Sono assolutamente favorevole a fare in modo che le sponsorizzazioni diventino una entrata per le casse pubbliche utilizzabile per la manutenzione dei nostri monumenti ed impianti sportivi. Difatti, ho anche proposto una delibera che la prevedesse per lo Stadio San Paolo (clikka) e sempre per lo stadio ho anche proposto e fatto approvare un emendamento (clikka) che riserva al Comune lo sfruttamento della pubblicità all’esterno dello Stadio, ad oggi, assolutamente non sfruttata con grave responsabilità dell’Amministrazione! Una cosa che però non tollero è quando una cosa buona viene piegata per farne una “cattiva”, ovvero, speculativa, e così viene il sospetto che con il progetto “Monumentando”, sia pure lodevole, si stiano superando i limiti. Chi, infatti, non ricorda la sponsorizzazione del restauro della Colonna Spezzata sul lungo mare liberato che durò tanto da farla chiamare la “Colonna di Belen” per la modella che vi era stampata sopra a scopo pubblicitario. Ovviamente il giochetto che la burocrazia dovrebbe tenere sotto controllo e gli assessori pure è quello di evitare che la installazione partita per un numero di giorni non diventi poi pressoché stabile a tutto vantaggio della impresa che si è aggiudicata la sponsorizzazione. Per tornare al Ponte di Chiaia abbiamo raggiunto un paradosso perché gli Uffici Comunali (clikka) addirittura addebitano le colpe dei ritardi ai Commercianti. Oggi la questione viene trattata su Il Roma (clikka) con un bel articolo di P. Frattasi. Mi verrebbe da dire “ca nisciuno e fesso” ma, evidentemente non la pensano così nell’amministrazione comunale!
Chi guadagna sul Ponte di Chiaia?

Rispondi