Comunali: Tutta Napoli in Comune

CastelloIl Mattino di oggi (clikka) si occupa della valanga di candidati al Comune. Interessanti le considerazioni di Velardi, che confermo: ho sentito io stesso un aspirante candidato alla IX municipalità farmi, in confidenza, il discorso del gettone di presenza.

“Napoli in comune”, il nome di una lista quasi predittivo, anzi forse sarebbe stato meglio “Tutta Napoli in Comune”, una intera popolazione di aspiranti candidati, quasi diecimila, tra Consiglio Comunale e Consigli Municipali. Il numero di liste, se ne contano circa 40, è indicativo della mancanza di qualsivoglia selezione, un candidato ogni 48 elettori sulla base di 480.000. Eppure dovrebbe essere chiaro che il momento delle elezioni è il momento in cui si manda la classe dirigente, selezionata, ad occuparsi delle istituzioni (non ad occuparle). Ebbene, l’inizio è assolutamente deludente e cosa uscirà dalle urne già è possibile prevederlo!

Per quanto mi riguarda mi ero avvicinato ad una lista di sinistra, ritenendo che questo fosse il mio campo politico, pensando che la sinistra movimentista conservasse qualcosa di ideale che credesse nel merito ed, invece, un arruolamento volto unicamente ad ingrossare le liste tanto che nella bella lista di sinistra hanno addirittura fatto incetta di candidati col cognome Esposito, ben tre oltre al sottoscritto, quasi che li fossero andati a cercare col lanternino. Neppure mi sono preoccupato di capire chi fossero, tanto il più anonimo sarei stato io ed un altro gennaro esposito di un’altra lista collegata (altro motivo di confusione). Ovviamente, mi sono ritirato in buon ordine, sarebbe stato un suicidio elettorale.

Mi chiedo se non c’è un po’ di vergogna in tutto questo e come i cittadini Napoletani possano abboccare all’amo di una politica fatta in questo modo.

Il mio impegno continuerà in un modo o in un altro gli strumenti e gli uomini ci sono. I diritti e la costituzione continueranno ad essere per me un faro, un binario da seguire. In questi cinque anni ho maturato una esperienza preziosa che cercherò in ogni modo di mettere a frutto e nonostante tutto come ho fatto in questi 5 anni con il regolamento sulle sale da gioco (clikka), o con quello sulle nomine (clikka), o con l’aver costretto de laurentiis a pagare 6.230.000 €. (clikka) al Comune di Napoli nonostante la forte opposizione dell’amministrazione stessa. Cose, posso dire con cognizione di causa, mai viste prima nell’amministrazione comunale, sempre prona ai poteri dei forti … il percorso è appena iniziato.

https://gennaroespositoblog.com/2016/04/20/il-mio-intervento-di-congedo-dal-consiglio-comunale/

http://www.corriere.it/politica/16_aprile_22/davigo-politici-continuano-rubare-ma-non-si-vergognano-piu-86ad1ea2-07f3-11e6-baf8-98a4d70964e5.shtml

Sono in Campagna Elettorale

gennaro consiglioDiciamola così: C’è una categoria di eletto o aspirante tale o supporter che non ha mai fatto nulla, non è mai intervenuto nel dibattito pubblico, non si è mai occupato della cosa pubblica o se n’é occupato pochissimo o male (o tutte e due cose insieme) che oggi, con le elezioni regionali alle porte, come vede qualcuno fare qualcosa, con grande slancio l’accusa di fare campagna elettorale perché si sente scavalcato o inadeguato a contrapporre validi argomenti e, pertanto, taglia corto con la frase: “si vabbè stai facendo campagna elettorale”, anche per sminuire il tuo lavoro ed il tuo impegno. Questa cosa, ovviamente, mi offende non poco! Di questa malattia è anche affetto qualche cittadino che non conosce nulla della vita politica comunale ed allora ti accusa. Il risultato, ulteriore, è che in campagna elettorale gruppi di cittadini o associazioni quando organizzano qualcosa, semmai con la tua partecipazione, poi ti chiedono di non intervenire  (come mi è capitato, qualche volta, nel 2011).

Ebbene, per sgombrare il campo da ogni equivoco, posso dichiarare che in questi quattro anni di mandato di consigliere comunale io sono sempre stato impegnato in campagna elettorale, occupandomi: di Bagnoli, di Porto Fiorito, della società Bagnoli Futura, dello Stadio San Paolo, dell’ABC, delle case famiglia, degli impianti sportivi 219, della ZTL cittadina, dello ZOO di Napoli, dell’Edenlandia, della Mostra D’Oltre Mare, della società napoli Servizi, degli immobili del comune di napoli, dell’ANM e dei suoi lavoratori, della Metropolitana, del personale del comune, delle nomine nelle società enti ed istituzioni comunali, del regolamento delle sale da gioco, del disastro di alcune scuole cittadine, del regolamento per l’uso e la gestione degli impianti sportivi, della raccolta e smaltimento degli oli esausti, del centro direzionale, della mensa scolastica, dei fondi europei, del porto di napoli, della sanità pubblica, della sicurezza dei fabbricati, del regolamento delle opere dell’ingegno, del CAAN di Volla, del Mercato Ittico di Napoli, del testamento biologico, delle unioni civili, della toponomastica cittadina, del disturbo alla quiete pubblica, dei derivati nel bilancio del comune di napoli, della discarica di pianura, della polizia locale, dei dirigenti del comune di napoli, del Tribunale di Napoli, della professione di Avvocato,  …. potrei continuare ma potrete anche voi fare tutte le ricerche su questo blog e sui giornali che  spesso hanno ospitato mie lettere o miei interventi, trovando sempre, accompagnate alle critiche, anche le proposte!

Allora si sono in campagna elettorale mettetevi l’anima in pace, lo sono sempre stato da quando ho deciso di occuparmi della cosa pubblica, fatelo anche voi, però non lo fate solo in prossimità delle elezioni, fatelo sempre cosicché è capace che questo paese lo raddrizziamo!

Scusate per lo sfogo ma questa cosa la dovevo dire dopo aver ricevuto per l’ennesima volta la stessa accusa per essermi impegnato alla ricerca della risoluzione di questa vicenda: scuole belle ed innanzitutto sicure (clikka)

Mentre la politica studia il malato se ne muore: Caldoro dimettiti

cardarelliSono giorni che i giornali riportano articoli su ciò che è accaduto e sta accadendo nella sanità Campana. I gravi fatti successi al Cardarelli ed al San Giovanni Bosco con cittadini che hanno letteralmente aggredito personale medico e paramedico, con violenza anche sulle cose, dimostrano il grado di disperazione a cui le persone sono giunte. Ieri (19.01) c’erano ben tre articoli di giornale sul Loreto Mare (clikka) sul San Giovaanni Bosco (clikka) nonché una intervista ad Ernesto Esposito Manager dell’ASL (clikka) che descrive il completo fallimento della sanità campana. Oggi leggo della reazione della Regione che promette una cabina di regia (clikka), quando è da tempo che gli stessi medici che stanno in prima linea suggeriscono soluzioni assolutamente inascoltate. Ricordo, infatti, il grido di allarme di questa estate, della Dott.ssa Rossana Spatola (clikka) la quale segnalava chiaramente che mentre al Cardarelli ci si ammazza di lavoro al nuovo Policlinico ci si giravano i pollici (clikka). E’ inconcepibile per un paese normale che i malati siano ricoverati nelle sale operatorie che tra l’altro sono anche soggette ad infiltrazioni d’acqua piovana come al San Giovanni Bosco. E’ una cosa talmente assurda che fa quasi ridere, se non fosse che la cosa riguarda nostri concittadini ricoverati d’urgenza. Mi chiedo se gli assessori della giunta regionale, caldoro ed ogni consigliere regionale non provi vergogna per lo stato a loro, gioco forza addebitabile. Si a tutti i componenti dell’istituzione regionale senza esclusione perché non ho sentito nessuno indignarsi, nessuno mettere penna in carta e scrivere ad un giornale per far capire ai cittadini che non sono soli come è capitato a me quest’estate (clikka) perché indignato e lo sono ancora!

Con cognizione di causa posso dire che la politica ottusa dei tagli liniari di caldoro è un completo fallimento. Ho, infatti, toccato con mano che ad esempio la migliore organizzazione della rete dell’emergenza urgenza (clikka) oltre a dare un servizio efficace ed utile al cittadino determinerebbe anche una riduzione dei costi. Perché caldoro non fa nulla macchiandosi la faccia del sangue dei morti che non ricevono per tempo le cure.

La cosa che proprio non capisco e come si possa continuare a tollerare ancora questa politica che nessun consigliere abbia per dignità chiesto le dimissioni di caldoro.

Il dramma è che si parla di primarie di elezioni di accordi, ma è il caso di dire che mentre il politico studia il malato se ne muore! Una sola parola caldorodimettiti!

Ancora oggi (21.01.2015) su Il Mattino di Napoli il San Giovanni Bosco (clikka) come una groviera.

La politica delle marionette

burattino

Ricevo questa richiesta da Francesco Esposito consigliere della I municipalità in quota SEL a cui voglio rispondere pubblicamente perché non è la prima:

Caro Gennaro, a mio avviso è giunto il momento che il gruppo di Ricostruzione Democratica faccia una scelta precisa ed indichi chiaramente quale coalizione, lista o partito sosterrà alle imminenti elezioni politiche. Te lo scrivo con la stima che nutro nei confronti tuoi, di Carlo Iannello e Simona Molisso. Rappresentanti istituzionali del vostro livello non possono tacere, devono esprimere ed indicare con chiarezza una linea politica a prescindere da quale essa sia. Caro Gennaro, in politica non è possibile passare volontariamente un turno quando si ricopre il ruolo che ricoprite voi, si tratterebbe di una (non) scelta incomprensibile! Ti abbraccio, Francesco”.

Non voglio sottrarmi alla  domanda! Dico subito che della questione ne abbiamo parlato molto sia nel gruppo consiliare che con gli amici che ci stanno accompagnando in questa avventura. Alla fine non siamo giunti a niente, non riusciamo ad intravedere alcuna strada che ci possa far riaffiorare l’entusiasmo che abbiamo avuto nella campagna elettorale del 2011, nella quale abbiamo fortemente creduto in una alternativa per Napoli e nella quale con fatica e passione crediamo ancora. Credo che questa tornata elettorale sia profondamente viziata dalla legge elettorale tanto che a due settimane dal voto io non vedo alcuna campagna elettorale. Paradossalmente non la fanno neppure i candidati perché o ci sono quelli che già si sentono parlamentari o ci sono quelli che, invece, sanno che non ci arriveranno mai. I posti al limite sono pochi e non fanno rumore. Sarà, a questo punto, una questione di fortuna, forse, con qualche sorpresa. L’unica cosa che dovevano fare i politici uscenti era la legge elettorale in modo di sollecitare i cittadini a partecipare con la scelta del loro rappresentante. Non lo si è voluto fare perché si è avuto paura di essere mandati a casa ed alla fine ci ritroviamo tra gli altri Razzi e Scilipoti che rappresentano un vulnus oggettivo per l’istituzione! Sulle primarie mi astengo da ogni commento basterebbe interrogare quelli che vi hanno partecipato proponendosi. E’ chiaro che abbiamo una nostra precisa collocazione nella sinistra e non vogliamo che vinca berlusconi, sarebbe una disdetta per questo paese, ma non ce la sentiamo di fare campagna elettorale né di assumerci una responsabilità a scatola chiusa. Speriamo in una sinistra unita o in una coalizione forte di gente perbene, capace e competente, ma occorre lavorare sodo per avere gente che partecipa concretamente alla vita pubblica. Riflettendo tra i candidati campani solo uno ho avuto modo di sentire e prendere posizione sulle spinosissime questioni politiche amministrative che abbiamo affrontato nella gestione della nostra Città, quindi, la quasi totalità dei candidati, perfetti sconosciuti che dovrei votare votando partiti che non sono più tali perché non fanno alcuna formazione della classe dirigente. Contrariamente alla moda corrente crediamo che occorrono partiti pesanti, così come consiglia la stessa Costituzione, altro che movimenti liquidi facilmente manovrabili. Occorre gente che studia e si forma! Credo che noi di Ricostruzione Democratica siamo un caso unico in Italia, ma non per questo intendiamo rinunciare alla nostra coerenza. Qualcuno ci ha anche detto che questo atteggiamento è una follia e ci si ritorcerà contro, ma a pensarci bene è un atteggiamento comune alla stragrande maggioranza dei cittadini che ancora una volta andranno a votare turandosi il naso. Non abbiamo alcun interesse, se non quello pubblico e come siamo entrati al consiglio comunale senza chiedere posti di staff o di assessori o altre prebende, così ci sentiamo di partecipare ad una competizione elettorale solo se siamo convinti di poterci assumere la responsabilità di consigliare il voto, per il bene e l’interesse pubblico. Noi, ovviamente, voteremo assumendoci la nostra responsabilità di cittadini, ma come esponenti dell’istituzione comunale ogni decisione l’abbiamo sempre presa studiando ed entrando nel merito ma, questa volta, il merito non lo troviamo. Le liste anche questa volta si sono fatte in modo estemporaneo forse perché c’è bisogno che le persone non siano coese da un unico cemento, cosicché si possano manovrare. Spesso, però, il burattinaio non si sa neppure dove sta. A volte, infatti, sulle questioni più importanti (vedi bagnoli clikka o Piazza Garibaldi clikka) vediamo che si prendono decisioni di voto che non capiamo e quando entriamo nel merito ci accorgiamo che le risposte non vengono perché il vero interlocutore, il burattinaio, non è in aula e per noi, come per tutti i cittadini, il Parlamento è una cosa seria, ed ogni voto ogni decisione, occorre sia presa con scienza e coscienza senza che vi siano fili trasparenti in mano al manovratore. Caro Francesco, cari amici che ci chiedete, credo sarete d’accordo con noi, la politica delle marionette non ci interessa.

scuola di politica e di amministrazione

La politica delle pecore in parlamento

imagesListe fatte all’occorrenza della campagna elettorale con gente che non si conosce e che non ha alcuna formazione né amministrativa né politica e che spesso non ha manco l’idea di cosa si andrà a fare in parlamento. I partiti si ricordano dei cittadini e dell’elettorato attivo solo al momento delle elezioni. Nessun partito, nonostante tutti i milioni che hanno in cassa (sui soldi ai partiti clikka), ha mai seriamente pensato di mettere in piedi una vera e propria scuola di formazione politica/amministrativa ed il motivo credo sia chiaro! I partiti se avviassero corsi di formazione poi si troverebbero dei giovani che in grado di scalzare quelli che stanno davanti. Come al solito tenere nell’ignoranza il popolo serve a governarlo ad uso e consumo di questo o quel gruppo di potere. In Germania, ricordo sempre, un ministro per aver copiato una tesi di dottorato è stato cacciato perché alle sue spalle immagino ci siano tanti altri giovani e meno giovani pronti a prenderne il posto dell’indegno, giovani che scalpitano per mettersi alla prova e per rendere al paese il loro servizio. Ai tanti candidati al parlamento, vecchi e nuovi, mi verrebbe da chiedergli cosa sanno dell’autodichia, cosa sanno di come funzionano le camere, cosa sanno del bicameralismo perfetto, se hanno mai letto una legge e se ci hanno mai capito qualcosa con i tanti rinvii in essa convenuta, cosa sanno della legge finanziaria e del bilancio dello stato, cosa sanno dell’architettura costituzionale del nostro paese …. La verità è che si preferisce l’ignoranza perché così il pastore potrà governare le pecore nei recinti delle assemblee elettive, dicendo loro vota si o vota no, solo che spesso manco il pastore è in grado di capire, perché si debba votare si o perché si debba votare no, perché i si ed i no nascono dai grumi di potere; dai quei poteri forti che tutti dichiarano di voler abbattere ma che poi foraggiano i partiti. La cosa che mi lascia poi perplesso e che spesso le pecore vogliono rimanere pecore, perché quando pure spieghi a queste simpatiche bestiole, nei minimi dettagli il perché si dovrebbe, per l’interesse pubblico, votare diversamente da quello che il “pastore inconsapevole” suggerisce, le pecore anziché ringraziarti per aver aperto loro gli occhi, si incazzano e spesso sono pecore incazzate ed avvilite perché dovranno votare mordendosi la coscienza (se sensibili, ma questo non accade spesso), di dover fare un torto ai cittadini. Ovviamente mi scuso con le pecore che poverine nel gregge fanno il loro mestiere, ma alle pecore purtroppo è aggrappato il nostro destino e sopratutto quello dei nostri figli … Questo post lo dedico a tutte le pecore del mondo delle assemblee elettive …

Se non vogliamo le pecore allora occorre partecipare alla Scuola di politica e di amministrazione (clikka)

Liste e listarelle: La fragilità del nostro sistema politico

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219 loghi di altrettanti partiti, liste e listarelle di persone che si candidano alla guida del paese con nomi strampalati: “basta tasse”, “potere ai cittadini”, “liberi da equitalia” etc …. tra l’altro una fila per il deposito dei loghi al Viminale che ha del ridicolo ed è indegna per un paese civile. Oggi (14.01.2013), inoltre, leggo su La Repubblica che ci sarebbe una manovra di berlusconi che avrebbe incentivato la proliferazione delle liste a lui collegate (circa 13) in ragione di uno studio fatto dai suoi “esperti” in materia elettorale. Il disgusto è veramente tanto, non riesco a capire come sia possibile che si consenta un tale oltraggio alla intelligenza dei Cittadini Italiani che si vedono una sfilza di 219 simboli che non contribuiranno certo a fare chiarezza. Liste che non hanno alle spalle nessun ragionamento politico! Una vera e propria presa per i fondelli con un  sistema maggioritario che avrebbe dovuto contribuire a creare due/tre blocchi o filoni di pensiero politico. Queste elezioni dovrebbero dare una stoccata al vecchio ed invece vedo che sarà difficile evitare la restaurazione della monarchia partitica dei soliti noti tranne qualche eccezione forse. I candidati, inoltre, salvo rare eccezioni sono esentati da qualsivoglia campagna elettorale e pur volendomi documentare neppure riuscirei a capire quali saranno i meriti di coloro che aspirano a sedere nel cd. tempio della democrazia. Questi, non li vedevi prima per strada né li vedi oggi che dovrebbero forse venirti a chieder il voto!! Politica dagli effetti speciali dove a bella mostra si espongono campioni dello sport o giornalisti, le soubrette pare non vadano più tanto di moda dopo la minetti e le olgettine. Ma saranno in grado queste persone di leggere un disegno di legge o di redigerlo, o di discutere di temi importanti per il nostro paese? Saranno in grado di capire dove stiamo andando? Sapranno capire che la crisi economica che stiamo vivendo oggi ci pone il problema delle esternalizzazioni sfrenate negli enti locali che saranno ridotti a fare i soli certificati di residenza? Sapranno queste persone discutere della necessità che il pubblico sia efficiente e che la eliminazione degli sprechi potrebbe farci pensare che lo sfruttamento delle risorse pubbliche fatto dal pubblico è una maggiore garanzia di redistribuzione? Io in tutte le cd. privatizzazioni ci ho visto solo ed esclusivamente un ottimo affare per gli amici degli amici e non per i cittadini. Mi farebbe piacere conoscere i campioni messi in lista per capire se con questi forse non sia più indicato farci una partita di calcetto piuttosto che un ragionamento politico. Venti anni di politica/spettacolo sono difficile da estirpare e gli effetti speciali sono diventati una specialità dei partiti che dismettendo il loro principale compito di formazione ed informazione sono diventati veri e propri centri di produzione cinematografica dove la fantasia di Cetto la qualunque diventa realtà

A tutti i medici ed infermieri partecipate al concorso al Senato scadenza 17.01.2013!!

400px-Parlamento_Italiano_Giuramento_di_Giovanni_LeoneIeri (03.01.2012) ho scritto un post sullo scandalo del presidio medico in Senato (clikka) per le cure dei nostri “cari” parlamentari che ci costa una fortuna, oggi pensavo di dover pubblicizzare il bando che prevede la presentazione delle domande per 5 cardiologi, 5 anestesisti e 10 infermieri entro il 17 gennaio 2013 da consegnare a mano o a mezzo posta raccomandata. Di seguito il link del senato da dove scaricare la modulistica ed il regolamento che per comodità inserisco anche in calce a questo post. Facciamo in modo che le domande siano numerose e che si crei una vera partecipazione non vorrei che anche questa sia stata una trovata elettorale per fare un po’ di consenso. Come si dice a pensar male non si sbaglia mai!!! A tutti quelli che hanno i requisiti partecipate fate la domanda e poi immagino la soddisfazione di avere tra le mani il meglio della classe dirigente italiana !!!!

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PD – Monti – Vaticano: Democrazia Cristiana

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Ad oggi non si capisce ancora quale è la posizione ufficiale di Bersani sulla “salita in campo” di Monti. Tutti fanno a gara a contenderselo nel centrodestra mentre nella sinistra non si capisce, ovvero, si capisce benissimo che c’è un accordo post elettorale che in questi ultimi giorni si sta facendo sempre più concreto. Il tema vero che mi piacerebbe affrontassero entrambi i soggetti sono ancora una volta le privatizzazioni. I big della sinistra mostrano interesse per il programma monti mentre mi piacerebbe sapere cosa ne pensano delle privatizzazioni e della svendita dei beni pubblici della riduzione degli spazi vitali dello Stato Sociale di Diritto così come lo conosciamo. La chiarezza è fondamentale ed io vorrei sapere se anche Bersani intende ridurre gli enti locali ad uffici che si occupino dei soli certificati di residenza! Il tema è questo! Le visioni che si dovrebbero scontrare in questa campagna elettorale, che si sta consumando a colpi di discese in campo di magistrati, è quella liberista dell’europa monetaria o quella sociale dell’europa dei popoli, terzium non datur! Monti credo che con buona approssimazioni rappresenta ancora una volta il mondo del potere economico che si è rifatto il look. Eppure non riesco a capire: se la crisi è stata generata dai mercati e dal loro mancato controllo, come possiamo noi, ancora una volta, pensare che i mercati siano in grado di far fronte a ciò che hanno provocato? Bersani cosa dice al riguardo? Nulla! Cerca solo di rassicurare l’europa ed evita di attaccare il “protetto” il “messia” del potere economico, appoggiato anche dal vaticano, che ha deciso di salire in campo! Ed i cittadini italiani che fine fanno in tutto questo? Hanno il diritto di sapere quale è l’opposta visione che ci dovrebbe essere tra i due schieramenti, ovvero, di sapere che entrambi sono d’accordo a vendere tutto ciò che è pubblico ed a restringere l’azione di governo al minimo indispensabile che giustifichi l’esistenza di un parlamento. La larga maggioranza che si sta profilando è la restaurazione della vecchia, cara democrazia cristiana nella quale i cittadini italiani per quarant’anni hanno riposto la loro fiducia. Se andassimo indietro nel tempo infatti monti potrebbe stare benissimo al fianco di Andreotti, Forlani, Martinazzoli, De Mita …. fisici rassicuranti che hanno fatto dell’Italia ciò che volevano. Spero di sbagliarmi e di averne la prova.

da Il Mattino del 28.12.2012

Se dovesse esserci necessità di governare con un alleato – presupponendo dunque la vittoria del Pd e Bersani premier – non potremmo rivolgerci nè a Berlusconi nè a Grillo: il ragionamento andrà fatto con coloro con cui condividiamo la scelta europeista e dunque con Monti e le forze di centro». Così il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, in un’intervista al Mattino. «Siamo convinti che il nostro è l’unico grande progetto popolare che oggi si presenti alle elezioni».Teresa Bartoli
Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, rifiuta come «fuori luogo» ogni parallelo tra la candidatura di Piero Grasso e la vicenda di Antonio Ingroia: Ingroia, dice, ha fatto un «uso strumentale insopportabile» di una inchiesta per sfruttarne la popolarità in chiave elettorale, Grasso «ha lavorato sino all’ultimo giorno senza cercare visibilità» ed oggi «è del tutto naturale che il suo impegno venga traslato nell’impegno parlamentare». La candidatura del procuratore nazionale antimafia è «solo il primo segnale» dell’impegno contro l’illegalità. Una delle bandiere della campagna elettorale nella quale il Pd avrà in Monti «un concorrente» mentre «l’avversario è Berlusconi».

Monti non sarà super partes ma parte contro il Pd. Siete delusi, preoccupati?
«Siamo sereni e molto determinati perché convinti della nostra forza. Siamo convinti – a maggior ragione dopo i primi passi della lista, delle liste che ruoteranno attorno a Monti – che il nostro è l’unico grande progetto popolare che oggi si presenti alle elezioni. Popolare perché radicato su un partito che fa dell’interclassismo, della partecipazione, del radicamento sociale e territoriale la sua forza. Ciò sarà ancor più chiaro domani – quando si voterà, tra l’altro, anche in Campania – e domenica con le primarie, il cui primo grande successo sarà portare in Parlamento un numero grandissimo di donne. Siamo l’unico partito che mette i cittadini in grado di contare».
Secondo il Pdl Monti ha «tradito la parola data» ai partiti quando accettò un impegno di governo super partes. Condivide?
«Monti ha fatto la sua scelta dopo le dimissioni e lo scioglimento delle Camere. L’avesse fatto prima sarebbe stato sicuramente discutibile. Vedremo le prossime settimane cosa accadrà. Ma noi saremo concorrenti di Monti, questo è chiaro: concorrenti di Monti mentre il nostro avversario è Berlusconi».
Lei dice che il Pd è l’unica forza popolare ed interclassista. Secondo Pietro Ichino, invece, l’agenda Monti su diversi punti è «più a sinistra di quella di Bersani». Non è così?
«Guardi, ho stima di Ichino e delle sue idee ma francamente ho perso il filo del suo ragionamento: quando leggo che lascia il Pd per andare con Monti e che lo fa perché è Monti che ha sposato le sue tesi, mi vengono in mente Galilei e Tolomeo».
All’opposto, Vendola chiede discontinuità rispetto alle politiche di Monti. Cosa sarà per voi l’agenda del professore? Una spina nel fianco, uno stimolo?
«Si tratta di contenuti che in parte condividiamo ed in parte divergono dalle nostre tesi. Ma il punto chiave è che il nostro progetto è stato timbrato da tre milioni e centomila italiani, scritto con le loro gambe e le loro mani, il mix giusto tra idee, comportamenti, passioni. Quando parlo di politica popolare intendo questo, un fatto concreto, più importante di qualunque agenda. Ed ecco perché non ho, non abbiamo nessun timore che la o le liste Monti possano toglierci voti o spazio politico. Oltretutto, ripeto, su alcuni punti ci sono chiare convergenze».
Un esempio?
«Monti nella sua conferenza stampa ha fatto riferimento alle politiche contro l’illegalità proponendo tre temi: aumento dei tempi di prescrizione, reintroduzione del falso in bilancio ed autoriciclaggio. Sono esattamente i tre capisaldi del progetto anticorruzione che il Pd ha presentato in Parlamento e che è stato bloccato dal Pdl. La lotta contro l’illegalità sarà la nostra prima grande bandiera soprattutto in quelle regioni dove l’illegalità è causa di arretratezza economica e civile. Una bandiera in nome della quale Bersani ha dato un primo grande segnale annunciando la candidatura del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Solo un primo segnale perché altri ne arriveranno nei prossimi giorni sia sui contenuti sia nelle candidature».
Programmi e candidature, vista la legge elettorale che può determinare due maggioranze diverse tra Camera e Senato, potrebbero non bastare a governare. Il centrosinistra chiederebbe il sostegno di Monti?
«Aveva ragione Napolitano ad invocare a gran forza, nell’interesse del Paese, l’eliminazione del porcellum. Il primo difetto di questo sistema, le liste bloccate, lo abbiamo aggirato indicendo le primarie. Quanto al rischio di maggioranze diverse tra Camera e Senato, aspettiamo i risultati. Certo Lazio, Sicilia e Lombardia saranno determinanti. È evidente che, se dovesse esserci necessità di governare con un alleato – presupponendo dunque la vittoria del Pd e Bersani premier – non potremmo rivolgerci nè a Berlusconi nè a Grillo: il ragionamento andrà fatto con coloro con cui condividiamo la scelta europeista e dunque con Monti e le forze di centro».
Monti potrebbe chiedere la testa di Vendola: per governare sacrifichereste l’alleanza con Sel?
«Le primarie ci hanno in qualche modo fuso nella proposta elettorale. Non è questo il tema e non è immaginabile sacrificare Sel. Il progetto è unico e unitario».
La Chiesa si sta schierando in modo trasparente a sostegno di Monti. È una invasione di campo? Vi preoccupa? E perché il Pd non riesce a convincere quel mondo?
«Mi verrebbe da dire meglio Monti che Berlusconi, come purtroppo è stato per molti anni. Ma lo dico con amarezza perché so invece che il mondo cattolico è pieno di persone e di mondi che guardano con grande interesse al forte impegno sociale che sta alla base del nostro radicamento e al progetto di centrosinistra. E proprio per questo non voglio dare eccessivo peso a queste prese di posizione. È importante, da parte nostra, evitare polemiche e prestare se possibile ancor maggiore attenzione e presenza alle realtà e dimensioni territoriali».
La candidatura di Grasso, un magistrato in attività, non avvalora la tesi della politicizzazione della magistratura? Tante polemiche su Ingroia e poi cadete nello stesso errore?
«In questo caso credo sia la sua stessa funzione a smentire queste tesi. Trovo assolutamente naturale che il tema dell’antimafia venga traslato in un impegno parlamentare. I paralleli con la vicenda di Ingroia sono del tutto fuori luogo. È palese che Ingroia ha usato un’inchiesta e la vicenda di Nicola Mancino, che sono sicuro dimostrerà di poter uscire senza macchie da questa storia, per diventare un personaggio ed avere una visibilità che oggi sfrutta candidandosi alle elezioni. Un uso strumentale insopportabile. Grasso, al contrario, ha lavorato sino all’ultimo giorno senza alcuna ricerca di visibilità. E gli viene offerta, per la sua funzione antimafia, la possibilità di portare il suo impegno, in modo non divisivo, in Parlamento».

Primarie del PD all’insegna del rinnovamento? Non se ne parla proprio!

iervolino

Per come si sta profilando lo scenario delle politiche non si capisce nulla, ma una cosa è certa queste prossime politiche se non vogliamo regalare il paese a Grillo (che pure è una scelta) bisogna guardare con attenzione alla composizione delle liste. Il PD dalle primarie è uscito rafforzato ed adesso vanno tutti all’attacco. Si ricompongono i BIG stantii ed ammuffiti. I candidati spero abbiano caratteristiche assolutamente indipendenti da ciò che hanno rappresentato le amministrazioni di sinistra passate e crollate innanzi alle note primarie scandalo a sindaco di napoli ed al commissariamento del partito. Mi rifiuto però di pensare che il cambiamento possa passare per la nomenclatura che nella sua spina dorsale ha un cancro da estirpare. Il nuovo che, sono consapevole, non è sempre meglio del vecchio non si vede neppure all’orizzonte. I corazzieri del PD si stanno assestando nelle prime file. Cercare di condizionare questo scenario è un impresa da titani ed occorre una forza popolare consistente per poter convincere i vertici a cambiare rotta perché quella intrapresa è quella della costaconcordia e di questo passo non mi meraviglierei se tra i candidati del PD fosse incluso anche il comandante Schettino.

Da Il Mattono di oggi 16.12.2012

Adolfo Pappalardo
Il regolamento per le primarie dovrebbe ufficializzarlo solo domani sera a Roma, dopo la riunione, in mattinata, con i segretari regionali. Ma la corsa è già iniziata. Come? Con la raccolta delle firme necessarie a scendere in campo. Il 29 e 30 dicembre quasi sicuramente. Firme e incompatibilità per evitare un eccessivo affollamento di chi vuole cimentarsi: perché sarebbe impensabile che gli elettori di centrosinistra (quelli già iscritti alle primarie nazionali) si trovino a dover scegliere tra una rosa di oltre un centinaio di nomi. Troppi. E, quindi, sono allo studio due paletti: le firme e le incandidabilità. Allo studio infatti è prevista una soglia abbastanza alta per poter scendere in campo: il 3 o anche il 5 per cento degli iscritti democrat della circoscrizione di Camera o Senato. Cinquecento firme all’incirca per gli aspiranti onorevoli napoletani. E alcuni stanno già iniziando a raccoglierle. Ma chi può scendere in campo? In teoria tutti ma per circoscrivere ancora di più il campo dovrebbe essere prevista una sorta di incandidabilità alla selezione per chi attualmente ricopre la carica di sindaco, consigliere regionale o europarlamentare. Deroghe sì ma a deciderle sarà direttamente la direzione nazionale del partito. Norme ancora da limare e mettere nero su bianco ma necessarie per evitare di dover stampare schede con un centinaio di nomi per collegio (Senato, Campania 1 e Campania 2). L’obiettivo è quello di arrivare a non più di 70 nomi su cui l’elettore democrat della circoscrizione esprimerà una preferenza (ancora allo studio se potrà metterne due ma per forza uomo-donna).
Da qui la composizione della scheda per le politiche che, escluso un cappello che sarà prerogativa del segretario nazionale, sarà composta, a scalare, da chi sarà riuscito a guadagnare più preferenze. Che poi non sarà certo una passeggiata: nel napoletano gli aspiranti onorevoli potranno contare sui poco più di 90mila elettori delle primarie del 2 dicembre. Gara aperta tra uscenti che scalpitano e aspiranti nuovi parlamentari. Partendo da quest’ultimi sono diversi. Oltre agli ex sindaci Cuomo e Iervolino (dimissionari proprio per scendere in campo) c’è una pattuglia di ben 4 consiglieri regionali: il capogruppo Del Basso De Caro (appena passato dall’area dem a quella di Letta), l’ex Russo, D’Amelio, Amato e Caputo. Per un posto in lista ci sono anche Ciro Cacciola, presidente del comitato Bersani, e Massimo Paolucci, l’ex sub commissario per i rifiuti, dato nelle ultime ore come attivissimo per guadagnarsi un posto al sole. Mentre i renziani si vedranno domani sera per discutere il o i nomi da mettere in campo. Si ragiona su un volto nuovo (magari una donna) e non usurato o altrimenti il passo potrebbe farlo Alfredo Mazzei, capo del comitato del sindaco di Firenze ed ex tesoriere pd.
Intanto, come annunciato da tempo, i democratici campani guadagnano altri due consiglieri regionali. Sono gli ex dipietristi Nicola Marrazzo ed Eduardo Giordano approdati per ora con i moderati-pd di Giacomo Portas.

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