Da quanto tempo stiamo parlando della violenza notturna e dei fiumi di alcol che scorrono nella Movida Alcolica Napoletana! Inascoltati, Ci dobbiamo solo chiedere a quando il prossimo morto, per coma etilico, incidente stradale o altra causa connessa allo sballo! Vi ricordate di Lele, il ragazzo morto (clikka) a 23 anni, in Piazza San Domenico Maggiore caduto dall’obelisco su cui si stava arrampicando con centinaia di altri ragazzi in sballo che incitavano e facevano selfie e tifo?
Questa è la lettera del papà di Nico morto a Positano:
“Nico è solo stato un estratto a sorte di quella maledetta domenica, come ce ne sono stati tanti e come purtroppo tanti, molti, ce ne saranno ancora. Mio figlio era un ragazzo pazzesco, con un cuore e una mente enorme, con una vita a disposizione ma che gli andava stretta per le tantissime cose che programmava e del quale era il primo realizzatore. La sua giornata non era formata da 24 ore, ma era indefinita, infinita. Il giorno e la notte erano solo un susseguirsi di eventi temporali nei quali cercava a malapena di adattarsi, tanto era preso dagli amici, dallo sport, dal divertimento, dallo studio, dalla famiglia e da tutti coloro che vedevano in lui un riferimento in tutto, forse in troppe cose. La vita voleva viverla, dominarla, controllarla, possederla. Adesso non c’è più, e sto a chiedermi il perché con una domanda che non avrà mai risposte o forse tante. L’ho cercato dappertutto in quelle maledette ore, ma in cuor nostro sapevamo che non l’avremmo mai più rivisto. Avvertiva dei suoi ritardi. Sempre. Ho passato l’intera giornata e anche la notte seguente alla scomparsa di Nico girovagando, da anima dannata, per le stradine di Positano, nell’assurda speranza di incontrarlo, magari smemorato o stordito, ma di stringerlo e portarmelo a casa. E ho assistito a scene che mai avrei immaginato. È una mattanza impunita ciò che si verifica all’uscita dei locali notturni dove tutti, e dico “tutti” i nostri ragazzi si riversano. Sembrava un campo di battaglia con decine di ragazzi e ragazze che vagavano semincoscienti, vestiti a malapena con camicie sudate e abiti leggeri nel freddo della tarda notte, chiazze di vomito dappertutto. E si accasciavano esanimi su panchine, gradini, a terra. In un’atmosfera di irreale consuetudine. Maledetto e spaventoso alcol!
Ma perché tutto questo…? Nico ha voluto inconsapevolmente, casualmente ma purtroppo tragicamente manifestare che si è arrivati a un punto di non ritorno. E adesso sto a piangerlo con un dolore che mi fa morire giorno dopo giorno, ma che mi fa rabbia e costringe ad urlare che non può e non deve succedere. Abbracciate i vostri figli, coccolateli, fate loro leggere queste parole, la vita è preziosissima, non può essere ceduta in cambio di uno sballo. Il ritorno a casa dopo il divertimento deve essere qualcosa di normale e scontato. Non si può pregare e sperare ogni volta nel miracolo ordinario di rivedere il proprio figlio riposare, al sicuro, nel proprio letto. A me non è più consentito… Ciao Nico, a presto. Papà ti ama.”
La rassegna Stampa di oggi 09.04.2018 (clikka) ci restituisce un immaginario che diventa realtà, come dire ci eravamo già arrivati mettendo in guardia per tempo e ieri abbiamo assistito ad una sparatoria sul “lungomarelibberato”. L’ipotesi degli spari sembra essere quella di una persona (evidentemente un malvivente) che si è ribellato al sopruso di quelli che banchettano al tavolo della Movida Alcolica molesta, tra parcheggiare abusivi e tanti altri “profili professionali”. Come dire si è superato il segno se, addirittura, uno con la pistola si vede vessato e reagisce a sua volta contro i “vessatori”. La cosa comica (si fa per dire) è che i parcheggiatori abusivi sono scappati con tutte le chiavi delle auto parcheggiate, lasciando i poveri malcapitati a piedi. Altro aspetto: E’ da incoscienti non mettere nel conto che possa accadere un episodio del genere (o di altra natura) che scatena l’allarme e, quindi, il fuggi fuggi generale, con la conseguenza che l’incredibile assembramento a cui assistiamo nelle notti di movida alcolica molesta, tra piazza bellini, san domenico maggiore, aniello falcone, chiaia, bagnoli, banchi nuovi etc etc … si trasformi in un mostro che travolge i giovani mietendo vittime. Questa cosa la stiamo dicendo da tempo ed abbiamo anche fatto delle denunce specifiche ma nulla accade! Le forze dell’ordine assenti ovvero impossibilitate ad agire! Le istituzioni assenti! La Procura di Napoli che su questi fatti archivia tutte le nostre denunce senza considerare che se prima o poi accade un “guaio” sarà anche colpa di questo modo assurdo di operare lasciando impuniti tanti piccoli reati che messi insieme costituiscono il brodo di coltura per il disastri perfetto! Questa volta siamo stati fortunati che il “lungomarelibberato” è una strada ampia! Immaginate cosa sarebbe potuto accadere in un luogo ristretto ed affollato come piazza bellini, banchi nuovi o i baretti di chiaia o il groviglio di auto e persone di angelo falcone e via coroglio… Noi ci rifiutiamo dai aspettare l’ennesimo morto!! Il 18 aprile alle 11,30 partenza pizza matteotti ci saremo anche noi alla marcia contro le notti alcoliche e drogate a tutela dei nostri figli!
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