360 chili di aragoste e polipi

Siena

E’ stata una notizia che è passata in mezzo allo scandalo MPS: 360 chili di aragoste e polipi, acquistati dall’ateneo Senese, non per la mensa universitaria, ma alla contrada della Chicciola. E ora, per risanare il bilancio,  (circa 200 milioni di buco) le rette sono fra le più alte d’Italia! Questo dato credo rappresenti l’Italia che non c’è, un italia dove tutti pensano di dover saccheggiare il bene ed il danaro pubblico appena si presenta  l’occasione! Un Italia debole che non resiste alla tentazione di allungare la mano o semplicemente aprirla per farvi cadere dentro i soldi pubblici. Dalle aragoste ed i polipi all’università il passo è breve per arrivare a Fiorito a Maruccio ed ai banchetti nunziali pagati con i fondi economali dei gruppi consiliari della Regione Lombardia. La seconda repubblica è peggio della prima che ho vissuto per tutti i primi anni della mia vita. Eppure non sembra vero, il nuovo è sempre peggio del vecchio, sembra quasi un destino ineluttabile. La politica è influenzata da fatti lontani anni luce dall’amministrazione e siccome i politici sono sempre accomunati dalla stessa sorte sento il bisogno di mettere le mani avanti e pubblicare gli statini paga delle somme che ricevo dal Comune per la mia attività istituzionale peraltro documentata in parte su questo blog. Gli importi variano dal numero dei Consigli  Comunali e delle commissioni a cui partecipo: statini paga comune (clikka)

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Piano di riequilibrio del Comune di Napoli e l’astensione di Ricostruzione Democratica

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Ieri (28.01.2013) si è tenuta la seduta del consiglio comunale nella quale è stato approvato il piano di riequilibrio finanziario di cui al mio precedente post (clikka). Nella stessa giornata di ieri ci è pervenuto il parere collegio revisori (clikka) che insieme con i colleghi del gruppo abbiamo letto attentamente non essendo riusciti ad approfondire come si deve la delibera che era alla nostra attenzione per i ristretti tempi. Tutto il gruppo di Ricostruzione Democratica si è astenuto poiché non c’è stata data la possibilità di capire cosa in realtà stavamo approvando. Nella delibera, infatti, erano riportati solo i numeri e non le modalità circa l’adozione provvedimenti strategici per la nostra città. Per capire le mie perplessità di seguito potrete seguire il mio intervento e quello di Carlo Iannello che credo esprimano bene le perplessità che abbiamo manifestato in Consiglio. Diciamo che c’è stato anche un episodio accaduto in aula (che si può notare all’inizio del mio intervento) che ci ha lasciati molto perplessi. Buona visione:

Il mio intervento al 2:48:18

L’intervento di Carlo Iannello al 2:13:50

Predissesto del Comune di Napoli ecco il piano di riequilibrio.

comuneEcco il piano di riequilibrio finanziario approvato dalla Giunta con delibera n.35 del 25.01.2013 (clikka) che sarà portata all’attenzione del Consiglio Comunale il 28.01. p.v. (delibera n. 3 del 28.01.2013) e dovrà essere approvata, secondo quanto dispone il D.L. 174/2012, entro il 29.01.2013, pena la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune. Devo dire che non l’ho ancora studiata bene e solo lunedì alle 12,00 avremo la possibilità di avere il parere del Collegio dei Revisori, il tempo, ci hanno detto, non c’è stato per poter meglio approfondire i temi che ci stanno a cuore. Io ho avuto l’opportunità di intervenire in commissione giovedì 24.01 u.s. con l’assessore al Bilancio che non aveva ancora la delibera (giunta il giorno dopo). In quella sede ho manifestato le mie perplessità poiché ancora oggi non si è fatta luce su come siamo arrivati a 870 milioni di crediti inesigibili ed a come siamo arrivati a circa un miliardo di altri debiti. In particolare ho chiesto dei derivati che il Comune ha in pancia (di cui ho già parlato in un altro post clikka) chiedendo se vi fosse stato un esame particolare, visto che il Tribunale di Milano ha ritenuto nulli i contratti in quanto frutto di un reato. La risposta dell’Assessore è stata semplicemente che ad oggi non converrebbe “riscattare” questi derivati (peraltro all’epoca è probabile che era presidente del Collegio dei Revisori). Da quanto ho capito non c’è nulla circa l’accertamento delle responsabilità pregresse (nel segno del chi ha avuto avuto) e, quindi, mentre a Reggio Calabria con un disavanzo di oltre 600 milioni di euro si è suicidata la dirigente dei servizi finanziari Dott.ssa Fallara ed è stato aperto un procedimento per falso in bilancio a Napoli, invece, tutto tace! Non saprei oggi i cittadini napoletani si trovano in una condizione per colpe che non verranno mai accertate ed i bilanci del Comune di Napoli sono stati sempre un mistero essendo prevalenti, da quello che ho qualche volta sentito, le ragioni cd. politiche. Ma la politica, io mi chiedo sempre, non dovrebbe essere al servizio della buona amministrazione? Come al solito è ben accetto qualsivoglia parere sulla delibera visto che è un piano decennale e che inciderà molto sulla pelle dei cittadini…. Infine per cercare di sopperire all’internalizzazione della gestione del patrimonio immobiliare si è affidato tutta la gestione alla Napoli Servizi che però, ironia della sorte entro il 30.06.2013 dovrebbe essere venduta come riportato nella delibera n. 48/2012 (clikka).

Scuola di politica e di amministrazione la prima lezione

DSCN0103Ieri (25.01.2013)  la prima lezione della scuola di politica e di amministrazione. Il Prof. Franco Barbagallo ha ripercorso la storia della camorra e della politica nel nostro paese con una lezione avvincente. Il luogo delle istituzioni politiche per tre ore è diventato luogo di riflessione, cultura e formazione dei cittadini. Lo stato della politica è certamente avvilente ma ieri credo che, nel nostro piccolo, abbiamo dimostrato che è possibile un’altra politica, quella della cura dell’interesse pubblico, della alta moralità, dello spirito di servizio e del senso delle istituzione. Una delle tante cose che mi ha colpito della lezione è stata la riflessione sul fatto che da tempo la camorra è vincente perché in essa ci sono uomini di valore superiore ai politici che occupano le istituzioni. Senza mezzi termini credo che questo sia il risultato dell’allontanamento dei cittadini perbene, capaci e competenti dalla politica a causa della incapacità dei partiti, proni all’interesse economico o di gruppi di potere o addirittura incapaci di comprendere quale sia la strada giusta. Ciò che ci aspetta è sicuramente un periodo oscuro e di grande incertezza, le stesse persone che sono oggi nelle liste delle prossime elezioni ne sono la dimostrazione. Gente assolutamente sconosciuta catapultata in parlamento. Oggi, infatti, riflettevo che in questi quasi due anni di consiliatura i candidati che andranno a sedere in parlamento, sulle cose importanti di cui abbiamo trattato nella nostra città (vedi casi romeo, bagnoli, caan, piazza garibaldi etc.) non li ho mai sentiti tranne rare eccezioni (un candidato). Mi chiedo questi illustri sconosciuti chi sono e cosa andranno a fare in parlamento. Persone che la quasi totalità dei cittadini non conosce e quelli che li conoscono per la stragrande maggioranza ne parlano male o storcono il naso. E’ questo il ruolo dei partiti? Quello di mandare in parlamento illustri signorsì pronti a non contraddire il capo? Ciò che ho da tempo compreso e che oggi siamo nelle stesse condizioni di incertezza del dopoguerra, ci sono macerie politiche e morali di una classe dirigente autoreferenziale da cacciare dai palazzi del potere. La nostra funzione forse sarà di testimonianza, ma non ci potranno mai dire che non ci abbiamo provato fino all’ultimo! La prossima lezione è l’8 febbario, alle h. 16, stessa sala multimediale in Via Verdi, su Ambiente e Politica, ce ne parlerà il Prof. Antonio Di Gennaro che conosco per impegno e competenza. Spero sarete presenti nello stesso numero se non di più e di vedere altrettanti giovani. A quest’ultimi, infatti, deve andare il nostro incoraggiamento! Dobbiamo iniziare a pensare che ogni volta che diciamo che la politica fa schifo ed occorre starsene alla lontana facciamo un piacere proprio a quelli che la politica l’hanno ridotta a quello che è! Sursum Corda !!!

 Programma della scuola di politica e di amministrazione

Sotto la foto di Simona Molisso Capogruppo di Ricostruzione Democratica con Diego perché la politica deve avere il tempo della famiglia:

74647_405138009571549_1401710495_nLe riflessioni di Carlo Iannello (clikka)

E fiction sia! L’oro di Scampia una storia di Sport e Passione

MaddaloniAlla fine c’è un altro progetto  televisivo su Scampia che avrà ad oggetto la storia di Gianni Maddaloni, papà di Pino, oro olimpico a Sidney 2000. La sterile polemica del chi combatte meglio la camorra e la mafia mi sembrerebbe superata e spero che l’attenzione si sposti sui problemi e sulle soluzioni. Oggi come consigliere comunale e presidente della commissione sport, nei confronti di Gianni e degli altri bravi maestri di sport, di vita e di strada che stanno sui territori, provo un senso di inadeguatezza, sentendo il peso della responsabilità per quello che nonostante tutto il mio impegno non riesco a fare per loro, nella consapevolezza del grande lavoro che, invece, queste persone speciali riversano sul territorio. Impegno che conosco profondamente provenendo dallo stesso mondo sportivo e dalla stessa tipologia di quartiere difficile (Marianella). La verità è che nel Comune di Napoli, ma forse in Italia, lo sport non è mai stato preso sul serio! E’, infatti, diffusa l’opinione tra i politici che l’assessorato allo sport sia un assessorato di serie B. Non si comprende, invece, che lo sport è la prima politica sociale perché è insieme prevenzione e cura ! La conferma di questo è nei bilanci comunali dove si appostano 100 milioni di euro per le politiche sociali e poco più di sette milioni di euro per lo sport. Somma assolutamente esigua che a Napoli viene totalmente assorbita dall’idrovora stadio san paolo. Non si riesce, infatti, a far capire, che nello sport è facile verificare il merito e l’efficacia dell’azione sociale, dai risultati sportivi. Il campione, infatti, rappresenta per tutti i suoi compagni di spogliatoio l’esempio da seguire nello sport e nella vita. Io nel 1980 in palestra ho avuto la fortuna di iniziare lo sport della lotta olimpionica stile libero sudando sul tappeto con Claudio Pollio, oro a Mosca 1980, che mi ha fatto percepire immediatamente che era possibile vincere con l’impegno ed il sacrificio e tutta la mia adolescenza che, altrimenti poteva essere difficile, io l’ho trascorsa in palestra. La modalità di approccio della politica tradizionale, invece, è sempre approssimativo e finisce per realizzarsi con contributi a pioggia, se va bene, oppure agli amici degli amici se va male … e devo dire che va sempre male! Sin dall’inizio di questa mia esperienza amministrativa ho elaborato un nuovo regolamento d’uso degli impianti sportivi e per la promozione dello sport (clikka) che giace allo stato al Consiglio per l’acquisizione dei pareri, con il quale ho voluto creare un meccanismo indipendente di assegnazione dei contributi fondato solo ed esclusivamente sul merito sportivo e sganciandolo da ogni forma di discrezionalità politico/amministrativa. Spero di riuscire a vederne l’approvazione, anche se credo che vedrò storcere molti nasi di politici di lungo corso, troppo abituati a fare concessioni e piaceri ai loro amici! Gianni Maddaloni rappresenta un esempio virtuoso di inserimento sociale di valori che spesso salvano la vita di coloro che sono segnati dalla nascita, da una sorta di “maleficio soli”. Ebbene, non riesco a capire come sia possibile che una realtà come quella di Maddaloni possa essere abbandonata dalle istituzioni quando questi lamenta che non riesce a pagare le bollette dell’enel preferendosi finanziare improbabili progetti, quando si potrebbe facilmente verificare sul campo l’azione posta in essere dai risultati ottenuti. In questa battaglia so di avere dalla mia parte, il mondo dello sport, ma ancora di più so di avere dalla mia parte i tanti ragazzini dei quartieri napoletani nei cui occhi mi riconosco. Forza ragazzi insieme si vince!!

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Da La Repubblica del 20.01.2013

Scampia avrà la sua fiction. Ma non si tratta di Gomorra 2, negli ultimi giorni al centro di accese polemiche per il diniego della Municipalità a dare l’ok alle riprese sul territorio, bensì di un’altra produzione. Titolo: “L’oro di Scampia”, che racconterà la storia della famiglia Maddaloni, dagli inizi di papà Giovanni fino alla medaglia d’oro olimpica di Pino nel judo. Già aperti i casting, le riprese inizieranno in primavera nel quartiere teatro della faida di camorra tra clan, mentre la messa in onda è prevista per il prossimo autunno su Rai Uno. Attore protagonista sarà Beppe Fiorello nei panni di Giovanni Maddaloni, padre di Pino e proprietario dello Star Judo Club che permette ogni giorno a centinaia di ragazzi di praticare gratuitamente sport a Scampia. Una storia lunga e tortuosa, dall’apertura della palestra ai giorni nostri, tra problemi burocratici e difficoltà quotidiane. Negli ultimi anni la struttura ha rischiato più volte la chiusura per mancanza di fondi, ma oggi è aperta ai giovani del territorio ed opera anche per i minorenni detenuti nel carcere di Nisida, per i ragazzi delle comunità e i diversamente abili. «Abbiamo anche un campione italiano tra i non vedenti, che s’è messo in testa di arrivare a Rio 2016». È l’ultima scommessa raccontata nel libro di Giovanni Maddaloni, “La mia vita sportiva”, dal quale prende ispirazione la fiction. «Ho conosciuto Beppe Fiorello alcuni mesi fa, s’è fatto raccontare tutto nei dettagli, a partire dai primi passi nel rione San Gaetano, non certo un territorio facile». Una storia da film. «L’intenzione – spiega Maddaloni – è raccontare la storia di un riscatto sociale cercato e trovato nello sport: abbiamo anche un discorso aperto con l’associazione Don Peppino Diana, siamo attivi su tanti fronti ma continuiamo a vivere tra alti e bassi». Nei cassetti della scrivania dello Star Judo Club, ad esempio, c’è una bolletta di ventuno mila euro da pagare. «Nel 2010 dopo alcune scadenze non rispettate l’Eni ci tolse la luce e fummo costretti ad allenarci con le candele accese. Ci aiutò una donna americana, che venuta a conoscenza delle nostre disavventure decise di pagare l’intero importo. Da quel giorno ci è arrivata una sola bolletta, valida per l’ultimo anno e mezzo. Noi questi soldi non li abbiamo, in cassa ci sono 36 euro. Lancio una provocazione: l’Eni ci sponsorizzi e faccia concretamente qualcosa per Scampia». L’idea della fiction è stata accolta con favore dal presidente della Municipalità Angelo Pisani, che soltanto pochi giorni fa negò l’autorizzazione a girare nel quartiere le riprese per la fiction di Sky Gomorra 2. Maddaloni entra a gamba tesa sull’argomento: «Mi piacerebbe incontrare Saviano, sapere da lui che impronta vuole dare alla serie tv. La prima volta con il suo libro ha acceso i riflettori sui nostri problemi, adesso però rischia di darci il colpo di grazia. Abbiamo bisogno di figure positive, di un eroe all’interno della sua storia. Il cast del nostro film sarà composto dai ragazzi della palestra, gli unici attori saranno Fiorello e pochi altri. Insomma, diamo possibilità a questo territorio, non pensiamo soltanto a far notizia». La vita di Giovanni Maddaloni sarà raccontata anche in una breve ricostruzione contenuta nel programma Eroi, in onda in primavera sulle reti Rai, insieme ad altre storie di sport.

La politica delle pecore in parlamento

imagesListe fatte all’occorrenza della campagna elettorale con gente che non si conosce e che non ha alcuna formazione né amministrativa né politica e che spesso non ha manco l’idea di cosa si andrà a fare in parlamento. I partiti si ricordano dei cittadini e dell’elettorato attivo solo al momento delle elezioni. Nessun partito, nonostante tutti i milioni che hanno in cassa (sui soldi ai partiti clikka), ha mai seriamente pensato di mettere in piedi una vera e propria scuola di formazione politica/amministrativa ed il motivo credo sia chiaro! I partiti se avviassero corsi di formazione poi si troverebbero dei giovani che in grado di scalzare quelli che stanno davanti. Come al solito tenere nell’ignoranza il popolo serve a governarlo ad uso e consumo di questo o quel gruppo di potere. In Germania, ricordo sempre, un ministro per aver copiato una tesi di dottorato è stato cacciato perché alle sue spalle immagino ci siano tanti altri giovani e meno giovani pronti a prenderne il posto dell’indegno, giovani che scalpitano per mettersi alla prova e per rendere al paese il loro servizio. Ai tanti candidati al parlamento, vecchi e nuovi, mi verrebbe da chiedergli cosa sanno dell’autodichia, cosa sanno di come funzionano le camere, cosa sanno del bicameralismo perfetto, se hanno mai letto una legge e se ci hanno mai capito qualcosa con i tanti rinvii in essa convenuta, cosa sanno della legge finanziaria e del bilancio dello stato, cosa sanno dell’architettura costituzionale del nostro paese …. La verità è che si preferisce l’ignoranza perché così il pastore potrà governare le pecore nei recinti delle assemblee elettive, dicendo loro vota si o vota no, solo che spesso manco il pastore è in grado di capire, perché si debba votare si o perché si debba votare no, perché i si ed i no nascono dai grumi di potere; dai quei poteri forti che tutti dichiarano di voler abbattere ma che poi foraggiano i partiti. La cosa che mi lascia poi perplesso e che spesso le pecore vogliono rimanere pecore, perché quando pure spieghi a queste simpatiche bestiole, nei minimi dettagli il perché si dovrebbe, per l’interesse pubblico, votare diversamente da quello che il “pastore inconsapevole” suggerisce, le pecore anziché ringraziarti per aver aperto loro gli occhi, si incazzano e spesso sono pecore incazzate ed avvilite perché dovranno votare mordendosi la coscienza (se sensibili, ma questo non accade spesso), di dover fare un torto ai cittadini. Ovviamente mi scuso con le pecore che poverine nel gregge fanno il loro mestiere, ma alle pecore purtroppo è aggrappato il nostro destino e sopratutto quello dei nostri figli … Questo post lo dedico a tutte le pecore del mondo delle assemblee elettive …

Se non vogliamo le pecore allora occorre partecipare alla Scuola di politica e di amministrazione (clikka)

Assunzione a tempo indeterminato di due medici al senato con bando nascosto!

UnknownUnknown1Qualche giorno fa e prima che scadesse il concorso sollecitavo la partecipazione al bando del Senato per l’assunzione di medici ed infermieri (Bando assunzione clikka) oggi  (20.01.2013) leggo su “la repubblica” che oltre al bando di cui sopra ce n’era un altro (tenuto nascosto e pubblicato solo sulla bacheca del senato) per due medici a tempo indeterminato che lascia molto perplessi in quanto sarebbe cucito su due medici “amici” del Presidente Schifani e del Vicepresidente Calderoli (che spero non verranno rieletti). Ora sarebbe necessario, essendo il bando scaduto, sapere quanti hanno partecipato al concorso. Ecco i particolari:

“Si tratta, come si legge nel bando, dell’assunzione a tempo indeterminato di due medici «per la struttura dei Presidi sanitari del Senato» il cui organico, attualmente, è composto da un solo dipendente, il “medico anziano” Federico Marini. Il bando per triplicare la pianta organica dei dipendenti sanitari è rimasto stranamente “segreto”, affisso solamente in una bacheca interna. E non si sa perché non è stato pubblicato sul sito online. Dove, invece, è stato pubblicizzato un concorso per l’ampliamento degli elenchi dei medici esterni. Quelli, in sostanza, che collaborano come consulenti dei presidi sanitari, ma costano solo se vengono chiamati. Se non sono chiamati, non c’è alcun costo per il Senato.

Ma a rendere davvero singolare la questione è la particolarità di due “requisiti”, il “d” e l’“e”, che vengono richiesti per accedere all’assunzione a tempo indeterminato:

Nel primo caso, bisogna avere la specialità in cardiologia o medicina interna, guarda caso proprio quelle in possesso dei due specialisti che curano presidente e vicepresidente (leghista) del Senato. Nel secondo, si legge testuale, occorre «avere effettuato turni presso l’Ambulatorio della Struttura dei Presidi sanitari del Senato dal primo giugno 2010». Guarda caso proprio da quando lavorano quei due specialisti. Il bando che andrà a triplicare in modo definitivo la pianta organica della struttura sanitaria del Senato è scaduto nei giorni scorsi, a circa un mese dalle prossime elezioni”.

Mercato Ittico di Napoli e CAAN

mercatoitticoIeri 17.01.2013 abbiamo trattato, dopo vari rinvii, la questione del mercato ittico di Napoli su cui ho già scritto altri post (pescecaan clikkail mio intervento al consiglio comunale clikkail CAAN come il ponte di corso novara clikka). Finalmente è passata la linea che, con altri consiglieri, ho sostenuto, cioè che a Piazza Duca degli Abruzzi, nel fabbricato di Luigi Cosenza, debba rimanere l’antico mercato ittico di napoli. Dovrei essere contento, ho vinto insieme agli altri, ma le riflessioni sono tante e mi inducono altri pensieri. In effetti non riuscirò mai a capire la politica, ovvero, questa politica. La trattativa è stata lunga e la pressione anche. L’amministrazione in un primo momento era irremovibile e sono state fatte molte riunioni di maggioranza alle quali ho partecipato spiegando il nostro punto di vista. Sono stati irremovibili anche i consiglieri di IDV (sei) che hanno sottoscritto ed hanno mantenuto la linea nonostante le molte pressioni interne al gruppo stesso ed ai quali va il mio apprezzamento perché hanno dimostrato di essere veramente indipendenti e di avere a cuore una idea di interesse pubblico scevra da altri condizionamenti. Ciò che, invece, mi induce altre riflessioni è dato formale che finisce per rappresentante la pochezza della politica. Noi avevamo presentato un testo di ODG che avevo scritto io, condividendolo con altri consiglieri (ODG CAAN clikka) e che non è stato messo ai voti per una ragione “politica” credo di basso profilo. In sostanza non si può approvare un testo, seppure buono e condiviso, per non dare la soddisfazione ad un solo un gruppo di consiglieri che alla fine hanno dimostrato di essere “maggioranza di idee”. In sostanza è la logica della politica intesa non come perseguimento dell’interesse pubblico ma come semplice affermazione di se stessi. Ebbene questa mia riflessione trova e mi è sorta dallo stesso testo approvato che invito a leggere (ODG scritto in aula clikka). Un testo, nella sostanza buono, ma raffazzonato e pieno di cancellature che con un subemendamento siamo riusciti ad ulteriormente migliorare. Possiamo dire che abbiamo vinto, ovvero che ha vinto una idea di città, ma nella forma della politica (che a volte è anche sostanza) non credo.

Il mio intervento all’1.02.48

Cittadini, Politica ed Istituzioni

corruzioneL’unica arma per combattere la camorra è la politica che deve mettere in campo azioni di sviluppo volte a sottrarre acqua al mulino della malavita. Per fare ció è necessario battere i poteri forti che indirizzano le risorse verso la strada dell’arricchimento personale o di gruppi di potere sottraendo i beni e le risorse pubbliche alla loro naturale destinazione del soddisfacimento dell’interesse pubblico. Occorre fare in modo che la parte viva della società si metta in moto. O ci salviamo tutti insieme o nessuno! Occorre che coloro che sono in possesso dei saperi li condividano affinché si crei una classe dirigente degna di questo nome. E’ per questo motivo ché crediamo nella scuola di politica e di amministrazione (clikka) e speriamo che i partiti seguano l’esempio anziché brucare i milioni di rimborsi elettorali in viaggi, rinfreschi e latrocini vari. La naturale destinazione dei fondi economali dei gruppi consiliari e dei contributi ai partiti è questa! Ogni diverso utilizzo è latrocinio e va perseguito con ogni mezzo non si può pensare, in questo momento, di spendere o appropriarsi di queste risorse per fini personali! Questa gente che occupa senza merito le istituzioni devono essere cancellate dal mondo della politica come indegna.

Di seguito la riflessione di Raffaele Cantone

“La zona grigia e il silenzio degli onesti” – Raffaele Cantone, su Il Mattino di Napoli, ed. naz. di giovedì 17 gennaio 2013

 Ieri, Il Mattino ha dedicato ben tre pagine al giro di presunte tangenti per fermare i processi nel Tribunale di Napoli, nel quale sarebbero coinvolti cancellieri, avvocati, medici, un poliziotto e dipendenti, in tutto una trentina di persone, indagate e in parte arrestate per associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari, rivelazione del segreto istruttorio ed altri reati contro la pubblica amministrazione.

Secondo la ricostruzione accusatoria – che non significa affatto sentenza di condanna, ma che ha comunque ricevuto l’avallo di un giudice – vi erano alcuni dipendenti delle cancellerie giudiziarie che, in cambio di tariffe fisse e prestabilite in denaro, fornivano notizie sottoposte a segreto di indagine o persino nascondevano fascicoli o atti in essi contenuti perchè non si celebrassero processi, in modo che scattassero prescrizioni o non fossero eseguite pene detentive o abbattimenti di immobili abusivi. Ad usufruire di questi servigi sarebbero stati quattro avvocati che si facevano pagare profumatamente dai loro clienti o imputati che riuscivano ad avere accesso agli uffici per il tramite di immancabili faccendieri.

Uno smaliziato lettore potrebbe a questo punto dire, “e allora?”. “Cosa c’è da stupirsi? E’ l’ennesima storia di malaffare in una città che in parte sembra essersi assuefatta alle piccole e grandi illegalità quotidiane e persino alle faide che insanguinano le periferie, fino a digerire un omicidio commesso nel cortile di una scuola materna”.
Non vorrei sembrare ingenuo e mi guarderei bene dal fare una classifica di gravità fra i fatti delinquenziali che la cronaca giornaliera ci propina, ma non si può archiviare questa vicenda fra la ordinaria cronaca nera.
Il malaffare questa volta non è emerso in un qualsiasi ufficio pubblico (che pure andava stigmatizzato), ma in quello che non è retorico definire come il tempio della giustizia ed i correi non sono tossicodipendenti o extracomunitari senza permesso di soggiorno.

Ma professionisti, fra l’altro noti ed affermati, e impiegati che per il loro ruolo avrebbero dovuto rappresentare il presidio della legalità e della giustizia.

Quella coinvolta è un pezzo della classe dirigente che ha abdicato al suo ruolo di rappresentare il tessuto operoso e l’argine alla delinquenza e al malaffare in una città.

E’ quella zona grigia che in altre occasioni si è prestata a riciclare o a reinvestire il denaro dei camorristi o degli usurai in pizzerie, discoteche o imprese edilizie e sanitarie o che ha pianificato a tavolino miliardarie truffe agli enti pubblici o a quelli previdenziali o che ha creato un sistema rodatissimo per aggiustare processi tributari e consentire ad evasori conclamati di farla definitivamente franca; e questo solo per rimembrare alcune delle vicende più eclatanti dell’ultimo periodo.

Contro la diffusione di quello che appare un vero e proprio bacillo pestifero, le pur meritorie ed ormai sempre più diffuse ed approfondite indagini della magistratura rischiano di scoprire alcune delle falle in un vascello che ai più pessimisti sembra già destinato ad affondare. Non saranno mai sufficienti arresti e condanne per uscire da questo buco nero; è, invece, indispensabile l’impegno della parte sana di quella stessa borghesia e classe dirigente che sembra aver rinunciato a reagire, chiudendosi in un supino isolamento, che rischia di apparire connivenza se non complicità.

I cittadini devono aver il coraggio di fare terra bruciata anche sul piano culturale, isolando i disonesti ed i corrotti e gli ordini professionali devono avere il coraggio di esercitare davvero i poteri disciplinari, espellendo le mele marce, senza più logiche perdoniste e corporative.

Un dovere ancor maggiore dovrebbe spettare alla politica che, mai come in questo momento, dovrebbe sentire l’ineludibile imperativo etico di lanciare messaggi inequivocabili della volontà di cambiare e che, invece, fa persino fatica ad adottare un codice etico che risparmi a noi cittadini candidature (e sicure elezioni) di soggetti che in qualunque stato civile sarebbero qualificati come impresentabili.

Liste e listarelle: La fragilità del nostro sistema politico

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219 loghi di altrettanti partiti, liste e listarelle di persone che si candidano alla guida del paese con nomi strampalati: “basta tasse”, “potere ai cittadini”, “liberi da equitalia” etc …. tra l’altro una fila per il deposito dei loghi al Viminale che ha del ridicolo ed è indegna per un paese civile. Oggi (14.01.2013), inoltre, leggo su La Repubblica che ci sarebbe una manovra di berlusconi che avrebbe incentivato la proliferazione delle liste a lui collegate (circa 13) in ragione di uno studio fatto dai suoi “esperti” in materia elettorale. Il disgusto è veramente tanto, non riesco a capire come sia possibile che si consenta un tale oltraggio alla intelligenza dei Cittadini Italiani che si vedono una sfilza di 219 simboli che non contribuiranno certo a fare chiarezza. Liste che non hanno alle spalle nessun ragionamento politico! Una vera e propria presa per i fondelli con un  sistema maggioritario che avrebbe dovuto contribuire a creare due/tre blocchi o filoni di pensiero politico. Queste elezioni dovrebbero dare una stoccata al vecchio ed invece vedo che sarà difficile evitare la restaurazione della monarchia partitica dei soliti noti tranne qualche eccezione forse. I candidati, inoltre, salvo rare eccezioni sono esentati da qualsivoglia campagna elettorale e pur volendomi documentare neppure riuscirei a capire quali saranno i meriti di coloro che aspirano a sedere nel cd. tempio della democrazia. Questi, non li vedevi prima per strada né li vedi oggi che dovrebbero forse venirti a chieder il voto!! Politica dagli effetti speciali dove a bella mostra si espongono campioni dello sport o giornalisti, le soubrette pare non vadano più tanto di moda dopo la minetti e le olgettine. Ma saranno in grado queste persone di leggere un disegno di legge o di redigerlo, o di discutere di temi importanti per il nostro paese? Saranno in grado di capire dove stiamo andando? Sapranno capire che la crisi economica che stiamo vivendo oggi ci pone il problema delle esternalizzazioni sfrenate negli enti locali che saranno ridotti a fare i soli certificati di residenza? Sapranno queste persone discutere della necessità che il pubblico sia efficiente e che la eliminazione degli sprechi potrebbe farci pensare che lo sfruttamento delle risorse pubbliche fatto dal pubblico è una maggiore garanzia di redistribuzione? Io in tutte le cd. privatizzazioni ci ho visto solo ed esclusivamente un ottimo affare per gli amici degli amici e non per i cittadini. Mi farebbe piacere conoscere i campioni messi in lista per capire se con questi forse non sia più indicato farci una partita di calcetto piuttosto che un ragionamento politico. Venti anni di politica/spettacolo sono difficile da estirpare e gli effetti speciali sono diventati una specialità dei partiti che dismettendo il loro principale compito di formazione ed informazione sono diventati veri e propri centri di produzione cinematografica dove la fantasia di Cetto la qualunque diventa realtà

La scure del governo sui dipendenti comunali – di questo passo sarà difficile anche sposarsi

images (1)E’ da qualche settimana che registro il malessere dei dipendenti del Comune di Napoli per i tagli dovuti alla adesione al piano di riequilibrio finanziario di cui al decreto legge 174/2012, che costringe gli enti locali a ridurre il salario accessorio e le turnazioni. La questione è seria ed alla fine si riversa, sui cittadini che si vedono negati  i servizi essenziali e sui dipendenti che si vedono dimagrire il loro già magro stipendio. Oggi, infatti, mi sono imbattuto in una situazione  raccapricciante di un cittadino che si è visto rifiutare la celebrazione del rito matrimoniale civile al Maschio Angioino perché non ci sono i dipendenti disponibili a portare di sabato mattina il registro di stato civile dalla sezione municipale. Conseguenza: matrimonio fissato, ricevimento prenotato e tutto sembra incredibilmente difficile, con la possibilità che vada a monte l’intera organizzazione. Di questo passo credo che ai comuni soggetti, alla cura dimagrante, resterà solo il compito di fare i certificati di residenza. Quello che noto, inoltre, è che si sta scatenando di fatto una guerra tra dipendenti del Comune e dipendenti delle partecipate colpevoli, quest’ultimi, di essere stati assunti in maniera assolutamente sovrabbondante e spesso senza procedura selettiva pubblica, con la conseguenza dello sfondamento del patto di stabilità interno. Dalle discussioni spesso emerge che le società partecipate sono state il meccanismo per creare consenso elettorale, argomento sul quale sono molto sensibile e tra l’altro disgustato tanto che, in una occasione, ho chiaramente detto al mio interlocutore in una discussione che, se fosse possibile individuare questi soggetti assunti per motivi elettorali, andrebbero licenziati all’istante ed in massa. La questione è, credo, tutta italiana ed in particolare del mezzogiorno. Imprese municipali messe in piedi senza guardare all’efficacia dei servizi che dovevano rendere alla comunità ed al progetto imprenditoriale, ma solo per creare ad arte posti di lavoro da spendere in campagna elettorale. Tra l’altro il risultato è stato quello di cerare posti di lavoro fasulli perché se un’azienda non si regge perché le spese del personale sono eccessive e non giustificate, alla fine finirà per fallire e, quindi, il posto di lavoro concesso dal politicante di turno finisce per essere assolutamente falso! Cosa fare in questo momento di crisi profonda me lo chiedo spesso e spesso mi rispondo che occorre lavorare insieme ai dipendenti per trovare soluzioni, dando innanzitutto l’esempio. Non si può far valere per gli altri ciò che non vale per noi! Occorre partire dalla classe politica, dagli eletti, che si dovrebbero innanzitutto ridurre le indennità e ridurre al massimo le sacche di sprechi. Al Comune di Napoli si potrebbe fare in modo che le commissioni consiliari si riunissero di pomeriggio (come accade in altre città) con la conseguenza di evitare i rimborsi ai datori di lavoro dei consiglieri che, così, andrebbero a lavorare percependo lo stipendio dai loro datori di lavoro senza aggravio sulle casse del Comune. La Giunta ed al Sindaco si potrebbero ridurre i costi del lavoro degli staffisti. Sono consapevole che queste misure non sarebbero idonee a ridurre il problema ma sono, altresì, sicuro che ciò farebbe sentire tutti nella stessa barca e creerebbe maggiore affidamento determinando uno spirito di squadra. La cultura dell’esempio è quella che con fatica e sforzo immane cerco di praticare da quando ragazzino, vedevo mio Padre autista dell’ATAN andare al lavoro a testa china, tutti i giorni senza mai fare un “giorno di festa”, o da atleta, costretto a scendere di peso, per gareggiare vedevo il mio Maestro digiunare con me mangiando le poche cose che mangiavo io …. ma non voglio credere che quelli erano altri tempi ….

Leggi anche il posto di lavoro e la politica (clikka)

La manutenzione delle strade di Napoli

ProgettoViaMarinaIl problema della manutenzione delle strade di Napoli è atavico e credo sia utile per i cittadini sapere quali sono gli interventi sulla rete stradale di Napoli in corso, appaltati, programmati e i grandi progetti in cantiere (klicca). Io sono andato a vedere se tra quelle in corso o programmate ci sono le strade che penso abbiano maggiore bisogno. buona lettura.

Convegno di Toponomastica Femminile

images (1)Il 18 gennaio 2013 dalle h. 16,00 alle 19,00 si terrà il Convegno sulla Toponomastica femminile (Programma Convegno clikka).  E’ una discussione che terremo sul tema da cui è scaturito il nuovo Regolamento sulla Toponomastica del Comune di Napoli  (delibera_n.42_del_3.10.2012 clikka) che è stato il risultato di una vera e propria partecipazione alla decisione amministrativa che ha visto il gruppo di toponomastica femminile di Napoli partecipare alle commissioni che hanno trattato il regolamento che poi è stato approvato in Consiglio Comunale. Toponomastica Femminile (clikka).

Concorso Napoli tre strade tre donne

 Riporto una interessante riflessione tratta dal gruppo toponomastica femminile

di Maria Pia Ercolini, Marina Convertino e Livia Capasso in Toponomastica femminile

Livia Capasso

LE STRADE DI NAPOLI dall’A alla Z

Inizio la mia ricerca a Napoli con le strade intitolate a donne il cui nome comincia con la “A” A parte AIDA, l’eroina dell’opera di Verdi, e ANDROMEDA, la figura mitologica greca, compare la poetessa Vittoria AGANOOR (vedi nota di Giuliana Cacciapuoti), nata a Padova nel 1855 e morta a Roma nel 1910. Napoli le ha dedicato una strada perché Vittoria trascorse parecchi periodi della sua vita in questa città, per il clima più adatto alla salute di una sorella. Poi c’è ANTONIETTA DE PACE, eroina pugliese del patriottismo risorgimentale, e, udite! udite!, una pittrice, detta ANNELLA DI MASSIMO, il cui vero nome era Diana De Rosa. La suddetta era sorella del pittore Pacecco De Rosa e moglie di Agostino Beltrano, pittore anche lui, e finì ammazzata per gelosia dal marito. Rimane però una pittrice senza opere che le possano essere attribuite con certezza.

Salto la B per l’assenza di nomi femminili, non volendo tenere in conto né il poco gratificante Vico Belledonne, né via Berenice, dedicata alla regina egiziana, meglio nota per il poema di Callimaco tradotto poi da Catullo.

Ringraziando gli addetti per non aver intitolato una via alla Befana, passo alla C, dove trovo subito una via intitolata a MARIA CALLAS, la celebre soprano morta nel 1977, e, passando attraverso una via Carlotta, Carmen (l’eroina dell’opera lirica?), e una piazza CAROLINA (Maria Carolina d’Austria che nel 1768 sposò Ferdinando IV di Borbone, diventando regina di Napoli ? ), trovo una via Cintia, dove l’omissione della h trasforma la donna cantata da Properzio nelle sue elegie in una pianta appartenente al genere delle cactacee. Godono fortuna a Napoli anche Cleopatra e Cornelia dei Gracchi e finalmente trovo VITTORIA COLONNA, poetessa amica di Michelangelo, che nel suo soggiorno ad Ischia fu circondata dai migliori artisti e letterati del tempo, e una COLOSIMO TOMMASINA, che profuse tutte le sue ricchezze ed energie nella presidenza dell’Istituto per ciechi che porta il nome di un suo parente, Paolo Colosimo, morto giovane.

Con la D trovo una viaLUCREZIA D’ALAGNO, favorita di Alfonso V d’Aragona, re di Napoli,(vedi racconto di Giuliana Cacciapuoti), ancora una via ELEONORA DUSE, la celebre attrice amata da Gabriele D’Annunzio, e una Donnalbina,  Donnaregina, Donnaromita, tutti appellativi della madre di Cristo e Donn’Anna, la nonna.

Infine la Duchesca, nome di una via, ma anche di un quartiere, porta il nome di una villa sorta nella stessa zona e ormai scomparsa, riferito alla duchessa moglie di Alfonso II per il quale fu costruito l’edificio.

N.B. Spesso per identificare le donne si è costretti a fare ricorso agli uomini con i quali sono vissuti, padri, mariti, amanti!

Con la E solo la via Egiziaca richiama ad una donna, una prostituta egiziana vissuta nel IV sec. poi pentitasi e diventata santa.

Con la F trovo Fiammetta (sarà quella cantata da Boccacio?), una imprecisata Francesca, la famosa nobile patriota PIMENTEL FONSECA, per la quale rimando ai racconti di Giuliana Cacciapuoti e Marcella Carnevale, un  vico delle Fate (ma saranno quelle della favole, col cappello a punta?) e non poteva mancare Filumena Marturano, protagonista di una delle commedie più note di Eduardo De Filippo, ex-prostituta ma soprattutto mamma, pronta a tutto per i suoi figli. Infine trovo una via e anche una piazza  intitolata a Ferrara Carmela: è un nome molto comune a Napoli, ma non penso sia la proprietaria di una pizzeria, o la stilista per abiti da sposa, né la commercialista o la pediatra, né tanto meno la ragazza col profilo su f.b.La targa della strada che si riesce a vedere su Google maps non ne indica la professione.

N.B. A Napoli molte donne a cui è stata dedicata una strada o erano prostitute o mamme!

La seconda pittrice la trovo alla lettera G: GENTILESCHI ARTEMISIA, artista di grande talento, seguace del Caravaggio. Ma, se non fosse stata figlia di Orazio Gentileschi, sarebbe stata ugualmente conosciuta, tanto da dare il suo nome a strade, piazze e ponti anche in altre città? [n.d.r. Vissuta durante la prima metà del XVII secolo, riprese dal padre Orazio il limpido rigore disegnativo, innestandovi una forte accentuazione drammatica ripresa dalle opere del Caravaggio, caricata di effetti teatrali; stilema che contribuì alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630. Negli anni settanta del secolo scorso Artemisia, a partire dalla notorietà assunta dal processo per stupro da essa intentato, diventò un simbolo del femminismo internazionale, con numerose associazioni e circoli ad essa intitolate. Contribuirono all’affermazione di tale immagine la sua figura di donna impegnata a perseguire la propria indipendenza e la propria affermazione artistica contro le molteplice difficoltà e pregiudizi incontrati nella sua vita travagliata.]La via GAETANI VANNELLA è invece dedicata alla moglie di un principe della famiglia Sanseverino che, alla morte del marito, rinchiuso in carcere per aver partecipato ad una congiura contro il re, mise in salvo i suoi cinque figli portandoli fuori dal regno e solo uno dei figli poté, alla fine del ‘400, ottenere la restituzione del principato. Via GONZAGA GIULIA è dedicata ad un’altra nobildonna, andata sposa appena tredicenne a Vespasiano Colonna, più grande di lei di 33 anni e in cattive condizioni di salute. Rimasta vedova a due anni dal matrimonio, poté, per vincolo testamentario del marito, mantenere i suoi beni a patto che non si risposasse. E Giulia non si risposò, si stabilì nel castello di Fondi, dove animò un raffinato circolo intellettuale. Per la sua intelligenza, unita ad una notevole bellezza, attirò l’attenzione dell’Ariosto e di Bernardo Tasso, padre di Torquato. Via GUACCI NOBILE GIUSEPPINA porta il nome di una poetessa napoletana, patriota del nostro Risorgimento, andata poi sposa all’astronomo Antonio Nobile: nella loro casa di Capodimonte ospitava incontri con liberali le cui istanze sosteneva anche con la sua poesia. Via Grazia e Graziella infine rimandano forse, come dice Giuliana Cacciapuoti, al romanzo di La Martine. Con la I trovo solamente Immacolata, Incoronata e Innominata, tutte evidentemente riferite alla più grande di tutte le madri.

Mi fermo un attimo nell’arido elenco per fare qualche osservazione. Finora mi sono passate davanti vie dedicate a Hans Christian Andersen, Louis Armstrong, Charlie Chaplin, Juri Gagarin, Walt Disney, 12 tra vie, piazze, traverse e corsi dedicati a Garibaldi, addirittura una strada intitolata a Ben Hur, il protagonista del celebre Kolossal americano, un’altra a Madama Butterfly, eroina di Puccini, una dedicata a Bakù, capitale dell’Azerbaigian, gemellata con Napoli e infine una dedicata addirittura a Pinocchio!

Ma dove sono finite tutte quelle eroine misconosciute, martiri ignote, violentate, trucidate, decapitate di cui parla Pietro Gargano nel suo libro “Eleonora e le altre. Le donne della rivoluzione napoletana”? Margherita Fasulo e la sorella Clarizia, che tenevano riunioni segrete a casa loro, e furono tra quelle che durante la Rivoluzione del 1799 entrarono in San’Elmo vestite da uomo; Teresa Ricciardi, Scolastica Carrabba, Maria Francesca Alcubierre. E dove è finita Maria Angela Ardinghelli, scienziata e poetessa napoletana del ‘700, di cui le cronache dicono che non c’era uomo di cultura che passasse per Napoli senza fermarsi a parlare con lei?

Continuando delusa a consultare lo stradario, trovo conforto in una via dedicata ad ANGELICA KAUFFMAN, celebre pittrice del ‘700, svizzera di nascita, ma italiana di adozione e molto legata a Napoli, dove ha trascorso parecchi periodi della sua vita. Nella L, scartando imprecisate Lavinia e Letizia, trovo una via che porta il nome di VERA LOMBARDI: appartenente al gruppo degli antifascisti napoletani, ha poi continuato la sua attività politica nel Partito socialista fino alla morte. Via LONGO MARIA ricorda forse  una spagnola vissuta nel ‘500, trasferitasi a Napoli a seguito del marito? donna di grande carità cristiana fondò l’Ospedale degli Incurabili.

Con la M tralascio due vie della Maddalena, otto dedicate a Madonne e Madonnelle, sei a Margherita non altrimenti precisata (sarà la Regina?), tre a Marianella e finalmente trovo due larghi intitolati alla Beata MADRE TERESA DI CALCUTTA, premio Nobel per la pace nel 1979 e fondatrice della congregazione delle Missionarie della Carità; salto una via privata Maffettone Anna (l’antica proprietaria dei terreni?) e incontro una delle più famose cantanti liriche del XIX sec., MARIA MALIBRAN.e MARILYN MONROE, la famosa attrice americana morta suicida (?)nel 1962. Un viale porta il nome di MARIA CRISTINA REGINA DI SAVOIA, l’ultima figlia di Vittorio Emanuele I di Savoia che andò sposa a Ferdinando II divenendo regina delle Due Sicilie e morì dando alla luce il suo unico figlio. La via MANCINI OLIVA LAURA ricorda la scrittrice, educatrice e poetessa napoletana dell’Ottocento, che scrisse versi sull’indipendenza nazionale, esaltando i martiri e appellandosi alle donne italiane perché lottassero per la causa nazionale.Un’altra scrittrice presente nello stradario napoletano è ELSA MORANTE, una delle più importanti del dopoguerra. Infine incontro MARIA MONTESSORI, famosa scienziata ed educatrice, inventrice del metodo che porta il suo nome.

Con la N non considero via delle Ninfe e una Nostra Signora di Fatima ed arrivo a via NOTARI ELVIRA, nativa di Salerno e attiva a Napoli, che fu la prima donna regista italiana e una della prime della storia del cinema mondiale. Morì nel 1946.Manca una via dedicata alla grande Anna Magnani; ma del resto il cinema è poco presente nello stradario di Napoli, mancano anche Sordi e Mastroianni.

Via PIGNATELLI PRINCIPESSA ROSINA ricorda la principessa Pignatelli che prima di morire, nel 1955, donò allo stato italiano la sua villa, oggi sede museale. Via Postica Madalena non si riferisce ad una donna, ma probabilmente indica la strada che si trova dietro via della Maddalena (in architettura si dice “postica” la parte posteriore). Tralasciando la via incredibilmente dedicata alla dea Proserpina, e Largo Regina Coeli, un altro appellativo della Vergine Maria, arrivo alle vie di sangue blu, due piazzette ed una traversa intitolate alla principessa Margherita e una via alla REGINA MARGHERITA, che fu la prima regina d’Italia; a Napoli è famosa anche per aver dato il nome ad una delle pizze più tipiche! Un’altra piazza è dedicata alla nuora di Margherita, la REGINA ELENA. Con la S trovo una sfilza di Sante: S.Agata, 13 tra piazze, vie e vicoli intitolati a S.Anna, 2 a S.Barbara, poi c’è s. Cesarea, S.Brigida. S.Candida, 4 strade per S.Chiara, 10 tra vie e vicoli per S.Caterina, 4 per S.Lucia, 1 per S.Luciella,, ancora S.Luisa di Marillac, S.Margherita, s.Patrizia, S.Orsola, 2 per S.Monica, 3 per S.Sofia, 8 per S.Teresa e 69!! per S.Maria in tutte le sue varianti. In conclusione però su 95 strade, piazze e vichi intitolati ai santi, quelle dedicate alle Sante sono 17, cioè il 18% !

Manco Sante abbiamo le stesse possibilità degli uomini!

Continuo il mio lavoro su Napoli. Una via porta il nome di SANCIA REGINA: Sancia, figlia del re di Castiglia, sposò il re d’Aragona. Alla morte del marito lasciò la corte e si ritirò in un monastero, dove prese i voti. La lega a Napoli la figlia Costanza, che nel 1210 sposò il futuro imperatore FedericoII . Al Vomero è dedicata una via a LUIGIA SANFELICE, martire della Rivoluzione napoletana: coinvolta involontariamente nelle vicende della Repubblica napoletana, subì la reazione dei Borbone che nel 1800 la giustiziarono. E’ famoso il dipinto di Gioacchino Toma, conservato a Capodimonte, che la ritrae in carcere, dove, dichiarando mendacemente di essere incinta,riuscì a ritardare l’esecuzione. Poi trovo finalmente la piazzetta intitolata a MATILDE SERAO, scrittrice e giornalista vissuta tra la ’800 e ‘900. Fu la prima donna in Italia a fondare un giornale, insieme al marito Edoardo Scarfoglio fondò prima il Corriere di Roma, poi quello di Napoli, infine Il Mattino. Salto un viale privato a nome di Silvestri Olga ed arrivo a due strade intitolate a suore: una a SUOR ORSOLA, religiosa fondatrice delle Romite e delle Oblate dell’Immacolata Concezione (oggi Suore Teatine), a cui Napoli dedica anche un’Università ed altri Istituti; l’altra a SUOR MARIA DELLA PASSIONE, religiosa morta a S.Giorgio a Cremano nel 1912 e proclamata Beata da Benedetto XVI nel 2006.Con la lettera T trovo una via TEANO, che probabilmente allude alla matematica vissuta a Crotone nel VI sec. a. C. discepola di Pitagora, un’altra eroina di opere liriche, TOSCA, poi un vico TRE REGINE (Maria Carolina, Elena e Margherita?) e una piazzetta dedicata a LAURA TERRACINA, poetessa napoletana del ‘500, nota con lo pseudonimo di Febea. Spronò le donne a studiare e morì forse uccisa dal marito. C’è poi una via dedicata a VOLPICELLI CATERINA,una religiosa napoletana fondatrice di una congregazione che porta il suo nome e dichiarata santa nel 2009.

Dulcis in fundo, volendo ignorare via delle Zite, che a Napoli nel vezzeggiativo “zitelle” allude alle donne nubili, ma è il plurale che insospettisce!, trovo la mia preferita, anche se è a Ponticelli: via WOOLF VIRGINIA, dedicata alla celebre scrittrice e saggista britannica, vissuta tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, attivamente impegnata nella lotta per la parità dei diritti tra i due sessi.

Ho tralasciato altri toponimi riferiti alla Madre di Cristo: Annunziata, Avvocata, Carmine, Concezione,Materdei, Nostra Signora di Fatima, Regina coeli, Rosario.

Nel marzo 2011 il Ponte della Sanità ha cambiato nome; è stato intitolato ad una partigiana, MADDALENA CERASUOLO (1920 – 1999).

Sono in grado ora di pubblicare il risultato numerico della mia indagine sulla città di Napoli:

3771 sono le strade, piazze, larghi, vicoli, traverse di Napoli

1165: sono le strade intitolate ad uomini appartenenti a tutti gli ambiti, la storia, la letteratura, la musica, il teatro, l’arte, la scienza

55: queste sono invece le strade, piazze, viali etc. intitolate alle donne, anch’esse distintesi in tutti i settori. Comprese nei 55 ci sono anche 12 strade che portano il nome di protagoniste di opere letterarie, musicali, teatrali, o donne del mito. Alla fine sono 43 le donne veramente esistite a cui Napoli ha tributato l’omaggio. Per i santi avevo già dato la percentuale a parte e, se ricordate, era del 18%. Sul totale dei toponimi legati a figure umane, quelli femminili rappresentano il 3,5%.

Sul totale dei toponimi della città invece la percentuale di quelli riferiti a donne è dell’1,14%,di quelli maschili è del 31%

Scuole di Napoli – Un istituto comprensivo di elementari e medie è dedicato a Marta Russo, un altro ad Adelaide Ristori; quattro circoli didattici portano il nome rispettivamente di Ilaria Alpi, Maria Cristina di Savoia, Vittoria Aganoor e Madre Claudia Russo. Quattro scuole dell’infanzia sono intitolate a donne: Annalisa Durante, Principessa Mafalda, Maria Montessori, Ada Negri. Dei 32 licei scientifici, comprensivi di altri indirizzi, trovo un’intitolazione a Margherita di Savoia e una a Eleonora Pimentel Fonseca. Dei 22 licei classici, anch’essi comprensivi di altri indirizzi, 2 portano il nome di donne: Artemisia Gentileschi, Elsa Morante. Un Istituito tecnico industriale è dedicato a Marie Curie, nei Professionali trovo Isabella d’Este ed Elena di Savoia. Nelle scuole private dominano Suor Orsola Benincasa e le Dame di Nazareth.

Giuliana Cacciapuoti

Margherita di Savoia Scuola Materna Comunale/ Scuola elementare

Annalisa Durante Scuola materna (dell’infanzia) Na

I.C.  Adelaide Ristori Istituto comprensivo (materna, elementare e media)Via Lucrezia.d’Alagno 16 (Napoli) – Cap: 80138 ( il caso vuole)

Madre Claudia Russo Circolo didattico (materna ed elementare) Via delle Repubbliche Marinare 301 (Napoli) – Cap: 80147

Ilaria Alpi Circolo didattico (materna ed elementare) Viale della Resistenza (Zona “167” Secondigliano) – Cap: 80144

Principessa Mafalda Scuola materna (dell’infanzia)

Maria Montessori Coop. Srl Scuola materna (dell’infanzia) – ParitariVia Monte di Dio 74 Cap:80132

Aganoor  Vittoria( ??) come la via omonima?? Scuola materna (dell’infanzia)Via Ramaglia 51 (Na) – Cap: 80145

Ada Negri Scuola materna (dell’infanzia Via G. Manso (Napoli) – Cap: 80142

 

Giuliana Cacciapuoti

Via Eleonora Pimentel Fonseca

Zona Arenaccia Eleonora Pimentel Fonseca (Roma, 13 gennaio 1752 – Napoli, 20 agosto 1799) è stata una patriota e politica italiana. È stata una delle figure più rilevanti della breve esperienza della Repubblica Napoletana del 1799.

Di famiglia portoghese ma nata a Roma, nelle pubblicazioni tedesche, inglesi e italiane viene ricordata con il nome in lingua italiana; il nome in italiano venne adottato dalla sua famiglia nelle residenze di Roma e Napoli ed è quello con il quale la Pimentel fu tra i protagonisti della scena politica di fine XVIII secolo.

Via Lucrezia D’Alagni (o Alagno) alle spalle di piazza Nicola Amore traversa di via Duomo quartiere San Lorenzo: Lucrezia fu la signora assoluta della corte aragonese di Re Alfonso il Magnanimo, di cui fu la favorita: la vera regina del regno di Napoli.

Lucrezia nacque intorno al 1430, figlia di Nicola d’Alagni di Torre del Greco e di Marta Taraldi. Il padre era gentiluomo di corte di re Ladislao e poi di Giovanna II, legato di Napoli a Tunisi e poi capitano con Alfonso. Apparteneva quindi ad una nobile famiglia, che nel passato aveva dato all’amministrazione statale molti funzionari.

Si narra che l’incontro avvenne per caso a Napoli il 23 giugno 1448, alla vigilia della festa di san Giovanni Battista. Era usanza per quella data che le ragazze offrissero al proprio amato in pegno d’amore una pianticella d’orzo o di grano, e che raccogliessero offerte per rendere più solenne e fastosa la processione e la festa. Proprio in quella occasione il Magnanimo incontrò, secondo la tradizione, per la prima volta Lucrezia, la bellissima creatura che fu poi il suo grande amore, sino alla morte.

Via Annella di Massimo – Vomero

Vero nome Diana de Rosa, detta Annella, fu allieva di Massimo Stanzione, ritenuto uno dei maggiori artisti del secolo e che, grazie al maestro, al quale rimase legata da amicizia anche dopo il matrimonio, ebbe commissioni di una certa importanza, come alcune tele per la Pietà dei Turchini.

Si distinguono per suggestioni cinematografiche Via Marylin Monroe e Elvira Notari a Ponticelli , letterarie Via Elsa Morante a Piscinola, pittoriche Via Angelica Kaufmann Arenella e Artemisia Gentileschi a Pianura c’è Via Vera Lombardi (evviva grande studiosa ) e anche Maria Malibran cantante lirica a Ponticelli.

Per le sante largo madre Teresa di Calcutta Chiaia-Vomero e a Secondigliano Anna Maffettone ma confesso qui la mia ignoranza chi sa dire chi è?

Nelle vie immaginarie ci sono anche Via delle Ninfe e vico della Graziella credo e spero in relazione a LaMartine e al romanzo Graziella, non c’entra con le donne manon posso fare ameno di segnalare che a Napoli c’è una stradaintitolata a Praga Magica..

Via Aganoor Vittoria quartiere Piscinola (chissà perchè questa intitolazione)Ispirazioni poetiche e aspirazioni politiche del primo Novecento. Lei Vittoria Aganoor, poetessa d’origine armena, lui conte Guido Pompilj, deputato perugino. Storia d’amore custodita in “carte messaggere” finite in un sacco di juta, venduto e poi ritrovato.

“L’amore nella morte, oltre la morte, contro la morte”. La notte tra il 7 e l’8 maggio 1910 in una cameretta della Clinica Pampersi a Roma, un colpo d’arma fuoco risuonò tra le bianche stanze. L’onorevole Pompilj si era sparato alla tempia.

Ultime vie Aida e Cleopatra e Giulia Gonzaga a Fuorigrotta.

Marcella Carnevale

Eleonora de Pimentel, donna emancipata,moderna disinibita che quando fu condotta al patibolo, chiedeva alle persone corse ad assistere, “solo” una spilla per chiudersi la sottoveste pensando a quando sarebbe penzolata dal pennone,per un senso di pudore, non voleva mostare le sue parti intime….così disinibita in vita, cosi riservata nella morte. Come dovrebbe essere!

Francesca Dovetto

 

“Ti riassumo le mie proposte (per le quali ho attinto a larghe mani dal bel lavoro di Elisabetta Strickland) e per le quali mi piacerebbe ottenere anche l’appoggio del Coordinamento donne nella scienza della Federico II …[…].

Ho proposto per Napoli nomi di donne scienziate, “numericamente il 50% delle forze in gioco” (come scrive Elisabetta Strickland nel suo lavoro dedicato alle scienziate italiane); la loro lotta contro l’abbattimento degli stereotipi di genere è forse, ancora oggi, più dura e sofferta che in altri settori e il soffitto di cristallo più spesso… I loro nomi andrebbero bene per tre strade nei pressi delle facoltà scientif

LOCALE:

GIUSEPPINA ALIVERTI (Somma Lombardo 1894 – Napoli 1982), scienziata scomparsa negli stessi anni 80 della Sabatini, oceanografa e meteorologa. E’ stata tra le poche donne a diventare socia dell’Accademia dei Lincei e insignita di diverse onoreficenze, come la Medaglia d’oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte, Grande ufficiale al merito della Repubblica italiana e Medaglia d’oro della Facoltà di Scienze nautiche dell’Istituto navale di Napoli.

NAZIONALE:

MARIA GAETANA AGNESI (Milano 1871-1952), accademica delle scienze di Bologna, ma non ammessa all’Accademia delle Scienze di Francia (che pure ne riconobbe il valore) perché le donne vi erano bandite…

STRANIERA: SOPHIE GERMAINE (Paris 1876-1931), tra le fondatrici della fisica matematica. Il suo nome non compare tra i settanta nomi di illustri scienziati stampati sulla costruzione della Torre Eiffel, nonostate i suoi lavori avessero fornito le basi scientifiche per l’elasticità dei materiali usati per la costruzione della Torre, ma le è stato dedicato un cratere del pianeta Venere… Qui sotto i criteri per l’assegnazione di nomi alle strade della nostra città. CRITERI

Per riguarda i toponimi riguardanti la città di Napoli, si privilegia il rapporto specifico del personaggio o dell’opera con la nostra città e si adottano quindi i seguenti criteri:

Napoletani (o comunque campani);

Italiani o stranieri che abbiano avuto un rapporto privilegiato con la città;

Edifici, mestieri, manufatti, etc. connessi con la memoria storica dei luoghi;

Italiani che non abbiano avuto rapporti con la città;

Opere di autori (1-locali, 2-italiani che abbiano avuto un rapporto con Napoli, 3-italiani che non abbiano avuto rapporti con Napoli);

Grandi personaggi stranieri del passato e del presente (dai nomi di facile lettura); Loro opere (purché notissime).”

Rossana Di Poce

Ponte Maddalena Cerasuolo, medaglia di bronzo al valor militare! 4 giornate e l’ORGOGLIO DELLA RESISTENZA PARTENOPEA!…scusate è il cuore che parla!

Apriamo i palazzi del potere alle scuole

comuneDopo aver visto la puntata di Presa Diretta di domenica scorsa (06.01.2013) mi ha preso un senso di disgusto. “politici” che si pagano il matrimonio dei figli con i soldi pubblici, Bossi che ha fatto nominare come consigliere di amministrazione della Finmeccanica il tesoriere della lega belsito, con diploma di ragioniere comprato a Frattamaggiore (NA) ed al centro degli scandali dei leghisti che si erano proposti come combattenti contro Roma ladrona. L’incredibile tentativo di belsito di fare avere un contratto da alto dirigente della Finmeccanica all’autista di bossi che non aveva neppure il diploma. Al confronto Caligola, che  nominò Senatore il proprio cavallo, impallidirebbe in mezzo a tutti questi ciucci. La causa di tutto questo è la disaffezione dei cittadini verso i politicanti che allontanano le persone perbene dalla cura dell’interesse pubblico (forse, a questo punto, ad arte) innescando una spirale, in virtù della quale più le persone perbene si allontanano per le nefandezze di questa gente, più si lascia a questi asini spazio per fare altre nefandezze. Credo che occorre trovare il modo di avvicinare i giovani e la gente ai palazzi del potere. In quest’ottica mi farebbe piacere avviare un progetto con le scuole rendendomi disponibile ad accompagnare gli studenti nel palazzo del Consiglio Comunale spiegando come funziona anche in pratica la vita politica dell’istituzione, facendo vedere come si articola il processo di formazione della volontà amministrativa. Chi, stando nelle istituzioni scolastiche, fosse interessato potrà contattarmi. Penserei ai ragazzi delle scuole medie inferiori e delle medie superiori … ma forse anche ai ragazzini di quinta elementare …  che ne dite? 

Il CAAN di Volla come il ponte di Corso Novara

imagesGià ho scritto sulla questione del CAAN e del Mercato Ittico (clikka) intervenendo anche al Consiglio Comunale del 18.12.2012 (clikka). Nel citato consiglio ho anche proposto e sottoscritto un Ordine del Giorno (clikka) che reca le firme di molti consiglieri a dimostrazione che la questione è sentita ed è assolutamente trasversale. Oggi la decisione viene di nuovo, dopo un rinvio “tecnico” il prossimo 14.01.2013 e, per detta data, il CAAN ci ha fatto pervenire una nota esplicativa (clikka) con la quale si sostiene la necessità di chiudere il mercato di Piazza Duca Degli Abruzzi poiché solo così forse si potrebbe verificare il trasferimento degli operatori presso la struttura del CAAN, costata, in virtù di una decisione risalente al 1989, circa 75 milioni di euro. Nell’ottica della partecipazione io credo che tutti i dati debbano essere diffusi perché ciò è utile sia, a formare una coscienza cittadina sia a gettare le basi di quella partecipazione ed interesse verso la cosa pubblica dalla quale le tristi vicende della politica ci hanno allontanato. La questione è spinosa e noi ci siamo trovati dentro a forza, in quanto, questo programma imprenditoriale l’abbiamo ereditato da un periodo storico nel quale si badava  solo a spendere i soldi pubblici e non a creare effettivo sviluppo e benessere per i cittadini. E’ embleatico il caso del ponte del Corso Novara che fu realizzato e poi abbattuto e tra costruzione e distruzione si è fatto un “piacere” ai soli costruttori/distruttori edili e non ai cittadini che hanno subito solo un danno. Oggi la questione ricorre ed i 29 operatori del mercato ittico collocati nel fabbricato di Luigi Cosenza non vogliono trasferirsi in un luogo a loro estraneo, con la complicazione che mutato il quadro normativo con le liberalizzazioni di Bersani, oggi questi operatori possono anche rifiutarsi di spostarsi potendo o andare presso altri mercati (Mugnano o Pozzuoli) oppure costruirsi una loro area mercatale con i dovuti permessi. Che fare? Correre il rischio di chiudere Piazza Duca Degli Abruzzi e sperare, pregando in tutte le lingue del mondo, che queste 29 aziende siano fulminate sulla Via Marina e si convincano a trasferirsi a Volla salvando “CAAN e cavoli” oppure studiare e studiare per cercare altre soluzioni industriali che possano meglio tutelare la realizzazione dell’interesse pubblico. Come soluzione mi è venuta in mente, proponendola con l’Ordine del Giorno, di fare in modo che il CAAN abbia la gestione dell’area mercatale di Piazza Duca Degli Abruzzi realizzando così circa la metà dell’introito previsto, che si accompagnerebbe anche ad un risparmio per il Comune di personale (circa 30 unità) che verrebbero destinati ad altri più importanti servizi. Ma pare che tale soluzione non sia tanto condivisa dall’amministrazione e chissà se tra i volenterosi che leggono di questa questione non ci sia qualcuno che abbia una idea migliore …

Bagnoli Restituiamo l’Area NATO alla Città

imagesQualche settimana fa mi è capitato di trattare la questione dell’area NATO e della Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’infanzia (clikka) e di alcune cose da chiarire nella gestione affidata ad un commissario nominato dalla Regione Campania nel 2004, per gravi fatti che colpirono il consiglio di amministrazione, rinnovato nel 2007 per un anno (clikka per leggere la delibera) ad oggi, per le stranezze del nostro modi assurdo di pensare,  ancora in carica. Lo statuto a dire il vero prevede che la gestione sia affidata ad un consiglio di amministrazione nominato composto da nove membri di cui due dalla Regione, uno dal Comune, uno dal Presidente della Conferenza episcopale della Campania, uno dal Presidente del Tribunale dei Minori di Napoli, uno dal Presidente del Banco di Napoli e tre dal consiglio dai amministrazione uscente tra i suoi componenti. Ebbene dal 2004 a fronte di nove consiglieri di amministrazione c’è un unico commissario straordinario (direi dai poteri straordinari) la Dott.ssa Lidia Genovese che a suo tempo fu nominata da Bassolino. Non discuto sulle capacità del commissario straordinario e dico subito che sono molto perplesso per il meccanismo di nomina del Consiglio di Amministrazione, ma sono fermamente convinto che oggi con il trasferimento della NATO e la “liberazione” del Collegio Ciano occorra fare molta attenzione per l’importanza strategica dell’intera area. Il Commissario dai poteri straordinario ha, infatti, emesso in data 03.01.2013 una delibera con la quale sollecita una manifestazione di interesse (per leggerla e capire di cosa si sta parlando clikka)  da parte di privati o soggetti pubblici in mancanza di destinazione ad uffici regionali da parte della Regione. Ora è chiaro che l’area è molto appetibili e consta di aree scoperte, di edifici, di strutture sportive ed una piscina olimpionica che credo vadano destinate alla Città senza mezzi termini. Non credo che ci possiamo, infatti, permettere di perdere il controllo su quell’area che potrebbe essere un ulteriore tassello che si inserisce nella più ampia area di sviluppo di Fuorigrotta e Bagnoli e non credo, infine, che in questo momento di passaggio così importante a dirigere le operazioni sia una persona sola al comando nominata al tempo di Bassolino!

Malapolitca e Danaro Pubblico

imagesNon è il primo post che scrivo sull’argomento ma la questione è ricorrente, oggi (06.01.2913) leggo l’ampia pagina de “La Repubblica” sul caso Lega che si arricchisce di particolari. 15 milioni di euro spesi dai parlamentari del gruppo Lega Nord allegramente per fatti personali. Il presidente fini in un intervista a Report dichiarava che il regolamento parlamentare non dice nulla sulla rendicontazione di questi fondi e pertanto i parlamentari stessi non devono dare di conto di quello che ci fanno. Io ritengo che sia dalla legge di contabilità dello stato sia dai principi del nostro ordinamento c’è un obbligo di rendicontazione sempre e comunque quando si spendono i soldi delle tasse dei cittadini! A dire il vero credo che occorrerebbe mettere il naso in tutti i fondi dei gruppi parlamentari, come è accaduto nelle regioni, per scoprire, molto probabilmente, molte allegre gestioni. Io ho pubblicato il rendiconto, le ricevute e le fatture che riguardano il gruppo napoli è tua di cui ho fatto parte (rendiconto Napoli è Tua clikka) spererei che facessero altrettanto anche gli altri gruppi del Comune di Napoli ma non mi pare che la cosa abbia avuto grosso seguito. Il problema è da un lato la enorme ed eccessiva disponibilità di denaro pubblico a disposizione dei partiti e dall’altro la scarsa o insignificante capacità dei politici a considerare sacro il danaro proveniente dalle tasse  dei cittadini. I partiti, infatti, nonostante la crisi, sono delle floridissime aziende che si permettono addirittura avanzi di gestione milionari. Da una scorsa ho potuto constatare, infatti, che il PD (per gli altri partiti non sono disponibili i dati ma non dovrebbero essere in rosso) addirittura nel 2008 e nel 2009 aveva un avanzo di esercizio di €. 146.492.884,01, nel 2010 di €. 168.825.331,77, che nel 2011, non so comprendere come, scende ad €. 20.302.414,26. Chi si volesse divertire o rodersi il fegato potrà consultare il sito con i dati dei bilanci del PD (clikka). A queste somme devono aggiungersi ovviamente le somme, come detto, dei gruppi parlamentari. Ebbene, con queste cifre dovrebbero spuntare come funghi scuole di politica ed iniziative su tutto il territorio nazionale ed, invece, questi, Lusi docet, se li spendono per poco nobili e personali fini! La verità è che, per quanto possano essere buoni i propositi di chi si candida a proteggere e tutelare l’interesse ed il bene pubblico, nello spazio di un secondo, ci si è già adeguati all’andazzo generale e consolidato. E’ difficilissimo resistere anche se si è di nobile provenienza civile, oggi tanto ricercata. Come fare, i vecchi, sotto questo aspetto hanno dimostrato di non essere all’altezza ed i nuovi in altre occasioni hanno dimostrato una rapida propensione al comodo adeguamento. Se dovessi guardarmi indietro il primo nome che mi viene in mente è Maximilien de Roberspierre, ma poi sappiamo tutti la fine che ha fatto. E’ sua la mozione che fu approvata dal comitato di salute pubblica francese: “Popolo, ricordati che se nella Repubblica la giustizia non regna con impero assoluto, la libertà non è che un vano nome!”

Presa Diretta Ladri di Partito

La Campania e le Primarie è sempre la stessa storia

imagesQualche giorno fa riportavo le considerazioni di Aldo Masullo (clikka) sulle parlamentarie di PD/SEL, oggi leggo sempre più di presunti imbrogli e lo sconforto è veramente pesante. Possibile che in Campania non si possa fare a meno delle “scorciatoie”? Tutti hanno il “vizio” di fregare il prossimo compresi coloro che dovrebbero andare a rappresentare il popolo nel massimo consesso. A dire il vero non posso dire che ci siano stati veramente imbrogli ma il sospetto è forte tenuto conto di quello che ho sentito da qualche iscritto di “peso” del PD. In SEL mi sono imbattuto nella bacheca del candidato alla Camera capolista a Campania 1 e Campania 2 (Gennaro Migliore) ed i commenti di militanti iscritti al partito che accusano un modo poco democratico nella scelta dei “nominati” si moltiplicano. Mi viene da fare poi una ulteriore riflessione:  se devo dire la verità tutti i candidati/nominati di SEL e PD, tranne forse uno, non li ho mai sentiti profferire una sola parola o un solo commento sugli importanti fatti che sono accaduti ed accadono in città e dei quali in quest’anno e mezzo mi sono occupato sedendo al Consiglio Comunale. Mi chiedo ma questi da dove vengono? Come hanno dimostrato di essere all’altezza dell’incarico per il quale si propongono? Vorrei tanto leggere i curriculum ed i risultati politici ed amministrativi raggiunti da queste persone, perché fino ad oggi non ho ancora capito in virtù di quali meriti dovrebbero essere votati.

Riporto inoltre la lucida riflessione, che condivido, di Carlo Iannello Compagno del Gruppo Ricostruzione Democratica sul tema:

Un nuovo intollerabile scandalo primarie. Occorre occupare i partiti e cacciare i cacicchi.

Nuove primarie nuovo scandalo. Oggi come nel 2011 quanto si trattava di scegliere il candidato sindaco di Napoli, le primarie del centro-sinistra si rivelano di nuovo un boomerang. Eppure il Pd era stato commissariato per oltre un anno: chiaro segnale che il lavoro del commissario non ha determinato alcun rinnovamento nel ceto dirigente di quel partito, che avrebbe avuto invece bisogno di un profondo rinnovamento. Non certo per esigenze di nuovismo, ma per mettere da parte un ceto dirigente che aveva prodotto i danni che sono sotto gli occhi tutti e quindi per riaffermare la funzione classica dei partiti e delle loro classi dirigenti. I dubbi sulla correttezza del voto non lasciano indenne nemmeno la formazione più dichiaratamente di sinistra (SEL).
Appare sempre più evidente che i partiti hanno abdicato al proprio ruolo di formazione della classe dirigente: da quelle grandi scuole di vita, di cultura e di politica che sono stati i partiti  nel dopoguerra, che – non bisogna mai dimenticare – ci hanno consentito di diventare in pochi decenni la V potenza economica mondiale, sono completamente degenerati. Hanno perso ogni anelito ideale, la vita democratica interna è atrofizzata, le battaglie sui valori e sui principi sono un ricordo d’altri tempi. Oggi questi partiti per garantire la propria sopravvivenza si rivolgono a collettori di voti locali, che diventano i boss, i rais o i cacicchi che determinano le cariche, gli incarichi pubblici e oggi i candidati al parlamento. Il distacco con la cittadinanza è sempre più profondo.
Pare arrivato il momento di dire basta e di reagire a questa occupazione dei partiti da parte di potentati locali, cricche, bande quando non addirittura di comitati di affari. La strada tuttavia non è quella di proporre l’ennesimo movimento personale in salsa populistica berusconiana o post-berlusconiana. Si tratta di un rimedio peggiore del male, come l’esperienza dei partiti personali, dei partiti di plastica, dei movimenti di questi ultimi decenni ci ha insegnato. I movimenti nati per criticare i partiti hanno assunto e aggravato i difetti dei partiti stessi: i casi della Lega e dell’IDV sono emblematici.  Le vicende di questi ultimi anni hanno fatto chiaramente comprendere che i partiti sono lo strumento essenziale e indefettibile  della democrazia: non è esistita sinora alcuna democrazia che abbia potuto fare a meno dei  partiti. Ma i partiti, nel senso autentico della parola,  sono solo quelli che si richiamano alla grandi culture politiche europee (marxista, liberale, social-democratica. cattolico-sociale). Se ci teniamo alla nostra democrazia e al nostro paese allora dobbiamo unirci sotto un unico obiettivo: occupare i partiti e bonificarli da tutto il marcio e fradiciume che si è instaurato lì dentro. Penso sia giunto i momento in cui tutte le persone per bene di fede socialdemocratica e liberale di sinistra  abbiano  uno scatto di orgoglio e puntino all’occupazione democratica dei partiti del centro sinistra, per far rivivere i partiti nella loro forma autentica.
Al di fuori di questa ipotesi, vedo solo l’emersione di un pericoloso autoritarismo.

Pubblico alcuni link da cui è possibile seguire i recenti scandali primarie.
Articolo di Iurillo su Il fatto quotidiano:
http://www.napolionline.org/2013/01/05/politica/pd-a-napoli-i-conti-e-i-voti-non-tornano-mai/

Articoli di Norberto Gallo su Napolionline:
http://www.napolionline.org/2013/01/04/politica/primarie-pd-e-sel-ecco-i-seggi-dovele-prove-che-i-conti-non-tornano/

http://www.napolionline.org/2013/01/05/politica/primarie-pd-a-melito-il-problema-e-politico-non-elettorale/

http://www.napolionline.org/2013/01/02/senza-categoria/primarie-sel-ad-eboli-il-circolo-denuncia-brogli-per-favorire-il-segretario-provinciale/

http://www.napolionline.org/2013/01/03/politica/primarie-sel-ancora-accuse-di-brogli-lattore-amato-a-vendola-ti-comporti-come-don-abbondio/

articolo di Carlo Tarallo per Dagospia:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/primarie-taroccate-laffare-si-ingrossa-un-documento-con-nomi-cognomi-denunce-di-voti-gonfiati-48911.htm

A tutti i medici ed infermieri partecipate al concorso al Senato scadenza 17.01.2013!!

400px-Parlamento_Italiano_Giuramento_di_Giovanni_LeoneIeri (03.01.2012) ho scritto un post sullo scandalo del presidio medico in Senato (clikka) per le cure dei nostri “cari” parlamentari che ci costa una fortuna, oggi pensavo di dover pubblicizzare il bando che prevede la presentazione delle domande per 5 cardiologi, 5 anestesisti e 10 infermieri entro il 17 gennaio 2013 da consegnare a mano o a mezzo posta raccomandata. Di seguito il link del senato da dove scaricare la modulistica ed il regolamento che per comodità inserisco anche in calce a questo post. Facciamo in modo che le domande siano numerose e che si crei una vera partecipazione non vorrei che anche questa sia stata una trovata elettorale per fare un po’ di consenso. Come si dice a pensar male non si sbaglia mai!!! A tutti quelli che hanno i requisiti partecipate fate la domanda e poi immagino la soddisfazione di avere tra le mani il meglio della classe dirigente italiana !!!!

decretoassunsionemedicisenato

Modulo_domanda_MEDICI_esterni_2

Modulo_domanda_INFERMIERI_esterni_2

La Sanità dei Parlamentari: un punto da programma elettorale?

parlamento1Non faccio in tempo a sbollire l’incazzatura per quello che avevo appreso ad aprile 2011 e cioè che i parlamentari per rimborso spese mediche hanno ricevuto circa 10 milioni di euro per loro ed i loro parenti, compresi i conviventi more uxorio (in virtù di un colpo gobbo di Casini), che oggi leggo la notizia relativa alla esistenza di un presidio medico aperto h. 24, presso Palazzo Madama, che già ci costa circa 650.000,00 €. annui, per cui sono state aperte le procedure per 20 assunzioni (5 cardiologi e 5 anestesisti e 10 infermieri). Se si legge la tabella che incollo “questi” non si pagano né il dentista né gli occhiali ed hanno anche a disposizione per 24 h al giorno un intera schiera di medici! Il bello è che siamo in campagna elettorale e non una parola è stata spesa dai leader circa la eliminazione dei privilegi e degli sprechi, né una sola parola è stata spesa per la riduzione delle indennità e dei parlamentari e per la riduzione delle istituzioni elettive regioni o province. Tutti quelli che hanno in un certo qual modo fatto parte di un parlamento, che non è stato neppure in grado di riformare per tempo la legge elettorale, dovrebbero starsene a casa. Mi chiedo se non dobbiamo vergognarci a consentire tutto ciò! Devo confessare, infatti, che da qualche tempo quando incontro un tedesco, un inglese o un francese per non parlare di un americano mi sento un po’ fesso. Mi chiedo come sia possibile che alla maggior parte degli Italiani queste cose non fanno rizzare i peli e contorcere le budella.

Credo profondamente che l’impegno in politica sia il più alto servizio che un cittadino possa rendere al proprio paese, ma in questi termini me ne vergogno e mi vergogno anche di dire agli altri che oggi, nel Comune di Napoli, sono un politico, per paura di essere accomunato agli indegni! Un caro amico oggi mi diceva bravo Gennaro siamo in pochi e quelli che ci sentono parlare ed agire in questo modo  ci dicono che siamo pure co…ni!!

Sui rimborsi per spese mediche La Repubblica dell’11.04.2011

ROMA – Per la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti l’assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da una assistenza privata finanziata da Montecitorio. Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per volontà dell’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i conviventi more uxorio.

tabella rimborsi 2010

Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10 milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche. Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro. Quattrocentottantotto mila euro per occhiali e 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari.

Per curare i problemi delle vene varicose (voce “sclerosante”), 28mila e 138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno chiesto il rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket.

A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata Parlamento WikiLeaks. I deputati di Pannella chiedono i dati delle consulenze e degli appalti e contratti vari, e poi li pubblicano online “perché solo così – spiega l’onorevole Rita Bernardini – i conti della Camera sono sottoposti al controllo dell’opinione pubblica. In caso contrario alla Camera si sentono liberi di fare qualsiasi cosa perché tanto non c’è nessuno che li controlla”.

Ma non tutti i numeri sull’assistenza sanitaria privata dei deputati, tuttavia, sono stati desegretati. “Abbiamo chiesto – dice la Bernardini – quanti e quali importi sono stati spesi nell’ultimo triennio per alcune prestazioni previste dal ‘fondo di solidarietà sanitarià come ad esempio balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sportivo ed elettroscultura (ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l’importo degli interventi per chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della Camera non ce li hanno voluti dare”. Perché queste informazioni restano riservate, non accessibili? Cosa c’è da nascondere?

Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: “Il sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto del principio generale dell’accesso agli atti in base al quale la domanda non può comportare la necessità di un’attività di elaborazione dei dati da parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire le informazioni secondo le modalità richieste”.

Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. “Non ritengo – spiega la deputata Rita Bernardini – che la Camera debba provvedere a dare una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela per conto proprio avendo gia l’assistenza che hanno tutti i cittadini italiani. Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di 25 mila euro mensili, a farsi un’assicurazione privata. Non si capisce perché questa ‘mutua integrativà la debba pagare la Camera facendola gestire direttamente dai Questori”. “Secondo noi – aggiunge – basterebbe semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività dieci milioni di euro all’anno”.

da libero del 02.01.2013 Il gabinetto medico presso il Senato

Casta senza vergogna. Altre dieci assunzioni last minute per riempire il laboratorio del Senato

Un posto di lavoro di “lusso” a spese dei contribuenti. Medici e infermieri che lavorano al Senato sono dei veri privilegiati. Curare i nostri senatori costa agli italiani 650mila euro all’anno. Ma non basta. C’è bisogno di qualche altro camice bianco per i nostri senatori. Così il presidio dell’Ambulatorio di Palazzo Madama ha avviato la selezioni di dieci nuovi medici, cinque cardiologi e cinque specialisti in anestesia e rianimazione. I requisiti per l’ammissione sono rigidissimi.  Alle selezioni non passa chi si sia laureato con meno di 105/110. E neppure chi non abbia maturato un’esperienza professionale di livello. Cinque anni almeno per i medici e quattro per gli infermieri. L’organico ad oggi conta un medico e quattro infermieri, oltre a 26 camici bianchi pagati a chiamata. Il servizio naturalmente è garantito h24. Precedntemente il presidio medico del Senato era una piccola clinica per i senatori residenti nella Capitale, poi all’improvviso si è allargato. Le porte dell’ambulatorio sono aperte a tutti:deputati, ex parlamentari, dipendenti del Senato e dei gruppi. Quanto costa farsi visitare? Nulla. E’ tutto gratis, pagano gli italiani.

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