Dalla politica del bisogno alla politica dei diritti

gennaro consiglioDiciamola così: La gente ti vota solo se gli tappi le buche sotto casa, fai togliere qualche multa, fai accendere qualche lampione in più, fai eliminare la discarica abusiva da sotto casa, fai eliminare qualche infiltrazione dal tetto in un immobile comunale, fai pagare prima qualche creditore e cose di questo tipo. Insomma tutte cose che soddisfano un interesse diretto ed immediato, assolutamente legittimo ma che il più delle volte è di competenza della municipalità. Se, invece, ti occupi dell’interesse generale cercando di risolvere problemi una volta per tutte andando alla radice (come nel caso delle case famiglia (clikka), fai cambiare una decisione sbagliata adottata anni addietro e non più attuale (come quella del mercato ittico di napoli (clikka) o fai in modo che l’amministrazione risparmi o incassi anche milioni di euro mediante un più accurato sfruttamento dei beni pubblici (come nel caso dello stadio san paolo clikka) o insisti per l’adozione di misure di sviluppo territoriale (clikka), allora non se ne può fregare nessuno. Alla fine tutti vanno alla ricerca del piacere o della promessa del piacere solo che così facendo si adottano decisioni estemporanee senza alcuna programmazione e nell’interesse seppure legittimo di quei pochi. Ad esempio le buche vengono riparate a macchia di leopardo con una misurata colata di asfalto che andrà via al prossimo acquazzone, mentre occorrerebbe adottare un piano di manutenzione programmato; la discarica viene eliminata al momento ma senza un piano di controlli efficaci si riformerà di nuovo ed allora occorrerà di nuovo chiamare il consigliere senza aver ottenuto il risultato concreto e definitivo. In sostanza del bene e dell’interesse generale poi non se ne frega nessuno il che determina uno sviamento dell’azione di controllo e di gestione che alla fine non affronta mai i problemi così come vanno affrontati.

Diciamo che lo stato di bisogno e lo sfascio amministrativo alimenta la macchina del consenso e quindi è assolutamente funzionale sia ai cittadini che ai politici. Il salto di qualità lo potremo fare nel momento in cui alla politica del bisogno sostituiremo la politica dello sviluppo e dei diritti.

L’Idealista politico (clikka)

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