maggio 2012 il Dirigente del Servizio Registrazioni contabili ed adempimenti fiscali, recependo le attestazioni dei dirigenti dei Servizi, comunicava all’Amministrazione Comunale, che alla data della predetta missiva, l’avanzo di amministrazione 2011 risultava pari a 73 M€uro, dei quali 40 M€uro relativi a fondi vincolati, segnalando nel contempo l’esistenza di 402 M€uro di “crediti di dubbia esigibilità”. Tale assunto, ad avviso del Collegio, potrebbe lasciare presagire la formazione di un Consuntivo 2011 che potrebbe evidenziare anche un possibile disavanzo, con tutte le relative ripercussioni sia sul grado di realizzabilità della programmazione 2012/2014 allestita dall’Amministrazione che sul rischio di determinare il mancato rispetto di un quinto parametro sui dieci previsti che classificano un Ente strutturalmente deficitario (quando il disavanzo di amministrazione complessivo risulti superiore al 5% delle entrate correnti), con la conseguente classificazione di ente strutturalmente deficitario;
2) In virtù di tale clima d’incertezza, il Collegio invita l’Amministrazione a bloccare prudenzialmente sino alla data di approvazione del Rendiconto di Gestione 2011 la spesa corrente, limitandola ai soli cosiddetti ”Servizi Indispensabili” con formale provvedimento da sottoporre all’attenzione dell’Organo di Revisione unitamente alle procedure per il controllo ed il monitoraggio della spesa corrente;
3) Il Collegio invita l’Amministrazione a notiziare l’Organo di Revisione su ogni iniziativa da intraprendere, che possa influenzare il già precario equilibrio finanziario, senza dover lo stesso ravvisarne la pericolosità “ex post”.
4) S’invita, altresì, l’Amministrazione a trasmettere tempestivamente, e comunque entro 15 giorni dalla redazione del presente parere, un piano di flussi finanziari fino al 31 dicembre 2012 che dovrà essere oggetto di aggiornamento con cadenza quindicinale al fine di monitorare gli scostamenti effettivi rispetto alle previsioni;
5) Si chiede, infine, all’Amministrazione di trasmettere tempestivamente, e comunque entro 15 giorni dalla redazione del presente parere, all’Organo di Revisione il risultato della ricognizione avviata circa la qualificazione e quantificazione dei cosiddetti “crediti di dubbia esigibilità” iscritti tra i residui attivi maturati a tutto il 31 dicembre 2011 così come previsto dalla Delibera di Giunta Comunale n. 388 del 25/5/2012, e di adottare, senza indugio alcuno, tutti i provvedimenti che dovessero rendersi necessari laddove tale ricognizione e di riflesso l’approvazione del Rendiconto 2011 evidenzino una situazione di disavanzo.
In fede
firmato L’Organo di Revisione
Dr. Salvatore Palma
Rag. Gabriela Napoli
Dr. Gianluca Battaglia

Barracco lascia l’ARIN. Regolamento e trasparenza sulle nomine

L’avvicendamento alla guida dell’ARIN, Barracco ha difatti annunciato le sue dimissioni, pone di nuovo il tema delle nomine sindacali. Spero che per questa nomina si utilizzi un criterio trasparente e, seppure non ancora adottato il regolamento sulle nomine proposto dal sottoscritto e da Carlo Iannello, siano almeno utilizzati i criteri e sia introdotto un dibattito cittadino affinché si giunga ad una scelta condivisa. Ecco il link della proposta di delibera da noi depositata già da tempo:

https://gennaroespositoblog.com/2012/06/03/proposta-di-regolamento-nomine-e-designazioni-del-comune/

Ad il Mattino di Napoli del 18 luglio.

Come annunciato in un’intervista al Mattino, Maurizio Barracco lascia l’Arin. Dopo diciassette anni, lo storico presidente ha rassegnato ieri le dimissioni: «Ritengo che il ciclo iniziato nel 1995 si possa dire concluso alle soglie della trasformazione della società in Abc. Ringrazio l’amministrazione comunale per la fiducia che ha voluto accordare alla mia persona e per il sostegno che negli anni ha garantito a una società che è, nel frattempo, profondamente cambiata. Si è rinnovata ed ora costituisce un “caso di scuola” per una corretta gestione manageriale del servizio pubblico. Il ringraziamento va ovviamente a tutti i dipendenti, di oggi e di ieri, che hanno accompagnato il nostro cammino». «Con Arin – aggiunge – lascio una società solida che ha sempre mantenuto la sua caratteristica ovvero essere 100% Comune di Napoli impegnata in progetti importanti. Solo per citarne alcuni: il nuovo Serino con oltre 100 milioni di euro di investimento; la riqualificazione della rete idrica cittadina; la realizzazione di fonti idriche aggiuntive; analisi-controllo della qualità dell’acqua; distrettualizzazione delle reti di distribuzione; abbattimento delle perdite; lotta ai morosi; l’energia fotovoltaica nella sede Arin e nelle scuole; l’asilo nido aziendale; impianti sportivi presso il serbatoio di San Sebastiano al Vesuvio; tre orti urbani realizzati sempre presso i serbatoi Arin».

Cambio Assessori in Giunta. Chi ne sa qualcosa?

Ad oggi come consigliere comunale di Maggioranza non so nulla della sostituzione di persone e deleghe nella giunta comunale e confrontandomi con gli altri consiglieri comunali di maggioranza ho constatato che neppure loro sanno nulla se non le notizie di giornale. Credo che la questione sia molto delicata in quanto Riccardo Realfonso è stato l’unico assessore che, insieme a Raphael Rossi, indicato, invece, come tecnico, è stato indicato in campagna elettorale. Credo, quindi, che la figura di garanzia rappresentata da Riccardo Realfonso rientri nel cd. patto elettorale, in quanto, gli elettori hanno dato fiducia in base al programma, alle persone indicate ed alla persona di Luigi De Magistris. Non credo, infatti, che il Sindaco abbia proceduto ad un così importante cambio di persone senza aver avuto prima un confronto con i consiglieri comunali che rappresentano la sua maggioranza consiliare. Credo e spero che si chiarisca presto la questione. Da quanto emerge, invece, dai giornali pare che il cambio sia già stato fatto e se così fosse spero che il Sindaco sappia giustificare un così importante atto preso in totale solitudine ed in un momento così difficile per le casse comunali. Il nuovo assessore al bilancio, infatti, seppure fosse il presidente del Collegio dei Revisori in ogni caso impiegherebbe del tempo prezioso per capire come funziona la macchina comunale. Tempo che credo non ci possiamo permettere.

Incollo l’articolo oggi uscito sul “Il Mattino” del 18.07.2012

Svolta a Palazzo San Giacomo: il sindaco De Magistris manda via Riccardo Realfonzo, assessore al Bilancio, che fino all’ultimo era certo di restare. Ma in un faccia a faccia il sindaco gli ha comunicato l’invito a lasciare. La seconda volta a Palazzo San Giacomo di Realfonzo (nel 2009 era stato reclutato dalla Iervolino) finisce con un invito a uscire di scena: due anni fa fu lui a dimettersi. A prendere il posto di Realfonzo – e le sue deleghe – sarà l’ex presidente del Collegio dei revisori dei conti Salvatore Palma, già revisore anche all’epoca della Iervolino: un segnale al Pd. E ieri a Palazzo San Giacomo è entrato Enrico Panini, emiliano, che sembra vincere per il Lavoro sul napoletano Massimo Brancato e sul bolognese Giorgio Cremaschi. 

Il sindaco Luigi de Magistrs ha deciso: via Riccardo Realfonzo, assessore al Bilancio. Ha creduto fino all’ultimo di rimanere nella compagine arancione Realfonzo, tanto che alle 19,07 di ieri a sua firma l’ufficio stampa del Comune ha diffuso una dichiarazione molto piccata contro il governo ritenuto artefice principale del declassamento del rating di Palazzo San Giacomo da parte di Moody’s. Pochi minuti dopo la convocazione dal primo cittadino, un faccia a faccia nel corso del quale gli è stato comunicato l’invito a lasciare. La seconda volta a Palazzo San Giacomo di Realfonzo (nel 2009 era stato reclutato dalla Iervolino) finisce dunque in una tarda e calda serata di luglio. Due anni fa lasciò lui Palazzo San Giacomo, si dimise lanciando accuse contro tutti, autodefinendosi in un libro «Il Robin Hood di Palazzo San Giacomo». Come reagirà alla defenestrazione? È chiaro che il sindaco proverà a trovare una soluzione la meno dolorosa possibile e non è nemmeno escluso che possa proporgli qualche alternativa. Si era diffusa la voce di un ruolo nell’Abc, ex Arin, alla luce delle dimissioni di Barracco. Ma le norme prevedono che chi è stato amministratore non può ricoprire cariche in un’azienda pubblica per i successivi tre anni. 
Procediamo con ordine, perché quello appena alle spalle sarà un martedì che rimarrà nella storia della giunta guidata da de Magistris. Che il rimpasto di giunta ormai fosse chiuso lo si è capito quando il presidente del Collegio dei revisori dei conti Salvatore Palma ha rassegnato le sue dimissioni. Lui è il prescelto dal sindaco e prenderà il posto e le deleghe di Realfonzo. Il ragionamento fatto in Comune al riguardo è molto pratico. Palma è l’unico che conosce profondamente i conti del Comune, visto che era Revisore anche all’epoca della Iervolino. Inoltre in questi giorni ha tenuto i rapporti con la magistratura contabile che sta passando al setaccio le finanze dell’ente sull’orlo della crisi. Sa come muoversi e trattare «la pesante eredità del passato». E non è stato tenero nemmeno con l’attuale giunta. Infine, ma forse non ultimo come motivo, è un tecnico di area con simpatie verso il Pd. Nessuna rivoluzione copernicana, però è chiaro che politicamente è un messaggio importante verso il mondo dei democrat. Presente e stratificato nella società napoletana, che soffre tuttavia di un deficit di rappresentanza. Non a caso la segreteria provinciale e cittadina è ancora commissariata. Il secondo indizio che il cerchio del rimpasto fosse chiuso lo ha dato l’avvistamento di Enrico Panini a Palazzo San Giacomo. Esponente della Cgil, anche lui simpatizzante piddino fa parte dell’assemblea nazionale del partito, il suo assessorato sarà al lavoro. Emiliano, ha dunque vinto il ballottaggio col napoletano Massimo Brancato e il bolognese Giorgio Cremaschi. 
Nella sostanza de Magistris ieri per l’intera giornata ha lavorato al riassetto della giunta, perché al di là degli uomini e delle donne in discussione, la rivoluzione ci sarà sulle deleghe dove i movimenti si annunciano più corposi per equilibrare bene il lavoro dei singoli assessori. I quali ieri sono stati chiamati e a ciascuno il sindaco ha fatto un discorsetto serio sulla fase due della giunta e cominciato ad accennare i nuovi compiti. Molto si aspetta il primo cittadino sul concetto di squadra, vuole un gruppo coeso e forte, unito capace di fronteggiare le mille emergenze e difficoltà che Napoli presenta tutti i giorni. Scenari in divenire che verranno svelati con ogni probabilità oggi, visto che de Magistris ha convocato tutti i gruppi politici della maggioranza. Dove qualche spina non manca. Sempre dalla Federazione della sinistra. Che declina l’invito, a rappresentare quella parte politica ci sarà solo il capogruppo Alessandro Fucito. «Non accettiamo l’invito perché consideriamo deficitaria l’interlocuzione del sindaco con le forze della città che attendono un annoso riscatto e con i partiti politici» si legge in una nota. 

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: