Oggi (02.04.2014) Papa Francesco ha incontrato le squadre del Napoli e della Fiorentina che domani si misureranno per la conquista della Coppa Italia. Ho ascoltato il breve intervento del Papa al telegiornale e devo dire che mi ha colpito il suo pensiero. Non so come spiegare, ma quando parla questo Papa si ha la netta percezione che parli l’uomo non la figura che egli rappresenta.
Probabilmente anche i calciatori e gli staff tecnici si sarebbero meritati una bella messa alle sei del mattino, come accaduto con i politici italiani, ma il riferimento alla responsabilità ed alla cultura dell’esempio mi è piaciuto molto.
Il Papa in sostanza ha paternamente ammonito i presenti affermando che loro, i calciatori, i tecnici ed i patron, in quanto, famosi devono essere di esempio per le tantissime persone che li seguono e, pertanto, hanno una grande responsabilità non potendosi permettere il lusso di sbagliare molto. Tutto il contrario di ciò che, invece, i più pensano: loro sono ricchi e famosi e si possono permettere di fare ciò che vogliono.
Credo sia la prima volta che un Papa ha un approccio del genere con il mondo dello sport che conta e che trova il modo e la forza per sottolineare un messaggio che io ho metabolizzato in tanti anni di sport agonistico guardando sempre con rispetto e cercando di imitare i campioni che mi precedevano nella mia disciplina sportiva.
In questi tre anni di consiliatura al Comune di Napoli ho, infatti, cercato in tutti i modi ed in ogni occasione di far comprendere il grande ruolo che ha, nella formazione del cittadino, lo sport agonistico, ricevendo una grande vicinanza delle tante realtà sportive che hanno variamente partecipato a riunioni e commissione e registrando, invece, la quasi totale indifferenza della politica ad un tema così importante.
Chissà cosa avrà pensato il Patron del Napoli circa la cultura dell’esempio. Ovviamente il riferimento non è casuale, della serie se i tanti tifosi seguissero l’esempio di De Laurentiis, è capace che non pagherebbero un euro di tasse visto cosa ci è voluto per fargli pagare e neppure integralmente l’uso dello stadio (pare, infatti, che manchi all’appello ancora qualche milioncino di euro) ed in effetti mi pare che ad entrate tributarie non è che se la passi bene il Comune avendo accumulato oltre 800 milioni di euro di crediti non incassati.
Oggi posso dire che il Papa con le sue parole mi ha ripagato dandomi speranza.
Sabato 3 Maggio, 2014 CORRIERE DEL MEZZOGIORNO –
Papa Francesco agli azzurri «Siate modello per i giovani» Napoli e Fiorentina: una giornata particolare col Pontefice De Laurentiis gli dona la maglia numero 1, Rafa un pallone DALLA NOSTRA INVIATA
ROMA – Papa Francesco da ragazzino andava allo stadio. E’ argentino e ha sempre fatto il tifo per il San Lorenzo, la squadra che aveva lanciato il Pocho Lavezzi. Stasera non sarà certo in tribuna all’Olimpico ma ha dedicato nella mattinata di ieri una breve udienza alle due squadre che si sfideranno per la coppa Italia, accompagnate dal presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta.
Alle 12.17 nella sala del Concistoro, al secondo piano del palazzo Apostolico, Papa Francesco ha sorriso, ha regalato emozioni alle delegazioni di Napoli e Fiorentina, ha stretto la mano ai presidenti Aurelio de Laurentiis e Andrea della Valle. Ha donato un Rosario a tutti i calciatori ai quali ha chiesto addirittura di non inginocchiarsi. E con la stessa umiltà ha ringraziato i due club per la visita, sottolineando il ruolo sociale che ha il calcio, soprattutto in Italia e in Argentina.
Un’atmosfera di grande familiarità, nonostante l’austerità e la sacralità della sede, il Pontefice ha stabilito immediatamente una sintonia con i ragazzi, forse anche affinché le sue parole toccassero le corde giuste e non sortissero l’effetto di una paternale fine a se stessa. Forte e chiaro è stato infatti l’appello rivolto sia ai club che ai calciatori: restituite dignità sportiva agli eventi. Rivolgendosi ai protagonisti del campo: «Avete una grande responsabilità, il calcio deve recuperare la dimensione della festa. Ricordo quando con la mia famiglia, da bambino, andavo a vedere le partite. I momenti di gioia, di fratellanza delle tifoserie. Oggi questo sport è per lo più business, si muove in un grande giro di affari. Ma il fattore economico non deve prevalere su quello sportivo, si rischia di inquinare tutto».
Un richiamo al senso di responsabilità di chi va in campo ed è seguito da milioni di fan.
«Ragazzi, siete al centro dell’attenzione. I vostri comportamenti hanno una grande risonanza, nel bene e nel male. Dovete dare voi l’esempio a tutti i vostri ammiratori, giovani e meno giovani. Lo sport ha una valenza educativa per la crescita personale e sociale. Per i principi di lealtà e rispetto».
Il sorriso di Papa Francesco ha emozionato i presenti, gli auguri per la sfida di stasera hanno creato un clima di grande rispetto, di assoluta complicità tra i due club avversari. Sul campo sarà poi una battaglia vera per la conquista di un trofeo importante, ma in Vaticano è stata una benedizione suggestiva e molto partecipata. Le due squadre quasi al completo, per il Napoli non erano presenti i giocatori di religione musulmana Inler, Behrami, Dzemaili e Ghoulam. De Laurentiis ha donato al Santo Padre un maglia azzurra ricamata con lo stemma pontificio con la scritta Francesco 1, firmata da tutti i calciatori e sistemata in una teca in legno realizzata a mano.
La squadra ha poi consegnato al Papa un pallone con tutte le firme. «Papa Francesco è il portiere delle anime», ha detto il presidente De Laurentiis. «Sia noi che la Fiorentina gli abbiano regalato la maglia numero uno. La sfida contro il mio amico e socio Della Valle sarà molto combattuta. All’Olimpico vinca il migliore».
Aveva già incontrato il Papa con l’Argentina, Gonzalo Higuain: «Un’emozione forte, le sue parole ci hanno colpito profondamente». Anche per Insigne e Maggio si è trattato della seconda volta in Vaticano. «Vivere questa esperienza col Napoli ci ha dato una emozione ancora più forte – hanno sottolineato i giocatori azzurri». «L’atmosfera del Vaticano è magica e emozionante – ha aggiunto Insigne – sono momenti che non si dimenticano». Al termine dell’udienza, le squadre hanno visitato alcune sale del Palazzo Apostolico, tra cui la sala Clementina dove sono state scattate tante foto ricordo, immediatamente postate sui social. «E’ stato un incontro di grande effetto – ha scritto Hamsik sul suo sito ufficiale. L’emozione di ricevere la benedizione del Papa è unica e irripetibile».
Dall’acqua santa al diavolo, ché il clima che si respirerà stasera all’Olimpico, tra le due opposte tifoserie, tiene in allerta le forze dell’ordine. Il pericolo maggiore per le questure di Napoli e Roma è anche quello della tifoseria infiltrata giallorossa.
Olimpico diviso in due: da un lato i settori Sud e Monte Mario riservati alla tifoseria fiorentina (27mila), mentre i settori Nord e Tribuna Tevere assegnati ai napoletani (30mila). Costituite due fasce di sicurezza: una in Tribuna Tevere lato Sud ed una in Tribuna Monte Mario lato Nord.
Ad aspettare i supporter partenopei ci saranno i pullman con le forze dell’ordine ai due caselli Autostradali A1 Roma Sud e Roma Est. Da qui saranno accompagnati allo stadio percorrendo itinerari predeterminati, parcheggiando nella zona esterna a nord dello stadio Olimpico, per una capienza totale di circa 160 pullman.
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