Operai: Chi paga il conto del dissesto del Comune di Napoli

ANMIeri (18.02.2014) c’è stata una importante iniziativa dell’USB Trasporti di Napoli a cui ho partecipato fino ad un certo punto e che mi ha suscitato le riflessioni che ho scritto ad un caro amico dell’Azienda di Mobilità che mi aveva sollecitato un intervento che non ho potuto fare per altri impegni:

Caro Ezio, ieri sono dovuto andare via senza poter intervenire nell’interessante dibattito che l’USB Trasporti ha affrontato sul pericolo dissesto del Comune di Napoli. Dico subito che è giustificata e dovuta l’apprensione dei lavoratori delle società partecipate e di tutti quelli che si trovano a lavorare per o con l’Amministrazione. Dico anche subito che sarei stata una voce fuori dal coro perché la piega che ha preso la discussione, almeno fino a quando sono stato presente, è stata quasi “elettorale” con parole d’ordine che scaldano cuori ma che a mio avviso non fanno capire i nodi dei gravi problemi che oggi ci troviamo ad affrontare e che ci vengo da anni di incapacità amministrativa e negli ultimi anni dall’Europa. La parola d’ordine è stata, infatti, poteri forti e Corte dei Conti, come se quest’ultima facesse parte dei primi. Ma a che serve? Converrai con me, che sarebbe stato più utile indicare quali sono le cause dello stato in cui ci troviamo e quali sono i poteri forti da combattere. Un allarmismo indirizzato, secondo me alla cieca, senza spiegare ai tanti operai presenti come stanno le cose. Per il rispetto che provo verso gli operai e per la categoria di quelli a cui sono particolarmente legato che, come mio padre, si sono spezzati e si spezzano la schiena alla guida di un autobus, facendo la cd. “doppia giornata” per portare il pane a casa, credo debba essere detta la verità tutta la verità spiegandola anche più volte e nei minimi particolari.

Caro Ezio, ma secondo te non siamo già in dissesto? Un comune che taglia il salario accessorio ed il ticket e paga i suoi creditori a cinque anni e che, per non dichiarare il dissesto, aderisce alla legge cd. predissesto (D.L. 174/2012) non è già in dissesto? Caro Ezio, se non capiamo come ci siamo arrivati a questa condizione non capiremo neppure come uscirne e con chi prendercela. I poteri forti si chiamano: ceto imprenditoriale pressoché assente che pretende di saccheggiare il pubblico; incapacità amministrativa; malaffare; vincoli di bilancio europei; esternalizzazione di tutti i servizi pubblici; vendita di tutto ciò che è pubblico. Si potrebbe parlare per ore e scrivere un trattato.

E’ vero sugli operai si scarica tutta la crisi di una finanza virtuale che ha spostato il lavoro in Cina ed in ASIA lasciando all’Europa l’economia astratta dello SPREAD, di BOND etc etc,  ma per restare al campo della nostra amministrazione credo che oggi la cd. lotta di classe, si debba articolare anche nella pretesa della giustizia e della sana e corretta amministrazione.

Un miliardo e 400 milione di squilibrio finanziario al Comune di Napoli si è creato anche con operazioni sbagliate. Iniziamoci a chiedere dove sono andate e quante risorse hanno assorbito e di chi è la responsabilità di: Porto Fiorito (clikka); Bagnoli (clikka); ZOO (clikka); Edenlandia; gestione Stadio San Paolo (clikka); CAAN (clikka); acquisto di Piazza Garibaldi (clikka); Lotto 14/B di Marianella; ponte di corso Novara costruito ed abbattuto; gestione del patrimonio pubblico (clikka); la questione del gestore ROMEO (clikka).

Questo per dire solo quelle che mi vengono in mente e che sono operazioni che hanno generato buchi per centinaia di milioni di euro e dei quali oggi si chiede il conto a tutti i cittadini e lacrime e sangue agli operai. La legge è chiara, la Corte dei Conti non ha fatto altro che applicarla sollevando le incongruenze del piano di riequilibrio che, Ti assicuro, è già un piano lacrime e sangue. Con ciò non voglio dire che la legge è giusta, voglio dire che l’obiettivo non è la magistratura contabile o i poteri forti genericamente indicati, ma il governo che per ragioni di giustizia sostanziale deve comportarsi con Napoli, come si è comportata con Catania e da ultimo con Roma, ma non solo. Occorre anche pretendere che ci sia una gestione oculata e credibile, non una spartizione di potere, di cariche e di posti e regali agli imprenditori amici o a quelli che si proclamano salvatori della patria.

Ti chiedo, allora, come è stato scelto l’A.D. di Napoli Holding e su quali ragionamenti o come è stato scelto l’A.D. di Napoli Servizi, quello dell’ABC, quello di Napoli Sociale, quello di Napoli Park, quello della Mostra D’Oltre Mare. Faranno gli interessi della finanza pubblica comunale e quindi in primis degli operai? Caro Ezio, mio padre dopo la cd. doppia giornata, iniziata spesso alle 5,30 del mattino rientrava a casa con la barba lunga, stanco e con il puzzo dei gas di scarico, a quelli come lui va detto tutto e spiegato tutto nei minimi particolari senza timore di fare uno sgarbo a chicchessia.

Per un’ampia analisi vedi pure gli altri articoli: Dissesto (clikka)

4 risposte a "Operai: Chi paga il conto del dissesto del Comune di Napoli"

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  1. Carissimo Gennaro,
    da tranviere figlio di tranviere ad amico consigliere figlio di tranviere, ho con immenso piacere ricevuto e condiviso la lettera che mi hai indirizzato, la quale contiene elementi e spunti di riflessione che, per mancanza di tempo e per una tua indisponibilità momentanea legata al tuo alto senso dei doveri istituzionali dovendo tu, in contemporanea con la summenzionata assemblea, ottemperare a doveri legati alle tue funzioni di consiliatura, avrei preferito si fosse tramutata in un intervento reale e anche in controtendenza con le altre voci “istituzionali”, le quali per ovvi motivi di “appartenenza” e partecipazione legate a scelte politiche estrinsecate nel corso delle vicende comunali, non potevano fare altro che giungere a conclusioni quanto più possibile in difesa di tali scelte… La voce dissonante ed indipendente avrebbe fornito ulteriori e diversi elementi di valutazione che sicuramente avrebbero arricchito e allargato gli orizzonti di una discussione che ha rischiato di “sembrare” monotematica… In buona sostanza da “membri autorevoli e pienamente investiti di responsabilità dirette” non ci si poteva aspettare altre posizioni e dichiarazioni…
    Ben altra cosa è invece la posizione di USB, la quale, a quanto vedo, non è emersa in tutta la sua “consistenza”! Premesso che la nostra linea politica è proprio quella di prendere le distanze dalla “politica”, pur essendo, per le ovvie ragioni che regolano le correlazioni tra soggetti politici e aziende, costretti ad avere contatti e frequentazioni politiche (altrimenti ben grama cosa sarebbe tentare di risolvere i problemi dei lavoratori…), sicuramente non siamo stati né artefici di alcuna campagna elettorale a favore del Sindaco ( lasciando libertà di voto ai nostri iscritti…), né interpreteremo noi, oggi, la parte quelli che possano o vogliano essere i difensori della giunta e del suo Sindaco… Appare ovvio che talune promesse elettorali siano state mantenute, pur non sapendo a che prezzo e fino a quando, ma appaiono altrettanto ovvi i macroscopici e ripetitivi errori che hanno caratterizzato la gestione De Magistris, talune volte perfino in continuità con logiche e scelte delle giunte che hanno preceduto la sua avventura amministrativa… Non voglio entrare nel merito di valutazioni politiche ( sai bene come la penso a tal proposito… ): sarei impietoso!
    I POTERI FORTI hanno vari nomi: CAMORRA, taluni SINDACATI, Trojka europea, alta finanza, apparati corporativi e deviati in seno alle stesse Istituzioni, logge massoniche e quant’altro… Spesso svolgono un’azione sinergica, altre volte si contrastano, ma su di una cosa riescono sempre ad essere tutt’uno: nella repressione delle lotte rivendicative dei lavoratori e dei cittadini, negli attacchi ai diritti degli stessi e al superamento degli impedimenti legali e democratici, costituzionali e sindacali che garantiscono i cittadini dall’arroganza e dalla prepotenza di tali gruppi… L’attacco è costante e funzionale agli interessi privati di pochi contro i tanti… In poche parole una minoranza numerica che forte dei poteri conferitigli dalla posizione di dominanza cerca di mettere la maggioranza sotto il suo controllo… E’ LOTTA DI CLASSE !!! Chi riesce a darle il giusto appellattivo e la riconosce per cultura politica la combatte in tutte le forme possibili, chi è legalista si limita all’azione semplicemente consentita dai “corretti binari della discussione democratica” con i (pochi) strumenti che tale azione consente “elemosinando” a chi il potere lo gestisce, di limitare il potere di chi il potere lo POSSIEDE e lo fa valere, con non migliori fortune di chi pensa ad altre soluzioni…Chiedere a chi gestisce il potere, anche riconoscendo una “generica” separazione dei poteri nel nostro Paese, (talvolta l’indipendenza della Magistratura mi sembra vacillare paurosamente…) di limitarne l’uso, mi sembra un’ingenua quanto illusoria soluzione… Ma queste sono solo mie, PERSONALI divagazioni di cui mi scuso !!!
    Sicuramente USB è contro sprechi, sottrazioni di soldi pubblici, scelte politiche lobbistiche, nomine dettate da logiche politiche, sindacali, di parte, corruzione, malaffare, prevaricazioni, svendita di diritti e ecomafie: E’ UNA VITA CHE DENUNCIAMO!!! E tu ne sai qualcosa…!
    Ma non crediamo che i lavoratori non abbiano ben capito di cosa si stia parlando o che la nostra posizione sia forviante: abbiamo fatto dell’onestà intellettuale un nostro caposaldo fin dai primordi della nostra avventura sindacale e la cultura della “manipolazione” non ci appartiene. I lavoratori, almeno quelli che si relazionano con noi, non hanno santificato nessuno, anzi…
    Ma non possiamo non raccogliere le loro paure ed i loro timori per l’incombente DISASTRO che sembra addensarsi sulle loro, come sulle nostre vite…
    Tornando all’argomento della discussione, rispetto al quale rischio di uscire fuori tema, la NOSTRA sana preoccupazione, oltre a quella di far pagare il conto a tutti coloro i quali sono MORALMENTE e MATERIALMENTE responsabili di tale sfacelo, cosa della quale siamo, peraltro molto dubbiosi possa mai succedere, è quella di evitare che il conto lo paghino i soggetti più deboli della catena: lavoratori e cittadini… LA DOMANDA PRINCIPE DELL’ASSEMBLEA ERA: CON DE MAGISTRIS O SENZA DI LUI, COSA INTENDONO FARE I NAPOLETANI AFFINCHE’ LA NOSTRA TERRA NON FACCIA IN PICCOLO LA FINE DELLA GRECIA? CI SONO GLI ESTREMI PER CREARE UN BLOCCO SOCIALE DI FORZE CONVERGENTI DISPOSTE A FARSI CARICO DI QUANTO STA SUCCEDENDO, O ASPETTIAMO CHE VENGA UN QUALSIASI TAL DEI TALI A TOGLIERE IL TAPPO E SI COLA TUTTI A PICCO? SALVIAMO NAPOLI COME ROMA O SIAMO UNA CAPITALE DI SERIE “B”? ABBIAMO EREDITATO UN DEBITO E QUALCUNO LO HA GESTITO PEGGIO? PAGHI LUI, NON NOI !!!
    Poi, consistenza numerica permettendo, ci fosse la possibilità di presentare il conto a qualcuno proveremo a farlo, altrimenti se ci ritroveremo in pochi, avremo fatto una bella discussione da salotto e ci toccherà provare a comprendere e subire i nuovi e futuri scenari…
    Un bacione Gennà… 😉
    Con immensa Stima Vincenzo Ezio Lucchese
    addetto alle pulizie USB / conducente di linea ANM

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