Oggi (26.02.2014) sui giornali ritorna la vicenda dell’opera di Kapoor prevista, pagata e non installata per la realizzazione delle stazioni della metropolitana di monte santangelo. Di questa cosa ne parlavo ad agosto 2012 (gli sprechi della metropolitana clikka) avendone anche discusso con dei tecnici del comune, i quali, mi dissero che non installare l’opera sarebbe costato più di installarla, poiché si sarebbe dovuto mettere mano alla riprogettazione delle due stazioni. La passata amministrazione non se n’è mai occupata la regione, non pervenuta, vorrei tanto chiedere se qualche consigliere regionale o comunale ha mai avuto la curiosità di interessarsi della vicenda. Evidentemente no troppo impegnati a nascondere gli sprechi della metropolitana, centinaia di milioni in alcuni casi buttati per pure manie di grandezza della vecchia classe dirigente che, in alcuni momenti, ha anche il coraggio di riproporsi. Repubblica Napoli di oggi offre ai lettori ben due articoli senza mai citare (evidentemente non avranno studiato) che noi ce ne eravamo occupati, oltre un anno fa, seppure, come al solito, inascoltati di modo da dare qualche speranza ai napoletani e non lasciare intendere che la calasse politica è tutta della stessa pasta sprecona, arruffona e clientelare. Ma si sa il lavoro viene bene solo se si distrugge la fiducia nella politica, non se si vuole dare atto che c’è qualcuno che vuole ricostruire! E’ da qualche tempo che credo sia venuto il momento di reclamare il nostro spazio affinché si crei una speranza nei cittadini napoletani. I giornali credo, per fare bene il loro lavoro, dovrebbero imparare anche a studiare per verificare semmai se qualcuno, su una questione si è pronunciato. Allo stesso modo della classe politica si potrebbe dire della classe dei giornalisti, ma noi riteniamo che ci sono giornalisti che fanno bene il loro mestiere di sentinelle della democrazia.
Da Repubblica Napoli di oggi 26.02.2014:
Scandalo Monte Sant’Angelo e Kapoor rivuole la sua opera
UNDICI anni per realizzare due chilometri di galleria. I cantieri sono chiusi da due anni e mezzo e, nel frattempo, si è aperto un enorme contenzioso tra l’Eav, la holding dei trasporti della Regione, e le imprese di costruzione. Questo rimane del sogno di collegare con una bretella ferroviaria il polo universitario di Monte Sant’Angelo e il rione San Paolo alle ferrovie Cumana e Circumflegrea. Lo scultore Anish Kapoor, che dieci anni fa ha disegnato la stazione universitaria, ora vuole ricomprare la sua opera sequestrata in un deposito in Olanda.
Monte Sant’Angelo, scandalo ferrovia
Cantieri chiusi, opere incomplete, scompare la stazione di Kapoor
OTTAVIO LUCARELLI
FURONO sufficienti sei anni, dal 1883 al 1889, per costruire la ferrovia Cumana da Montesanto a Torregaveta seguendo per venti chilometri la linea di costa attraverso Pozzuoli. Mezzo secolo fa ne servirono quindici per realizzare i ventisette chilometri della Circumflegrea con gli stessi siti di partenza e arrivo ma con un tracciato interno. Due gioielli dell’ingegneria dei collegamenti su ferro. Due esempi oggi però difficili da imitare. Basta vederecosa sta accadendo tra viale Kennedy e Soccavo dove l’idea di collegare le due stesse ferrovie con una semplice bretella mediana attraversando via Terracina, parco San Paolo e il polo universitario di Monte Sant’Angelo si è trasformata in un’impresa titanica che ha prodotto finora solo una montagna di contenziosi.
Il tracciato disegna sulle mappe un’intelligente e utile bretella di cinque chilometri e mezzo con un costo stimato in 350 milioni di euro attingendo inizialmente i fondi dalla legge 887 del 1984 per le aree colpite dal bradisismo. Ebbene, in undici anni sono stati realizzati due chilometri di galleria tra Soccavo e Monte Sant’Angelo e oggi il sogno di portare i binari nel polo universitario e nel popoloso rione San Paolo resta tale. Tutto fermo, nonostante il 31 luglio del 2009 il Cipe abbia stanziato 121,2 milioni di euro per la realizzazione della tratta parco San Paolo-via Terracina.
Una telenovela partita male e proseguita a “strappi”. L’idea di creare un piccolo anello tra Cumana e Circumflegrea nasce nel 1997 nel pano comunale dei trasporti, parte concretamente negli anni 2002-2003 con una gara pubblica della società Sepsa e il primo cantiere, appunto, è quello della galleria tra Soccavo e Monte Sant’Angelo. Tutto facile? Per niente. Nel 2003 la Sepsa affida ad Anish Kapoor, scultore britannico di sangue indiano e iracheno, il disegno della stazione del polo universitario ma nel 2005-2006 si sospendono i lavori. Nel 2007 si riaprono i cantieri della galleria ma l’opera va a rilento e tutto si ferma definitivamente tra l’agosto del 2010 e il dicembre2011 nonostante il sostanzioso finanziamento del Cipe.
«Tutto in realtà si è fermato — accusa il professore Ennio Cascetta, assessore regionale ai Trasporti nelle giunte targate Bassolino — quando nel 2010 la nuova amministrazione a guida Caldoro decide di sospendere i lavori su tutte le ferrovie regionali. Nella delibera si spiega che bisogna individuare le opere realmente utili e le altre da fermare, ma sono trascorsi quasi quattro anni e questo sblocconon c’è. I cantieri sono chiusi e quella scelta ha prodotto solo contenziosi per centinaia di milioni di euro tra l’Eav, la holding dei trasporti della Regione, e le imprese di costruzioni, alcune delle quali nel frattempo sono fallite».
«Tanto è vero — incalza Cascetta — che il commissario ad acta dell’Eav, Pietro Voci, inviato dal governo con il mandato specifico di evitare il fallimento, ha scritto una relazione in cui si invita la Regione a riaprire i cantieri sospesi che stanno generando spese alle casse pubbliche. E non parla solo della stazione di Monte Sant’Angelo maanche di altri interventi».
Totalmente opposta è la versione dell’attuale assessore regionale ai trasporti, Sergio Vetrella: «Il nostro obiettivo è andare avanti e stiamo operando per ripartire al più presto. Il problema l’hanno generato le giunte Bassolino che ci hanno regalato una marea di contenziosi e opere senza la necessaria copertura per poter essere completate».
L’opera dell’artista indiano è sotto sequestro in Olanda
RENATA CARAGLIANO
NUOVO colpo di scena nella storia infinita del cantiere della stazione della metropolitana di Monte Sant’Angelo fermo da novembre 2011. SulCorriere della Seradi ieri Anish Kapoor, il grande artista anglo-indiano nominato baronetto dalla regina Elisabetta, che ha disegnato e progettato la stazione, ha provocatoriamente chiesto di allestire altrove le due grandi sculture in acciaio e alluminio che dovevano accogliere i viaggiatori nel doppio ingresso di questa grande opera. Due sculture monumentali, di oltre trenta metri di lunghezza e a forma di bocca che al momento sono “prigioniere”, come scrive Kapoor, in un deposito in Olanda dove sono state realizzate. Sotto sequestro perché non sono stati pagati i lavori. C’è grande amarezza da parte dell’artista nel nonvedere portato a termine il suo progetto, in una città dove ha lavorato a più riprese. Sua la grande installazione dal titolo “Taratantara” del Natale 2000 a piazza Plebiscito, seguita dalla grande mostra al Museo Archeologico nel 2003 e nel 2005 dall’installazione permanente al Museo Madre dal nome di “Dark Brother”.
«Anish è stato sfortunato. La prima e più illustre vittima di una vendetta politica. È un bio-cidio, un vero e proprio omicidio di una opera d’arte che è una forma di vita » dichiara Eduardo Cicelyn. «Nel 2003, quando ero dirigente di staff alla presidenza della Regione — continua Cicelyn — si decise di invitare Kapoor, uno dei cinque artisti più importanti a livello internazionale, a non più decorare semplicemente le stazioni del metrò con opere d’arte, ma a far diventare la stazione di Monte Sant’Angelo un’unica vera opera d’arte. Due milioni e 500 mila euro fu il compenso pattuito a Kapoor ed allo studio di architetti Future Systems di Londra che lo affiancavano. Una cifra pagata nel 2005 quando fu consegnato il progetto definitivo e poi tra il 2005 e 2007 fu messa a gara la parte esecutiva insieme all’intera “Bretella di Monte Sant’Angelo”, la tratta ferroviaria che mette insieme questa stazione con Parco San Paolo e Terracina».
Sono circolate molte cifre sul prezzo delle due sculture di Kapoor, ci dice quanto sono costate? «Tutte e due le sculture – risponde Cicelyn – valgono 3 milioni di euro che a quello che so non sono stati pagati alla fabbricaolandese, che fu scelta perché l’unica in Europa in grado di poterle realizzare vista la complessità del trattamento dei materiali e la dimensione delle opere. A parte le sculture, che io ricordi, la valutazione di massima della costruzione dell’intera stazione all’epoca prevedeva un impegno complessivo di spesa intorno ai 20-25 milioni. Chi è mandante ed esecutore dell’ “omicidio” di questo progetto, la Regione – accusa Cicelyn – avrebbe perlomeno il dovere morale di rispondere all’artista e di favorire un’eventuale acquisto da parte sua. Che sarebbe un modo per recuperare un po’ di risorse pubbliche sprecate, ma anche l’occasione per restituire a vita due opere d’arte che meriterebbero una fruizione condivisa in qualsiasi parte del mondo, visto che Napoli non le vuole più».
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