Sull’America’s Cup (clikka) ed in particolare sulla stabilizzazione della ACN qualche giorno fa ho scritto pubblicando anche gli atti oggetto del nostro esame. Ora riflettevo che come tante altre cose questa vicenda interessa anche i consiglieri Regionali e quelli Provinciali che dovranno del pari votarli. Ebbene, vorrei sapere dove stanno e cosa pensano i bravi consiglieri regionali e provinciali di quest’atto che dovranno votare o hanno votato anche loro. Non capisco queste persone che come hanno dimostrato le cronache sono forse troppo lautamente pagati pensano ancora di amministrare il pubblico nelle stanzette dei palazzi! O sono troppo occupati a fare l’alta politica dimenticandosi dell’amministrazione!!! Mi farebbe piacere avere tanti riscontri quanti sono i consiglieri provinciali e regionali!!
Regolamento sul sistema dei controlli interni del Comune di Napoli
Sempre domani (28.02.2013) in consiglio comunale dovremmo approvare il regolamento sul sistema dei controlli interni (clikka). Dopo una buona lettura devo dire che mi piace. Reintroduce in sostanza il vecchio controllo di legittimità sugli atti amministrativi ma non solo da un punto di vista sostanziale ma anche contabile ed inoltre traccia tutta una serie di controlli di gestione e di qualità. Il problema già so che sarà farlo rispettare ed applicare nella sostanza e non solo nella forma. Dall’esperienza che ho fatto in quest’anno credo che i politici che hanno ruoli di gestione dovrebbero fare tesoro della esperienza dei tecnici che pur ci sono nell’amministrazione e prima di promettere “mari e monti” dovrebbero imparare a dire che ogni loro atto amministrativo dovrà prima ottenere il parere favorevole dei dirigenti preposti senza assumere impegni che potrebbero non poter mantenere, specificando che la regolarità amministrativa e contabile degli atti amministrativi è a garanzia di tutti ed in primo luogo dei destinatari, sia che si tratti di un atto amministrativo puro, sia che si tratti di un contratto, una concessione o una transazione, e noi le transazioni importanti nel Comune di Napoli non è che ce le facciamo mancare. Ove mai aveste qualche indicazione è sempre bene accetta anche se mi rendo conto occorrerebbe essere un po’ tecnici. Io siccome i pareri contabili spesso sono un po’ criptici (per curiosità potreste leggere quello sulla delibera dell’ACN (clikka) ho pensato a quest’emendamento che oggi (28.02.2013) è stato approvato all’unanimità:
CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI
del 28 febbraio 2013
PROPOSTA DI EMENDAMENTO
DELIBERA DI GIUNTA DI PROPOSTA AL CONSIGLIO N. 16 del 14/01/2013
PREMESSO CHE:
I.- Con la delibera di giunta indicata in epigrafe l’Amministrazione ha proposto l’adozione del regolamento sul sistema dei controlli interni;
Letta la bozza di regolamento allegata alla delibera in epigrafe ed a mente dell’art. 44 del vigente Regolamento Consiliare si propone l’adozione del seguente emendamento:
All’art. 18 aggiungere il comma 3 nel seguente testo: 3. Il parere di regolarità contabile emesso dal Dirigente responsabile deve terminare con la seguente l’espressione sintetica “parere favorevole” ovvero “parere non favorevole”.
I proponenti:
Gennaro Esposito
Il risultato elettorale. Occorre un patto per Napoli
Non capisco come ci si possa meravigliare della sconfitta della coalizione di centro sinistra e di Rivoluzione Civile. Oggi (27.02.2013) leggo le dichiarazioni di Amendola su La Repubblica e mi sembra che sia sceso per la prima volta sulla terra. Uguale tenore sono le dichiarazioni del Sindaco che ha scaricato immediatamente R.C. Non si capiva che è finita l’epoca della imposizione, che i partiti sin anche quelli appena nati, non possono essere autoreferenziali? A fronte della chiara percezione della scialba campagna elettorale i candidati nelle liste PD/SEL già si sentivano parlamentari rimanendo completamente assenti dalla scena cittadina e del paese. Una campagna esclusivamente televisiva. Nella protervia ottusa la scelta dei partiti, ammantata da una elezione primaria per il PD/SEL, è caduta sui nomi di apparato senza alcuna considerazione del sentimento popolare. Cosa quasi speculare anche in R.C. dove ha prevalso l’organizzazione dei partiti innestati. Per me è stata curiosa la circostanza che mi è capitata, una sorta di campagna elettorale di ritorno, amici e conoscenti che ho incontrato per il quartiere che mi comunicavano l’esito di sollecitazioni telefoniche al voto, il cui effetto è stato l’esatto opposto! Ora fuori dai giochi elettorali credo si debba fare attenzione alla grave situazione che viviamo nella nostra città. Ricostruzione Democratica di cui faccio parte su Repubblica Napoli del 27.01. scorso, dichiarava che occorreva immediatamente un governo cittadino di salute pubblica, oggi leggo le stesse parole in una dichiarazione dal Capogruppo di Federazione della Sinistra Sandro Fucito. Spero non sia troppo tardi! Occorre mettersi al lavoro con persone serie e riprendere senza mezzi termini il programma elettorale per darvi fedele attuazione! Altro che grandi eventi! Cosa che abbiamo voluto sin dall’inizio, prima in Napoli è Tua e poi in Ricostruzione Democratica, giungendo persino ad essere considerati dei marziani. Ci dicevano: “ma come il programma elettorale, lo dice la parola stessa è elettorale nel senso che serve solo a prendere i voti, poi dopo non se lo fila più nessuno!” Oggi credo ci sia una esperienza nuova in parlamento, con la pattuglia dei 10 parlamentari campani del M5S, su questi credo va caricato il fardello che anche noi all’interno del Consiglio Comunale portiamo con fatica: la coerenza senza se e senza ma! Occorre fare un patto oltre gli interessi dei partiti e dei movimenti nel solo interesse dei cittadini Napoletani. Occorre, che coloro che siedono negli scranni delle assemblee elettive e non sono ammaestrati a seguire gli ordini di scuderia, si facciano carico della grave condizione che vive Napoli. Va fatto un patto di lealtà e di cittadinanza. A Napoli come in altre grandi città il disagio è maggiore. Manca una visione globale ed a lungo termine! Per questo credo che occorrerà quanto prima organizzare un incontro di lavoro tra amministratori locali di buona volontà e neoparlamentari di area che hanno a cuore il bene della città, per fare una proposta di governo al Sindaco ed al futuro prossimo premier. Oltre alla legge elettorale ed alla legge sul conflitto di interessi, infatti, va immediatamente riesaminato tutto il D.L. 174/2012 che strangola i comuni costringendoli a vendere tutti i loro beni, comprese le partecipate, lasciando in sostanza agli enti locali il solo compito di fare i “certificati di residenza”. Noi crediamo nel pubblico serio ed efficiente sono i beni pubblici che fanno da collante della società. E’ chiaro che occorre un patto ed un costante controllo affinché non si dissipino le risorse nei mille rivoli, affinché non si faccia una politica del lavoro fine a se stessa per piazzare amici di partito e parenti, affinché si faccia una politica di sviluppo. Napoli ha tutte le caratteristiche per essere il traino del mezzogiorno. Ha aree di sviluppo e di riurbanizzazione immense ed importanti (Bagnoli/Fuorigrotta/Barra/Ponticelli/San Giovanni e l’intera area del Porto di Napoli destinatarie di finanziamenti per miliardi di euro). Ai nuovi eletti oltre a fare gli auguri dico di affrettarsi, Napoli non aspetta!
ACN S.r.l. una nuova partecipata del Comune per i grandi eventi
Il 28 febbraio p.v. ci sarà il consiglio comunale che avrà ad oggetto vari argomenti (ODG consiglio 28.02.2013 (clikka) ODG integrativo 28.02.2013 (clikka). L’argomento che a prima vista mi sembra meritevole di particolare attenzione è quello relativo alla delibera di proposta al consiglio sull’ACN S.r.l. (clikka). In particolare con la citata delibera si dispone una modifica dello statuto della società che ha gestito e gestirà l’America’s Cup prevedendone la “stabilizzazione” fino al 2020 e facendola diventare una società che si dovrà occupare dei cd. grandi eventi. Ora io ho due perplessità, da un lato la creazione della ennesima partecipata e dall’altro la cd. politica dei grandi eventi. Sono circa 121 pagine che nell’ottica della partecipazione e della trasparenza offro alla Vostra attenzione attendendo eventuali impressioni. Posso dire già da subito che nelle pieghe dei pareri (di cui consiglio la lettura) ci sono molti avvertimenti dovuti alle stringenti norme finanziarie. Attendo fiducioso qualche commento visto che dovremo votarla il 28 p.v. Buona lettura. Il 28 febbraio la delibera è stata rinviata ad oggi 8 marzo 2013 in aula la delibera sull’ACN allora cosa ne pensate? Noi siamo sul negativo.
Raccolta Candidature Commissione Edilizia Comunale
Entro le h. 12,00 dell’11 marzo 2013 si dovranno presentare le candidature per i cinque esperti da nominare nella commissione edilizia del Comune di Napoli. Su questo tema mi sono speso molto e presso il Consiglio Comunale pende una proposta di regolamento nomine e designazioni (clikka) a firma del gruppo di Ricostruzione Demoratica. Tutte le istruzioni le trovate nella nota esplicativa (clikka). La selezione è rivolta agli esperti in beni ambientali, storia dell’arte, discipline agricole-forestali e naturalistiche, arti figurative storiche e pittoriche, legislazioni beni culturali. Di seguito anche il modello di presentazione della candidatura (clikka). Gli interessati potranno far pervenire, per tempo, la documentazione richiesta dalla normativa indicata nella lettera di invito, al seguente indirizzo di posta elettronica: ricostruzione.democratica@comune.napoli.it La nomina è riservata al Consiglio Comunale e sarà preceduta dall’esame dei curriculum. Noi provvederemo a depositare le domande che perverranno complete e saranno ritenute meritevoli di attenzione perché fondate su requisiti professionalmente attendibili. Nella mail di invio si prega di aggiungere l’autorizzazione al trattamento dei dati personali affinché si possano pubblicare i curriculum e gli altri dati per un confronto trasparente. Della serie non abbiamo né parenti né amici da piazzare vogliamo solo merito e competenza! Tutte le informazioni in mio possesso sono nella nota e nel modello che sono nel link sopra.
La Giustizia Sociale ed i grumi di potere
Tutti coloro che amministrano la cosa pubblica devono avere il coraggio di rompere i grumi di poteri e di privilegio che drenano linfa vitale al paese. Questo è il presupposto per essere credibili ed essere buoni amministratori. Non esistono né parenti né amici degli amici né consorterie di sorta!! Il bene e l’interesse pubblico innanzitutto. Chi oggi ha una posizione di privilegio nello sfruttamento delle risorse comuni deve cedere il passo all’interesse generale retribuendo equamente i cittadini rappresentati dalle istituzioni. Coloro che hanno approfittato della incompetenza degli amministratori o peggio hanno assunto posizioni di privilegio con la complicità degli amministratori compiacenti o deboli, hanno il dovere di riequilibrare i rapporti di sfruttamento delle risorse comuni in ossequio al principio di solidarietà e di giustizia sociale. Gli amministratori hanno l’obbligo di rendere pubblici tutti gli squilibri esistenti nello sfruttamento dei beni comuni, affinché i cittadini sappiano chi sono le “sanguisughe” ed i responsabili abbiano a vergognarsene. La mia esperienza nell’amministrazione pubblica mi dimostra che questa strada è molto impervia ed ostacolata, ma non ne vedo altra non vedo un altro modo per onorare il mandato conferito, non vedo altra soluzione. Ciò comporta una sovraesposizione proprio verso i potenti, verso coloro che comandano, ma chi non ha la spinta etica e morale per fronteggiare la sfida, oppure è avvezzo ad ossequiare il potere, non ci provi neppure ad assumere un impegno e se l’ha assunto si ritiri, la sua debolezza è di danno alla collettività.
Rappresentanza e Politica la lezione di Massimo Villone
Grillo sarà il termometro della incapacità della classe politica di quest’epoca. La più grossa colpa è stata quella di non aver cambiato la legge elettorale. Mai come in questo momento occorreva una legge elettorale con un proporzionale puro. I partiti, invece, hanno voluto mantenere il porcellum per arrogarsi la prepotenza di imporre gli eletti al popolo! Oggi una bella lezione di Massimo Villone che ci ha spiegato la grave mancanza del sistema elettorale che tra l’altro potrebbe consentire ad una sparuta maggioranza di ottenere il premio che le fa conquistare il 55% dei seggi in parlamento. Appena disponibile il video. Anche questa volta bella partecipazione nonostante le varie chiusure della campagna elettorale
Bagnoli la relazione della commissione parlamentare di inchiesta sulla bonifica
Di seguito la relazione della commissione parlamentare di inchiesta sulla bonifica di bagnoli sono circa 36 pagine, che vale la pena leggere per capire che la colmata va rimossa perché è una spugna che rilascia sostanze inquinanti e perché ciò è previsto per legge! Ancora oggi sento in giro dire “castronerie” che vengono riportate anche dai giornali secondo cui la colmata sarebbe un “panettone” e si potrebbe utilizzare tipo come “banchina prendisole” … forse col rischio di avere una bella abbronzatura fosforescente. Inoltre, la cosa assurda è che a distanza di oltre quindici anni le amministrazioni di controllo non riescono a dire nulla di certo per il groviglio, credo, cerato ad arte tra controllato e controllore. In sostanza l’ARPAC, secondo la commissione, ha eseguito i controlli sulla base di un protocollo redatto dal controllato (Bagnolifutura). E’ del pari allucinante il balletto che si è scatenato con la prima ipotesi di fare la coppa america a Bagnoli utilizzando proprio la colmata, ebbene lo stato dell’arte doveva essere tale di bocciare immediatamente la proposta ed, invece, gli organi di controllo si sono tirati indietro solo quando è intervenuta la magistratura. Della serie la politica da sola non ce la fa perché è incapace di amministrare! Non dico altro leggete la relazione … relazione della commissione di inchiesta parlamentare del 12.12.2012 clikka
Come gruppo di Ricostruzione Democratica abbiamo fatto un comunicato stampa e provvederemo a fare una interrogazione consiliare. Il tutto è stato ripreso da La Repubblica Napoli di oggi (20.02.2013) dove alla nostra posizione di è aggiunta quella del capogruppo di Federazione della Sinistra Sandro Fucito. Ecco il nostro comunicato stampa: “Il gruppo di RD apprende con stupore l’esistenza di voci che vorrebbero conservare parte della colmata per farne una terrazza a mare e localizzare un porto a Nisida. A tale proposito ribadisce che la destinazione alla balneazione e l’integrale rimozione della colmata sono obbligatorie ai sensi del vincolo paesistico del 99, del P.R.G. del 1998 della legge 582 del 1996 e, ricorda, che la relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sulle bonifiche votata a dicembre 2012 ha testualmente affermato, a pag. 347 : “non vi è margine di discrezionalità sull’attuazione della rimozione della colmata ma solo sulle modalità attraverso le quali effettuare tale rimozione in condizioni di sicurezza per i cittadini”. Al solo scopo di fugare ogni dubbio circa la concretezza di una tale ipotesi, il gruppo presenterà un’interrogazione agli Assessori all’urbanistica, alle politiche urbane e all’ambiente. Gruppo di Ricostruzione Democratica”
Ecco la rassegna stampa. Mi chiedo se chi suggerisce queste cose avrà letto per lo meno la relazione??? rassegna stampa su bagnoli del 19.02.2013
Altri miei post su Bagnoli:
la posizione di Ricostruzione Democratica su Bagnolifutura
Bagnoli Fuorigrotta un occasione di sviluppo
Donne ed Uomini della Politica
In un primo momento pensavo di fare un’altra pagina con le foto del politici di questa campagna elettorale per metterli a confronto, poi mi sono fermato non ce l’ho fatta! Provateci Voi, a me è sembrato che facessi quasi un atto blasfemo. La fisiognomica me l’ha impedito! Eppure dovremmo fare in modo che gli atti dei politici che ci hanno portato fuori dal ventennio fascista ed hanno contribuito a fare dell’Italia la sesta potenza mondiale siano raccontati ai nostri ragazzi, ai nostri giovani che pensano, invece, che la politica è quella dei fiorito, delle mazzette, della svendita del bene pubblico, delle tangenti, della imprenditoria di quattro soldi che va a braccetto con la politica corrotta che ammazza il mercato! La politica, invece, dovremmo spiegare ai nostri ragazzi, è qualcosa di diverso: E’ altruismo, è sacrificio, è passione, è speranza, è studio, è competenza, è solidarietà. Nulla può essere inventato all’improvviso ed occorre che le scuole pubbliche, ancora una volta, facciano uno sforzo. Occorre che i professori e gli insegnanti, di ogni ordine e grado, trasmettano ai loro studenti questi valori, questi pensieri. E’ l’unica strada che oggi vedo percorribile, le famiglie sono state distrutte dalle cd. armi di distrazione di massa e non possono farlo. Occorre che si ricostruisca il collante che tiene insieme la società. Non ci sono ricette precostituite, che valgono in ogni occasione, è il senso di solidarietà che tiene insieme un paese, dove il riconoscimento dei diritti passa attraverso la consapevolezza di essere cittadini è quindi destinatari di doveri. Diversamente non vedo prospettive…
Zoo/Edenlandia/Bagnoli/Fuorigrotta. Una piccola Las Vegas napoletana
Possibile che per gli italiani ed in particolare per i napoletani le occasioni di sviluppo che la storia e la natura ci offrono finiscono sempre per essere un danno alla collettività ed un privilegio temporaneo per pochi? Credo che la questione ZOO/Edenlandia/Cinodromo sia una chiara manifestazione di questo mio pensiero. L’iter è iniziato col fallimento della Società Parks and Leisure S.r.l., di proprietà di Cesare Falchero dichiarato dal Tribunale di Napoli l’11.10.2011. Compito, istituzionale, della procedura fallimentare è quello di tutelare gli interessi dei creditori attraverso la liquidazione del patrimonio del fallito. Ebbene, il Tribunale ha, in quest’ottica, spinto il curatore a cercare un accordo con la Mostra D’Oltremare (società partecipata dal Comune di Napoli, Regione Campania, Provincia di Napoli e Camera di Commercio) affinché rinunciasse allo sfratto del complesso ZOO/Edenlandia/Cinodromo chiedendo anche, per certi versi in modo paradossale, il rinnovo del contratto di locazione. Sono in attesa degli atti che, nella mia qualità di consigliere comunale, ho chiesto all’ente mostra, ma c’è un dato che si legge dal decreto del Tribunale (clikka) che mi lascia molto perplesso: Il contratto che prima prevedeva un canone di locazione di €. 840.000,00, è stato di colpo ed in ragione di una perizia, ridotto a 400.000,00 €. Una perdita annua di 440.000,00 per la partecipata e quindi per la collettività! Posso pure capire che c’è la crisi ma vincolarsi, pare, per 30 anni ad un canone dimezzato credo sia troppo e mi ricorda un film già visto per lo stadio San Paolo che ugualmente fu dato ad un canone ridicolo per aiutare il calcio napoli. Essere amministratore pubblico è difficile ma uno dei compiti fondamentali è quello di ricercare sempre e comunque l’interesse pubblico. In questo caso, invece, sull’onda emotiva della questione dei lavoratori e degli animali dello ZOO si è persa la lucidità per ottenere il miglior prezzo o comunque la migliore collocazione. La cosa assurda è, inoltre, che tutta l’operazione che ha dei risvolti assolutamente pubblicistici è stata gestita dalla procedura fallimentare a questo punto, credo, per la incapacità degli amministratori pubblici di fare loro ciò che ha fatto il Giudice Delegato che, seppure si è posto il problema degli animali e dei lavoratori, non ha ovviamente tenuto conto di quello che poteva essere il miglior prezzo di locazione per il pubblico interesse. Manco a dirlo, per l’acquisto del ramo d’azienda c’è stata un’unica offerta, quella, della Clear Leisure plc (già Brainspark) con sede in Londra UK 1 Grosvenor Crescent (ecco i dati della proponente clikka) dietro la quale c’è un nome italiano, quello di Alfredo Maria Villa, che, pare essere non un imprenditore ma un finanziere, che proprio con la Brainspark non è stato accolto bene in Piemonte, per una operazione simile a quella Napoletana, non da illustri sconosciuti ma dal FAI, Italia Nostra, Pro Natura e WWF per operazioni speculative ed opache (clikka). In Piemonte Villa con la sua Brainspark è stato definito una minaccia, a Napoli, invece, lo accoglieremo come il salvatore! Tutto ciò trovo che sia il risultato della assenza ed incompetenza sia della classe politica che di quella imprenditoriale. Mancano le menti perché l’intreccio tra politica e l’imprenditoria delle bustarelle e del malaffare alla fine ha distrutto l’imprenditoria sana costringendoci a rivolgerci non ad imprenditori ma a “finanzieri” più abituati a ragionare con i numeri che non con la carne ed il sangue dei lavoratori e dei cittadini. Manca, inoltre, una visione di insieme. Non c’è stata una sana concorrenza per la gestione di una area di circa 17 ettari (170.000 mq) che dovrebbe servire al tempo libero dell’intera città. Un polo unico che comprende oltre allo ZOO/Edenlandia e Cinodromo anche lo Stadio San Paolo, il Mario Argento, l’ippodromo di agnano, il Parco dello Sport di Bagnoli, il complesso Porta del Parco, il Turtle Point, le Terme di Agnano e per finire l’area NATO in dismissione o meglio indicata come Collegio Ciano. Queste aree dovrebbero rappresentare una vera e propria miniera d’oro per tutta la città ed, invece, per la scadente classe politica e per l’altrettante scadente classe imprenditoriale sono da considerare assurdamente un peso per la collettività che da decenni ci rimette in tutti i termini! Come Italiano ed ancor di più come Napoletano devo dire che mi vergogno. Non riusciamo a mettere in campo nulla che non sia saccheggio del bene comune e dell’interesse pubblico. A volte penso che una condizione del genere in Germania avrebbe creato sviluppo economico, centinaia di posti di lavoro e benessere per la cittadinanza! Faccio sempre l’esempio del distretto minerario della Ruhr in Germania bonificato in appena dieci anni! A Bagnoli siamo a 20 anni e non si vede la via. Alla fine spero non ci ritroveremo una piccola Las Vegas. Di seguito il Video del Giudice Delegato del Tribunale di Napoli che spiega come ha trattato la questione del fallimento:
Piazza Dante, Via Duomo e le ZTL
Martedì scorso (5 febbraio) c’è stata una sorta di occupazione della II Municipalità, dopo un consiglio comunale che è stato celebrato in assenza del Presidente. Io sono arrivato tardi ma ho trovato oltre a dei cittadini arrabbiati anche il deputato Francesco Barbato, tutti reclamavano la sospensione della istituenda ZTL Tarsia/quartieri Spagnoli che sarebbe dovuta entrare in vigore il 01.03 p.v. nonché una riflessione sulle corsie preferenziali di Piazza Dante e di Via Duomo. Solo dopo che si è avuto un appuntamento per il giorno dopo con la Donati il comitato spontaneo si è sciolto. Venerdì 8.02, una delegazione della II Municipalità ed alcuni consiglieri comunali, hanno incontrato il Sindaco il quale ha manifestato la disponibilità a valutare la riqualificazione di piazza dante e via duomo da corsia preferenziale a ZTL onde consentire il passaggio ad orario dei veicoli. La questione non è semplice perché tutti dicono che sono d’accordo con il concetto di ZTL, ma poi si finisce per introdurre tutta una serie di eccezioni che alla fine l’intero dispositivo viene annullato. Allo stato il Sindaco ha chiesto alla Municipalità di avviare un tavolo permanente di consultazione con la cittadinanza al fine di capire bene cosa si debba fare per migliorare la mobilità dei cittadini. Io ho ricevuto, stranamente a giorni alterni, prima una serie di telefonate di coloro che volevano la riapertura di piazza dante e la revoca della ZTL Tarsia/Quartiere Spagnoli e poi quelli che, invece, erano a favore. Di recente, infatti, ho anche ricevuto un comunicato dell’unione nazionale consumatori (clikka) che, invece, è assolutamente a favore. Si rischia di non capirci più nulla. Ad ogni buon conto credo che si debba andare avanti per obiettivi cercando di trovare innanzitutto quelli comuni per poi trovare le soluzioni. Da quello che sento e da come vivo il quartiere mi pare che si possano iniziare ad elencare: 1) il contrasto del traffico di attraversamento; 2) la mobilità in partenza ed in arrivo dei residenti; 3) il decongestionamento delle strade a contorno di piazza Dante e Via Duomo dai ciclomotori che a migliaia attraversano i vicoli. Questi solo alcuni ma credo che si debba fare in modo di capire come meglio adattare il vestito della ZTL sulla pelle dei cittadini altrimenti correremo il rischio che lo stesso concetto di ZTL sarà travolto dalla prossima campagna elettorale cittadina, per far ritornare Piazza Dante, Via Pessina a Via Duomo gli imbuti a cui eravamo abituati con i bambini in passeggini ad altezza tubo di scarico della autovetture.
La politica delle marionette
Ricevo questa richiesta da Francesco Esposito consigliere della I municipalità in quota SEL a cui voglio rispondere pubblicamente perché non è la prima:
“Caro Gennaro, a mio avviso è giunto il momento che il gruppo di Ricostruzione Democratica faccia una scelta precisa ed indichi chiaramente quale coalizione, lista o partito sosterrà alle imminenti elezioni politiche. Te lo scrivo con la stima che nutro nei confronti tuoi, di Carlo Iannello e Simona Molisso. Rappresentanti istituzionali del vostro livello non possono tacere, devono esprimere ed indicare con chiarezza una linea politica a prescindere da quale essa sia. Caro Gennaro, in politica non è possibile passare volontariamente un turno quando si ricopre il ruolo che ricoprite voi, si tratterebbe di una (non) scelta incomprensibile! Ti abbraccio, Francesco”.
Non voglio sottrarmi alla domanda! Dico subito che della questione ne abbiamo parlato molto sia nel gruppo consiliare che con gli amici che ci stanno accompagnando in questa avventura. Alla fine non siamo giunti a niente, non riusciamo ad intravedere alcuna strada che ci possa far riaffiorare l’entusiasmo che abbiamo avuto nella campagna elettorale del 2011, nella quale abbiamo fortemente creduto in una alternativa per Napoli e nella quale con fatica e passione crediamo ancora. Credo che questa tornata elettorale sia profondamente viziata dalla legge elettorale tanto che a due settimane dal voto io non vedo alcuna campagna elettorale. Paradossalmente non la fanno neppure i candidati perché o ci sono quelli che già si sentono parlamentari o ci sono quelli che, invece, sanno che non ci arriveranno mai. I posti al limite sono pochi e non fanno rumore. Sarà, a questo punto, una questione di fortuna, forse, con qualche sorpresa. L’unica cosa che dovevano fare i politici uscenti era la legge elettorale in modo di sollecitare i cittadini a partecipare con la scelta del loro rappresentante. Non lo si è voluto fare perché si è avuto paura di essere mandati a casa ed alla fine ci ritroviamo tra gli altri Razzi e Scilipoti che rappresentano un vulnus oggettivo per l’istituzione! Sulle primarie mi astengo da ogni commento basterebbe interrogare quelli che vi hanno partecipato proponendosi. E’ chiaro che abbiamo una nostra precisa collocazione nella sinistra e non vogliamo che vinca berlusconi, sarebbe una disdetta per questo paese, ma non ce la sentiamo di fare campagna elettorale né di assumerci una responsabilità a scatola chiusa. Speriamo in una sinistra unita o in una coalizione forte di gente perbene, capace e competente, ma occorre lavorare sodo per avere gente che partecipa concretamente alla vita pubblica. Riflettendo tra i candidati campani solo uno ho avuto modo di sentire e prendere posizione sulle spinosissime questioni politiche amministrative che abbiamo affrontato nella gestione della nostra Città, quindi, la quasi totalità dei candidati, perfetti sconosciuti che dovrei votare votando partiti che non sono più tali perché non fanno alcuna formazione della classe dirigente. Contrariamente alla moda corrente crediamo che occorrono partiti pesanti, così come consiglia la stessa Costituzione, altro che movimenti liquidi facilmente manovrabili. Occorre gente che studia e si forma! Credo che noi di Ricostruzione Democratica siamo un caso unico in Italia, ma non per questo intendiamo rinunciare alla nostra coerenza. Qualcuno ci ha anche detto che questo atteggiamento è una follia e ci si ritorcerà contro, ma a pensarci bene è un atteggiamento comune alla stragrande maggioranza dei cittadini che ancora una volta andranno a votare turandosi il naso. Non abbiamo alcun interesse, se non quello pubblico e come siamo entrati al consiglio comunale senza chiedere posti di staff o di assessori o altre prebende, così ci sentiamo di partecipare ad una competizione elettorale solo se siamo convinti di poterci assumere la responsabilità di consigliare il voto, per il bene e l’interesse pubblico. Noi, ovviamente, voteremo assumendoci la nostra responsabilità di cittadini, ma come esponenti dell’istituzione comunale ogni decisione l’abbiamo sempre presa studiando ed entrando nel merito ma, questa volta, il merito non lo troviamo. Le liste anche questa volta si sono fatte in modo estemporaneo forse perché c’è bisogno che le persone non siano coese da un unico cemento, cosicché si possano manovrare. Spesso, però, il burattinaio non si sa neppure dove sta. A volte, infatti, sulle questioni più importanti (vedi bagnoli clikka o Piazza Garibaldi clikka) vediamo che si prendono decisioni di voto che non capiamo e quando entriamo nel merito ci accorgiamo che le risposte non vengono perché il vero interlocutore, il burattinaio, non è in aula e per noi, come per tutti i cittadini, il Parlamento è una cosa seria, ed ogni voto ogni decisione, occorre sia presa con scienza e coscienza senza che vi siano fili trasparenti in mano al manovratore. Caro Francesco, cari amici che ci chiedete, credo sarete d’accordo con noi, la politica delle marionette non ci interessa.
Sono Malala e non ho paura di voi! Il diritto allo studio negato dall’integralismo religioso
Non riesco proprio a capire come motivi religiosi possano creare tali mostruosità. Malala Yasufazi, la ragazza quindicenne ferita gravemente dai talebani in Pakistan, nella regione dello Swat perché voleva andare a scuola. Il 9 ottobre le hanno sparato in testa riducendola in fin di vita nella valle dello Swat, la turbolenta area tribale pachistana dove è nata. L’attentato all’adolescente di 14 anni diventata un’eroina antitalebana ha scosso le coscienze nel suo paese e colpito mezzo mondo. La ragazza ha chiesto di ringraziare tutti coloro che nel mondo stanno sostenendo la sua coraggiosa lotta a favore dell’istruzione delle donne. “Ci penso spesso e mi immagino chiaramente la scena. Anche se verranno a uccidermi dirò loro che sbagliano. L’istruzione è un nostro diritto fondamentale“. Lo aveva scritto Malala Yousafza sulla sua pagina Facebook, dove aveva ricevuto le prime minacce di morte dei talebani. Il 9 ottobre le hanno sparato in testa riducendola in fin di vita nella valle dello Swat, la turbolenta area tribale pachistana dove è nata. L’attentato all’adolescente di 14 anni diventata un’eroina antitalebana ha scosso le coscienze nel suo paese e colpito mezzo mondo.
Sabato 3 gennaio 2009
TI AMMAZZERÒ La scorsa notte ho fatto un sogno terribile con elicotteri militari e talebani. La mamma mi ha preparato la colazione e sono andata a scuola. Ho paura perché i talebani hanno emesso un editto che vieta a tutte le ragazze di andare a scuola. Nella mia classe siamo solo 11 su 27. Lungo la strada per tornare a casa sento un uomo che dice: “Io ti ammazzerò”.
Domenica 4 gennaio CADAVERI PER LE STRADE Oggi è giorno di festa e mi sono svegliata tardi, alle 10. Sento mio padre che parla di tre cadaveri in mezzo all’incrocio Verde.
La domenica, prima delle operazioni militari, il picnic era un’usanza. Adesso la situazione è tale che non lo facciamo da un anno e mezzo.
Un’altra abitudine era la passeggiata dopo cena, ma ora ci chiudiamo in casa prima del tramonto. Il mio cuore batte forte: domani devo andare a scuola.
Lunedì 5 gennaio NON INDOSSATE ABITI COLORATI Ero pronta per andare a scuola quando mi sono ricordata che il preside ci aveva chiesto di non indossare l’uniforme (studentesca, per evitare di essere un bersaglio, ndr), ma indumenti normali. Così decido di mettere il mio vestito rosa preferito.
Altre ragazze hanno scelto vestiti colorati e la scuola ha un (altro) look.
Si avvicina un amico e mi dice: “Per l’amor di Allah… La tua scuola verrà attaccata dai talebani”. Durante l’assemblea ci chiedono di non indossare più vestiti sgargianti perché i talebani non li sopportano.
Mercoledì 14 gennaio
NON VEDRÒ PIÙ LA MIA SCUOLA? Le vacanze invernali iniziano domani, ma non sono contenta. Il preside, per la prima volta, non annuncia che giorno ricominceranno le lezioni. Se i talebani manterranno il loro editto, non torneremo in aula.
Io penso che la nostra scuola riaprirà un giorno, ma andandomene via guardo l’edificio come se non lo dovessi rivedere mai più.
Giovedì 15 gennaio
BOMBARDAMENTI D’ARTIGLIERIA Mi sono svegliata tre volte. Tutta la notte hanno bombardato con l’artiglieria. I talebani colpiscono ripetutamente le scuole nello Swat (il distretto dove vive Malala, ndr).
Oggi ho letto il diario pubblicato sul sito della Bbc. A mia madre piace il mio pseudonimo Gul Makai. Anche a me piace perché il mio vero nome significa addolorata.
Venerdì 16 gennaio
LA POLIZIA È SPARITA Mio padre ci ha detto che il governo proteggerà le scuole, ma la polizia non si vede da nessuna parte. Ogni giorno sentiamo le notizie di soldati uccisi e tanti altri rapiti (molti saranno poi decapitati dai talebani, ndr).
I miei genitori sono molto spaventati.
Lunedì 19 gennaio
SCUOLE BRUCIATE Altre cinque scuole sono state distrutte e una era vicino a casa mia. Nessuno va a lezione dopo l’ultimatum dei talebani.
E l’esercito non fa assolutamente nulla. I soldati se ne stanno chiusi nei bunker sulle colline a sgozzare capretti e mangiare.
Giovedì 22 gennaio
LADRI FRUSTATI Alcuni miei amici se ne sono andati perché la situazione è molto pericolosa. Io resto tappata in casa. Ieri sera maulana Shah Dauran (che aveva vietato le scuole alle ragazze; poi è stato ucciso, ndr) ha intimato ancora una volta alle donne di non uscire. Nel suo discorso alla radio ha anche annunciato che tre ladri verranno frustati l’indomani e chiunque può assistere. Perché, dopo tante sofferenze, la gente va ancora a vedere queste cose? Perché nessuno li ferma?
Sabato 24 gennaio
ERA L’ESPLOSIONE DI UNA BOMBA? Il mio fratellino di 5 anni gioca su un prato quando papà gli chiede cosa sta facendo. E lui risponde: “Sto scavando una fossa”.
Più tardi abbiamo preso l’autobus per Bannu. Il veicolo è vecchio. A un certo punto prende una buca e il clacson comincia a suonare. Mio fratello, terrorizzato, chiede alla mamma: “Era l’esplosione di una bomba?”.
Siamo andati al bazar e poi al parco. Le donne indossano un velo che usano quando escono di casa. Lo fa anche mia madre, ma io mi rifiuto di portarlo perché arriva fino a terra e cammino con difficoltà.
Lunedì 26 gennaio
CARAMELLE DAGLI ELICOTTERI Mi sono svegliata con il rombo dell’artiglieria pesante. Prima eravamo terrorizzati dal rumore degli elicotteri e adesso dalle cannonate.
Un giorno hanno cominciato a lanciare caramelle dal cielo. Quando arrivano gli elicotteri speriamo sempre che lo rifacciano, ma purtroppo non capita più.
Sabato 31 gennaio
CHI VENDICHERÀ LE VITTIME? Il distretto di Swat è stato duramente colpito dai militanti islamici. Le operazioni militari si intensificano e solo oggi sono state uccise 37 persone.
Ho cambiato canale della tv e vedo una donna che dice: «Ci vendicheremo dell’assassinio di Benazir Bhutto (l’ex premier pachistana uccisa dai terroristi, ndr). Chiedo a mio padre chi vendicherà le centinaia di vittime fra la gente del nostro distretto.
Sabato 7 febbraio
SILENZIO INQUIETANTE Siamo partiti per Mingora (la principale città del distretto, ndr) nel pomeriggio. Sono felice di tornare dopo 20 giorni. Prima di entrare in città ci colpisce il silenzio inquietante.
In giro si vedono solo personaggi con barboni e lunghi capelli, che sembrano talebani. Alcune case sono danneggiate dalle granate.
Andiamo al supermercato, ma è chiuso, anche se prima rimaneva aperto fino a tardi. Anche gli altri negozi sono sbarrati.
Domenica 8 febbraio
SOLO I MASCHI TORNANO A SCUOLA Guardo la mia uniforme scolastica, lo zaino per i libri, l’astuccio, e mi rattristo. I maschi tornano a scuola domani, invece i talebani hanno vietato l’istruzione alle ragazze.
Mio fratello non ha fatto i compiti e teme di venire punito se va a scuola. La mamma dice che domani ci sarà il coprifuoco e lui si mette a ballare per la gioia.
Giovedì 12 febbraio
ATTACCHI SUICIDI La scorsa notte ci sono stati pesanti bombardamenti. Prima che i talebani imponessero delle restrizioni sui canali via cavo guardavo la tv Star Plus. Il mio programma favorito era Raja Kee Aye Gee Barat (Il ragazzo dei miei sogni verrà a sposarmi, ndr). Oggi è giovedì e ho paura. La gente dice che gran parte degli attacchi suicidi avvengono il venerdì mattina o la sera. Dicono anche che gli attentatori scelgono il venerdì, giorno speciale per l’Islam, convinti di compiacere Allah.
Domenica 15 febbraio
SPARI PER LA PACE A pranzo cominciano a sparare. Ho paura che arrivino i talebani. Corro fra le braccia di mio padre che mi consola: «Non temere stanno sparando in aria per la pace».
Papà ha letto sul giornale che il governo e i militanti hanno firmato un accordo. Alla sera i talebani ne danno l’annuncio per radio e la sparatoria riparte con maggiore vigore. La gente crede più a loro che al governo. Quando abbiamo sentito l’annuncio mia madre è scoppiata a piangere di gioia e subito dopo anche papà.
Il CAAN per l’aia e le politiche di sviluppo
La questione del CAAN di Volla e la chiusura del mercato ittico in questi ultimi giorni ha avuto una particolare attenzione nella vita dell’amministrazione comunale. E’ in corso, infatti, un tavolo tecnico tra Giunta ed operatori mercatali che abbiamo voluto in Consiglio. Sul punto ho già scritto e sono intervenuto anche in consiglio (il mercato ittico ed il caan clikka; il pescecaan la delocalizzazione del mercato ittico clikka; la seduta del consiglio del 18.12.2012 clikka; il caan di volla come il ponte del corso novara clikka). Il problema serio è che oggi il comune si trova ad avere ereditato dalla passata amministrazione una questione che pesa non poco per le difficoltà legate alla tenuta industriale, finanziaria ed economica della società partecipata dal Comune di Napoli. Un mostro che rappresenta secondo me, ancora una volta, una modalità di fare politica “rovesciata” dove l’obiettivo non è realizzare lo sviluppo di un area (peraltro in questo caso fuori dal territorio cittadino) o di un settore economico, ma quello di spendere soldi col cemento con la creazione di “momentanei” posti di lavoro, che rappresentano più una forma di assistenzialismo che non il risultato di una efficace politica di sviluppo. Eppure, tra le prime nozioni che si imparano in materia di finanziamenti europei, c’è quella di non andare dietro ai bandi ma di pensare prima alla idea progettuale e di sviluppo e poi andarsi a trovare i soldi e le linee di finanziamento per realizzare l’intervento. Non riesco proprio a capire come sia possibile restare in questo stato a Napoli che, per quanto ne so, essendo in una regione inserita tra quelle ad “obiettivo convergenza”, è destinataria di fondi dedicati per lo sviluppo delle aree urbane. L’area EST (ove è peraltro inserito il mercato ittico attuale), infatti, dovrebbe così finalmente vedere la riconversione da area industriale, in area di sviluppo economico/residenziale/turistico essendo peraltro vicino al mare. Specularmente c’è poi l’area ovest con Bagnoli anch’essa oggetto di riconversione da decenni, di cui si è detto ogni cosa, e che potrebbe inserirsi in un progetto che potrebbe abbracciare il Collegio Ciano, il San Paolo, il Mario Argento, l’Edenlandia, lo zoo e l’ippodromo. Infine, c’è la grande area del porto di Napoli anch’essa oggetto di interessanti progetti. Stiamo parlando di centinaia e centinaia di milioni di euro e mi sembra tutto immobile! In un paese normale in Comune dovremmo quasi ogni giorno parlare di questo e ricevere proposte da una imprenditoria sana ed, invece, per il momento tra gli amministratori e gli operatori economici, siamo solo riusciti a partorire una manifestazione di interesse per la realizzazione di uno STADIO a ponticelli (sic) a cui si contrappone, da parte della regione, la diversa idea di costruire un INCENERITORE. Che tristezza! Giungiamo ancora una volta impreparati forse perché una tale visione da un lato scavalca i 5 anni di mandato, per amministratori più avvezzi ai tagli di nastro e dall’altro dovrebbe avere, una convergenza di vedute tra regione e comune. A pensarci bene, oggi più che mai, occorre una politica di sviluppo economico/sociale lungimirante, perché quella passata rappresenta un’occasione mancata per i decenni di amministrazione di una sinistra che per vent’anni ha menato il CAAN per l’aia ….
Cittadini, Autobus, Gasolio e la teoria della relatività
Stamane ho partecipato alla commissione permanente mobilità del Comune di Napoli, della quale faccio parte, con all’ordine del giorno il triste (è questo l’aggettivo che mi viene) episodio della mancata uscita degli autobus per la mancanza di gasolio. Erano presenti sia l’assessore, l’amministratore unico Brunetti, nonché il Direttore Tecnico Cicala e la Dott.ssa Bocchetti ed altre figure interne all’ANM, tra cui la responsabile della comunicazione. La situazione, come già sapevo, è affettivamente grave per la condizione finanziaria della partecipata, un credito verso il Comune di circa 270 milione di euro che determina poi a cascata tutta una serie di inadempimenti verso tutti i fornitori. Il problema credo sia stato di cattiva comunicazione in quanto intempestiva, ma l’amministratore unico ha riferito che siccome il rifornimento è ogni due giorni non c’erano in effetti margini per comunicare prima. Io per arrivare preparato in commissione mi sono interrogato qualche dipendete dell’azienda e qualche sindacalista ottenendo delle precise spiegazioni in gran parte coincidenti sul team management che in gran parte, tranne l’amministratore unico, è rimasto lì dove era. I problemi che mi sono stati segnalati sono la formazione dei turni, che vedrebbe delle posizioni di privilegio nonché la creazione di un servizio di manutenzione attraverso l’interpello di autisti disposti a fare i manutentori con servizio diciamo comodo (lunedì-venerdì dalle 07,00 alle 14,00) e non proprio provetti meccanici. Con il mio intervento ho precisato che l’episodio è stato grave tanto che è andato sulle pagine nazionali e che a fronte di tale fatto dovevano esserci per forza delle responsabilità interne all’amministrazione della partecipata, per le quali, ho chiesto che si aprisse una indagine conoscitiva precisando che nel mio modello di amministrazione quando accade un fatto grave deve seguire gioco forza un accertamento delle responsabilità con eventuale irrogazione di sanzione. Ciò, credo vale ancora di più nei momenti di crisi nei quali occorre essere più rigorosi e trasparenti per il rispetto dei cittadini che soffrono il disagio. Mi ha colpito l’effetto della mia richiesta che ha segnato sguardi e perplessità, quasi fossi un marziano. Alla fine l’amministratore Brunetti, vista la mia insistenza, ha dichiarato, credo con un po’ di irritazione, che la colpa era sua. In queste parole in sostanza ho colto una sorta di “un salvi tutti”, ed allora un po’ piccato ho chiesto se per questo si sarebbe ridotto lo stipendio come sanzione! Ancora una volta sguardi di sgomento e perplessità quasi avessi detto una cosa volgare. Non capisco perché quando si parla di soldi in questi casi si passa per marziani e quando, invece, si parla di tagliare il salario accessorio ai dipendenti è tutto normale e c’è la crisi. Ho insistito che mi si chiarissero le questioni che avevo appreso dagli amici dell’A.N.M., ma non ho avuto molta fortuna. Ad un certo punto uscendo dalla commissione ho sentito anche una voce che diceva vabbé questi sentono qualche dipendente e poi credono a tutto quello che gli dicono me ne sono andato per evitare …. provando, confesso, un certo disagio ripensando che il presidente della commissione è, “nella vita normale”, un impiegato (non so di quale livello) della stessa A.N.M., che avrebbe dovuto mettere sotto torchio proprio i suoi diretti superiori, anzi il vertice più alto della azienda della quale egli è dipendente …. disagio è la sensazione che provo anche adesso che lo scrivo … non dubitando affatto, ovviamente, della imparzialità dello stesso presidente. In effetti potremmo dire che nel nostro paese vige la “teoria della relatività della responsabilità” dove Cimoli dopo i disastri che ha combinato in ALITALIA ha anche ricevuto una liquidazione di 5 milioni di euro.