Qualche tempo fa scrivevo di scampia e dei miei ricordi di ragazzino (clikka) giovedì scorso (22.05) sono tornato nelle Vele per vederle dal di dentro con Vittorio Passeggio.
Non so ma questi luoghi per me sono comunque vicini perché li ho conosciuti prima dello scempio e della ottusità urbanistica e sociologica che li ha violentati. Con Vittorio abbiamo parlato di quella che è la prospettiva e della necessità di andare oltre.
Il programma è l’abbattimento delle Vele che oggi sono abitate da un centinaio di persone che non trovando altro alloggio dimorano tra mura sgarrupate, ferro arrugginito, cumuli di rifiuti di ogni genere ed acqua, tanta acqua che esce dai tubi marci, sia quelli di scarico, con liquami ovunque al piano sottoposto, sia quelli di carico con acqua brillante e preziosa che va perduta in uno spreco assurdo!
Mi ha colpito una ragazza giovane, già mamma che portava nel passeggino un fagottino rosa di poscissimi mesi, alla quale Vittorio ha chiesto: “arò puort’ stu schizz’ e sole”.
Il problema che si porrà un momento prima dell’abbattimento (se mai si farà) è dove mettere queste persone che per la gran parte sono occupanti abusivi tra cui ci sono anche perone con grave disabilità. Per vivere in quei luoghi, in quelle condizioni ce ne vuole e gli occupanti non possono non essere considerati con la dignità che spetta ad ogni essere umano!
Una esperienza che mi ha lasciato un grosso senso di ingiustizia e di rivalsa, quella che sentivo da ragazzino, da incanalare nel verso giusto quello buono, della capacità di dare una risposta con l’impegno di persone capaci e competenti ed in grado di articolare un pensiero compiuto. Ecco queste persone, che pure ci sono a Napoli, oggi hanno il dovere di impegnarsi affinché nelle istituzioni ci siano persone degne di rappresentare i cittadini! Grazie Vittorio.
Ecco le Foto:
Rispondi