La politica dovrebbe essere l’arte di governare la “polis” quindi tra politica ed amministrazione ci dovrebbe essere un legame strettissimo ed invece da quello che vedo sia a livello nazionale che locale, le due cose si allontanano sempre di più, assumendo, la politica, tutt’altra funzione. In sostanza i politici si riuniscono per la maggior parte per ragionare di strategie, accordi e mediazioni che spesso nulla hanno a che vedere con l’amministrazione e quindi con la cura della polis. Spesso i programmi elettorali finiscono in cassetti dimenticati. Si discute per ore interminabili facendo il giro ai tavoli per sentire tutti, si proprio tutti, su argomenti che, per la maggior parte niente hanno a che vedere con l’amministrazione in concreto essendo i solo i presupposti per amministrare; solo che poi si arriva stanchi e non si discute mai di attuazione dell’azione amministrativa e dell’impatto sui cittadini delle scelte, poiché si da’, forse, per scontata la buona amministrazione. Il tema centrale della politica è, infatti, la occupazione di caselle o la strategia di alleanze per conquistare la guida di un’amministrazione che, se poi il guidatore non ha neanche la patente non è rilevante. La prova di quello che dico è nella stessa natura del governo del nostro paese dove sono stati chiamati i “tecnici” poiché i politici in sostanza sanno fare solo i “politici” e non sanno amministrare. Credo, quindi, che la politica debba fare un passo indietro se si vuole rinnovare ed in questa direzione vanno tutti quei provvedimenti con i quali si esce dai meccanismi di nomine (anche in liste elettorali) frutto di mediazioni interminabili e che spesso trascurano l’unico dato importante che è quello della competenza del nominato (a Napoli ad esempio non mi spiego la nomina di Giulio Di Donato nel CDA del teatro Mercadante o la indicazione di Cesaro quale presidente della Provincia) dando, ovviamente, per scontata l’onestà seppure di donato ha subito delle condanne per corruzione ed ha dato prova delle sue “capacità” nel partito di craxi e cesaro è stato coinvolto in uno dei processi alla famiglia camorristica dei cutolo. La società si è evoluta ed è complessa e non possiamo permetterci politici in amministrazioni, anche locali, che non sanno neppure scrivere un emendamento ad un atto amministrativo al loro vaglio, o che non abbiano le cognizioni minime per poter comprendere una struttura amministrativa, ovvero, non in grado di capire se un atto amministrativo è illegittimo o meno. Ebbene, ci sono persone che credono di essere abili nell’arte della “politica” solo perché sanno costruire alleanze, sanno mediare, sanno occupare caselle, ritenendosi, spesso, troppo superiori per abbassarsi a capire cosa è l’amministrazione in concreto. Mi chiedo quando i partiti inizieranno a spendere i centinai di milioni di euro di rimborsi elettorali per fare delle belle scuole di politica ed amministrazione cercando di coinvolgere i giovani nelle amministrazioni locali, iniziando dalle municipalità come palestre nelle quali allenarsi alla nobile arte della politica … quella vera!
Politica ed Amministrazione

la colpa è tutta del coro muto dei cittadini che invece di partecipare alla vita politica (democrazia partecipativa) delega con il voto terze persone che da che mondo è mondo alla fine finiscono con privilegiare gli interessi propri agli interessi della popolazione,
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