Spending Review Regione Campania e nomine

Il 13 maggio 2012 depositavo in Consiglio Comunale una proposta a mia firma e di Carlo Iannello di regolamento per le nomine del Comune di Napoli in enti, società ed istituzioni, tale proposta veniva anche seguita da una simile presentata dal PD (https://gennaroespositoblog.com/2012/06/03/proposta-di-regolamento-nomine-e-designazioni-del-comune/). Oggi leggo sui giornali che in Regione si stanno muovendo con tagli alle spese e trovano l’occasione di prevedere delle incompatibilità nelle nomine di competenza regionale per evitare doppi e tripli incarichi. Credo si debba fare di più e la Regione potrebbe adottare un regolamento simile  a quello da noi proposto in guisa da garantire una trasparente assegnazione degli incarichi a persone qualificate attraverso un dibattito cittadino. Spezzare il legame che avvince la politica con le nomine è per me oggi fondamentale e non c’è tempo da perdere se vogliamo recuperare i cittadini alla politica.

Da il Mattino di oggi 12 luglio 2012

Paolo Mainiero
La Regione ha la sua spending review. In commissione è stata esaminata la proposta di legge «Campania zero» che taglia i costi della politica e introduce norme per il contenimento della spesa. La spending review riguarda giunta e consiglio ma anche le Asl e tutte le società e agenzie regionali. La manovra, sostenuta da Pdl, Pd e gruppo «Caldoro presidente», prevede un risparmio di circa 6 milioni. L’esame in aula dovrebbe iniziare il 18 luglio.
Compensazioni. Dopo la battaglia, vinta, della Regione di estendere anche alla Campania le norme nazionali per le compensazioni, il consiglio regionale propone un proprio quadro normativo. Presso il dipartimento Bilancio della giunta sarà istituito il registro telematico delle compensazioni al quale potrà iscriversi chiunque sia debitore o creditore nei confronti della Regione.
Società regionali. Lo sconcertante caso di MetroCampania NordEst, con una trentina di promozioni attribuite a dirigenti e dipendenti mentre i dipendenti non avevano ricevuto gli stipendi di maggio e giugno, è una ferita ancora aperta. Per evitare che si ripetano fatti come quello, la proposta di legge prevede che le indennità degli amministratori delle società regionali possono essere corrisposte solo dopo il regolare pagamento degli stipendi ai dipendenti.
Costi della politica. La legge prevede una serie di tagli e di norme per il contenimento della spesa pubblica. Si parte dalle auto blu: sono abolite le auto di servizio, dalla giunta al consiglio regionale, dalle Asl alle società. Gli unici a poter utilizzare l’auto saranno il presidente della giunta e il presidente del consiglio. Entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge la giunta predispone un piano di dismissione delle auto di proprietà della Regione.
Drastico taglio anche delle consulenze esterne, a meno che non siano a titolo gratuito, mentre sono aboliti i rimborsi per le spese di telefonia mobile in tutta l’amministrazione regionale (solo per questo servizio si calcola in consiglio un risparmio di 150mila euro all’anno). Ad agosto, quando gli uffici del consiglio regionale saranno chiusi per ferie, i consiglieri non percepiranno le indennità di funzione. La proposta di legge interviene anche sul caso dei consiglieri raggiunti da ordinanza di custodia cautelare e sospesi dall’attività consiliare: la loro indennità di carica è ridotta di una ulteriore metà rispetto a quanto prevede la legge nazionale. In totale, la riduzione sarà del 75 per cento.
Tra i costi da tagliare anche quelli dei fitti passivi: le sedi delle agenzie e delle società dovranno essere ubicate in immobili di proprietà regionale. Il ricorso ai fitti dovrà essere una eccezione di durata limitata. Per il contenimento della spesa la Regione promuoverà inoltre la digitalizzazione degli atti.
Incompatibilità. La proposta di legge fissa una serie di paletti sulle nomine di competenza della Regione. Non potranno essere nominati negli enti, nelle agenzie, nelle Asl, nelle società partecipate parlamentari, presidenti di provincia, sindaci, assessori e consiglieri comunali e provinciali; coniugi o parenti di consiglieri e assessori regionali in carica; dipendenti dello Stato o delle Regioni che hanno avuto rapporti con gli enti in cui deve avvenire la nomina.
E a proposito di incompatibilità ieri ha preso posizione il capogruppo della lista «Caldoro presidente» Gennaro Salvatore. «La questione dei doppi e dei tripli incarichi resta un nodo irrisolto. Ciascuno – ha detto – può accampare le proprie buone ragioni ma qualche buon esempio non guasterebbe. Quanto meno contribuirebbe a ridurre la distanza tra cittadini e la politica». In Campania i casi più eclatanti di doppio incarico sono quelli dei presidenti di Provincia Luigi Cesaro, Cosimo Sibilia e Edmondo Cirielli. Due casi anche in giunta: Giovanni Romano, assessore all’Ambiente, è sindaco di Mercato San Severino; Ermanno Russo, assessore alle Politiche sociali, è consigliere regionale. Ma su Russo, Salvatore chiarisce e auspica: «I nuovi assessori devono essere consiglieri, così si risparmia».

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