A raccontare la vicenda dello Stadio Collana ad un tedesco o un inglese credo che si farebbero grasse risate mentre i cittadini napoletani ovviamente si stanno facendo il fatto grosso. La Regione Campania, infatti, non sta contribuendo affatto a risolvere il problema ma l’ha ulteriormente complicato creando una confusione tra regole e procedure che credo sarà foriera di ricorsi e perdite di tempo a danno dei cittadini.
Dopo la fuga in avanti la Regione ha prorogato il comodato (clikka) al Comune di Napoli fino a quando non verrà definitivamente aggiudicato, all’esito della procedura di selezione che ad oggi è alle battute finali essendo elasso il termine per la presentazione delle domande ed occorre solo che si insedi la commissione. E’, invece, singolare e da leggere il verbale di riconsegna dello Stadio (clikka) che ad esaminarlo viene spontanea la domanda cosa abbia mai fatto la Regione Campania e come siano stati spesi i circa 90 mila euro per opere di messa in sicurezza, senza neppure aver affrontare il tema dell’impianto di illuminazione. Ad oggi, infatti, la Regione ha dimostrato di non essere stata neppure in grado di saper affrontare l’unico vero problema che impedisce a migliaia di atleti napoletani di potersi allenare allo stadio dopo il tramonto! La pista di atletica e quella di pattinaggio, infatti, sono entrambe interdette al calar del sole, perché l’impianto elettrico di illuminazione non è a norma e ripararlo richiederebbe un impegno di spesa, tra gruppi elettrogeni etc etc, di diverse centinaia di migliaia di euro se non di qualche milionicino.
Ora la riflessione che ho fatto con alcuni utenti e presidenti di associazioni sportive che operano nel Collana è stato quello di pensare a come associazioni sportive possano sopperire con milioni di euro alla manutenzione e ristrutturazione dello stadio senza l’intervento pubblico!
C’è un ulteriore dato preoccupante che, ovviamente, a buste aperte genererà non poche difficoltà, dovuto al fatto che la Regione nel corso dei termini per il deposito delle domande, ha modificato il bando di gara chiedendo ai partecipanti di integrare la loro offerta in attuazione di quanto previsto dalla cd. legge sugli stadi (147/2013 art. 303 e ss). Ebbene, con buona approssimazione la Regione, in questo caso, è stata capace di creare un mostro giuridico a metà tra la legge regionale n. 18/2013 e quella statale provocando, a mio avviso una confusione tra finalità e procedure che non potranno non ripercuotersi sui tempi dell’affidamento e sulla affidabilità che la struttura resti sempre e comunque destinata all’uso pubblico, per li oltre 5 mila cittadini napoletani che ogni giorno frequentano lo stadio!
Orbene alla già inconcepibile ed assurda chiusura dello Stadio Collana (clikka) oggi si aggiunge anche la completa incertezza del su destino visto che i dirigenti e funzionari della Regione Campania rifiutano ogni collaborazione con quelli del Comune. Ad ogni buon conto domani ci sarà una commissione consiliare alla quale sono stati invitati tutti, compresi i funzionari regionali, non ho molta fiducia che partecipino, ma non avrò remore a dire chiaramente le cose come stanno.
Rispondi