Qualche giorno fa riportavo le considerazioni di Aldo Masullo (clikka) sulle parlamentarie di PD/SEL, oggi leggo sempre più di presunti imbrogli e lo sconforto è veramente pesante. Possibile che in Campania non si possa fare a meno delle “scorciatoie”? Tutti hanno il “vizio” di fregare il prossimo compresi coloro che dovrebbero andare a rappresentare il popolo nel massimo consesso. A dire il vero non posso dire che ci siano stati veramente imbrogli ma il sospetto è forte tenuto conto di quello che ho sentito da qualche iscritto di “peso” del PD. In SEL mi sono imbattuto nella bacheca del candidato alla Camera capolista a Campania 1 e Campania 2 (Gennaro Migliore) ed i commenti di militanti iscritti al partito che accusano un modo poco democratico nella scelta dei “nominati” si moltiplicano. Mi viene da fare poi una ulteriore riflessione: se devo dire la verità tutti i candidati/nominati di SEL e PD, tranne forse uno, non li ho mai sentiti profferire una sola parola o un solo commento sugli importanti fatti che sono accaduti ed accadono in città e dei quali in quest’anno e mezzo mi sono occupato sedendo al Consiglio Comunale. Mi chiedo ma questi da dove vengono? Come hanno dimostrato di essere all’altezza dell’incarico per il quale si propongono? Vorrei tanto leggere i curriculum ed i risultati politici ed amministrativi raggiunti da queste persone, perché fino ad oggi non ho ancora capito in virtù di quali meriti dovrebbero essere votati.
Riporto inoltre la lucida riflessione, che condivido, di Carlo Iannello Compagno del Gruppo Ricostruzione Democratica sul tema:
Un nuovo intollerabile scandalo primarie. Occorre occupare i partiti e cacciare i cacicchi.
Nuove primarie nuovo scandalo. Oggi come nel 2011 quanto si trattava di scegliere il candidato sindaco di Napoli, le primarie del centro-sinistra si rivelano di nuovo un boomerang. Eppure il Pd era stato commissariato per oltre un anno: chiaro segnale che il lavoro del commissario non ha determinato alcun rinnovamento nel ceto dirigente di quel partito, che avrebbe avuto invece bisogno di un profondo rinnovamento. Non certo per esigenze di nuovismo, ma per mettere da parte un ceto dirigente che aveva prodotto i danni che sono sotto gli occhi tutti e quindi per riaffermare la funzione classica dei partiti e delle loro classi dirigenti. I dubbi sulla correttezza del voto non lasciano indenne nemmeno la formazione più dichiaratamente di sinistra (SEL).
Appare sempre più evidente che i partiti hanno abdicato al proprio ruolo di formazione della classe dirigente: da quelle grandi scuole di vita, di cultura e di politica che sono stati i partiti nel dopoguerra, che – non bisogna mai dimenticare – ci hanno consentito di diventare in pochi decenni la V potenza economica mondiale, sono completamente degenerati. Hanno perso ogni anelito ideale, la vita democratica interna è atrofizzata, le battaglie sui valori e sui principi sono un ricordo d’altri tempi. Oggi questi partiti per garantire la propria sopravvivenza si rivolgono a collettori di voti locali, che diventano i boss, i rais o i cacicchi che determinano le cariche, gli incarichi pubblici e oggi i candidati al parlamento. Il distacco con la cittadinanza è sempre più profondo.
Pare arrivato il momento di dire basta e di reagire a questa occupazione dei partiti da parte di potentati locali, cricche, bande quando non addirittura di comitati di affari. La strada tuttavia non è quella di proporre l’ennesimo movimento personale in salsa populistica berusconiana o post-berlusconiana. Si tratta di un rimedio peggiore del male, come l’esperienza dei partiti personali, dei partiti di plastica, dei movimenti di questi ultimi decenni ci ha insegnato. I movimenti nati per criticare i partiti hanno assunto e aggravato i difetti dei partiti stessi: i casi della Lega e dell’IDV sono emblematici. Le vicende di questi ultimi anni hanno fatto chiaramente comprendere che i partiti sono lo strumento essenziale e indefettibile della democrazia: non è esistita sinora alcuna democrazia che abbia potuto fare a meno dei partiti. Ma i partiti, nel senso autentico della parola, sono solo quelli che si richiamano alla grandi culture politiche europee (marxista, liberale, social-democratica. cattolico-sociale). Se ci teniamo alla nostra democrazia e al nostro paese allora dobbiamo unirci sotto un unico obiettivo: occupare i partiti e bonificarli da tutto il marcio e fradiciume che si è instaurato lì dentro. Penso sia giunto i momento in cui tutte le persone per bene di fede socialdemocratica e liberale di sinistra abbiano uno scatto di orgoglio e puntino all’occupazione democratica dei partiti del centro sinistra, per far rivivere i partiti nella loro forma autentica.
Al di fuori di questa ipotesi, vedo solo l’emersione di un pericoloso autoritarismo.
Pubblico alcuni link da cui è possibile seguire i recenti scandali primarie.
Articolo di Iurillo su Il fatto quotidiano:
http://www.napolionline.org/2013/01/05/politica/pd-a-napoli-i-conti-e-i-voti-non-tornano-mai/
Articoli di Norberto Gallo su Napolionline:
http://www.napolionline.org/2013/01/04/politica/primarie-pd-e-sel-ecco-i-seggi-dovele-prove-che-i-conti-non-tornano/
articolo di Carlo Tarallo per Dagospia:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/primarie-taroccate-laffare-si-ingrossa-un-documento-con-nomi-cognomi-denunce-di-voti-gonfiati-48911.htm
Occorre considerare che per un posto dadeputato a 15.000 euro mensili , per 5 anni piu pensione più mutui agevolati , più trasporti gratis etc. qualche piccolo trucco nelle urne, bisogna pur farlo.
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