Sul tema della cd. sanatoria delle occupazioni degli immobili pubblici trovo assolutamente scorretto il modo di trattare l’argomento di coloro che per evidenti “ragioni di parte” speculano e strumentalizzano il principio di legalità, giungendo addirittura, in un caso ed in modo offensivo, a far passare la tesi che il Consiglio Comunale di Napoli, con l’ultimo provvedimento adottato sull’argomento, abbia voluto dare un premio alla camorra. La decisione in consiglio è stata molto travagliata ma ci siamo assunti la responsabilità politica avendo studiato e conoscendo le difficoltà dei territori. Coloro che, invece, si sono lanciati in una gara di “legalità a chiacchiere” rilasciando interviste e dichiarazioni ai giornali, da un lato, hanno dimostrato di non conoscere Napoli ed i suoi quartieri difficili, dall’altro di non conoscere la normativa regionale vigente dal 1998, che è stata poi ripetutamente modificata nel 2000, nel 2003 e da ultimo nel 2013. Addirittura parla qualcuno, come l’ex Governatore, che ha avuto anche la possibilità di cancellare tali leggi regionali, eppure, le ha lasciate! Chiedo a questi “esperti” del principio di legalità se è legale sfrattare un cittadino, semmai con cinque figli e moglie a carico che ha perso il lavoro e che, per non far stare all’aghiaccio i propri figli, ha occupato una casa pubblica libera poiché incastrata nei tempi della burocrazia. Non so se questi “santoni” del principio di legalità abbiano assistito ai lavori del Consiglio Comunale ovvero abbiano fatto i conti con gli artt. 47 e 2 della Costituzione e con l’art. 54 del c.p., posti a base di una corposa giurisprudenza della Suprema Corte che ha ritenuto valida l’applicazione della scriminante del cd. “stato di necessità abitativa”. Tra i banchi dell’università mi hanno insegnato che quando in mezzo al mare ci sono due persone che stanno annegando e tu ne puoi salvare solo una, non rispondi per questo della omissione di soccorso per quella persona che non hai potuto salvare. Tutti parlano ma nessuno ha provato a vestire i panni dell’ex operaio indigente che il provvedimento adottato dal Comune di Napoli vuole tutelare. Tutti parlano ma vorrei vederli, non dietro le loro tavole imbandite, ma insieme ai Vigili Urbani a sgombrare padri, madri e figli da immobili occupati per necessità. Tutti parlano per la propria lotta politica senza considerare né la polveriera sociale di Napoli né il conflitto sociale che le loro dichiarazioni potrebbero innescare. Un comportamento irresponsabile perché queste persone che rilasciano interviste e danno pareri rischiano di far passare il messaggio nella opinione pubblica che a Napoli si occupa e si può occupare un alloggio impunemente, contrariamente a quello che, invece, dice il provvedimento, peraltro adottato con un emendamento di Ricostruzione Democratica che ha irrigidito le procedure tutelando anche quelli che avrebbero avuto diritto alla casa occupata. Non credo che questo sia il modo di fare politica a Napoli, nessuno ha la forza di adottare il pugno di ferro né, forse, sarebbe giusto. Occorre, invece, operare creando solidarietà sociale e per fare questo occorre farsi carico dei problemi dei cittadini più sfortunati, rispettando innanzitutto i principi costituzionali e la normativa vigente, attraverso un giusto contemperamento degli interessi, così come ci hanno insegnato i nostri Costituenti. Non si amministra Napoli facendo i Notai o i Magistrati, ma facendosi carico dei problemi dei Cittadini cercando in modo estenuante di fare il bene e l’interesse pubblico senza rischiare di innescare ovvero acuire il conflitto sociale anzi cercando di disinnescarlo per il bene e l’interesse di tutti.
Dal Corriere della Sera del 13.09.2013
COME PREMIARE L’ILLEGALITÀ di ANTONIO POLITO
E’ sempre difficile giudicare specialmente quando non si conoscono a fondo le questioni e l’ambiente.
Mi auguro solo che non ci si trovi come al solo di fronte a una guerra tra poveri nel senso che quella famiglia citata nell’articolo con figli e senza lavoro non abbia tolta la casa con la violenza (o magari con qualcos’altro) a un qualcuno a cui spettava di diritto.
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Dalla cronaca del Mattino abbiamo saputo d’innumerevoli occupazioni abusive a discapito dei legittimi assegnatari, e prevalentemente con la regia della camorra.
De Magistris poteva non sapere?
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