43 (per essere precisi 42.952.251,35) sono i milioni di euro che il comune di Napoli ha indicato nel bilancio consuntivo 2018, come crediti non riscossi, per le occupazioni di suolo pubblico, sia esse legittime (munite di concessione) sia esse abusive, in toto o in parte. Il dato è allarmante se si pensa che la città, in particolare il centro storico, è diventata una enorme tavola sempre imbandita con tavolini, ombrelloni, panche, panchette ed orpelli di vario genere e natura, adattati, all’occorrenza su ogni cosa, per consentire la seduta o l’appoggio di avventori e turisti, tanto da generarsi una vera e propria questione di sicurezza pubblica, quando la sede stradale è troppo ridotta per ospitare i malcapitati clienti che, all’occorrenza, si devono alzare, per consentire il passaggio di auto, se non addirittura di motoveicoli, per non parlare dei mezzi di soccorso e di emergenza che, puntualmente, ritardano il loro “percorso ad ostacoli”. 43 milioni di euro, di cui circa 36 milioni sono dovuti per la occupazione abusiva di suolo pubblico, sia essa in eccedenza, rispetto a quella autorizzata, sia essa completamente abusiva. Cifre da capogiro che, in un Comune in predissesto ed alla canna del gas, fanno traballare anche i servizi pubblici essenziali ormai “ridotti all’osso”. Soldi che potrebbero essere incassati “domani mattina”, se solo si applicassero le leggi già vigenti, come l’obbligo di non rinnovare le concessioni di occupazioni di suolo pubblico a chi è in debito con l’amministrazione comunale; per intenderci, il cosiddetto programma 100 del Comune di Napoli che impone il pagamento preventivo dei debiti, a chiunque voglia ottenere dall’amministrazione, un’autorizzazione o una concessione o stipulare un contratto di appalto pubblico. Eppure i media cittadini riportano, con una cadenza settimanale, le solerti azioni della Polizia Municipale che sanziona e contesta occupazioni di suolo pubblico abusivo, per centinaia di migliaia di euro che, a questo punto sappiamo, non si incasseranno mai. La tragica conseguenza è che, dalla energica e meritoria azione della Polizia Municipale non si ottiene alcun mutamento dello stato dei luoghi. Chi occupa abusivamente, continuerà a farlo, a partire da un minuto dopo la consegna del “verbale”, così come accade per gli “inossidabili” parcheggiatori abusivi, i quali, non avendo nulla da perdere, collezionano multe per decine e decine di migliaia di euro; d’altra parte, è facile constatare che, di solito, l’occupante abusivo di suolo pubblico, rispetto al parcheggiatore abusivo, è titolare di una autorizzazione all’esercizio di una attività commerciale se non, come detto, di una vera e propria concessione di suolo pubblico che, a “rigor di legge”, dovrebbe essere revocata o sospesa, almeno fino a quando il responsabile non mostri resipiscenza, mediante il pagamento o la richiesta di rateizzazione, prevista dal regolamento di contabilità Comunale. Ebbene, nulla si muove tutto si distrugge, sì, perché al sempre maggiore carico urbanistico, cui viene sottoposta la Città, non corrisponde un maggior gettito fiscale per le casse comunali, di modo che è facile vedere comodi avventori e turisti, seduti a tavolini posti a pochi metri da cumuli di pattume che non viene raccolto per la impossibilità di far fronte ai maggiori costi. Una evasione, che il Sindaco di Napoli non ha mai neppure dichiarato di voler combattere, che finirà per danneggiare chi saccheggia il bene pubblico, fino al punto da “distruggerlo”. E’ chiaro che non si debba criminalizzare una categoria produttiva ma è altresì chiaro che l’Amministrazione debba fare di più e meglio anziché non fare nulla. Difatti, su altro analogo fronte, si registra il medesimo atteggiamento dell’amministrazione comunale che in violazione di legge (l’Art. 22, comma 3 bis del D.L. n. 50/2017) omette di farsi pagare il costo degli straordinari che si devono pagare alla Polizia Municipale per gli eventi privati, primi tra tutti, le partite allo Stadio San Paolo che, invece, contra legem, si caricano sulle spalle dei poveri cittadini tartassati è il caso di dire. In conclusione, il Sindaco di Napoli più che fare una battaglia tutta politica e “campata in aria” sul cd. debito storico del Comune, farebbe bene ad amministrare la Città impegnandosi a riscuotere il Credito Recente e Storico senza farsi condizionare dal timore del consenso elettorale.
Avv. Gennaro Esposito Presidente Comitato Vivibilità Cittadina
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