Credo che la questione circa il nuovo stadio a Ponticelli stia assumendo una dimensione paradossale. Non mi sono infatti piaciute le dichiarazioni del “patron” del calcio napoli che sono apparse sui giornali che reputo, senza mezzi termini, offensive della figura istituzionale del Sindaco e per le quali non reputo soddisfacenti gli aggiustamenti postumi alla telefonata con il Sindaco. Ad ogni modo non credo che una pubblica amministrazione debba oggi pensare di eseguire un’opera pubblica di così grandi dimensioni, che finirebbe per essere fortemente condizionata dal proprietario della squadra cittadina. Non possiamo, infatti, pensare di costruire uno stadio per un privato né condizionare la esecuzione dei lavori stessi alle “smanie” di un privato. Se Stadio deve essere allora se lo costruisca il privato con sue risorse ed in base a sue esclusive valutazioni. Oggi leggo che De Laurentis rilancia il San Paolo, manifestando il suo “interesse” anche sull’area dell’Edenlandia e dello Zoo per farci una sorta di tempio del Calcio. Mi chiedo se il primo parco dei divertimenti d’Europa abbia oggi esaurito la sua funzione.Il presidente del Napoli e il sindaco Luigi de Magistris si incontreranno venerdì prossimo e sarà il primo faccia a faccia dopo la polemica della settimana scorsa. Posizioni diametralmente opposte a confronto. La conferma nell’intervista rilasciata ieri dal proprietario del Napoli al Corriere dello Sport. «Ho già avuto modo di parlare con il sindaco: discuteremo del san Paolo, degli interventi necessari e di quelli auspicabili», ha detto De Laurentiis. Ma quali sono i suoi progetti?
«Il San Paolo? – dice il presidente – Semmai si migliora, si ingrandisce, si adegua, si restaura. Dal Comune sono stato invitato a prendere pure Edenlandia e lo Zoo. Può essere un’ottima idea e ci sto; però a patto che lì possa sorgere una vera e propria cittadella dello sport, quella che vorrei definire la casa del Napoli. La immagino con otto campi per le varie attività, con un’area destinata al beach soccer, con altre zone per il calcio femminile. Potrei essere anche interessato al «vecchio» Collana, si potrebbe dar vita ad una polisportiva. A me le soluzioni non mancano».
Quali sono le soluzioni che ha in mente? «Smontare quella orribile e dannosa copertura e lasciarla ai cinesi, che sarebbero disposti a portarla via. Poi studiare seriamente e immediatamente le soluzioni per rimuovere l’inquinamento acustico di Fuorigrotta. Io il nuovo san Paolo ce l’ho dinnanzi agli occhi: palchi con tv, gli spalti a ridosso del campo, ristoranti, zone divertimento, settori completamente rifatti». Evidente il riferimento all’area che circonda il San Paolo, e che potrebbe essere confermata dalla proposta eventuale di un’acquisizione di Zoo e Edenlandia, che sono al momento al centro di un’asta giudiziaria (prezzo base 4,7 milioni di euro). La settimana la prima asta è andata deserta, nessuna offerta che lasci intraverdere un futuro certo per le due storiche strutture della città. In questo momento sono in tutto 71 i dipendenti che portano avanti la struttura che è stata commissariata.