Il Mercato di Fuorigrotta stritolato dalla politica

mercatofuorigrottaIn seguito ad una serie di richieste di interessamento giovedì scorso (26.03.2015) sono andato a fare un sopralluogo al Mercatino di Fuorigrotta in Via Metastasio, in quanto, circa 18 box dati in concessione sono pericolanti e, quindi, inagibili. La causa da quanto ho avuto modo di leggere nella ordinanza sindacale n. 273 del 05.03.2015, sarebbe duplice: 1) una cattiva esecuzione dell’opera, che ha solo 7 anni, dovuta non ho ben capito se ad un errore di progettazione o di esecuzione, 2) una infiltrazione di acqua nelle fondazioni di cui non si capirebbe ancora l’origine.

Ovviamente i guai non vengono mai da soli, perché ad aggravare la situazione è anche il fatto che il mercato è in gestione del Comune di Napoli, che rilascia le concessione, mentre la proprietà del suolo è della Regione Campania. Ebbene, quest’ultima circostanza non è di poco conto, in quanto, come è accaduto per lo Stadio Collana (clikka)  e per  l’ex base NATO (clikka), anche in questo caso la Regione, violando i propri fini istituzionali, che sono di programmazione e legislativo, mostra di voler compiere attività di gestione che, invece, competono all’amministrazione Comunale. Abbiamo, quindi, i tre indizi che fanno una prova! La Regione Campania a guida caldoro anziché occuparsi dei fondi europei, della sanità e di sviluppo del territorio preferisce scendere sul campo della gestione dei beni immobili, col sospetto che ciò stia avvenendo per ragioni di consenso elettorale.

Il caso di specie poi è stato particolare, in quanto, arrivato sul posto ho interloquito con alcuni commercianti e poi con il capitano della Polizia Municipale e mentre stavo andando via un signore mi ha accompagnato a parlare con un signore, che si è definito il rappresentante di tutti i commercianti, il quale con tono abbastanza fermo ha iniziato ad attaccarmi e quasi a rimproverarmi di essere andato, contestando quanto gli avevo riferito e cioè che la questione era complicata perché c’era di mezzo la Regione Campania.

Ebbene, questa persona in presenza di un gruppo di mercatali che si era formato, mi ha contestato recisamente che la Regione stava frapponendo ostacoli e che, invece, era pronta ad accogliere le richieste del Comune rinnovando la concessione ed autorizzando anche la riduzione del canone, che, quindi, era, invece, il Comune ad essere incapace ed in ritardo e che se volevo sarei potuto andare con lui, seduta stante, in Regione direttamente dall’assessore ermanno russo! (?). Ovviamente, ho pensato che il signore era di casa in regione ma che in ogni caso non sarei andato da nessuna parte con lui. Ho, però, fatto le mie verifiche scoprendo che la Regione ha addirittura formalizzato il recesso dal contratto con il comune chiedendo la restituzione dell’area entro il mese di novembre prossimo e che il Comune con Lettera del 16.03.2015 (clikka) dell’assessore Panini, rimasta senza alcun riscontro, si è opposto a tale inconcepibile scelta ricordando che in gioco c’era e c’è il destino di oltre 350 operatori! E’ chiaro infatti che se non c’è il rinnovo del contratto tra Regione e Comune quest’ultimo non potrà mai intervenire spendendo dei soldi per far fronte all’emergenza.

La netta sensazione che ho avuto da quest’incontro e che il personaggio in questione era infastidito del fatto che un consigliere comunale si era andato ad interessare di una questione che doveva essere di sua esclusiva competenza, forse, per il rapporto personale che aveva con il consigliere ed assessore, in scadenza, ermanno russo. Ad ogni buon conto spero che i mercatali non si facciano portare per il naso e leggano le carte affinché sappiano come stanno effettivamente le cose.

Sono sicuro che in regione non ci sia nessuno che specula sulla pelle dei mercatali, non posso credere che la politica  regionale non riuscendo a risolvere i problemi veri di sviluppo e di crescita del territorio provochi ad arte dei problemi per poi dimostrare di saperli risolvere. Intanto abbiamo 18 famiglie di 18 mercatali che dovrebbero andare a mangiare a casa dei politici e dei burocrati che non riescono a risolvere un problema che a mio avviso è assolutamente risolvibile.

Il disturbo alla Quiete del Vomero

insonnia_2Nel consiglio Comunale del 24 marzo scorso, come promesso, ho di nuovo ripreso l’argomento del disturbo alla quiete pubblica riportando il caso del Vomero, Via Merliani, dove i cittadini di un fabbricato condominiale mi hanno contattato per rappresentarmi l’invivibilità della loro casa determinata dalle immissioni sonore moleste provenienti da una attività commerciale.

La volta scorsa riportai un caso localizzato a Bagnoli (clikka) e la prossima volta interverrò per un altro caso, fino a quando l’amministrazione non adotterà dei provvedimenti che, per come la vedo io, sono a tutela delle tante attività che rispettano le regole e che spesso hanno speso centinaia di migliaia di euro per insonorizzare il loro locale e non recare disturbo agli altri cittadini.

Oltre alle iniziative politiche, amministrative e giudiziarie sto pensando, insieme con le tante persone che soffrono del problema, di organizzare delle manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica oltre che ad organizzare un’altra assemblea. Dal 29 gennaio scorso, infatti, abbiamo fatto tanta strada perché si sono costituiti e sono in via di costituzione i comitati di quiete pubblica in ogni quartiere.

vedi anche: il disturbo alla quiete pubblica ed il silenzio dell’amministrazione (clikka)

Il mio intervento al 01:15:15

Una prospettiva di sviluppo per l’ex Base NATO di Bagnoli

Manifesto collegio cianoIeri (24.03.2015) è proseguita la discussione, in Consiglio Comunale, sul destino dell’area di Bagnoli della quale ho già scritto in un precedente recente post (chi decide su Bagnoli: il Braccio di ferro tra Comune e Governo clikka). Ovviamente, come di Bagnoli anche delle altre aree deindustrializzate si dovrebbe continuare a discutere per prendere una decisione che faccia intravedere un futuro di sviluppo alla Città.

Credo, infatti, che mentre sull’area occidentale c’è un discreto fermento di idee, sull’area Orientale c’è l’assoluto silenzio, eppure ce ne sarebbero di cose da dire (Porto Fiorito (clikka) Porto Fiorito: un altro caso Bagnoli nella indifferenza dei giornali (clikka) Il disastro della politica su Porto Fiorito (clikka) Un commissario anche per Napoli EST (clikka).

Ad ogni buon conto di Bagnoli si potrebbe parlare per giorni io, questa volta, ho voluto calibrare il mio intervento sull’area dell’ex Base NATO, per la quale ho avuto la possibilità, non solo di fare un sopralluogo, ma anche di avere alcuni fondamentali atti dal Commissario Prof. Sergio Sciarelli che ha manifestato, così, senso di collaborazione  istituzionale che, di questi tempi, è cosa rara e che per questo ringrazio. Ho, infatti, chiesto ed ottenuto il bilancio di previsione 2015 (clikka), il il bilancio consuntivo 2014 (clikka) della Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia, nonché una planimetria del Collegio Ciano (clikka).

Una cosa che mi ha colpito è che la Fondazione ha stipulato due contratti di locazione con la Montessori School e la Anglo Italian School (clikka) avendo la brillante idea di riservare ben 20 posti per la frequentazione gratuita dei corsi, nelle dette rinomate e famose scuole, refezione compresa, per i bambini in condizioni svantaggiate della X Municipalità. Ebbene i servizi sociali della X Municipalità nonostante questa occasione non hanno né fatto un bando né avviato alcun bambino. Ovviamente la notizia si commenta da sola perché la Fondazione Banco di Napoli ha dato una opportunità da non perdere ed servizi comunali della municipalità si sono dimostrati assolutamente inefficienti. Per capire di cosa sto parlando vi invito a vedere il video qui sotto.

Ad ogni buon conto il 30 marzo p.v. alle h. 16,00 ci sarà un confronto pubblico nell’antisala dei Baroni del  Maschio Angioino che, per la valenza dei relatori (escludendo me) credo sarà assolutamente interessante sia per la cittadinanza sia per le tante realtà sportive in cerca di casa.

Non nascondo che il mio sogno sarebbe quello di fare del Collegio Costanzo Ciano un grande polo formativo e sportivo della Campania, stile complesso romano di preparazione Olimpica dell’Acqua Acetosa (clikka)  ma con l’aggiunta delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio della X Municipalità che, passando negli edifici del complesso, potrebbero corrispondere il canone alla Fondazione. Basti solo pensare che il vicino liceo Labriola è in un immobile privato per il quale pare che corrisponda circa 950.000,00 €. di canone annuo. E’ chiaro è solo una idea ma credo sia migliore di quella avuta da Caldoro che ci vuole trasferire gli uffici della Regione del Centro Direzionale ….

il mio intervento al 1:35:40

Dopo il mio intervento è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale l’Ordine del Giorno che ho proposto (clikka) per la immediata ricostituzione del CDA della Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia.

 

Per capire cosa si stanno perdendo in nostri piccoli concittadini di Bagnoli Fuorigrotta:

Il Disturbo alla Quiete Pubblica ed il silenzio dell’Amministrazione

insonnia_2Sulle pagine dei giornali cittadini spesso si è parlato della “movida fracassona”, eppure, mentre in altre città si adottano delle misure per limitare il fenomeno, a Napoli al fracasso cittadino si contrappone il silenzio amministrativo. Invero, la questione viene lasciata incontrollata e trattata con sufficienza da parte di coloro che dovrebbero intervenire, senza considerare che qui non si contrappone chi vuole divertirsi e chi, invece, da “bachettone” vuole stare tranquillo quasi per una questione morale. Chi interpreta la vicenda in questo modo, dimostra di non aver compreso la reale portata e sofferenza di chi vive spesso quattro cinque notti insonni, disturbato da una musica martellante e da un fracasso provocato da migliaia di persone assiepate in stradine strettissime o in locali piccolissimi adibiti a vere e proprie discoteche, inadatti a contenere una folla ingovernata, peraltro, in perenne stato di pericolo anche per la mancanza di uscite di sicurezza dei locali.  La questione, quindi, va presa sul serio così come viene presa sul serio, sia dalla legge italiana che da quella Comunitaria le quali trattano dell’inquinamento acustico al pari di ogni altro inquinamento perché lesivo della salute. Ebbene, da quanto ho potuto verificare, si può dire che i casi sono di due tipologie e riguardano o l’inquinamento diffuso provocato dalla concentrazione di locali in strade o piazze, come i casi di Piazza Bellini e dei baretti di Chiaia o i casi relativi a singoli esercizi che provocano un disturbo, “diciamo localizzato” ad un intero fabbricato. Orbene, l’amministrazione cittadina lascia assolutamente ingovernati sia il primo che il secondo caso limitandosi a degli interventi sporadici, seppure su quello connesso al singolo esercizio, sarebbe facilmente possibile un intervento mediante una semplice verifica tra la potenza delle apparecchiature di riproduzione possedute e la insufficiente insonorizzazione dei locali, spesso anche sprovvisti del nulla osta acustico. Insonorizzare a regola d’arte un locale, infatti, richiede un intervento costoso che spesso gli esercenti la movida non hanno alcuna intenzione di affrontare nella consapevolezza che per giungere alla chiusura occorrono anni di battaglie amministrative e legali. Peraltro, anche le modalità delle verifiche, da quello che ho potuto constatare, spesso sono assolutamente singolari ed il caso vuole troppo spesso che all’atto della visita dell’ASL o degli altri addetti al controllo “cali il silenzio” salvo poi riprendere la sera dopo. Da quando ho sollevato il problema in Consiglio Comunale, dopo l’assemblea pubblica, sul tema del disturbo alla quiete pubblica del 29 gennaio scorso, sono entrato in contatto con i tanti cittadini sottoposti a questo “speciale” trattamento notturno osservando che i malcapitati spesso riportano veri e propri disturbi psichici con l’assunzione di farmaci nei casi più gravi. Nel Consiglio Comunale del 16 marzo scorso, infatti, ho riportato il caso di Salvatore, nostro anziano concittadino di Bagnoli, che ha la sfortuna di abitare sopra uno studio di registrazione musicale subendo un disturbo protratto su sette giorni a settimana, negli orari più svariati, senza che né l’amministrazione né le forze dell’ordine, nonostante le numerose chiamate e richieste scritte, dopo due anni,, abbiano, fino ad oggi, fatto alcunché. Ebbene, in Salvatore come negli altri nostri concittadini che ho avuto modo di contattare non è difficile, anche per un profano della scienza medica, notare che il disturbo alla quiete pubblica determina un vero e proprio danno psicologico oltre che una completa  sfiducia nelle istituzioni! Tutelare la salute pubblica non è da bacchettoni ma da buoni amministratori pubblici.

quiete pubblica: Io sto con Salvatore (clikka)

Quiete Pubblica: Io sto con Salvatore

Avventori serviti su suolo pubblDevo effettivamente constatare che l’Amministrazione non ha nessuna intenzione di affrontare il tema della quiete pubblica, pertanto, ieri (16.03.2015), nell’ambito degli interventi consiliari, ho voluto portare il caso di Salvatore abitante di Bagnoli che convive con uno studio di registrazione, sito al piano immediatamente sotto la sua abitazione, che suona a palla tutto il giorno tutti i gironi della settimana, assolutamente indisturbato nonostante le numerose denunce sporte dal nostro concittadino.

Il problema lo stiamo affrontando a tutto tondo sia dal punto di vista giudiziario, sia dal punto di vista politico ed amministrativo, avviando tutte le strade possibili della magistratura ordinaria (civile e penale). Il problema è sempre lo stesso: Sarà un caso ma quando arriva la Polizia Giudiziaria con l’ASL i destinatari del “controllo a sorpresa” è difficile che si fanno pescare a superare i limiti di legge! Ovviamente non credo che sia necessaria la flagranza del reato per contestare il disturbo che in tutti i casi che ho avuto modo di esaminare è testimoniato dagli abitanti dello sfortunato condominio ove è localizzata l’attività rumorosa.

Il problema involge la salute pubblica ed individuale dei malcapitati cittadini ma questa cosa non pare che la politica voglia considerarla preferendo correre dietro il consenso dei più numerosi, secondo loro, frequentatori dei locali … il che è tutto dire … comunque #iostoconsalvatore

L’inferno del disturbo alla quiete pubblica (clikka)

Una quiete pubblica disturbata (clikka)

Il mio intervento al 1:06:34

Chi decide su Bagnoli: il braccio di ferro tra Comune e Governo

bagnoliIeri (16.03.2015) nel consiglio comunale si è parlato di Bagnoli e dopo una lunga discussione durata oltre otto ore si è approvata a maggioranza una mozione (clikka) il cui nucleo centrale è stata la rivendicazione per il Comune di Napoli del ruolo che devono avere le istituzioni cittadine che di fatto sono state espropriate dal decreto sblocca italia (clikka).

Voglio sottolineare che questa posizione di opposizione all’esproprio delle funzioni urbanistiche del Consiglio Comunale, era assolutamente comune a tutte le forze politiche (comprese quelle di Governo presenti in consiglio) che, però credo per miopia e per ragioni tutte politiche e poco amministrative, hanno pensato di non votare il documento nonostante tutti erano ben consapevoli che anche il minimo riferimento alle cd. linee guida (ivi compresa la portualità leggera) espresse dall’Assessore all’Urbanistica Piscopo, non erano assolutamente vincolanti perché devono essere oggetto di successivi atti (varianti al PRG) che richiederanno, semmai, nuove discussioni e procedimenti assolutamente più articolati.

Il mio contributo alla mozione, che ho firmato e votato, si è incentrato principalmente sul fatto che l’intera area di Bagnoli è stata oggetto di riperimetrazione della Zona Rossa, giusta delibera della giunta regionale della Campania n._669_del_23-12-2014 (clikka), che è stata redatta in virtù di espressa indicazione del comune di Napoli che ha fornito l’allegato n. 1 alla delibera di giunta regionale stessa (clikka). Nella mozione, infatti, troverete un espresso riferimento a questo dato relativo alle volumetrie che, peraltro, è oggetto del tavolo costituito dalla Regione in virtù della delibera sempre della giunta regione campania n_27_del_09-02-2015 (clikka). Tavolo che dovrà stabilire cosa, quanto e come si potrà costruire a Bagnoli.

Ovviamente spero che la politica (quella volta all’interesse pubblico) applichi il cd. principio di precauzione, per la sicurezza dei cittadini e pertanto ripensi, ovviamente riducendole, le volumetrie, stabilendo che non sono consentite volumetrie destinate a residenza (se non in minima parte) atteso che vie di fuga non mi pare che abbondino nell’area di Bagnoli.

L’atto che abbiamo approvato in sostanza non dice ancora nulla di concreto (né poteva) ed ha avuto un prevalente contenuto politico circa il commissariamento. Ora se il Governo manterrà la posizione intrapresa deciderà da solo tutto, sperando che non superi i limiti di sicurezza di cui ho detto, se, invece, avrà un ripensamento, allora il Consiglio Comunale dovrà adottare gli atti urbanistici necessari seguendo le relative procedure.

Su Bagnoli troverete molti miei interventi clikkando qui.

Il mio intervento al 51:40

Chi parla di sport

campianati italianiesordientiTutti sono d’accordo sul valore sociale dello sport, ma poi, è sotto gli occhi di tutti, che i fatti stanno a zero e dopo l’ennesimo festival televisivo dei luoghi comuni sullo Sport, dove tutti, tra medici, magistrati, politici, geometri e vari altri rappresentanti istituzionali e religiosi, parlavano di sport e legalità sento il bisogno di farmi delle domande:

Si può parlare di sport o occuparsene: Senza aver mai sentito la paura, che ti prende la pancia, prima di affrontare una sfida e sentire che nel momento in cui l’hai iniziata è sparita? Senza aver mai passato una notte insonne dopo una sconfitta, ripassandoti tutti i momenti della gara per capire dove hai sbagliato? Senza essere mai salito sul gradino più alto del podio, avvertendo tutto il peso degli allenamenti che, con umiltà e sacrificio hai sostenuto, e renderti conto che, tutto sommato, non avevi fatto altro che fare il tuo dovere? Senza aver mai compreso che la soddisfazione della vittoria è nella stima che i tuoi avversari ti riservano? Senza aver mai capito che chi vince ha la responsabilità di dare, con rinnovato impegno ed umiltà, l’esempio agli altri? Quanti parlano o si occupano di sport senza aver mai avuto la fortuna di comprendere queste cose …. E soprattutto chi non ha vissuto sulla pelle queste esperienze avrà compreso bene il valore dello sport?

La confusione sui Beni Comuni in Comune

benicomuniIl 9 marzo scorso, in consiglio comunale, abbiamo trattato la delibera che disciplina la gestione dei Beni Comuni (clikka), alla quale, lo dico subito, ho votato contro, non perché sia contro i beni comuni anzi, ma perché sono a favore della tutela dei beni pubblici la cui disciplina con questa delibera rischia di essere disordinata e confusa. Il nodo è che per definizione i beni pubblici hanno un loro regime a partire dall’art. 42 della Costituzione, che è garanzia di imparzialità, mentre la cd. categoria dei beni comuni è una elaborazione solo dottrinaria che è priva di un regime giuridico.

Ciò che ho detto nel mio intervento è assolutamente semplice e può essere facilmente desunto da una lettura, neppure molto approfondita, della delibera e del parere del segretario generale allegato, da cui si capisce bene che questi sono “beni ad uso non rivale“, cioè beni il cui uso non esclude gli altri cittadini, come l’acqua, il mare, l’ambiente, il paesaggio ed è chiaro che tra questa categoria di beni, non ci possono, nel modo più assoluto, entrare gli immobili Comunali perché questi sono beni pubblici per i quali l’uso di uno, o di un gruppo, esclude, gioco forza, l’uso degli altri cittadini. Ebbene, posso garantirvi che durante tutta la discussione, si è capito bene che tutti i consiglieri che hanno votato a favore, hanno pensato e pensano che beni comuni sono innanzitutto gli immobili del Comune di Napoli da segnare attraverso una procedura, diciamo, “semplificata” (sic!).

Un esempio concreto: l’asilo filangieri, secondo voi può essere un bene comune? Secondo me no perché è un bene immobile il cui uso esclude gli altri e, quindi, se non gestito direttamente dal Comune, esso deve essere assegnato gioco forza mediante l’applicazione del regolamento sulla assegnazione degli immobili del Comune ed ogni deroga, seppure fondata su questo regolamento dei cd. beni comuni, sarebbe illegittima.

Il mio intervento al 08:34

Estorsori parcheggiatori abusivi: Io sto con Alessia

abusiviLoretoIl video de “Le Iene” sulla storia di Alessia (clikka) mi ha suscitato un forte moto di indignazione tanto che stamane non ce l’ho fatta e sono andato al Suo garage ed ho parlato con un suo dipendente a cui ho manifestato la mia indignazione e solidarietà. Solidarietà che ho sentito di dare anche al Comandante della Polizia Locale quale rappresentante degli agenti che lavorano in strada con dignità ed onore e sui quali occorre puntare affinché la “pulizia” avvenga dall’interno.

Alessia non rappresenta solo la lotta alla illegalità, ma anche la voglia di una giovane donna che con coraggio ha deciso di restare ed investire a Napoli. Se Alessia vorrà, nella mia qualità di consigliere comunale, chiederò al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale di discutere del grave problema della legalità, e se del caso, celebrare anche ufficialmente una riunione del Consiglio Comunale sotto il Garage di Alessia affinché si rappresenti senza ombra di dubbio che le istituzioni stanno dalla parte giusta, quella di Alessia e dei tanti giovani che vogliono farcela a Napoli!

Il video delle iene, che Vi consiglio di vedere interamente, è assolutamente eloquente e dimostra lo “Stato” violento in cui, credo, noi tutti ci riconosciamo.

Una comunità è tale quando reagisce in massa al soppruso ed alla prevaricazione inflitta ad un suo componente. Ebbene, stamane non c’era nessuno al Garage di Alessia, nonostante l’articolo di oggi sul Mattino di Napoli (clikka) ed il servizio de Le Iene del 5 marzo scorso, rimandato ieri su Rete 4.

Oggi intorno all’Ospedale Loreto era tutto un mare di auto ed una festa per i parcheggiatori abusivi che facevano soldi quelli veri, come se nulla fosse accaduto e lo stesso dipendente del Garage con il quale ho parlato mi ha fatto vedere dalla videosorveglianza come, tutto intorno, si faceva commercio abusivo di posti auto abusivi come se nulla fosse. Un abuso totale a cui le istituzioni devono dare una risposta forte, decisa, senza esitazione!

La riflessione che mi induce il video delle Iene e che mi fa vergognare di essere Napoletano, è che ad un certo punto un “signore abusivo” intervistato da Giulio Golia, dichiara che lui si è abbracciato e baciato con il Vigile Urbano (il tutto ripreso delle telecamere), così come fa con tanti altri rappresentanti delle Forze dell’Ordine, perché li conosce, poiché spesso li aiuta quando devono fare una visita medica in ospedale, perché evidentemente conosce i medici. Medici, che molto probabilmente parcheggiano abusivamente sul suolo pubblico aiutati dal parcheggiatore abusivo a cui, quindi, gli riconoscono una Autorità! Ancora nel video si vede che il parcheggiatore abusivo imputa ad Alessia di non averlo assunto nel Garage legale ebbene sono convinto che quello che guadagna il parcheggiatore abusivo è di gran lunga superiore a quello che gli spetterebbe con un lavoro legale.

Ho anche riflettuto sui costi di una pattuglia fissa di uno due uomini e credo che tutto sommato la presenza ci farebbe addirittura guadagnare di più, poiché ciò che guadagnerebbe in più il Garage legale genererebbe un gettito fiscale che coprirebbe le spese di due uomini in servizio!

Oggi mi chiedo se i medici e gli infermieri del Loreto Mare hanno visto il filmato o hanno letto i giornali. Spero, non li abbiano letti!

E’ molto probabile, come accaduto in altre situazione, che anche i parcheggiatori abusivi, troveranno uno sponsor politico, pronto a dare loro una mano con la scusa dello stato di necessità. Che schifo!

Nella foto potrete notare un parcheggiatore abusivo di stamane e quello legale nei pressi dell’ingresso del Garage di Alessia.

A proposito di garage: scuole belle ed innanzitutto sicure (clikka)

#iostoconalessia

Ho pescato addirittura un video del 2011, Vi posso dire che stamane lo stato era uguale!

I tagli della Regione Campania sulla pelle dei diversamente abili

Biagio.TuttiAscuolaOggi ho sentito il dovere di intervenire in Consiglio Comunale per leggere la lettera scritta da Tommaso Giugliano, papà di Biagio, a Toni Nocchetti dell’Associazione Tutti a Scuola, che è apparsa qualche settimana fa su “Il Fatto Quotidiano” (clikka).

Il mio intervento al 36:37

Il testo della lettera:

Caro Toni,

               come sai il ragazzo ritratto nella foto è mio figlio Biagio,23 anni, affetto da autismo associato ad un grave ritardo mentale e epilessia.

Biagio è una delle 1530 vittime sacrificali immolate sull’altare del risanamento di bilancio che la Regione Campania con il decreto 108/2014 ha provveduto ad attuare. Ad oggi mio figlio frequenta un centro di riabilitazione in regime di semiconvitto (perlomeno fino al 23/02/2015) dove si reca ogni giorno e trascorre circa metà della sua giornata.

Biagio è un ragazzo molto difficile e con tante problematiche. Non parla e non è autonomo, ha bisogno di assistenza continua per essere lavato, vestito e per tutte le attività che svolge nel corso della giornata. In questi anni, però, grazie all’impegno coordinato di esperti, psicologi, terapisti e della nostra famiglia, ha compiuto tanti piccoli progressi che ci ripagano degli sforzi quotidiani e che hanno migliorato non solo la sua quotidianità ma anche quella di tutta la famiglia. Al centro, per esempio, grazie al lavoro di un’instancabile terapista ha imparato ad andare in bagno da solo (ci sono voluti circa 7 anni) a mangiare a tavola e ad usare le posate.

Ma al di là dei progressi e delle autonomie personali raggiunte, il centro per Biagio rappresenta qualcosa di più: il semiconvitto è il luogo principale dove trascorre la sua giornata, dove incontra gli amici, dove socializza e dove svolge attività più o meno piacevoli ed educative. Come ho già detto, Biagio non parla ma per comprendere la sua gioia nell’andare ogni mattina al centro non servono parole. Basta guardarlo mentre scende le scale di casa per prendere il pulmino che lo condurrà al centro per cogliere la sua felicità. I suoi occhi e il suo sorriso nel rivedere ogni mattina l’autista e i suoi amici già pronti ai loro posti sono così loquaci da rendere inutile ogni parola. Probabilmente addirittura un politico riuscirebbe a cogliere quella felicità e a capire cosa significa per Biagio e per tutti i ragazzi come lui, avere un luogo in cui sentirsi accettati, impegnati, compresi e aiutati.

Cosa succederà a Biagio e ai suoi 1530 compagni di sventura quando questo maledetto decreto troverà la sua completa applicazione? Accadranno due cose: la prima, nota a tutti, è la destabilizzazione dei ragazzi che subiranno un peggioramento delle loro condizioni di vita. Cosa faranno durante tutta la giornata? Come impegneranno il loro tempo?  Dovranno rinunciare alle attività che svolgono e a vedere i loro amici? Alcuni probabilmente perderanno le autonomie faticosamente raggiunte nel corso di anni ed anni della loro vita, altri avranno un peggioramento delle loro condizioni psichiche, altri ancora aumenteranno i comportamenti autolesivi e violenti, altri le stereotipie ecc.

L’altro effetto che avrà questo decreto, di cui nessuno finora ha parlato, è l’impatto devastante che subiranno le famiglie quando dovranno assistere, completamente sole, il loro congiunto o il loro figlio 24 ore su 24. Non pensate che ad oggi la situazione sia facile, vivere con una persona che ha bisogno di assistenza ed attenzione continua e che non può essere lasciata sola neanche per 10 minuti cambia profondamente le dinamiche di una famiglia. Come sanno bene tutti quelli che assistono una persona disabile, spesso anche le azioni più semplici come fare la spesa o fare una passeggiata diventano enormemente problematiche. Non parliamo poi dell’impatto sulla vita di coppia o sulla vita sociale della famiglia.

Quando Biagio è a casa tutto si svolge in sua funzione, trascurando spesso anche gli altri nostri figli. Le nostre poche ore libere sono rappresentate da quelle che Biagio trascorre al centro, quando, fiduciosi che si trovi tra persone competenti, possiamo tirare un sospiro di sollievo e riposarci. Allora la domanda è: cosa succederà alla mia famiglia e a quelle di tutti gli altri ragazzi, se dovessimo prenderci cura di Biagio 24 ore su 24?

Non posso fare a meno di pensarci.

Tommaso Giugliano
54 anni, papà di Biagio

Leggi anche:

case famiglia un punto della sinistra (clikka)

Sono in Campagna Elettorale

gennaro consiglioDiciamola così: C’è una categoria di eletto o aspirante tale o supporter che non ha mai fatto nulla, non è mai intervenuto nel dibattito pubblico, non si è mai occupato della cosa pubblica o se n’é occupato pochissimo o male (o tutte e due cose insieme) che oggi, con le elezioni regionali alle porte, come vede qualcuno fare qualcosa, con grande slancio l’accusa di fare campagna elettorale perché si sente scavalcato o inadeguato a contrapporre validi argomenti e, pertanto, taglia corto con la frase: “si vabbè stai facendo campagna elettorale”, anche per sminuire il tuo lavoro ed il tuo impegno. Questa cosa, ovviamente, mi offende non poco! Di questa malattia è anche affetto qualche cittadino che non conosce nulla della vita politica comunale ed allora ti accusa. Il risultato, ulteriore, è che in campagna elettorale gruppi di cittadini o associazioni quando organizzano qualcosa, semmai con la tua partecipazione, poi ti chiedono di non intervenire  (come mi è capitato, qualche volta, nel 2011).

Ebbene, per sgombrare il campo da ogni equivoco, posso dichiarare che in questi quattro anni di mandato di consigliere comunale io sono sempre stato impegnato in campagna elettorale, occupandomi: di Bagnoli, di Porto Fiorito, della società Bagnoli Futura, dello Stadio San Paolo, dell’ABC, delle case famiglia, degli impianti sportivi 219, della ZTL cittadina, dello ZOO di Napoli, dell’Edenlandia, della Mostra D’Oltre Mare, della società napoli Servizi, degli immobili del comune di napoli, dell’ANM e dei suoi lavoratori, della Metropolitana, del personale del comune, delle nomine nelle società enti ed istituzioni comunali, del regolamento delle sale da gioco, del disastro di alcune scuole cittadine, del regolamento per l’uso e la gestione degli impianti sportivi, della raccolta e smaltimento degli oli esausti, del centro direzionale, della mensa scolastica, dei fondi europei, del porto di napoli, della sanità pubblica, della sicurezza dei fabbricati, del regolamento delle opere dell’ingegno, del CAAN di Volla, del Mercato Ittico di Napoli, del testamento biologico, delle unioni civili, della toponomastica cittadina, del disturbo alla quiete pubblica, dei derivati nel bilancio del comune di napoli, della discarica di pianura, della polizia locale, dei dirigenti del comune di napoli, del Tribunale di Napoli, della professione di Avvocato,  …. potrei continuare ma potrete anche voi fare tutte le ricerche su questo blog e sui giornali che  spesso hanno ospitato mie lettere o miei interventi, trovando sempre, accompagnate alle critiche, anche le proposte!

Allora si sono in campagna elettorale mettetevi l’anima in pace, lo sono sempre stato da quando ho deciso di occuparmi della cosa pubblica, fatelo anche voi, però non lo fate solo in prossimità delle elezioni, fatelo sempre cosicché è capace che questo paese lo raddrizziamo!

Scusate per lo sfogo ma questa cosa la dovevo dire dopo aver ricevuto per l’ennesima volta la stessa accusa per essermi impegnato alla ricerca della risoluzione di questa vicenda: scuole belle ed innanzitutto sicure (clikka)

L’inferno del disturbo alla quiete pubblica

gennaro consiglioIl 19 febbraio scorso nel trattare la delibera “adotta una strada” (clikka) ho avuto modo di proporre una mozione che, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini, prevedeva una limitazione di orario degli esercizi commerciali come accade in tante altre città italiane. A fronte di tale mozione mi è giunta addirittura l’accusa di avere fatto una proposta di destra poliziesca perché la cd. movida non si deve disciplinare con limitazioni di orario, ma con non meglio precisate azioni politiche, vuote di ogni contenuto amministrativo e non in grado di dare una immediata risposta ai tanti cittadini che vivono nell’inferno.

Sono giorni che mi chiama tutte le sere verso le 22,30 Salvatore, un cittadino di Bagnoli che ha la sfortuna di vivere al primo piano con sotto addirittura uno studio di registrazione che gli impedisce di dormire sia il giorno che la notte.

Salvatore, pur avendo denunciato sia in procura che al comune l’ingiustizia e la tortura che sta subendo non ha avuto alcuna risposta.

Salvatore è anziano, non ha neppure una disponibilità economica per affrontare un giudizio civile volto a chiedere al Tribunale un provvedimento ex art. 700 c.p.c. con il quale si impedisca tale assurda tortura!

Salvatore è oltre un anno che vive in un vero e proprio inferno ed è costretto a prendere dei farmaci per dormire.

Vorrei che quelle capre che pascolano abusivamente nelle istituzioni, facendo mera speculazione politica senza pensare ai bisogni primari dei cittadini, vivessero qualche settimana a casa di Salvatore!

Giusto per questa è una intervista a Massimo Cacciari che dice tutto sommato le stesse cose

Ed a chi difende la barbarie della cd. movida scatenata consiglio la visione di questa intervista al Prof. Paolo Crepet

Blog su WordPress.com.

Su ↑