Il Candidato Sindaco Togato: Interviene il CSM

Prima con le elezioni regionali, poi con quelle comunali, sono ormai mesi che si discute della candidatura di un Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, prima a Governatore della Campania, oggi a Sindaco di Napoli. Questa volta però, rispetto alle elezioni regionali, l’ipotesi è diventata ancora più insistente. Anzi, sui giornali cittadini, qualche settimana fa, ho avuto modo di leggere anche un virgolettato di Don Antonio Manganiello, il quale riferendosi al Sostituto Procuratore Generale, ha dichiarato che: “Ha deciso di candidarsi a sindaco, me lo ha detto venerdì scorso…” Dichiarazione che non ha ricevuto smentita ma che, anzi, è stata addirittura corroborata da un tour “elettorale” del citato Magistrato a Scampia. A tale fatto è seguita, giustamente, una comunicazione del Procuratore Generale, Luigi Riello, al CSM, affinché valutasse il comportamento del Collega Sostituto, aprendosi in seno al medesimo CSM anche un dibattito, apparso sui giornali, tra i Consiglieri Cascini (critico) e Di Matteo (favorevole). Sennonché in un’ANSA del 26.01.2021 si apprende, con sorpresa, che la prima Commissione del CSM, con 4 voti a favore e 2 contrari, ha deciso di proporre al Plenum l’archiviazione della procedura, ritenendo che non vi siano gli estremi per far scattare il procedimento per incompatibilità; che tutto è normale e che ben può un Magistrato, nel territorio in cui svolge le sue funzioni, avere incontri anche con politici, per valutare la sua candidatura, tenuto conto che gli stessi giornali cittadini hanno anche riportato che vi sarebbe stata una telefonata tra Silvio Berlusconi ed il citato Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, proprio per valutare la sua candidatura. Ebbene, devo dire che, con stupore, ciò accade dopo che è appena trascorso un vero e proprio “annus horribilis” della Giustizia, per il Caso Palamara, che ha letteralmente devastato il mondo giudiziario, proprio per gli intrecci, incontri e conversazioni di magistrati, con politici, con l’adozione di pesanti sanzioni disciplinari che sono giunte sino alla destituzione dall’ordine di Luca Palamara e con sanzioni disciplinari che hanno determinato le dimissioni di alcuni consiglieri del medesimo massimo organo di autogoverno della Magistratura. Il tutto, tra l’altro, riportato, con dovizia di particolari, dalla pubblicazione, di questi giorni, del libro/intervista a Luca Palamara, nel quale si indicano trame ed intrecci tra Magistrati e Politici, con nomi e cognomi di alti Magistrati, ancora seduti saldamente sulle loro poltrone. Come se nulla fosse, quindi, il plenum del CSM si appresterebbe ad archiviare il caso. Ebbene, spero in un serio, profondo e pacato ripensamento del CSM, atteso che il bene più prezioso della Giustizia è l’imparzialità e la indipendenza della Magistratura sia nel dato formale che sostanziale. La Magistratura deve non solo essere imparziale ed indipendente ma anche apparire come tale agli occhi di cittadini. Il CSM dovrebbe sapere che non c’è competizione elettorale più accesa ed aspra di quella Comunale, più delle elezioni regionali e politiche. Il candidato deve avere rapporti con ampi strati della popolazione, di ogni genere e di ogni fascia sociale per valutare l’affidabilità e la giustezza delle istanze che esse muovono sul territorio cosa che, per un Magistrato, è il contrario di quello che normalmente fa o dovrebbe fare e la mancanza di una specifica norma scritta, di un codicillo o di una disposizione precipua che vieti al Magistrato di fare campagna elettorale e di esporsi, così come sta accadendo per il citato Sostituto, non significa nulla, per la valutazione di opportunità che il CSM deve fare! E’ ovvio che per un Magistrato, con la Toga sulla spalle, non è opportuno che abbia incontri politici con personale politico e con fasce rappresentative delle istanze sociali. In una parola non occorre la norma scritta ma bastano i cd. Principi Costituzionali per dire che un Magistrato per fare questo deve mettersi per lo meno in aspettativa e se possibile dovrebbe farlo in un luogo in cui non ha svolto o svolge le sue funzioni! Il CSM dovrebbe sapere che in una competizione elettorale comunale, il numero di candidati è stratosferico, tra liste comunali e liste nelle dieci municipalità, quasi un candidato in ogni famiglia e chi ci dice che tra le carte affidate al Sostituto Procuratore presso la Corte di Appello di Napoli non vi sia qualche candidato della sua parte politica o civica o della parte avversa! Dobbiamo, quindi, sperare che il CSM oggi valuti bene questi aspetti e si comporti di conseguenza, altrimenti il precedente potrebbe aprire la strada ad una dilagante, reciproca commistione tra magistratura e politica, più di quello che accade oggi con le cd. porte girevoli, che proprio i fatti di Palamara hanno dimostrato essere un “Sistema” sicuramente in contrasto con la Costituzione.

Avv. Gennaro Esposito

Presidente Ricostruzione Democratica

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