Il Mattino di Napoli ieri ricostruisce lo stato pietoso dell’Impiantistica Sportiva napoletana (clikka); oggi leggo i buoni auspici dell’Assessore allo Sport su Il Mattino di Napoli (clikka) e non posso fare a meno di farmi delle semplici domande:
Voi affidereste di nuovo la vostra casa ad un’impresa che in 6 anni non è stata in grado di ristrutturarla, costringendovi a dormire sotto i ponti? Perché dovremmo credere che dopo 6 anni di malgoverno dell’impiantistica sportiva le cose possano cambiare?
Per sgombrare il campo è il caso di dirlo forte: Il problema non è la mancanza di soldi, affatto! Nello sport i soldi, sarebbero venuti dallo sport, se solo fossero state liberate le risorse e le energie che lo animano. In questi anni ho sentito proposte provenienti dagli sportivi assolutamente valide.
La mia indignazione è proprio questa: I Napoletani perseverano nel credere che siano avvinti da un destino ineluttabile, non credono di essere artefici del proprio destino. La riscossa del popolo napoletano, sono convinto, potrà partire non da pseudorivoluzioni della domenica, di qualunque colore essi siano, ma dalla consapevolezza che il destino non è ineluttabile, dalla capacità di essere comunità che cura i propri interessi per non lasciare macerie ai nostri figli ed alle prossime generazioni. Possibile che dopo 6 anni di gestione De Magistris si ha ancora il coraggio di non ammettere i propri errori e le proprie responsabilità? Se non si è capaci di riconoscere i propri errori, si sarà poi in grado di evitare di commetterne altri?
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