Stadio San Paolo: Napoli non è in Europa

22nd European Athletics Championships - Day FourZurigo è una città con appena 366.000 abitanti ed ha ospitato gli EUROPEI di atletica leggera 2014 con la dignità che merita una città europea. A confronto Napoli col suo milione di abitanti è una periferia non in grado di assumere il ruolo di capitale del mezzogiorno. Lo si vede chiaramente dalle vicende che stanno riguardano il San Paolo e la querelle tra l’Amministrazione e l’imprenditore de laurentis su cui ho scritto molto e del quale ormai credo di conoscere bene le vicende.

Guardando le finali degli europei confesso mi è venuta un po’ di invidia verso i cittadini di Zurigo che evidentemente, seppure meno della metà dei napoletani, hanno a disposizione una classe politica che non si piega ai voleri di un qualunque patron del calcio che pretende di fare di un bene pubblico un bene privato.

Non capisco, infatti, perché Napoli con un 1.000.000 di abitanti non possa avere l’aspirazione di ospitare un evento simile. Con il calcio, infatti, tutte le amministrazioni hanno avuto un atteggiamento prono ai voleri del patron, giungendo persino a non chiedergli neppure i canoni, da ultimo pagati, solo grazie ad una nostra denuncia presso l’Autorità Giudiziaria Contabile.

Abbiamo sempre avuto, infatti, amministrazioni pronte a rispondere ad ogni schiocco di dita del patron, pronte a rifondere milioni di euro per ristrutturare seggiolini, bagni, spalti, impianti elettrici etc etc. giungendo persino a fornire la scorta personale al figlio del produttore cinematrografico con i nostri agenti del VV.UU. e quindi pagati da noi.

Ebbene, in tutto questo fiume di risorse pubbliche che se ne vanno per lo Stadio San Paolo e per compiacere de laurentiis non c’è stato un euro speso per la pista di atletica che anzi, pare, sia apposta danneggiata per scoraggiarne l’uso.

In tutto questo ci vedo una assoluta mancanza di autorevolezza della classe politica e dei politici che finiscono, pertanto, preda dei capricci di qualunque personaggio che abbia un po’ di seguito, ovvero, che si creda abbia un po’ di seguito.

Con rammarico posso dire che da quando è cambiata la presidenza della commissione sport non si è tenuta più alcuna riunione … che tristezza!

Che dire mi rincuorano le medaglie dei nostri atleti azzurri agli europei di nuoto (clikka) e di atletica (clikka). Nessun oro napoletano ….

Per un’ampia rassegna di notizie e documenti sullo Stadio San Paolo (clikka)

Una risposta a "Stadio San Paolo: Napoli non è in Europa"

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  1. Caro Gennaro,
    come certamente potrai immaginare, ho letto con molta partecipazione e coinvolgimento quanto hai scritto, sia per le numerose occasioni in cui abbiamo avuto modo di discutere sul tema, sia per la personale vicinanza alla tematica, dopo oltre 22 anni (dei miei 28) di atletica vissuta su quella che una volta era una pista ”fiore all’occhiello” di tutta Italia.
    No ti nego che ho più volte davvero invidiato i ragazzi svizzeri guardando quelle immagini di un impianto grande, multifunzionale e vissuto a pieno come quello di Zurigo (anche se ad onor del vero anche da noi vi sono esempi positivi come Rieti, Milano o Pescara), messi – loro – in condizione di poter praticare per bene la loro disciplina sportiva (perché l’atletica non ha bisogno di un semplice tatami o di un campo in erba, ma di un manto che costa svariate centinaia di migliaia di euro).
    Inoltre fa ancora più rabbia costatare il totale silenzio sul fatto che tra i 3000 praticanti (senza contare le migliaia di alunni delle scuole limitrofe), lì agli europei c’era proprio uno degli atleti che si allena spesso al San Paolo, Teodorico Caporaso (ASD Enterprise Sport & Service), 20° classificato nella estenuante 50km di marcia, il che dovrebbe davvero far riflettere sull’utilità e lo stato di una struttura così strategica per ben 28 discipline sportive.
    Nessuno vuol far castelli in aria, né sognare inutilmente, ma davvero piange il cuore a sapere quante conoscenze, esperienze e capacità (sportive, organizzative e tecniche) sono represse e sprecate nello stato di degrado e disinteresse che il business mediatico continua sempre più a generare nella struttura di Fuorigrotta.
    Serve continuare a discutere, tentare di trovare soluzioni e ricordare sempre il valore strategico delle cose e delle persone, nonostante il peso di pregressi disastri di bilancio.
    Sarebbe bello smettere di limitarsi a sperare che il vento cambi…

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