Tal volta mi chiedo chi me lo fa fare. Ci sono situazione che durano indisturbate da anni e nessuno ne parla all’insegna del “laisser faire” solo che a Napoli tale impostazione è quella di default. Già altre volte ho avuto modo di imbattermi nella questione dell’uso “indisturbato” degli immobili comunali che involge, addirittura, anche l’uso dello Stadio San Paolo per il quale ho dovuto ricorrere alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti (clikka) per ottenere il pagamento degli arretrati pari €. 6.230.000,00, incassati nel febbraio 2014, solo grazie alla denuncia, non avendo trovato alcun amministratore pubblico nella giunta, sindaco compreso, che avesse il coraggio di affrontare la questione così come andava affrontata.
In queste circostanze ritengo utile rendere pubblico ogni cosa affinché i cittadini sappiano e si possano formare una idea di ciò che si può fare nel Comune di Napoli, se solo si attuassero le minime regole di buona amministrazione! Ebbene, mi sono di recente imbattuto nella vicenda “RAMA CLUB” un complesso impianto sportivo che è nel quartiere Fuorigrotta, al Viale Giochi del Mediterraneo. Non ci credereste mai, ma l’intero impianto, composto di 13 campi di Tennis e di Calcetto, coperti e scoperti, è un bene Comunale, solo che il Comune non ne sa nulla almeno fino al 2012!
L’impianto è molto conosciuto ed ho scoperto che molti cittadini napoletani ci hanno per lo meno una volta giocato a calcetto, a tennis o ci hanno accompagnato i propri figli a giocare a pallone per una festa di ragazzini.
Essendo venuto a conoscenza della vicenda per vie traverse, il 1 aprile scorso, come una sorta di pesce di aprile, ho chiesto lumi all’amministrazione ed ho scritto una lettera (clikka) sia al Sindaco sia all’assessore che ai servizi. La cosa ovviamente mi ha meravigliato perché in seguito ad una riunione ho acquisito una Relazione della Polizia Locale, addirittura del 14.12.2012 (clikka), in seguito alla quale non si è avuta alcun altro atto (?). Ho recuperato anche il frontespizio di una Delibera del 1969 (clikka). Orbene, da tali atti si capisce che l’impianto fu realizzato nel 1969 e dato in concessione al CONI solo che poi se ne sono perse le tracce e nessun progetto sportivo/sociale pare sia stato mai portato avanti. Sembrerebbe che si pratichi solo sport commerciale per farci un bel po’ soldi e basta. Il CONI, infatti, pare l’abbia affidato alla Federazione Italiana Tennis (FIT), che poi a sua volta, l’ha affidato all’associazione RAMA CLUB per il canone mensile di €. 3.443,22 oltre IVA senza che il Comune di Napoli ne sapesse nulla né incassasse nulla e nonostante il divieto di subconcessione! Mi chiedo e Vi chiedo: è possibile tutto questo? E’ possibile che in seguito ad una relazione dettagliata del 2012 nessuno si sia preso la briga di chiedere lumi e ragioni e di far dichiarare dai servizi il recesso dal rapporto anche per il divieto di subconcessione?
Ora per una questione simile, ma più piccola, che ha riguardato lo sfruttamento di un’area in proprietà comunale come garage (clikka), con conseguente pericolo dei bambini di una scuola materna ed elementare, sono intervenuti in ordine, un Parlamentare della Repubblica Italiana, un assessore del Comune di Napoli, un consigliere comunale e due municipali, immagino che per la questione oggi sollevata e che non ha trovato dal 2012 ancora alcuna risposta, interverrà il Presidente della Repubblica per illustrarmi l’attività sociale svolta dal centro che sicuramente, sono convinto, svolgerà.
Eppure pensiamo quanti ragazzini e bambini avrebbero potuto usare l’impianto mediante accordi di salvaguardia e promozione sportiva e sociale affinché si rispettasse la destinazione pubblicistica del bene che il Comune di Napoli dal 1969 fino ad oggi ha omesso di far rispettare.
Ovviamente spero non dovremo aspettare che intervenga la magistratura un’altra volta per aggiustare queste macroscopiche storture amministrative così come accaduto per il Calcio Napoli e per il Garage sotto i piedini dei bambini della scuola materna.
Ora mi chiedo se la Politica non serve all’amministrazione a cosa serve? Forse sarebbe anche ora di dire BASTA!
Tal volta mi sento un po’ come il Vigile Urbano, Otello, impersonato da Alberto Sordi in un noto film del 1960!
il patrimonio comunale una questione di giustizia sociale (clikka)
Preg,mo Sig.Esposito Gennaro,
Non conosco la sua qualifica,ma avendo agito per il bene della collettività ed avendo riscosso somme dovute al Comune di Napoli ha esercitato una carica pubblica secondo i valori di rettitudine e probità cosa che dovrebbero fare tutti
i cittadini,immaginarsi coloro che sono deputati a ricoprire un ruolo pubblico.
La cosa strana non è tanto aver fatto il proprio dovere ma è quella di capire
che fare bene e/o svolgere le proprie mansioni in modo efficiente a Napoli
è talmente strano che lei ha sentito il bisogno di comunicarlo,giustamente,alla
collettività. Va Bene ma non è sufficiente.Occorre ancor di più alzare la Voce
far sentire come e quante associazioni(finte)senza scopo di lucro,sottraggono
beni pubblici alla popolazione locale,costringendo i pochi cittadini che non ven-
gono attratti dal desiderio di far sport-liberamente a pagare quote di iscrizioni
annuali salatissime a fronte delle misere spese che le stesse sostengono.
Dunque se Lei si è impegnato a riscuotere somme versate nelle casse del
Comune,aiutate noi Napoletani a mettere a disposizione dell’utenza minorile
tanti edifici in disuso,abbandonati e/o non utilizzati che permetterebbero a
tante vere associazioni a superare il costo d’impresa nel reperire spazi e
palestre,permettendo a tantissimi napoletani di praticare quello che è un
loro sacrosanto diritto : Lo SPORT.
Grazie attendo,se lo desidera un riscontro fattivo e costruttivo
Con Augurio di Sereno Natale a Tutte le Persone per Bene
Distinti Saluti STUDIO RAPILLO
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