Stamane dopo la commissione sui cimiteri mi sono incuriosito ed ho approfondito l’argomento sia studiando che confrontandomi con i Dirigenti del Comune. Lo so è un argomento poco piacevole ma deve pur essere trattato con serietà e competenza, facendo in modo che i Napoletani abbiano la possibilità di scegliere e di non essere mortificati e gabbati anche dall’amministrazione in momenti tristi come quelli del decesso di un proprio caro.
Gli argomenti esemplari sono due: Cremazioni, Sale di Commiato e Case Funerarie. In entrambi i casi, senza tema di smentita, posso dire che siamo ridicoli se paragonati alle altre città italiane, figuriamoci europee!
La materia è disciplinata dalla legge Nazionale, dalla legge Regionale e dal regolamento di polizia mortuaria Comunale. Ebbene a Napoli siamo tutti dei recordman della burocrazia inutile e barocca.
La Regione Campania, infatti, con legge n. 12 del 24.11.2001, rimaneggiata nel 2013 con legge n. 7, ha fatto due cose, da una parte ha, diciamo, liberalizzato l’attività di cremazione delle salme ritenendo, giustamente, di incentivare la pratica (art. 10), dall’altra ha previsto la possibilità di realizzare delle case funerarie e delle sale di commiato previa adozione di una delibera di Giunta, sentita la Consulta Regionale (art. 1 comma 3 bis), che avrebbe dovuto indicare i requisiti necessari e che però non è stata adottata di modo che in Regione Campania non è possibile di fatto realizzare delle case funerarie e delle sale di commiato private e credo neppure pubbliche! Il risultato è che se una persone non è cattolica o ha un altro credo religioso oppure è atea non può scegliere di essere salutato dai propri parenti ed amici in un luogo diverso dalla propria abitazione o dall’obitorio degli ospedali se li è deceduto. Basti pensare che negli Stati Unita, invece, tale pratica è tanto diffusa da averci fatto addirittura la serie televisiva Six Feet Under che per un certo periodo ho anche seguito (clikka)!!
Ebbene, a fronte di una tale disciplina regionale il Comune di Napoli rispetto alle altre città campane ha superato se stesso, in quanto, ha di fatto impedito la realizzazione sul territorio cittadino di Forni Crematori ritenendo tale attività esclusivamente di pertinenza della pubblica amministrazione. Difatti, nel Regolamento di Polizia Mortuaria del 21.02.2006 è espressamente previsto che l’attività di cremazione è pubblica e gratuita (clikka), di modo che, mentre in altre città Campane sono stati realizzati forni crematori anche da privati o in concessione, a Napoli è in corso di costruzione da 15 anni il forno crematorio pubblico di Poggiorele, con un progetto, che oggi in commissione, si commentava essere ridicolo per le sproporzionate dimensioni faraoniche!
Il risultato per i Napoletani è che, se decidono di accedere a tale pratica, devono pagare circa 600,00 €. per la cremazione oltre alle spese per portare le salme a Domicella in provincia di Avellino (clikka), ovvero in provincia di Salerno a Montecorvino Pugliano (clikka) o Cava dei Tirreni (clikka). Tutti Forni Crematori, è il caso di osservare, gestiti interamente da privati! Stamane, infatti, un dirigente del comune commentando il paradosso che avevo sottolineato, mi diceva che a Domicella, un piccolissimo paese, addirittura il Comune non solo ha fatto realizzare il Forno su un project financing ma incassa anche una tassa di cento euro per ogni cremazione (che ovviamente provengono da tutte le città campane) con circa 15 cremazioni al giorno!!! Fatevi voi i conti!!! A Napoli, invece, le brillanti menti politiche hanno deciso diversamente costringendo i Napoletani ai mortificanti “viaggi della cremazione”!!!
Per le Sale di Commiato e case funerarie, invece, il meglio che siamo riusciti a produrre, è stata una proposta di delibera nel 2012 (clikka) del Consigliere Salvatore Pace che, però, prevede la sola astrusa possibilità di una gestione pubblica delle stesse mentre in altre città d’Italia, come detto, tale servizio è stato, giustamente liberalizzato!!!
Ebbene, come sempre faccio bastava guardare e copiare cosa fanno ad esempio in Lombardia dove ci sono ben 12 forni crematori e le case funerarie e le sale di commiato sono state liberalizzate con i dovuti controlli sanitari e di igiene!! Si bastava solo guardare senza neppure leggere il Regolamento dei Servizi Funebri e Cimiteriali del Comune di Milano (clikka) ed il regolamento in materia della Regione Lombardia (clikka) per avere la percezione immediata della nostra arretratezza!!
Tutto questo per dire che il SUD e Napoli sono soffocati da una coltre di burocrazia assillante ed inutile che opprime i cittadini ed uccide sul nascere tutti coloro che hanno in animo di intraprendere una attività economica. Una burocrazia, prodotta da una politica incapace di guardare più in la del proprio naso e tanto ottusa da non essere neppure riuscita a copiare i comportamenti virtuosi degli altri!
Mi viene da dire, che ogni comunità ha la politica che si merita ….
P.S. Ovviamente c’è poi tutto il tema della gestione dei servizi cimiteriali per i quali il comune non ha personale!!! Nonostante un interpello interno, infatti, non si sono trovate persone che, previa formazione, abbiano manifestato la volontà di svolgere le funzioni di cimiteriali (estumulazione, tumulazione etc.) col risultato che questi servizi pare (ma non troppo) siano svolti abusivamente non si sa da chi! Inoltre, ho avuto segnalazioni con tanto di fotografie che al cimitero di Secondigliano i loculi stanno scoppiando e versano in uno stato indegno!! Il dirigente proprio stamane mi ha comunicato di aver avuto le autorizzazioni ASL e quindi che si interverrà a breve… speriamo bene!!!
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