Un colpo mortale alla produzione di Cozze e l’incapacità della politica

pasta-con-le-cozzeTra poco lo spaghetto con le Cozze o la classica impepata di Cozze saranno un miraggio per la incapacità della politica di decidere. Sta, infatti, passando inosservata la crisi che si è aperta nella produzione di cozze e mitili nei nostri litorali che vanno da Bacoli a Torre del Greco. Migliaia di Tonnellate di Cozze che che rischiano di andare a marcire in fondo al mare con un gravissimo colpo all’economia del settore che a Napoli soffre già per la vera e propria “deportazione” del Mercato Ittico da Piazza Duca degli Abruzzi a Volla e di cui ho già scritto molto su questo blog (al CAAN si festeggia la bufala del ritorno del mercato ittico a Napoli clikka).

Oggi il tema è l’avvenuta rilevazione del virus dell’epatite A e del norovirus in uno stabilimento di produzione  di Bacoli denominato, MITILIMONTESE SOC COOP MITILICOLTURA, che ha fatto scattare l’allarme del Ministero della Salute (clikka).

Il risultato è stato che la Giunta Regionale di caldoro con provvedimento del del 05.05.2015 (clikka) ha disposto il divieto di commercializzazione dei tutte le cozze allevate da Bacoli a Torre del Greco, il tutto per migliaia di tonnellate, fissando poi una riunione che si doveva comporre ieri (07.05.2015) ma che, come era prevedibile, non ha portato a nulla di fatto, con buona pace dei produttori, perché si è ritenuto di rimettere l’intera questione al ministero! Tanto siamo in campagna elettorale e non c’è tempo di risolvere i problemi ma solo di annunciare che si risolveranno poi non si sa quando e con quali capacità.

La cosa che mi ha fatto riflettere è che i patogeni derivano, ovvero potrebbero derivare, dalla scarsa o mancata depurazione delle acque reflue cittadine (quindi una probabile responsabilità dei comuni) condizione che, peraltro, è diffusa anche in altre regioni le quali hanno adottato un provvedimento semplice semplice con il quale si raccomandano i cittadini a non consumare i molluschi se non dopo averli bolliti per lo meno per 3 minuti! Modalità che ovviamente distrugge i virus essendo entrambi termolabili! In sostanza il problema è che tra le analisi che si fanno di routine su questi alimenti non è compresa la ricerca del virus dell’epatite A né quella del norovirus di modo che non abbiamo né uno storico né se questi virus sono presenti anche in altri stabilimenti di produzione.

Ieri la notizia è apparsa su  Il Mattino di Napoli (clikka) ma non mi sembra che gli altri giornali ne abbiano dato conto a sufficienza tanto che oggi è scomparsa dalle notizie. Ebbene, c’è da considerare che se queste migliaia di tonnellate non potranno essere raccolte ci potremmo ritrovare innanzi all’ennesimo disastro ambientale in quanto le cozze una volta giunte a maturazione e non raccolte cadranno sul fondo soffocando tutto ciò che c’è sotto! Non mi pare che nessun consigliere regionale, ne candidato tale ne abbia parlato o ne stia parlando affinché si accendano i riflettori su questo tema!

La tristezza è che l’Italia sta subendo un colpo all’economia già traballante proprio nel settore alimentare nel quale dovrebbe essere più forte. La Terra Dei Fuochi, la Xylella in Puglia (che sta distruggendo gli ulivi) ed ora questo ulteriore problema che spero non ci faccia coniare un termine che pregiudichi la nostra produzione di Cozze e mitili.

Credo che su questo tema la Regione (almeno così farei io) debba tenere un tavolo permanente verificando se la produzione possa essere ugualmente commercializzata, almeno quella non relativa allo stabilimento colpito dalla interdittiva, con la raccomandazione che i prodotti devono essere consumati previa bollitura per almeno tre minuti come accade in tutte le altre regione italiane!

La mia candidatura alla Regione Campania (clikka)

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