Il primo dicembre scorso nella sede della V Municipalità si è tenuto un convegno sul traffico aereo organizzato dal Comitato No Fly Zone. Tra i relatori molti esperti delle problematiche aeroportuali, molti Generali dell’Aeronautica, con alcuni interessanti interventi del Direttore dell’Aeroporto di Capodichino, Ing. Gennaro Bronzone. Tema assolutamente attuale, di tutela della città e dei cittadini e per il quale il Direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, qualche tempo fa ha espresso la sua preoccupazione per la tutela delle opere d’arte conservate nel museo cittadino. Il discorso dalla tutela dei Diritti alla Salute ed all’ambiente salubre, minacciati dall’esponenziale incremento dei voli sui quartieri di Napoli, al di fuori delle fasce aeroportuali, che genera inquinamento atmosferico ed acustico con conseguente aggravamento del rischio conto terzi, è scivolato sulle prospettive di sviluppo e sulla “incredibile” scelta di cancellare, con un tratto di penna, il progetto di trasformazione dell’aeroporto militare di Grazzanise, in aeroporto Civile, puntando, invece, su quello di Pontecagnano, tanto caro al Governatore della Regione. Ebbene, ciò che è emerso con chiarezza, essendo tutti gli esperti pressoché d’accordo, è che l’aeroporto di Capodichino, avendo rapidamente raggiunto gli obiettivi di traffico del 2030, è ormai vicino alla saturazione e non ampliabile ulteriormente e che l’Aeroporto di Pontecagnano, per suoi limiti oggettivi, non potrà mai soddisfare la richiesta in continuo incremento dei voli da e per la Campania. Ugualmente dicasi per il traffico merci aeroportuale che dal sud deve giungere, su gomma, a Roma (già saturo) oppure a Milano, anch’esso pressoché saturo, per poi imbarcarsi sui Cargo con destinazioni internazionali. Come dire un aeroporto internazionale che possa servire al trasporto delle merci del sud sarebbe più che auspicabile, con la fortunata possibilità di collegare mediante il trasporto su ferro, Grazzanise con la realizzazione di soli tre chilometri di ferrovia. Ebbene, non si comprende come dal piano strategico aeroportuale nazionale Grazzanise sia stato cancellato e con esso sono stati cancellati, la riduzione del rischio terzi, la riduzione delle immissioni acustiche ed atmosferiche sui cittadini napoletani, migliaia di posti di lavoro, sviluppo ed una possibilità di crescita certa per tutto il mezzogiorno d’Italia. Alle recriminazioni dei cittadini presenti al convegno la risposta dei tecnici è stata un’altra volta unanime: La colpa è della politica (quella con la p minuscola) poiché i tecnici sono d’ausilio alle scelte politiche e non possono sostituirsi ad essa. Lo scoramento è forte perché ancora una volta ci troviamo innanzi ad un mancato sviluppo, che questa volta sarebbe stato in linea con i diritti alla salute ed alla sicurezza dei cittadini napoletani, per la conseguente riduzione del traffico aereo sulla città, che inchioda Napoli, la Campania ed il Mezzogiorno d’Italia al regresso senza che nessun politico si sia mostrato finora all’altezza del tanto proclamato, a parole, sviluppo industriale del sud.
Aeroporto di Napoli Una Prospettiva di Sviluppo Compatibile

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