Il problema della manutenzione delle strade di Napoli è atavico e credo sia utile per i cittadini sapere quali sono gli interventi sulla rete stradale di Napoli in corso, appaltati, programmati e i grandi progetti in cantiere (klicca). Io sono andato a vedere se tra quelle in corso o programmate ci sono le strade che penso abbiano maggiore bisogno. buona lettura.
Convegno di Toponomastica Femminile
Il 18 gennaio 2013 dalle h. 16,00 alle 19,00 si terrà il Convegno sulla Toponomastica femminile (Programma Convegno clikka). E’ una discussione che terremo sul tema da cui è scaturito il nuovo Regolamento sulla Toponomastica del Comune di Napoli (delibera_n.42_del_3.10.2012 clikka) che è stato il risultato di una vera e propria partecipazione alla decisione amministrativa che ha visto il gruppo di toponomastica femminile di Napoli partecipare alle commissioni che hanno trattato il regolamento che poi è stato approvato in Consiglio Comunale. Toponomastica Femminile (clikka).
Concorso Napoli tre strade tre donne
Riporto una interessante riflessione tratta dal gruppo toponomastica femminile
di Maria Pia Ercolini, Marina Convertino e Livia Capasso in Toponomastica femminile
Livia Capasso
LE STRADE DI NAPOLI dall’A alla Z
Inizio la mia ricerca a Napoli con le strade intitolate a donne il cui nome comincia con la “A” A parte AIDA, l’eroina dell’opera di Verdi, e ANDROMEDA, la figura mitologica greca, compare la poetessa Vittoria AGANOOR (vedi nota di Giuliana Cacciapuoti), nata a Padova nel 1855 e morta a Roma nel 1910. Napoli le ha dedicato una strada perché Vittoria trascorse parecchi periodi della sua vita in questa città, per il clima più adatto alla salute di una sorella. Poi c’è ANTONIETTA DE PACE, eroina pugliese del patriottismo risorgimentale, e, udite! udite!, una pittrice, detta ANNELLA DI MASSIMO, il cui vero nome era Diana De Rosa. La suddetta era sorella del pittore Pacecco De Rosa e moglie di Agostino Beltrano, pittore anche lui, e finì ammazzata per gelosia dal marito. Rimane però una pittrice senza opere che le possano essere attribuite con certezza.
Salto la B per l’assenza di nomi femminili, non volendo tenere in conto né il poco gratificante Vico Belledonne, né via Berenice, dedicata alla regina egiziana, meglio nota per il poema di Callimaco tradotto poi da Catullo.
Ringraziando gli addetti per non aver intitolato una via alla Befana, passo alla C, dove trovo subito una via intitolata a MARIA CALLAS, la celebre soprano morta nel 1977, e, passando attraverso una via Carlotta, Carmen (l’eroina dell’opera lirica?), e una piazza CAROLINA (Maria Carolina d’Austria che nel 1768 sposò Ferdinando IV di Borbone, diventando regina di Napoli ? ), trovo una via Cintia, dove l’omissione della h trasforma la donna cantata da Properzio nelle sue elegie in una pianta appartenente al genere delle cactacee. Godono fortuna a Napoli anche Cleopatra e Cornelia dei Gracchi e finalmente trovo VITTORIA COLONNA, poetessa amica di Michelangelo, che nel suo soggiorno ad Ischia fu circondata dai migliori artisti e letterati del tempo, e una COLOSIMO TOMMASINA, che profuse tutte le sue ricchezze ed energie nella presidenza dell’Istituto per ciechi che porta il nome di un suo parente, Paolo Colosimo, morto giovane.
Con la D trovo una viaLUCREZIA D’ALAGNO, favorita di Alfonso V d’Aragona, re di Napoli,(vedi racconto di Giuliana Cacciapuoti), ancora una via ELEONORA DUSE, la celebre attrice amata da Gabriele D’Annunzio, e una Donnalbina, Donnaregina, Donnaromita, tutti appellativi della madre di Cristo e Donn’Anna, la nonna.
Infine la Duchesca, nome di una via, ma anche di un quartiere, porta il nome di una villa sorta nella stessa zona e ormai scomparsa, riferito alla duchessa moglie di Alfonso II per il quale fu costruito l’edificio.
N.B. Spesso per identificare le donne si è costretti a fare ricorso agli uomini con i quali sono vissuti, padri, mariti, amanti!
Con la E solo la via Egiziaca richiama ad una donna, una prostituta egiziana vissuta nel IV sec. poi pentitasi e diventata santa.
Con la F trovo Fiammetta (sarà quella cantata da Boccacio?), una imprecisata Francesca, la famosa nobile patriota PIMENTEL FONSECA, per la quale rimando ai racconti di Giuliana Cacciapuoti e Marcella Carnevale, un vico delle Fate (ma saranno quelle della favole, col cappello a punta?) e non poteva mancare Filumena Marturano, protagonista di una delle commedie più note di Eduardo De Filippo, ex-prostituta ma soprattutto mamma, pronta a tutto per i suoi figli. Infine trovo una via e anche una piazza intitolata a Ferrara Carmela: è un nome molto comune a Napoli, ma non penso sia la proprietaria di una pizzeria, o la stilista per abiti da sposa, né la commercialista o la pediatra, né tanto meno la ragazza col profilo su f.b.La targa della strada che si riesce a vedere su Google maps non ne indica la professione.
N.B. A Napoli molte donne a cui è stata dedicata una strada o erano prostitute o mamme!
La seconda pittrice la trovo alla lettera G: GENTILESCHI ARTEMISIA, artista di grande talento, seguace del Caravaggio. Ma, se non fosse stata figlia di Orazio Gentileschi, sarebbe stata ugualmente conosciuta, tanto da dare il suo nome a strade, piazze e ponti anche in altre città? [n.d.r. Vissuta durante la prima metà del XVII secolo, riprese dal padre Orazio il limpido rigore disegnativo, innestandovi una forte accentuazione drammatica ripresa dalle opere del Caravaggio, caricata di effetti teatrali; stilema che contribuì alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630. Negli anni settanta del secolo scorso Artemisia, a partire dalla notorietà assunta dal processo per stupro da essa intentato, diventò un simbolo del femminismo internazionale, con numerose associazioni e circoli ad essa intitolate. Contribuirono all’affermazione di tale immagine la sua figura di donna impegnata a perseguire la propria indipendenza e la propria affermazione artistica contro le molteplice difficoltà e pregiudizi incontrati nella sua vita travagliata.]La via GAETANI VANNELLA è invece dedicata alla moglie di un principe della famiglia Sanseverino che, alla morte del marito, rinchiuso in carcere per aver partecipato ad una congiura contro il re, mise in salvo i suoi cinque figli portandoli fuori dal regno e solo uno dei figli poté, alla fine del ‘400, ottenere la restituzione del principato. Via GONZAGA GIULIA è dedicata ad un’altra nobildonna, andata sposa appena tredicenne a Vespasiano Colonna, più grande di lei di 33 anni e in cattive condizioni di salute. Rimasta vedova a due anni dal matrimonio, poté, per vincolo testamentario del marito, mantenere i suoi beni a patto che non si risposasse. E Giulia non si risposò, si stabilì nel castello di Fondi, dove animò un raffinato circolo intellettuale. Per la sua intelligenza, unita ad una notevole bellezza, attirò l’attenzione dell’Ariosto e di Bernardo Tasso, padre di Torquato. Via GUACCI NOBILE GIUSEPPINA porta il nome di una poetessa napoletana, patriota del nostro Risorgimento, andata poi sposa all’astronomo Antonio Nobile: nella loro casa di Capodimonte ospitava incontri con liberali le cui istanze sosteneva anche con la sua poesia. Via Grazia e Graziella infine rimandano forse, come dice Giuliana Cacciapuoti, al romanzo di La Martine. Con la I trovo solamente Immacolata, Incoronata e Innominata, tutte evidentemente riferite alla più grande di tutte le madri.
Mi fermo un attimo nell’arido elenco per fare qualche osservazione. Finora mi sono passate davanti vie dedicate a Hans Christian Andersen, Louis Armstrong, Charlie Chaplin, Juri Gagarin, Walt Disney, 12 tra vie, piazze, traverse e corsi dedicati a Garibaldi, addirittura una strada intitolata a Ben Hur, il protagonista del celebre Kolossal americano, un’altra a Madama Butterfly, eroina di Puccini, una dedicata a Bakù, capitale dell’Azerbaigian, gemellata con Napoli e infine una dedicata addirittura a Pinocchio!
Ma dove sono finite tutte quelle eroine misconosciute, martiri ignote, violentate, trucidate, decapitate di cui parla Pietro Gargano nel suo libro “Eleonora e le altre. Le donne della rivoluzione napoletana”? Margherita Fasulo e la sorella Clarizia, che tenevano riunioni segrete a casa loro, e furono tra quelle che durante la Rivoluzione del 1799 entrarono in San’Elmo vestite da uomo; Teresa Ricciardi, Scolastica Carrabba, Maria Francesca Alcubierre. E dove è finita Maria Angela Ardinghelli, scienziata e poetessa napoletana del ‘700, di cui le cronache dicono che non c’era uomo di cultura che passasse per Napoli senza fermarsi a parlare con lei?
Continuando delusa a consultare lo stradario, trovo conforto in una via dedicata ad ANGELICA KAUFFMAN, celebre pittrice del ‘700, svizzera di nascita, ma italiana di adozione e molto legata a Napoli, dove ha trascorso parecchi periodi della sua vita. Nella L, scartando imprecisate Lavinia e Letizia, trovo una via che porta il nome di VERA LOMBARDI: appartenente al gruppo degli antifascisti napoletani, ha poi continuato la sua attività politica nel Partito socialista fino alla morte. Via LONGO MARIA ricorda forse una spagnola vissuta nel ‘500, trasferitasi a Napoli a seguito del marito? donna di grande carità cristiana fondò l’Ospedale degli Incurabili.
Con la M tralascio due vie della Maddalena, otto dedicate a Madonne e Madonnelle, sei a Margherita non altrimenti precisata (sarà la Regina?), tre a Marianella e finalmente trovo due larghi intitolati alla Beata MADRE TERESA DI CALCUTTA, premio Nobel per la pace nel 1979 e fondatrice della congregazione delle Missionarie della Carità; salto una via privata Maffettone Anna (l’antica proprietaria dei terreni?) e incontro una delle più famose cantanti liriche del XIX sec., MARIA MALIBRAN.e MARILYN MONROE, la famosa attrice americana morta suicida (?)nel 1962. Un viale porta il nome di MARIA CRISTINA REGINA DI SAVOIA, l’ultima figlia di Vittorio Emanuele I di Savoia che andò sposa a Ferdinando II divenendo regina delle Due Sicilie e morì dando alla luce il suo unico figlio. La via MANCINI OLIVA LAURA ricorda la scrittrice, educatrice e poetessa napoletana dell’Ottocento, che scrisse versi sull’indipendenza nazionale, esaltando i martiri e appellandosi alle donne italiane perché lottassero per la causa nazionale.Un’altra scrittrice presente nello stradario napoletano è ELSA MORANTE, una delle più importanti del dopoguerra. Infine incontro MARIA MONTESSORI, famosa scienziata ed educatrice, inventrice del metodo che porta il suo nome.
Con la N non considero via delle Ninfe e una Nostra Signora di Fatima ed arrivo a via NOTARI ELVIRA, nativa di Salerno e attiva a Napoli, che fu la prima donna regista italiana e una della prime della storia del cinema mondiale. Morì nel 1946.Manca una via dedicata alla grande Anna Magnani; ma del resto il cinema è poco presente nello stradario di Napoli, mancano anche Sordi e Mastroianni.
Via PIGNATELLI PRINCIPESSA ROSINA ricorda la principessa Pignatelli che prima di morire, nel 1955, donò allo stato italiano la sua villa, oggi sede museale. Via Postica Madalena non si riferisce ad una donna, ma probabilmente indica la strada che si trova dietro via della Maddalena (in architettura si dice “postica” la parte posteriore). Tralasciando la via incredibilmente dedicata alla dea Proserpina, e Largo Regina Coeli, un altro appellativo della Vergine Maria, arrivo alle vie di sangue blu, due piazzette ed una traversa intitolate alla principessa Margherita e una via alla REGINA MARGHERITA, che fu la prima regina d’Italia; a Napoli è famosa anche per aver dato il nome ad una delle pizze più tipiche! Un’altra piazza è dedicata alla nuora di Margherita, la REGINA ELENA. Con la S trovo una sfilza di Sante: S.Agata, 13 tra piazze, vie e vicoli intitolati a S.Anna, 2 a S.Barbara, poi c’è s. Cesarea, S.Brigida. S.Candida, 4 strade per S.Chiara, 10 tra vie e vicoli per S.Caterina, 4 per S.Lucia, 1 per S.Luciella,, ancora S.Luisa di Marillac, S.Margherita, s.Patrizia, S.Orsola, 2 per S.Monica, 3 per S.Sofia, 8 per S.Teresa e 69!! per S.Maria in tutte le sue varianti. In conclusione però su 95 strade, piazze e vichi intitolati ai santi, quelle dedicate alle Sante sono 17, cioè il 18% !
Manco Sante abbiamo le stesse possibilità degli uomini!
Continuo il mio lavoro su Napoli. Una via porta il nome di SANCIA REGINA: Sancia, figlia del re di Castiglia, sposò il re d’Aragona. Alla morte del marito lasciò la corte e si ritirò in un monastero, dove prese i voti. La lega a Napoli la figlia Costanza, che nel 1210 sposò il futuro imperatore FedericoII . Al Vomero è dedicata una via a LUIGIA SANFELICE, martire della Rivoluzione napoletana: coinvolta involontariamente nelle vicende della Repubblica napoletana, subì la reazione dei Borbone che nel 1800 la giustiziarono. E’ famoso il dipinto di Gioacchino Toma, conservato a Capodimonte, che la ritrae in carcere, dove, dichiarando mendacemente di essere incinta,riuscì a ritardare l’esecuzione. Poi trovo finalmente la piazzetta intitolata a MATILDE SERAO, scrittrice e giornalista vissuta tra la ’800 e ‘900. Fu la prima donna in Italia a fondare un giornale, insieme al marito Edoardo Scarfoglio fondò prima il Corriere di Roma, poi quello di Napoli, infine Il Mattino. Salto un viale privato a nome di Silvestri Olga ed arrivo a due strade intitolate a suore: una a SUOR ORSOLA, religiosa fondatrice delle Romite e delle Oblate dell’Immacolata Concezione (oggi Suore Teatine), a cui Napoli dedica anche un’Università ed altri Istituti; l’altra a SUOR MARIA DELLA PASSIONE, religiosa morta a S.Giorgio a Cremano nel 1912 e proclamata Beata da Benedetto XVI nel 2006.Con la lettera T trovo una via TEANO, che probabilmente allude alla matematica vissuta a Crotone nel VI sec. a. C. discepola di Pitagora, un’altra eroina di opere liriche, TOSCA, poi un vico TRE REGINE (Maria Carolina, Elena e Margherita?) e una piazzetta dedicata a LAURA TERRACINA, poetessa napoletana del ‘500, nota con lo pseudonimo di Febea. Spronò le donne a studiare e morì forse uccisa dal marito. C’è poi una via dedicata a VOLPICELLI CATERINA,una religiosa napoletana fondatrice di una congregazione che porta il suo nome e dichiarata santa nel 2009.
Dulcis in fundo, volendo ignorare via delle Zite, che a Napoli nel vezzeggiativo “zitelle” allude alle donne nubili, ma è il plurale che insospettisce!, trovo la mia preferita, anche se è a Ponticelli: via WOOLF VIRGINIA, dedicata alla celebre scrittrice e saggista britannica, vissuta tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, attivamente impegnata nella lotta per la parità dei diritti tra i due sessi.
Ho tralasciato altri toponimi riferiti alla Madre di Cristo: Annunziata, Avvocata, Carmine, Concezione,Materdei, Nostra Signora di Fatima, Regina coeli, Rosario.
Nel marzo 2011 il Ponte della Sanità ha cambiato nome; è stato intitolato ad una partigiana, MADDALENA CERASUOLO (1920 – 1999).
Sono in grado ora di pubblicare il risultato numerico della mia indagine sulla città di Napoli:
3771 sono le strade, piazze, larghi, vicoli, traverse di Napoli
1165: sono le strade intitolate ad uomini appartenenti a tutti gli ambiti, la storia, la letteratura, la musica, il teatro, l’arte, la scienza
55: queste sono invece le strade, piazze, viali etc. intitolate alle donne, anch’esse distintesi in tutti i settori. Comprese nei 55 ci sono anche 12 strade che portano il nome di protagoniste di opere letterarie, musicali, teatrali, o donne del mito. Alla fine sono 43 le donne veramente esistite a cui Napoli ha tributato l’omaggio. Per i santi avevo già dato la percentuale a parte e, se ricordate, era del 18%. Sul totale dei toponimi legati a figure umane, quelli femminili rappresentano il 3,5%.
Sul totale dei toponimi della città invece la percentuale di quelli riferiti a donne è dell’1,14%,di quelli maschili è del 31%
Scuole di Napoli – Un istituto comprensivo di elementari e medie è dedicato a Marta Russo, un altro ad Adelaide Ristori; quattro circoli didattici portano il nome rispettivamente di Ilaria Alpi, Maria Cristina di Savoia, Vittoria Aganoor e Madre Claudia Russo. Quattro scuole dell’infanzia sono intitolate a donne: Annalisa Durante, Principessa Mafalda, Maria Montessori, Ada Negri. Dei 32 licei scientifici, comprensivi di altri indirizzi, trovo un’intitolazione a Margherita di Savoia e una a Eleonora Pimentel Fonseca. Dei 22 licei classici, anch’essi comprensivi di altri indirizzi, 2 portano il nome di donne: Artemisia Gentileschi, Elsa Morante. Un Istituito tecnico industriale è dedicato a Marie Curie, nei Professionali trovo Isabella d’Este ed Elena di Savoia. Nelle scuole private dominano Suor Orsola Benincasa e le Dame di Nazareth.
Giuliana Cacciapuoti
Margherita di Savoia Scuola Materna Comunale/ Scuola elementare
Annalisa Durante Scuola materna (dell’infanzia) Na
I.C. Adelaide Ristori Istituto comprensivo (materna, elementare e media)Via Lucrezia.d’Alagno 16 (Napoli) – Cap: 80138 ( il caso vuole)
Madre Claudia Russo Circolo didattico (materna ed elementare) Via delle Repubbliche Marinare 301 (Napoli) – Cap: 80147
Ilaria Alpi Circolo didattico (materna ed elementare) Viale della Resistenza (Zona “167” Secondigliano) – Cap: 80144
Principessa Mafalda Scuola materna (dell’infanzia)
Maria Montessori Coop. Srl Scuola materna (dell’infanzia) – ParitariVia Monte di Dio 74 Cap:80132
Aganoor Vittoria( ??) come la via omonima?? Scuola materna (dell’infanzia)Via Ramaglia 51 (Na) – Cap: 80145
Ada Negri Scuola materna (dell’infanzia Via G. Manso (Napoli) – Cap: 80142
Giuliana Cacciapuoti
Via Eleonora Pimentel Fonseca
Zona Arenaccia Eleonora Pimentel Fonseca (Roma, 13 gennaio 1752 – Napoli, 20 agosto 1799) è stata una patriota e politica italiana. È stata una delle figure più rilevanti della breve esperienza della Repubblica Napoletana del 1799.
Di famiglia portoghese ma nata a Roma, nelle pubblicazioni tedesche, inglesi e italiane viene ricordata con il nome in lingua italiana; il nome in italiano venne adottato dalla sua famiglia nelle residenze di Roma e Napoli ed è quello con il quale la Pimentel fu tra i protagonisti della scena politica di fine XVIII secolo.
Via Lucrezia D’Alagni (o Alagno) alle spalle di piazza Nicola Amore traversa di via Duomo quartiere San Lorenzo: Lucrezia fu la signora assoluta della corte aragonese di Re Alfonso il Magnanimo, di cui fu la favorita: la vera regina del regno di Napoli.
Lucrezia nacque intorno al 1430, figlia di Nicola d’Alagni di Torre del Greco e di Marta Taraldi. Il padre era gentiluomo di corte di re Ladislao e poi di Giovanna II, legato di Napoli a Tunisi e poi capitano con Alfonso. Apparteneva quindi ad una nobile famiglia, che nel passato aveva dato all’amministrazione statale molti funzionari.
Si narra che l’incontro avvenne per caso a Napoli il 23 giugno 1448, alla vigilia della festa di san Giovanni Battista. Era usanza per quella data che le ragazze offrissero al proprio amato in pegno d’amore una pianticella d’orzo o di grano, e che raccogliessero offerte per rendere più solenne e fastosa la processione e la festa. Proprio in quella occasione il Magnanimo incontrò, secondo la tradizione, per la prima volta Lucrezia, la bellissima creatura che fu poi il suo grande amore, sino alla morte.
Via Annella di Massimo – Vomero
Vero nome Diana de Rosa, detta Annella, fu allieva di Massimo Stanzione, ritenuto uno dei maggiori artisti del secolo e che, grazie al maestro, al quale rimase legata da amicizia anche dopo il matrimonio, ebbe commissioni di una certa importanza, come alcune tele per la Pietà dei Turchini.
Si distinguono per suggestioni cinematografiche Via Marylin Monroe e Elvira Notari a Ponticelli , letterarie Via Elsa Morante a Piscinola, pittoriche Via Angelica Kaufmann Arenella e Artemisia Gentileschi a Pianura c’è Via Vera Lombardi (evviva grande studiosa ) e anche Maria Malibran cantante lirica a Ponticelli.
Per le sante largo madre Teresa di Calcutta Chiaia-Vomero e a Secondigliano Anna Maffettone ma confesso qui la mia ignoranza chi sa dire chi è?
Nelle vie immaginarie ci sono anche Via delle Ninfe e vico della Graziella credo e spero in relazione a LaMartine e al romanzo Graziella, non c’entra con le donne manon posso fare ameno di segnalare che a Napoli c’è una stradaintitolata a Praga Magica..
Via Aganoor Vittoria quartiere Piscinola (chissà perchè questa intitolazione)Ispirazioni poetiche e aspirazioni politiche del primo Novecento. Lei Vittoria Aganoor, poetessa d’origine armena, lui conte Guido Pompilj, deputato perugino. Storia d’amore custodita in “carte messaggere” finite in un sacco di juta, venduto e poi ritrovato.
“L’amore nella morte, oltre la morte, contro la morte”. La notte tra il 7 e l’8 maggio 1910 in una cameretta della Clinica Pampersi a Roma, un colpo d’arma fuoco risuonò tra le bianche stanze. L’onorevole Pompilj si era sparato alla tempia.
Ultime vie Aida e Cleopatra e Giulia Gonzaga a Fuorigrotta.
Marcella Carnevale
Eleonora de Pimentel, donna emancipata,moderna disinibita che quando fu condotta al patibolo, chiedeva alle persone corse ad assistere, “solo” una spilla per chiudersi la sottoveste pensando a quando sarebbe penzolata dal pennone,per un senso di pudore, non voleva mostare le sue parti intime….così disinibita in vita, cosi riservata nella morte. Come dovrebbe essere!
Francesca Dovetto
“Ti riassumo le mie proposte (per le quali ho attinto a larghe mani dal bel lavoro di Elisabetta Strickland) e per le quali mi piacerebbe ottenere anche l’appoggio del Coordinamento donne nella scienza della Federico II …[…].
Ho proposto per Napoli nomi di donne scienziate, “numericamente il 50% delle forze in gioco” (come scrive Elisabetta Strickland nel suo lavoro dedicato alle scienziate italiane); la loro lotta contro l’abbattimento degli stereotipi di genere è forse, ancora oggi, più dura e sofferta che in altri settori e il soffitto di cristallo più spesso… I loro nomi andrebbero bene per tre strade nei pressi delle facoltà scientif
LOCALE:
GIUSEPPINA ALIVERTI (Somma Lombardo 1894 – Napoli 1982), scienziata scomparsa negli stessi anni 80 della Sabatini, oceanografa e meteorologa. E’ stata tra le poche donne a diventare socia dell’Accademia dei Lincei e insignita di diverse onoreficenze, come la Medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte, Grande ufficiale al merito della Repubblica italiana e Medaglia d’oro della Facoltà di Scienze nautiche dell’Istituto navale di Napoli.
NAZIONALE:
MARIA GAETANA AGNESI (Milano 1871-1952), accademica delle scienze di Bologna, ma non ammessa all’Accademia delle Scienze di Francia (che pure ne riconobbe il valore) perché le donne vi erano bandite…
STRANIERA: SOPHIE GERMAINE (Paris 1876-1931), tra le fondatrici della fisica matematica. Il suo nome non compare tra i settanta nomi di illustri scienziati stampati sulla costruzione della Torre Eiffel, nonostate i suoi lavori avessero fornito le basi scientifiche per l’elasticità dei materiali usati per la costruzione della Torre, ma le è stato dedicato un cratere del pianeta Venere… Qui sotto i criteri per l’assegnazione di nomi alle strade della nostra città. CRITERI
Per riguarda i toponimi riguardanti la città di Napoli, si privilegia il rapporto specifico del personaggio o dell’opera con la nostra città e si adottano quindi i seguenti criteri:
Napoletani (o comunque campani);
Italiani o stranieri che abbiano avuto un rapporto privilegiato con la città;
Edifici, mestieri, manufatti, etc. connessi con la memoria storica dei luoghi;
Italiani che non abbiano avuto rapporti con la città;
Opere di autori (1-locali, 2-italiani che abbiano avuto un rapporto con Napoli, 3-italiani che non abbiano avuto rapporti con Napoli);
Grandi personaggi stranieri del passato e del presente (dai nomi di facile lettura); Loro opere (purché notissime).”
Rossana Di Poce
Ponte Maddalena Cerasuolo, medaglia di bronzo al valor militare! 4 giornate e l’ORGOGLIO DELLA RESISTENZA PARTENOPEA!…scusate è il cuore che parla!