Ho sempre pensato che i gruppi politici quando entrano in una istituzione debbano fare pochissimo uso del personale esterno cercando, per quanto possibile, di fare scouting nella stessa amministrazione selezionando le risorse interne e, per alcuni incarichi, come quelli di dirigenti assegnati questa estate dall’amministrazione de magistris, fare in ogni caso una procedura di selezione attraverso un interpello interno. Do’ per scontato anche che si debba essere particolarmente attenti a mantenere le promesse elettorali sempre e comunque potendo derogare alle stesse solo in extremis ed in casi eccezionali. Per il M5S ovviamente le promesse elettorali sono state rivoluzionarie nel vero senso della parola e fino ad oggi i gruppi parlamentari stanno facendo, per ciò che leggo dai giornali, un lavoro che non è assolutamente facile dalla posizione che occupano, anche se, in alcuni casi, è mancata un po’ di politica ed un po’ di democrazia.
Venendo al punto oggi leggo il pezzo di Fabrizio Geremicca su l’Espresso, che incollo in calce, e che mi lascia in un certo qual modo perplesso.
Dal Comune di Napoli, infatti, è “atterrata” alla Camera dei Deputati una dipendente dell’amministrazione cittadina con qualifica di istruttore amministrativo su richiesta della Camera stessa e grazie ad un provvedimento di comando (clikka) del Comune. Ora non comprendo molto ciò che è accaduto poiché se la “comandata” è molto vicina al M5S di Napoli (pare addirittura cofondatrice), mi sarei aspettato un’assunzione nello staff mentre, invece, è stata chiamata per essere inserita nel servizio per le competenze dei parlamentari (clikka), quindi, non un ufficio di staff (che sarebbe stato più trasparente e del pari legittimo, anche se non in linea con le promesse) ma semplicemente amministrativo.
Credo che in questo momento storico, per chi si dichiara essere l’alternativa, le furberie non sono ammesse, e la coerenza politico/amministrativa è un valore prezioso assoluto irrinunciabile, quindi, sono certo che l’inserimento della comandata dal Comune di Napoli nell’ufficio della Camera, deputato tra l’altro a fare gli stipendi dei parlamentari, sia dovuto all’esigenza di trasparenza sulle cd. indennità dei parlamentari (che mi sembra ancora al palo), per le quali indennità il M5S ha fatto una battaglia ideologica in campagna elettorale promettendo che i parlamentari pentastellati avrebbero preso solo 2.500,00 €. al mese, restituendo tutto quello che non sarebbe stato speso. Ad oggi nonostante le mie ricerche non sono ancora riuscito a capire quanto viene restituito dai parlamentari cinquestellini, fermo restando che il criterio mi sembrerebbe avere una falla, poiché se un parlamentare si mette d’impegno può arrivare a spendere anche tutti i 10/15 mila €. al mese.
Per chiarire la mia posizione sul punto non credo che la politica non debba avere costi e che per un razzi o uno scilipoti forse anche mille euro siano troppi!
Per quanto mi riguarda ecco i nostri costi della politica (clikka). Al di la’ di ogni polemica e per amore di chiarezza aspetto quelli dei parlamentari cinquestelle che, sicuramente, il buon lavoro della “comandata” ci fornirà.
Da L’Espresso del 29.08.2013. Fabrizio Geremicca: “Da Napoli a Montecitorio. Una grillina in prestito. C’è un volto nuovo tra gli impiegati della Camera. Proviene dal Comune di Napoli e sbarca a Montecitorio grazie al meccanismo del “comando”, che consente ad un’amministrazione di richiedere, per motivi di necessità, la presenza temporanea presso i propri uffici del dipendente di un altro ente. Così il Parlamento ha chiesto “in prestito” per un anno Laura De Vita, istruttrice amministrativa, che dal primo agosto ha preso servizio a Roma. Alla Camera non si sentirà spaesata. Rivedrà, infatti, Roberto Fico, con il quale ha costituito nel 2011 il Movimento 5 Stelle Napoli, e Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera grillino doc”.