La telenovela dello Stadio San Paolo

sanpaoloSi susseguono le notizie sulla stampa cittadina relative alla gestione dello Stadio San Paolo incentrate su una polemica che credo non abbia diritto di cittadinanza in una comunità civile perché offende l’intelligenza dei napoletani. Come cittadino, ed ancor di più come consigliere comunale, credo che la storia relativa al rinnovo della concessione ed ai concerti sia assolutamente ingiustificata ed ingiustificabile in qualunque altra città europea. Non penso, infatti, sia normale arrivare alla scadenza di una convenzione senza averne, per tempo, prevista un’altra e senza che si sia raggiunto un accordo che soddisfi tutte le parti in causa e gli interessi pubblici e privati, è il caso di dire, in gioco. Eppure il tempo è trascorso pur avendo io stesso, nella mia precedente carica di Presidente della Commissione Consiliare Sport, sin dal 2011 (appena insediati) avviato un serio confronto tra i dirigenti del Calcio Napoli, gli altri operatori sportivi dello Stadio e l’amministrazione, rappresentata dall’assessore all’epoca in carica, avendo ben chiara la scadenza del 30 giugno 2014. Il 13 novembre 2013, infatti, nell’ottica dell’amministrazione trasparente, arrivai anche a celebrare una commissione con la presenza del Presidente De Laurentiis solo che quel percorso, tutto istituzionale, è stato interrotto dando spazio a malintesi, passi in avanti e dietrofront nelle stanze chiuse di Palazzo San Giacomo. Ebbene, credo che nessuno possa negare che questa vicenda non sarebbe capita da qualsivoglia altro cittadino europeo così come non la capiscono i napoletani. E’ possibile che Napoli anche in questo debba negativamente contraddistinguersi? Eppure non credo che lo Stadio San Paolo presenti difficoltà amministrative e gestionali maggiori del Stadio San Siro di cui mi feci, addirittura mandare dal Comune di Milano, anche la relativa concessione. In definitiva, basterebbe copiare dagli altri esempi prevedendo un buon programma di manutenzione che sia sostenuto dal relativo reddito, affinché non si perpetui lo squilibrio attualmente vigente che vede il Comune accollarsi tutti i costi ed il Calcio Napoli assorbire tutti gli utili, seppure in uno stadio che letteralmente cade a pezzi. Dovrebbe, quindi, essere interesse di tutte le parti andare immediatamente alla conclusione di questa vera e propria “telenovela” senza considerare che in tutti gli stadi del mondo si fanno i concerti nei periodi in cui non si giocano le partite. Evidentemente se al San Paolo ad organizzare i concerti fosse stata la FILMAURO forse il terreno di gioco sarebbe stato più al sicuro.

Oggi 27.06.2015 su Il Mattino di Napoli (clikka) il progetto di De Laurentiis: Via la pista di atletica!!

3 risposte a "La telenovela dello Stadio San Paolo"

Add yours

  1. La situazione è delicata e al contempo contorta, complice il solito modo di fare della SSC Napoli e di tanti “pseudo” giornalisti sportivi e non di questa città.
    Attualmente un piano ufficiale e completo non esiste, si parla, ma soprattutto si sta al gioco, ormai noto, di chi fà dichiarazioni per vedere la reazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni e le affida ai “giornali” per poi fare rapido dietrofront nell’arco di pochi giorni e dimostrare la propria reale intenzione.
    Non c’è la volontà di affrontare il problema, ormai è oggettivo, l’unico obiettivo era ed è l’assicurarsi la convenzione ponte che farebbe continuare a risparmiare alla società calcistica circa un milione di euro l’anno (che quindi spende il Comune per permettere loro di giocare, a discapito delle altre 28 discipline sportive praticate quotidianamente allo stadio), rispetto ai costi vivi di gestione dell’impianto.
    Nulla si dice sull’intervento “nel palazzo” fatto per far ricalcolare – e subdolamente imporre dall’alto – il canone dovuto al Comune dalla CONI Servizi (in barba alle spese correnti della struttura), nè di tutti i danni che la struttura subisce ad ogni partita, raramente rimediati dall’amministrazione cittadina, nè di tante altre situazioni connesse con quanto accade nella struttura di Fuorigrotta.
    Ora si parla di stadio nuovo, di delocalizzazione delle attività sportive ivi praticate, di una nuova (piccola) pista di atletica a Bagnoli in sostituzione dell’unico impianto olimpionico del centro-sud, del trasferimento di palestre ed attività sportive (con atleti di caratura continentale e mondiale) in Mostra d’Oltremare o in altri stabili, di alterazioni del piano urbanistico del quartiere, dell’apertura di un nuovo centro commerciale concorrenziale a tutta l’economia di Fuorigrotta e tanti altri “pettegolezzi”, senza che vi sia un solo atto ufficiale protocollato, ufficiale e, quindi, di dominio pubblico…
    Il Sindaco e l’Assessore Borriello si sono messi davvero a disposizione (si può sempre fare di più, ma bisogna anche mettersi nei panni di chi deve tener tesa ed utile la coperta corta), ora servirebbe solo che il dibattito non avvenisse solo nei bar o sulla carta stampata che veicola a priori il taglio ed il giudizio sulle cose (spesso non vere o non concrete), ma che avesse un luogo di dibattimento pubblico e comune, con tutti i soggetti interessati, dagli sportivi ai residenti all’amministrazione, un pò come proprio Gennaro tentò di fare con le varie tavole cui partecipammo…
    Questa città ha bisogno di dignità e di mantenere le proprie eccellenze con un piano lungimirante e meditato, non sprechiamo tutte le grandi risorse che abbiamo, soprattutto umane!

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: