Il 9 dicembre scorso il Consiglio Comunale di Napoli ha approvato la delibera n. 904/2013 (clikka) che definitivamente stabilisce la localizzazione del mercato ittico nella sua storica sede di Piazza Duca degli Abruzzi sovvertendo una scelta delle passate amministrazioni, a mia avviso ormai non più attuale, di delocalizzarlo a Volla nel CAAN. Quest’ultimo è un esempio di “cattedrale nel deserto” che dovrà trovare un nuovo slancio. Ci sono voluti un ordine del giorno e due delibere per arrivare alla conclusione. Noi di Ricostruzione Democratica nella strenua ricerca della soluzione nel bene e nell’interesse pubblico proponemmo circa un anno fa il conferimento della gestione della struttura di Napoli, al CAAN al fine di preservare sia la società partecipata che gli operatori all’ingrosso del pesce che rappresentano una realtà economica viva da non compromettere in questo particolare momento di crisi. Oggi si spera che i lavori di adeguamento finiscano prima di Natale agli operatori come da tradizione di aprire le porte del mercato alla città nella notte del 23 dicembre. Speriamo bene.
Sul tema molti altri articoli su questo blog da cui si può evincere l’impegno e la tenacia con la quale è stata portata avanti questa azione di politica e di amministrazione, a seguire l’intervento di Simona Molisso in Consiglio e l’articolo del Corriere del Mezzogiorno dell’11.12.2013:
CAAN e Marcato Ittico (clikka)
al 00:16:00 l’intervento di Simona Molisso sulla delibera
Corriere del Mezzogiorno dell’11.12.2013
Il mercato ittico non andrà a Volla
La storica struttura resta a Napoli ma con la gestione del Caan
NAPOLI — Dietrofront, il mercato ittico torna a Napoli. Dal Centro agroalimentare di Volla (Caan) i 29 operatori si ri-trasferiscono al porto partenopeo, nell’hangar di piazza Duca degli Abruzzi, lasciato un anno fa tra le proteste. Un passaggio in provincia previsto da un piano risalente agli anni 80 che i lavoratori non avevano mai mandato giù — numerosi furono i sit-in e le manifestazioni di dissenso — e che ora viene annullato dall’ok alla delibera comunale ad hoc. Carlo Iannello e Gennaro Esposito, consiglieri comunali del gruppo Ricostruzione democratica, esultano: «Battaglia vinta dalla città. Siamo riusciti a far prevalere il buon senso con una convenzione che salva capre e cavoli: gli interessi legittimi del Centro agroalimentare e quelli degli operatori». L’accordo è il seguente: il Caan, società partecipata del Comune presieduta da Lorenzo Diana, rinuncia alla presenza fisica del mercato del pesce all’ingrosso negli spazi di Volla ma non alla gestione, e quindi alla riscossione dei canoni (circa 2000 euro a box).
La struttura di piazza Duca degli Abbruzzi, quindi, ospiterà di nuovo, come ha fatto per settant’anni, i grossisti e il cospicuo indotto (300 lavoratori). Non solo: il capannone disegnato da Luigi Cosenza nel 1930 è un bene di pregio, non un banale deposito commerciale. Nel 2011 l’artista Vanessa Beecroft realizzò una performance con 40 modelle dipinte di nero. Dove osavano orate e spigole fece capolino l’arte più raffinata.
«La struttura— ricorda Esposito — si presta anche ad altri usi, contestuali a quelli mercatali. Abbiamo promosso un ordine del giorno che impegna il Comune e operatori a vagliare la possibilità di farne un polo del consumo del pesce». In pratica, adibire un’ala alla ristorazione, anche veloce, di prodotti ittici che più freschi non si può (tra l’altro questa del polo gastronomico è un’idea che mano solerti hanno già inserito nella pagina Wikipedia del Mercato ittico di Napoli). Il progetto renderebbe attrattiva un’area degradata, visto che sorge alle spalle del mai nato parco della Marinella, landa desertificata dalla sciatteria di più soggetti, Comune in primis.
Tornando al mercato: nei giorni caldi della chiusura vennero contestate anche le condizioni di agibilità e di sicurezza igienica. Quei problemi, ricordano Iannello ed Esposito, ora hanno trovato soluzione grazie all’intervento dell’Asl nei locali. L’adeguamento sarebbe in fase di ultimazione. In tanti sperano che il mercato possa riaprire per la sera del 23 dicembre, quando mezza Napoli per tradizione accorre a scegliere prelibatezze per il Cenone.
Alessandro Chetta
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