Il Diritto alla Casa ed alla Vita nei Quartieri Spagnoli di Napoli

Sento il dovere di dare voce a questa famiglia che mi ha scritto una lettera accorata sulla sofferenza dei cittadini residenti nei Quartieri Spagnoli: “Mi chiamo C.B. abito nei Quartieri Spagnoli, siamo una famiglia tranquilla monoreddito con due figli a cui stiamo cercando con grossi sacrifici e rinunce di fornirgli un’adeguata educazione e valori, purtroppo quest’inverno siamo stati costretti a separaci mandando i nostri figli, su consiglio del nostro medico, presso i nonni perché le condizioni ambientali a vico L. erano diventante non più sopportabili. Signor Consigliere a vico L. all’incrocio con vico F., in pochi metri ci sono ben cinque attività di ristorazione: tre bar (____, ____ e ____) e due ristoranti (____ e ___), che si sono impossessati dell’intero tratto di strada trasformandolo in una discoteca con musica dal vivo con cantati neomelodici, feste con fuochi di artificio, balli e tutte le sere oltre ad impedire il passaggio pedonale diffondono musica ad altissimo volume fino a notte inoltrata. La frequentazione di questi locali è caratterizzata da delinquenti e pregiudicati, come lo sono i gestori che minacciano chiunque tenta di protestare. Noi non riusciamo più a vivere ho inoltrato centinai di esposti sia alla Polizia Municipale della sezione Avvocata che al Perfetto senza che nulla è cambiato, anzi la vivibilità è peggiorata. È incomprensibile l’assenza delle istituzioni e in particolare la complicità della Polizia Municipale che non chiude questi locali spazzatura costringendo noi cittadini e torture continue. Signor Consigliere per carità faccia qualcosa Lei per ridare a noi cittadini una speranza per vivere. Grazie anche da parte dei numerosi residenti che si sono affidati a me per gli esposti e oggi per la supplica a  Lei”. Ovviamente, sfruttando tutte le prerogative della mia funzione pubblica, farò tutto ciò che mi è possibile, ma sento la necessità che questa sofferenza, continuamente comunicata alle istituzioni, sia pubblica perché non si può dire ai cittadini di denunciare se poi le denunce restano lettera morta, anzi finiscono per esporre i denuncianti all’attenzione dei denunciati. E’ bene ribadire, come dice Saviano, che a Napoli, anche ai Quartieri Spagnoli, non si spara più come prima, perché la camorra sta facendo affari, grossi affari. Il crimine non è affatto sparito si è trasformato incrementandosi pure, invadendo il commercio e provocando una alterazione della concorrenza che finirà per espellere gli operatori commerciali perbene e corretti. E’ un allarme che da anni denuncio in consiglio comunale ed alle altre istituzioni, eppure, trovo ancora molte resistenze, in chi non vuol vedere, non solo nell’amministrazione, ma anche nella giustizia. Se questo è il costo che i cittadini devono pagare per mantenere una traballante pace sociale lo si dica apertamente!

La Voce che Non C’è

È quando c’è fermento che occorre una maggiore partecipazione democratica, per evitare che sull’altare delle scelte economiche siano sacrificati i diritti dei cittadini e dei lavoratori. Proprio in questi momenti il “regolatore pubblico”, le Istituzioni, devono intervenire per evitare che l’economia diventi esclusivamente speculativa, priva di visione e di responsabilità sociale.

Si approssimano le elezioni regionali, eppure sento e percepisco la sfiducia crescere man mano che passano i giorni, proprio in chi ha sempre discusso, riflettuto, creduto nella politica come strumento di riscatto e di trasformazione sociale. Una contraddizione bruciante, in un momento in cui Napoli e la Campania celebrano successi sportivi e turistici e si percepisce una spinta economica apparentemente forte, ma che rischia di essere effimera se non accompagnata da una visione inclusiva e partecipata.

Si parla dell’America’s Cup, dello Stadio Maradona, di Bagnoli, di Napoli Est. Ma dov’è la voce dei cittadini? Dove sono gli spazi del confronto pubblico?

Manca la cultura democratica e del confronto, sempre più spesso, le decisioni che riguardano il futuro della città vengono affidate a commissari straordinari, in nome dell’efficienza e della rapidità. Il Consiglio Comunale, e più in generale gli organi democratici, vengono relegati a un ruolo notarile, chiamati solo a ratificare decisioni prese altrove. Si consolida così una logica tecnocratica che svuota la democrazia, rimuovendo i cittadini dal processo decisionale e spegnendo ogni possibilità di reale partecipazione. Il vero leader non è colui che colleziona commissariamenti, all’esito di mediazioni tra poteri, ma chi sa alimentare il confronto democratico, arricchendo il dibattito politico e convincendo con la forza delle idee, restando sempre disposto a rimettere in discussione le proprie posizioni, riconoscendo il valore del suo interlocutore.

Nel frattempo, Napoli vive una profonda trasformazione urbana dettata da logiche turistico-commerciali che, invece di generare benessere diffuso, stanno compromettendo la vivibilità quotidiana. Interi quartieri vengono svuotati dei propri abitanti, spinti fuori da dinamiche speculative ed invivibilità; il tessuto sociale si sgretola sotto la pressione di interessi economici che non conoscono vincoli, limiti e controlli.

A tutto questo si aggiunge il paradosso di una politica incapace di garantire i diritti costituzionali basilari. Oggi, per vedere riconosciuti il diritto alla salute, all’ambiente salubre, alla mobilità, i cittadini sono costretti a rivolgersi alla magistratura che non sempre risponde adeguatamente. Una politica che abdica alla sua funzione più alta — quella di tutela dell’interesse collettivo — delega sistematicamente alla giustizia ciò che dovrebbe essere garantito dalle istituzioni. È il segno più evidente del fallimento di un sistema amministrativo e politico che ha smarrito la sua direzione.

La sanità pubblica si sta trasformando in un sistema di accesso a pagamento: chi vuole essere curato in tempi ragionevoli è spesso costretto a rivolgersi al privato, mentre le fasce più fragili restano indietro, schiacciate da liste d’attesa infinite e servizi inadeguati. I trasporti regionali e cittadini non reggono il peso della domanda, mostrando il volto logoro di una città che non riesce a rispondere alle esigenze dei suoi abitanti. Il mare, bene comune per eccellenza, è stato privatizzato e recintato, negato a chi non può permettersi un ingresso a pagamento.

Eppure, su questi temi, la politica tace. Il dibattito si riduce a un confronto tra nomi e cordate, tra candidati preconfezionati e coalizioni logorate, senza che si discuta seriamente del modello di sviluppo da perseguire, del ruolo delle istituzioni, della dignità delle persone.

E così cresce l’astensione. Non per apatia, ma per esclusione. Perché la voce dei cittadini è stata silenziata, relegata ai margini, sostituita da decisioni calate dall’alto. Ma senza partecipazione, la democrazia è solo un involucro formale. Senza confronto, non c’è legittimità. Senza cittadinanza attiva, ogni progresso è una finzione.

È tempo di rimettere al centro il diritto alla città, il diritto alla cura, alla casa, all’ambiente, alla parola pubblica. Di ridare significato alla politica come strumento di trasformazione e non di gestione. Perché la voce che non c’è non è scomparsa: è stata messa a tacere. Ma può e deve tornare a farsi sentire.

Gennaro Esposito

Presidente Comitato Vivibilità Cittadina e Consigliere Comunale di Napoli

I Conferenza Nazionale sulla Vivibilità

29.03.2025 Salva la Data !!!

Una Corsa al Pronto Soccorso

Premetto che adesso sto bene, sono a casa, la bufera è passata ma ritengo utile raccontare questa esperienza, a distanza di più di due anni da altro episodio che ho subito nel 2022, a beneficio di chi potrebbe trovarsi nella mia stessa situazione. Lunedì 17 febbraio scorso, a prima mattina, con una giornata piena di impegni, come può essere solo il lunedì, esco di casa. Appena metto il piede fuori dall’ascensore, con Tano al guinzaglio, avverto un dolore fortissimo al petto. Penso: vabbè, ce la faccio, ma niente, era impossibile muovere anche un altro passo. Mi giro, richiamo l’ascensore, che sembra metterci un’eternità ad arrivare, risalgo a casa, mollo Tano e mi dirigo verso il mobiletto dei farmaci per prendere il carvasin (un farmaco di emergenza). Subito dopo, mi lascio cadere sulla poltrona. Chiedo a Marcella di chiamare un’ambulanza, ma, col cervello annebbiato, non riesco a ricordare il numero. Mi vengono in mente il 112 ed il 113 (se fossi stato negli Stati Uniti, bastava il 911 ed il problema era risolto). Alla fine, mi torna in mente il 118, che ho fatto chiamare da Marcella, raccomandandole di specificare che ero già affetto da problemi cardio vascolari e di insistere, riferendo che stavo malissimo.

Nel frattempo, Tano protestava – non so se perché voleva uscire o perché percepiva la mia sofferenza. Chiamo allora Antonio, mio vicino di casa, e gli dico subito che stavo male e che deve venire a prendere il cane. Nell’attesa del 118, chiamo anche Gianni, altro vicino di casa, per farmi aiutare, che arriva dopo pochi minuti.

Intanto, il dolore non accennava a diminuire nonostante il carvasin. Si aggiungevano sudorazione fredda, conati di vomito ed una pesantezza insopportabile alle braccia ed alle gambe. Mi sentivo inchiodato alla poltrona.

Finalmente arriva una moto del 118 con due infermieri a bordo, tra cui una donna che, per fortuna, sapeva il fatto suo. La prima cosa che mi dice, giustamente, è di allontanare il cane (Tano non è certo un Chihuahua), che ovviamente non ne voleva sapere. Poi, mentre Tano girava intorno e io insistevo sul fatto che fosse buono e che stavo davvero male—ero sicuro che fosse il cuore—mi inietta 300 mg di acido acetilsalicilico in vena e mi fa un elettrocardiogramma, inviandolo immediatamente alla centrale.

Si decide per il trasporto al Pronto soccorso. Quando arriva l’ambulanza, mi comunicano che sarei stato portato all’Ospedale Pellegrini. A quel punto reagisco, perché, per un’esperienza precedente, so che il Pellegrini è privo di emodinamica! Ma non c’è nulla da fare: mi portano lì.

Al Pellegrini trovo personale motivato e preparato, che però sembra quasi mortificato per le condizioni in cui è costretto a lavorare (dovrebbero essere tutti fatti santi!). Dopo un’ulteriore somministrazione di Carvasin, il dolore mi resta e, quindi, finalmente si convincono che devo essere trasferito in un ospedale dotato di emodinamica.

Altro giro in ambulanza, direzione Ospedale del Mare, dove vengo accolto direttamente in sala operatoria per una coronarografia. Non so quantificare il tempo trascorso, ma posso dire che le strade di Napoli fanno davvero schifo: in ambulanza si salta che è una bellezza, come diceva l’autista!

Alla fine, il risultato della coronarografia è negativo: nessuna occlusione. L’emodinamista, con tono quasi scherzoso, mi mostra il video e dice: Guardi, non hai niente! A quel punto, mi sento quasi mortificato: Vuoi vedere che ho fatto tutto questo casino per nulla? Gli chiedo di controllare meglio, ma lui conferma: nulla di nulla!

Mi trasferiscono in barella all’Unità di Terapia Intensiva Coronarica, dove resto un giorno. Anche il medico del reparto UTIC mi prospetta altre possibili cause: reflusso, stomaco, ernia iatale… E io, sempre più mortificato, penso: E se mi fossi sbagliato?!

Ma no, non mi ero sbagliato. La troponina schizza: c’è stata una compromissione cardiaca dovuta a un’occlusione temporanea, non si sa se per spasmo coronarico o trombo coronarico. L’onore è salvo! Non me l’ero immaginato!

Anche questa volta me la sono cavata. Ho sperimentato sulla mia pelle cosa significa l’angina pectoris, ma il mio cuore è in gran parte salvo e non ha subito un danno grave, grazie alla tempestività degli interventi — quando fin dall’inizio, ho saputo cosa fare! La conoscenza e la freddezza in questi casi è essenziale! L’ho sfangata con cinque giorni di ricovero ed ora sono a casa tutto bene devo solo fare alcuni accertamenti e capire come fare in modo di avere la certezza che non accadrà più!

RINGRAZIAMENTI

Voglio ringraziare i miei amici Gianni, Antonio e Loredana. Un grazie a Marcella spaventatissima, che ha fatto da ufficiale di collegamento con il 118 e con Rossella (mia moglie). Un grazie speciale a Luciano (cardiologo) che ha capito sin dall’inizio cosa stava accadendo.

Un grande ringraziamento agli infermieri in moto del 118, che sono arrivati velocemente (un servizio davvero prezioso in questi casi). Grazie ai medici e agli infermieri del Pellegrini e dell’Ospedale del Mare, che mi hanno accolto ed assistito.

Un plauso alla straordinaria solidarietà tra gli infermieri dell’UTIC e del reparto di Cardiologia. Fantastici anche gli studenti di infermieristica che girano per i reparti, seguiti con grande attenzione dagli infermieri, apportando un’aria di freschezza e di speranza per il futuro. Questo fa bene sia agli studenti (che mi hanno fatto tanta tenerezza) sia agli infermieri, che si sentono responsabilizzati nel trasferire il loro sapere. Bravi, bravi, bravi!

SCUSE

Le mie scuse a mia moglie, ai miei figli, ai miei fratelli, a mio cognato ed ai miei nipoti, che si sono spaventati per me e mi hanno fatto sentire tutto il loro amore.

E scusa anche a Tano, che avrà pensato: Ma questo è uscito scemo!?!

LA PROMESSA:

E’ sicuro che deve cambiare qualcosa nella mia vita, rallentare, non si può essere sempre su tutto. Tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile. Cercherò di trarre il miglior insegnamento da questa storia nella quale spero di non ricadere….

CONSIDERAZIONI

Il Servizio Sanitario Pubblico è una risorsa preziosa. Abbiamo il dovere di pagare le tasse, perché servono anche a salvare vite, incluse quelle dei nostri cari.

Abbiamo anche il dovere di scegliere con attenzione i nostri rappresentanti nelle istituzioni, perché devono saper gestire al meglio le risorse che paghiamo con le nostre tasse.

EQUITA’ FISCALE

Pagare tutti pagare meno!

Potrà sembrare strano (a me no!), ma nel Comune di Napoli un imprenditore che non paga tributi e tasse comunali continua comunque a beneficiare di autorizzazioni e concessioni. Questo perché, diversamente da molti altri comuni più virtuosi, Napoli non ha adottato un regolamento che preveda la decadenza di tali benefici per i soggetti inadempienti. In questo modo, chi non rispetta i propri obblighi fiscali finisce per fare concorrenza sleale agli imprenditori onesti. Pensiamo, ad esempio, a un’attività commerciale che non paga la TARI o occupa suolo pubblico senza versare la relativa COSAP. Non si tratta di un’ipotesi remota: a Napoli il tasso di pagamento della COSAP è solo del 50%. Per questo ho deciso di proporre personalmente l’adozione di un regolamento, prendendo spunto da quelli già in vigore in altri comuni italiani. Verrà approvato? In un’amministrazione efficiente e trasparente, lo sarebbe senza indugi. Vedremo cosa accadrà.

Intanto ve lo posto nel primo commento:

Capodanno a Napoli: tra fuochi e sicurezza pubblica

Il 31 dicembre scorso nel pieno centro storico di Napoli abbiamo assistito a tre incendi di abitazioni poste agli ultimi piani, raggiunti dai petardi sparati dal suolo. Per fortuna l’incendio ha riguardato i soli terrazzi, per l’intervento immediato degli abitanti le case e dei Vigili del Fuoco. La prima reazione delle persone che hanno iniziato senza dubbio male il Capodanno è stata quella di dire che per fortuna erano in casa e sono potuti intervenire, con l’amara riflessione che la loro abitazione il 31 dicembre, per la frequenza di queste esplosioni, non potrebbe mai essere lasciata disabitata. In buona sostanza, impossibile pensare di trascorrere il Capodanno fuori casa. Una sorta di prigione, non unica, cui ci costringe la nostra amata città. Che l’incidente fosse dietro l’angolo e che possa ripetersi ancora una volta in occasione del Capodanno o di altre mille occasioni che si registrano in città, non c’è il minimo dubbio, atteso che da qualche anno si sono commercializzate batterie di fuochi che hanno una potenza ed una gittata prima inimmaginabile e riservata solo ai cd. “fuochisti”, persone esperte munite di patentino rilasciato dall’Autorità. Oggi da quello che vedo chiunque può procurarsi una batteria di quelle che fanno spettacoli pirotecnici in cielo, piazzarla in un vicolo stretto di Napoli, come spesso capita, e provocare la tragedia, più che annunciata, tanto che numerose sono le lamentele dei cittadini per le esplosioni che si eseguono anche in tarda notte in tutti i mesi dell’anno. Fino a qualche tempo fa c’era l’opinione diffusa che tali botti, a Napoli, erano per annunciare l’arrivo di un carico di droga o per festeggiare la scarcerazione di qualche “personcina perbene”. Non so se sia vera l’una o l’altra ipotesi, ma posso dire con certezza che ai sensi dell’art. 57 del TULPS “Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza non possono spararsi armi da fuoco nè lanciarsi razzi, accendersi fuochi di artificio, innalzarsi aerostati con fiamme, o in genere farsi esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una via pubblica o in direzione di essa. È vietato sparare mortaletti e simili apparecchi. Il sindaco deve essere, comunque, sentito per gli aspetti di competenza dell’ente locale, quando non è lo stesso a rilasciare la licenza”. A fronte di tale chiaro dettato normativo, che non sembra essere stato abrogato, credo si possa dire che ciò che accade tutti i giorni sotto i nostri occhi e sotto gli occhi di Prefetto, Sindaco, Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale, Guardia di Finanza, Esercito e Procura della Repubblica, non solo non è legale, non solo costituisce un illecito, ma è anche causa di grave pericolo per la pubblica e privata incolumità! Occorre, senz’altro, una campagna di informazione, costante, che faccia capire bene ai Napoletani che queste esplosioni possono provocare morti ed incendi di abitazioni ma occorre, altresì che le Forze dell’Ordine e le Istituzioni non si girino dall’altra parte pensando che queste esplosioni siano dei peccati veniali, tutto sommato tollerabili perché ci sono cose ben più gravi di cui occuparsi; non è in questo modo che si instilla nei cittadini il senso civico e la fiducia nelle Istituzioni!

Avv. Gennaro Esposito Presidente Comitato Vivibilità Cittadina e Consigliere Comunale di Napoli

Da Napoli una Chiamata al Rinnovamento Urbano

Per migliorare la Qualità della Vita è necessario un maggiore impegno!

Centoseiesima su centosette città esaminate. Per il Sole 24 Ore, Napoli è al penultimo posto nella classifica annuale della qualità della vita. Insieme a Reggio Calabria, è il fanalino di coda della vivibilità. Per me è una mortificazione ed una convalida di ciò che da anni dico in tutti i consessi, prima come presidente del Comitato Vivibilità Cittadina e, dal 2021, come consigliere comunale eletto proprio in quanto alfiere – purtroppo senza successo – della vivibilità. È vero che il peggioramento della classifica è generalizzato per tutte le città metropolitane: Milano si piazza al dodicesimo posto, perdendo 4 posizioni rispetto al 2023, Roma, invece, è cinquantanovesima in classifica, perdendo 24 posizioni. Per Napoli cambia l’amministrazione, ma il trend, purtroppo, non cambia e, per come la vedo io, non cambierà facilmente, perché la vivibilità ha un costo che si deve pagare in termini di efficientamento della macchina amministrativa e servizi al cittadino, di legalità e di controllo dello sviluppo economico, che oggi richiede il rispetto delle regole e dei diritti dei cittadini. Non parlo della camorra, ma di quella illegalità che condiziona negativamente la crescita sana della città, che richiede impegno, dedizione e, per come la vedo io, anche un vero e proprio mutamento culturale. Il procuratore della Repubblica Gratteri parla di un nuovo patto civico e il sindaco Manfredi apprezza le sue parole e conferma la validità dell’impostazione, ma poi come si debba tradurre in concreto questo nuovo patto è tutto da vedere. Anche il Sole 24 Ore riferisce di una crescita economica del Sud e, in particolare, della Campania, per lo più legata al turismo, ma quanto questa crescita rispetti i diritti umani e la vivibilità della città, a mio avviso, deve essere oggetto di analisi. Che vivibilità ci può essere: se i cittadini residenti vengono espulsi dal centro storico perché gli immobili servono per i turisti? Se è impossibile attraversare i decumani in tempi ragionevoli perché c’è una folla ingovernabile ed ingovernata? Se la notte è impossibile chiudere occhio perché vi è un inquinamento acustico che supera di gran lunga i limiti di legge? Se i prezzi al consumo sono schizzati alle stelle anche perché i turisti acquistano a prezzi più alti? Se le occupazioni di suolo pubblico sono ormai talmente pervasive da impedire la processione di San Gennaro? Se il lavoro nero e quello sottopagato non consentono la creazione di nuove famiglie? Se nel porto di Napoli stazionano permanentemente navi da crociera che impediscono addirittura la visuale del Vesuvio ed emettono gas in atmosfera? Se interi quartieri della città subiscono il sorvolo di aerei dalle prime ore dell’alba, come se fossero adiacenti ad un aeroporto? Se le periferie mancano di cura e dei servizi essenziali? Per non parlare di manutenzione delle strade, di centro e periferie, di spazzamento e raccolta dei rifiuti, di verde pubblico e di trasporti che possano consentire una reale mobilità cittadina alternativa al mezzo privato. Senza considerare il fatto che per i disabili tutti i disagi e le difficoltà sono moltiplicate per cento se non di più. Certo, un lavoro immane che richiede un impegno esclusivo h 24, di Sindaco e Giunta Comunale, volto ad accrescere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni da porre a fondamento del patto civico di cui parlano Procuratore e Sindaco. Da anni osservo che la vivibilità è inversamente proporzionale all’astensionismo dal voto: più alta è la vivibilità, più basso è l’astensionismo ed a Napoli, nel 2021, alle elezioni comunali, hanno votato solo il 47% degli aventi diritto al voto. Eppure, per mia esperienza, nonostante le classifiche che ci devono vedere tutti impegnati ad accrescere la vivibilità della città, nel Comune di Napoli è difficile parlarne. È, difatti, in discussione, in questi giorni, la riforma del regolamento sulle occupazioni di suolo pubblico, per la quale, facendo tesoro di una recente pronuncia del TAR Lombardia (Sent. N. 1457/2023), ho chiesto che nei primi articoli della riforma in discussione si enunci il principio della vivibilità come termine per la valutazione delle concessioni di occupazioni di suolo pubblico, atteso che, per il Giudice Amministrativo, “è legittimo negare il provvedimento di occupazione di suolo pubblico se il suo rilascio compromette l’interesse pubblico alla vivibilità dei cittadini o alla circolazione stradale”. Ebbene, ad oggi non sono ancora riuscito a convincere maggioranza ed opposizione, ma confido nel fatto che questa classifica spinga a fare una profonda riflessione in chi deve decidere le sorti della Città. Siamo tutti impegnati per la vivibilità; spero solo che non si risvegli l’intellettuale di turno che, sentendosi ferito nell’orgoglio, anziché rimboccarsi le maniche e sollecitare un maggiore impegno civico e politico si appelli al sole, al mare, al golfo ed alla tarantella al solo fine di “mettere la polvere sotto il tappeto”. I Napoletani meritano di vivere in una Città Europea con al centro Cittadini ed Ambiente.

Non ci sono soluzioni parziali per il crollo della Vela Azzurra di Scampia

Il crollo della passerella della vela celeste di Scampia, con tre morti e 12 feriti, di cui 7 bambini, ha scosso le coscienze dei cittadini Italiani e delle istituzioni ed un minuto dopo il cordoglio, per le tre vittime ed i feriti occorre che il decisore pubblico, a tutti i livelli, faccia una profonda riflessione sui numerosi temi che l’edilizia residenziale pubblica pone, in particolare a Napoli, ma il discorso potrebbe valere anche per le altre periferie italiane, come lo Zen di Palermo e forse anche per le banlieue francesi. L’abitazione non c’è dubbio è un diritto costituzionale che consente alle famiglie, in tutte le loro forme ed articolazioni, di esistere ed “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che … impediscono il pieno sviluppo della persona umana …” (art. 3 Cost.) e non c’è dubbio che non c’è sviluppo della persona umana senza abitazione. A fronte di una così chiara enunciazione di principio emergono, in tutta la loro gravità, le problematiche che l’edilizia residenziale pubblica napoletana pone, quali: 1) la cronica mancanza di alloggi residenziali pubblici; 2) la vetustà degli immobili; 3) la pressoché totale mancanza di manutenzione; 4) la gestione da parte della criminalità, a dispetto delle graduatorie; 5) gli occupanti abusivi di necessità; 6) il sistematico furto di energia elettrica, acqua e gas che si realizza nelle case occupate abusivamente; 7) l’evasione della tassa sui rifiuti TARI. In poche parole, contesti sociali abbandonati a loro stessi, i cui cittadini forse conoscono lo Stato solo al momento dell’esercizio del diritto di voto, in quanto, sollecitati a sostenere questa o quella parte politica, semmai con promesse di Pinocchio. Ebbene, la vela celeste di Scampia è il concentrato di tutte queste problematiche, tutte di pari importanza e rilievo che non possono nel modo più assoluto essere trascurate o risolte singolarmente. Dare la casa agli sfollati della vela celeste e di tutte le case che versano in uno stato di dissesto e di pericolo, pertanto, non basta, è solo il primo passo e neppure semplice da attuare poiché occorre prima verificare se, chi occupava, nel caso di specie, la vela celeste, lo faceva in modo legittimo, ovvero, abusivo, poiché dare la casa a chi non è in graduatoria, significa toglierla ad un’altra famiglia che, semmai, è nella medesima condizione socioeconomica o anche peggiore. Dare la casa, non basta perché occorre anche verificare, con i dovuti controlli visto il dilagare della piaga del lavoro nero, se chi la riceve ha poi la possibilità di pagare il canone sociale (anche simbolico) nonché le cd. bollette di acqua, luce, gas e semmai anche la TARI, poiché se ciò non fosse occorrerà adottare delle misure ad hoc per tentare di accompagnare queste famiglie all’indipendenza. In buona sostanza occorrono più azioni di politica sociale affinché le istituzioni democratiche non si girino dall’altra parte, come accaduto e come accade tuttora, alimentando il senso di illegalità diffuso che genera di fatto una emarginazione sociale, civica e politica di cittadini che vengono relegati in una condizione dove tutti gli obblighi, sia quelli pubblici da una parte, che quelli privati dall’altra, sono inadempiuti e dove la camorra ne approfitta per occupare spazi vitali e reclutare “soldati”. E’, altresì, chiaro che il tema nella sua complessità ed enormità, circa 65.000 case di ERP, non lo può affrontare solo il Comune di Napoli, tra l’altro in predissesto finanziario, ma occorre uno sforzo di tutte le istituzioni Regionali e Statali affinché si reperiscano i fondi necessari alla ristrutturazione urgente di una edilizia pubblica, realizzata in cemento armato o anche in prefabbricati, che ormai è giunta a “scadenza”. Il Paradosso è che tutto ciò accade in un momento di drammatico calo demografico con ampie aree, anche della Campania, in via di desertificazione frutto di una politica che ha una visione ristretta che non porta sviluppo e crescita sociale.

Gennaro Esposito Consigliere Comunale di Napoli Azione

Inquinamento Acustico: Le Discoteche negli edifici a vocazione residenziale

Le Tariffe ai Servizi ai Cittadini del Comune di Napoli

La seduta del consiglio comunale del 09.04.2024 è stata molto faticosa una vera e propria maratona per approvare la manovra di bilancio previsionale del Comune di Napoli, non ho fatto mancare il mio contributo su alcuni temi di cui, comme sempre, cerco di dare conto ai cittadini. Buona Visione

Un Nuovo Stadio per il Napoli

La discussione è aperta con il patron del Napoli che propone un nuovo stadio a Bagnoli e l’indirizzo del Sindaco di ristrutturare il Maradona. E’ molto probabile che la scelta sia la terza via: un nuovo stadio ma non a Bagnoli area già molto congestionata.

Il Salario Minimo dei Lavoratori Napoletani

In questa seduta del Consiglio Comunale è stato approvato un emendamento al Documento Unico di Programmazione del Comune di Napoli da me proposto con il quale si prevede a pena di decadenza o risoluzione, che tutti coloro che sono titolari di autorizzazoni o concessioni comunali hanno l’obbligo di applicare un salario minimo così come definito dall’art. 36 della Costituzione. La novità è il carattere espansivo del provvedimento che dovrà essere attuato dalla Giunta Comunale.

I costi del Turismo a Napoli

Quanti sono i costi del turismo che gravano su tutti i cittadini napoletani? Allo stato non sono stimati con la conseguenza che tutti ci sembra favorevolo, sicché è opportuno che si faccia il punto sull’aggravio del carico urbanistico che il turismo determina, sull’impennata dei prezzi al consumo e sulla sempre più accelerazione della espulsione degli abitanti dal centro storico di Napoli.

Sfrutta Napoli

Non è tutto oro quello che luccica! Il Turismo è una risorsa che credo debba essere regolamentata per non schiacciare proprio i più deboli. Nella mia intervista ad Antonio Musella di Fanpage(che ringrazio) ci siano molti spunti di riflessione, Ti consiglio di guardarla:

Il Diritto al Mare dei Napoletani

Nel Consiglio Comunale del 20 marzo 2024 si è discusso del Mare, con annessi problemi urbanistici riproposti integralmente dalle associazioni, ad est la darsena petroli, ad ovest la colmata di bagnoli, ho voluto ribadire ciò che dico da anni sulla necessità di garantire il diritto al mare dei cittadini napoletani, per il quale il 24 gennaio scorso ho proposto a fatto approvare un importante emendamento al Documento Unico di Programmazione. Nel video spiego le ragioni ed i particolari salienti. Napoli per la industrializzazione ha pagato un prezzo altissimo di cui forse non ci rendiamo neppure ancora conto o, forse, si è persa o si sta perdendo la memoria …

La Politica Ascolti i Bambini

Stamane abbiamo ricevuto in Commissione gli studenti di quinta elementare dell’ITC Oberdan/Foscolo. È stata una esperienza di quelle che Ti aprono il cuore e la speranza in un futuro migliore. ODG Sport e Preadolescenza. Ho voluto celebrare con loro un vero e proprio momento istituzionale con tanto di votazione finale. La discussione è stata sullo Sport, sulla visione di sviluppo della Città e sulle pari opportunità. Bambini preparati che hanno le idee chiare su un mondo ecologicamente sostenibile! Vogliono più verde e più impianti sportivi nel loro quartiere, ed hanno votato su tre punti con una maggioranza schiacciante per: 1) più impianti sportivi e più verde libero e fruibile nel loro quartiere; 2) no alla costruzione di un altro stadio a due chilometri dallo Stadio Maradona; 3) No alla eliminazione della pista di atletica dal Maradona. Una bambina su quest’ultimo punto ha detto: “anche solo pensare di eliminare la pista di atletica dal Maradona significherebbe considerare meno importanti gli altri sporti diversi dal calcio! Ascoltare i bambini significa capire quali sono i bisogni primari della persona, per intenderci quelli di cui parla la nostra Costituzione. Risposte immediate senza sovrastrutture di quelle che ti fanno dire: “ma cavolo com’è possibile essere contro!”. Un grazie enorme gigantesco alla Scuola Oberdan/Foscolo, alla sua Dirigente ed agli insegnanti che stanno facendo un gran lavoro per la crescita sociale del nostro Paese. Di seguito il servizio:

L’anticorruzione al Comune di Napoli

Il tema dell’anticorruzione nel Comune di Napoli è per me uno snodo amministrativo essenziale, affinché si scongiuri ogni possibilità di deviazione dell’azione amministrativa e tenuto anche in conto la, purtroppo, naturale sfiducia dei cittadini verso la Pubblica Amministrazione. Per essere concreti ho proposto un emendamento, che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dell’11.03.2024, con il quale si dispone che le banche dati dello Sportello Attività Produttive, dello Sportello Edilizia Privata e dell’Ufficio Controlli Tributi siano interconnesse tra loro e siano consultabili in tempo reale anche dalla Polizia Municipale, con un sistema di ALERT automatico. Nel mio intervento spiego gli intuibili motivi.

Il Comune di Napoli Sostiene lo Sport

Al Consiglio Comunale del 24.01.2024, tra le tante altre proposte ho voluto inserire questo emendamento, poi trasformato in Ordine del Giorno, con il quale ho sostenuto e fatto approvare a maggioranza, che una parte della imposta di soggiorno sia destinata a promuovere lo Sport. Attualmente l’incasso della tassa di soggiorno nel 2023, al Comune di Napoli, ha fruttato circa 20 milioni di euro ripartiti nel bilancio comunale in 30% al Turismo e 70 % alla Cultura. Credo che una percentuale debba essere destinata anche allo Sport anche perché esso contribuisce significativamente con il cd. turismo sportivo!

Consiglio Comunale

Gruppo Consiliare “Manfredi Sindaco”

CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI

del 24 gennaio 2024

PROPOSTA DI EMENDAMENTO ADDITIVO

ALLA DELIBERA DI GIUNTA DI PROPOSTA AL CONSIGLIO N. 476 del 07.12.2023

APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE

PREMESSO CHE:

I.- Con la delibera di giunta indicata in epigrafe, l’Amministrazione ha proposto l’adozione del documento unico di programmazione ai sensi del Decreto Legislativo 118/2011 e successive integrazioni e modifiche che si compone della delibera oltre che di 4 allegati denominati DUP sez. Oper. Parte I, DUP sez. oper. Parte II, DUP sez. strategica e DUP All. 3C P.A.V.I. 2024 – 2026;

II.- Il Comune di Napoli promuove ed incentiva la pratica dello Sport, sia in quanto attività sociale di prevenzione e recupero, sia come attività volta al miglioramento della salute pubblica, favorendo l’accesso allo sport dei cittadini napoletani.

III.- Il Comune di Napoli nel 2012 ha aderito alla Carta di Toronto per l’Attività Fisica, quale strumento di advocacy, confermando la volontà di favorire la pratica sportiva e combattere ogni forma di limitazione, riconoscendo nello sport, nelle attività motorie e ricreative e nel diritto al gioco, gli strumenti fondamentali per la formazione ed il benessere della persona.

IV.- Il Comune di Napoli intende rispondere al compito primario di stimolare l’interesse alla pratica sportiva nei ragazzi, indirizzandoli verso iniziative che rispondono anche alle finalità educative e di socializzazione.

V.- Il Comune di Napoli intende promuovere e consolidare più corretti stili di vita, riconoscendo la forza e il valore dello sport come potenziale strumento di aggregazione e di coesione sociale e come occasione per porre in contatto e dialogo diversità culturali, religiose, etniche e ideologiche.

VI.- Il Turismo sportivo rappresenta un settore indubbiamente in crescita per il Comune di Napoli che ha conquistato il titolo di Capitale Europea dello Sport 2026, per cui occorrono risorse appropriate per promuovere la celebrazione di eventi sportivi di rilievo nazionale ed internazionale.

VII.- Ai sensi dell’art. 33 ultimo comma, della Carta Costituzionale: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

VIII.- A pagina 303 del DUP Sezione operativa parte I, Programma 01 – Sport e Tempo Libero si legge: “Promozione attività sportive Le iniziative a sostegno dello Sport e della sua promozione, così come previsto dagli indirizzi strategici dell’Amministrazione comunale, devono rispondere al compito primario di stimolare l’interesse alla pratica sportiva nei giovani, indirizzandoli verso attività anche con finalità educative e di socializzazione, oltre che di promozione di corretti stili di vita e di alimentazione. Lo sport, inoltre, deve supportare la crescita psicofisica dei giovani, canalizzando le possibili aggressività e i comportamenti devianti su percorsi socialmente utili e condivisi. L’educazione psicomotoria, la stimolazione dello spirito di gruppo, attraverso la pratica seria e costante di discipline sportive e di tutte le altre forme d’Arte, oltre ad un sano indirizzo comportamentale contro le dipendenze, nelle sue più varie accezioni, possono essere realizzate grazie a tutte le risorse e gli spazi disponibili già presenti sul territorio. La forza e il valore dello sport come potenziale strumento di aggregazione e di coesione sociale, come occasione per porre in contatto e dialogo diversità culturali, religiose, etniche e ideologiche, è sempre più affermato e riconosciuto….”.

IX.- Occorre implemetare le risorse per la promozione dello sport anche alla luce degli impegni assunti con la nomina di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026.

° ° °

Tanto premesso letta la delibera emarginata in epigrafe e l’allegato DUP Sezione Operativa Parte I a mente dell’art. 44 del vigente Regolamento Consiliare si propone l’adozione del seguente emendamento additivo:

a pagina 304 del DUP Sezione operativa parte I, programma 01 Sport e tempo libero, all’ultimo capoverso, dopo la parola “scopo di lucro”, dopo il segno di punteggiatura, si aggiunga il seguente testo: “Al fine di promuove la pratica sportiva ed agevolare la celebrazione di eventi di caratura nazionale ed internazionale, in considerazione degli impegni assunti dal Comune di Napoli per Napoli Capitale dello Sport 2026, e per promuovere il turismo sportivo si utilizzeranno anche i fondi reperiti dalla tassa di soggiorno”.

I proponenti

Cons. Gennaro EspositoF.to Cons. Fulvio FucitoF.to Cons. Sergio Colella
F.to Cons. Luigi MustoF.to Cons. Walter Savarese d’AtriF.to Cons. Gennaro Demetrio Paipais

Il PRESENTE EMENDAMENTO E’ STATO CONVERTITO IN ORDINE DEL GIORNO APPROVATO A MAGGIORANZA CON L’IMPEGNO DEL SINDACO E LA GIUNTA DI PROVVEDERE ALLA RIALLOCAZION DELLA IMPOSTA DI SOGGIORNO IN UNA PERCENTUALE CONGRUA ANCHE PER L’ATTIVITA’ DI PROMOZIONE SPORTIVA.

Le Spiagge Pubbliche Napoletane

Il 24 gennaio scorso il Consiglio Comunale ha approvato, su mia proposta, a maggioranza questo emendamento al Documento Unico di Programmazione, firmato da tutto il gruppo Manfredi Sindaco, con il quale, per le spiagge pubbliche, si dovrà prevedere che siano innanzitutto fatti i bandi di assegnazione e poi che si daranno in concessione non gli arenili ma i soli servizi, atteso che le spiagge sono un bene pubblico e l’accesso al mare deve essere garantito a tutti. Una scelta sul modello Greco o Spagnolo che va contro la tendenza di privatizzazione delle spiagge!

Consiglio Comunale

Gruppo Consiliare “Manfredi Sindaco”

CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI

del 24 gennaio 2024

PROPOSTA DI EMENDAMENTO ADDITIVO

ALLA DELIBERA DI GIUNTA DI PROPOSTA AL CONSIGLIO N. 476 del 07.12.2023

APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE

PREMESSO CHE:

I.- Con la delibera di giunta indicata in epigrafe, l’Amministrazione ha proposto l’adozione del documento unico di programmazione ai sensi del Decreto Legislativo 118/2011 e successive integrazioni e modifiche che si compone della delibera oltre che di 4 allegati denominati DUP sez. Oper. Parte I, DUP sez. oper. Parte II, DUP sez. strategica e DUP All. 3C P.A.V.I. 2024 – 2026;

II.- Napoli nell’ultima classifica per la qualità della vita 2023 del Sole 24h è al terz’ultimo posto, pertanto, è essenziale intraprendere delle azioni volte al miglioramento della vivibilità della città anche al fine di contenere l’emigrazione dei cittadini.

III.- La vigente disciplina garantisce il libero accesso al mare quale risorsa costituente vero e proprio bene comune ed, inoltre, la vicenda delle concessioni balneari è oggetto di particolare attenzione da parte del Consiglio Europeo per la violazione dei principi di concorrenza sanciti dalla Direttiva Bolkenstein. Il Presidente della Repubblica sul decreto mille proroghe proprio sul punto delle concessioni balneari ha inviato una lettera al Governo con la quale ha sottolineato che “è evidente che i profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali accrescono l’incertezza del quadro normativo e rendono indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di governo e Parlamento“. E’ necessario, dunque, che vengano corrette le norme sui balneari che in ogni caso si presterebbero a contenziosi e probabili impugnazioni con l’Unione europea, il Consiglio di Stato, enti locali e non solo. I tecnici del Quirinale, infatti, hanno ravvisato nel provvedimento due criticità: in primo luogo il rinvio striderebbe con l’indicazione europea – la direttiva Bolkenstein – di mettere a gara gli spazi demaniali, pena il rischio d’una procedura d’infrazione; e con una sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021 che fissava la scadenza delle proroghe delle concessioni esistenti al 31 dicembre 2023.

IV.- A pagina 426 del DUP Sezione operativa parte I, Programma 06 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche si legge: “Istituzione di un confronto stabile tra Amministrazione Comunale e Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno Centrale, soggetto gestore del demanio marittimo, anche con la stesura di nuovi Protocolli d’Intesa e/o Accordi, mirati anche alla ridefinizione delle competenze sui tratti di costa cittadina ed il graduale passaggio delle funzioni tecnico-amministrative-legali dall’Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno Centrale al Comune di Napoli, al fine di assicurare la libera fruizione alla cittadinanza delle spiagge libere ubicate lungo il litorale cittadino, l’ottimizzazione del rapporto terra – mare e la migliore programmazione urbanistica e turistico ricreativa della linea costa. Al riguardo, è prevista l’istituzione di un ufficio con competenze trasversali che coinvolgano altre strutture dell’Ente, oltre all’area Gabinetto del Sindaco, dedicato alla gestione del passaggio di competenze sulle aree demaniali marittime cittadine, esterne all’area del Porto.

° ° °

Tanto premesso letta la delibera emarginata in epigrafe e l’allegato DUP Sezione Operativa Parte I a mente dell’art. 44 del vigente Regolamento Consiliare si propone l’adozione del seguente emendamento additivo:

426 del DUP Sezione operativa parte I, Programma 06 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche, dopo la parola “Porto” dopo il segno di punteggiatura, aggiungere il seguente teso: “Ciò anche in attuazione dei principi sanciti dal Consiglio di Stato sulla necessità di mettere a bando le concessioni balneari, richiamati anche dal Presidente della Repubblica in più occasioni, al fine di garantire il giusto equilibrio tra lo sfruttamento degli arenili ed il reddito che questi producono adottando, il modello di gestione mediante la concessioni di servizi e non degli arenili che devono restare sempre di accesso e godimento pubblico anche ai sensi del comma 251, lett. E) del D.L. n. 296 del 27.12.2006, a mente del quale è sancito l’”obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione”   

I proponenti

Cons. Gennaro EspositoF.to Cons. Fulvio FucitoF.to Cons. Sergio Colella
F.to Cons. Luigi MustoF.to Cons. Walter Savarese d’AtriF.to Cons. Gennaro Demetrio Paipais

Azioni concrete per fronteggiare la violenza minorile

Non sia inutile la morte di Giovanbattista Cutolo. Poche parole, ma doverose nel Consiglio Comunale di Napoli del 7 settembre 2023, il giorno dopo i funerali del povero Giovanbattista Cutolo giovane musicista Napoletano. Una morte che segue quella di Francesco Pio Maimone accaduta sempre a Napoli nel medesimo contesto urbano e notturno. La causa è sicuramente da ricercare in un problema sociale ed educativo ma ciò non toglie che occorrono delle misure anche di prevenzione. L’azione delle Istituzioni deve però essere concreta, basta con il solito cerimoniale che segue questi tristi eventi ….

LADRI DI SPIAGGE

Diciamolo chiaramente tutte le concessioni balneari italiane sono tutte illegali ed i cd. lidi sono un sopruso alla popolazione e le istituzioni che non intervengono per far rispettare la legge sono illegali anche loro. Mi riferisco alle Autorità Portuali, Capitanerie di Porto e Comuni che hanno esercitato la cd. sdemanializzazione. A dirlo non sono io (quivis de populo) ma è la ormai costante giurisprudenza del massimo Consesso della Giustizia Amministrativa, di cui trascriviamo un passo importante dell’ultima sentenza del 28.08.2023 che, in ogni caso, incolliamo in calce. Lo dico qui, la mia prospettiva è non dare le concessioni balneari per l’uso esclusivo, ma concessioni per renedere servizi sulle spiaggie che sono e devono essere di accesso pubblico sul modello Spagnolo e Greco! A Napoli poi c’è una ulteriore anomalia sul lungomare di Bagnoli si sono installate delle attività che sotto le mentite spoglie di concessionari balneari fanno vera e propria impresa di discoteca ed attività di ristorazione e somministrazione, pagando canoni concessori irrisori a fronte di guadagni milionari! Faccio una ulteriore considerazione i ladri di spiagge (altrimenti detti concessioniari balneari) sono molto convincenti ed hanno l’amicizia di molti parlamentari tra tutti gli schieramenti politici, un po’ come i concessionari del gioco d’azzardo, ed ottegono proroghe di concessioni a quattro lire che per fortuna la Giustizia Amministrativa Italiana e l’Europa hanno sempre bocciato!

Consiglio Di Stato n. 7992 del 28.08.2023, secondo cui: “La circostanza per cui gli atti di proroga eventualmente adottati da una amministrazione (come è avvenuto nel caso di specie) in violazione del diritto eurounitario, segnatamente in contrasto con l’art. 49 TFUE e con l’art. 12 della direttiva 2006/123/CE, non producono alcun effetto giuridico. Essi, infatti, debbono ritenersi tamquam non esset (senza neppure necessità o obbligo di impugnazione) (cfr. sul punto, tra le più recenti, Cons. Stato, Sez. VII, 7 luglio 2023 n. 6675 nonché Sez. VI 19 aprile 2023 n. 3964 che ha riassunto la questione come segue i “principi enunciati dall’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con le sentenze del 9 novembre 2021, n. 17 e n. 18, secondo le quali: i) le norme legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative – compresa la moratoria introdotta in correlazione con l’emergenza epidemiologica da Covid-19 dall’art. 182, comma 2, D.L. n. 34/2020, convertito in legge n. 77/2020 – sono in contrasto con il diritto eurounitario, segnatamente con l’art. 49 TFUE e con l’art. 12 della direttiva 2006/123/CE; tali norme, pertanto, non devono essere applicate né dai giudici né dalla pubblica amministrazione; ii) ancorché siano intervenuti atti di proroga rilasciati dalla P.A. deve escludersi la sussistenza di un diritto alla prosecuzione del rapporto in capo gli attuali concessionari; non vengono al riguardo in rilievo i poteri di autotutela decisoria della P.A. in quanto l’effetto di cui si discute è direttamente disposto dalla legge, che ha nella sostanza legificato i provvedimenti di concessione prorogandone i termini di durata; la non applicazione della legge implica, quindi, che gli effetti da essa prodotti sulle concessioni già rilasciate debbano parimenti ritenersi tamquam non esset, senza che rilevi la presenza o meno di un atto dichiarativo dell’effetto legale di proroga adottato dalla P.A. o l’esistenza di un giudicato”).

Lo Stadio Collana ritorna alla Città

Lo Stadio Collana ritorna alla Regione oggi il Consiglio di Stato ha messo la parola fine (si spera) alla querelle con la concessionaria, a causa di un bando scritto male e su cui mi sono già esperesso. Ora la gestione passa alla Regione Campania, spero che questo importante stadio Cittadino sia valorizzato per far fare sport ai cittadini napoletani e spero altresì che il Presidente De Luca non ascolti il Patron del Napoli, ovvero, metta dei seri paletti ad una sua eventuale partecipazione. Già allo Stadio Maradona abbiamo una enorme sofferenza delle associazioni sportive che si trovano a dover coabitare con le partite di Calcio e con una gestione che a mio avviso deve cambiare nel rispetto di tutti i ruoli e sopratutto nel rispetto del Diritto allo Sport! Sul punto non ho dubbi! Gli impianti sportivi sono una risorsa per i nostri giovani, di cui non ci possiamo ricordare solo quando diventano Campioni, quando va bene, o commettono reati, quando va male. Ormai è acclarato lo Sport è una politica sociale ed in questo senso vanno declinati gli atti amministrativi relativi alla gestione degli impianti sportivi! Spero che la Regione, sotto la sapiente direzione del CONI e delle tante associazioni presenti sul territorio sappino restituire lo Stadio Collana alla Città di Napoli. Un grande abbraccio a tutti coloro che non hanno mai smesso di sperare sul Collana in primis a Sandro Cuomo, Corrado Grasso e Peppe Esposito! Ora è il momento di rimboccarci le maniche! Viva lo Sport Napoletano!

https://napoli.corriere.it/notizie/cronaca/23_agosto_03/stadio-collana-la-regione-vince-l-ultimo-atto-della-querelle-con-giano-de-luca-ora-partiamo-il-progetto-e-pronto-ba21dfe2-d4ea-4da4-984d-b3ca3db64xlk.shtml?fbclid=IwAR1sPifsyfXukU9TrW-btBfnABW58g3yxfHgvlrYNBRGiH6wi83TOOAOPSk

Mondiali di Scherma di Milano

Ieri su delega del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ho avuto il privilegio di essere ospite ai Mondiali Assoluti di Scherma che si stanno svolgendo alla Fiera di Milano, per presentare gli Europei Cadetti che si terranno a Napoli a febbraio 2024, al PalaVesuvio. I Mondiali a Milano sono stati, indubbiamente, una mossa strategica per lo Sport Italiano alla vigilia delle Olimpiadi di Parigi. Ospiti del Presidente della Confederazione Europea della Scherma Giorgio Scarso e del Presidente Nazionale Paolo Azzi, i più importanti rappresentanti della Scherma Mondiale, il Presidente del CONI della Regione Lombardia, Marco Riva e l’Assessore allo Sport del Comune di Milano, Martina Riva. Ho chiaramente percepito che Milano in questi Mondiali ha mostrato di essere una Capitale Europea; Napoli per gli Europei Cadetti 2024 dovrà assolutamente reggere il confronto. Sono convinto che per questi eventi sportivi Internazionali occorre la sinergia concreta di Comune, Regione, Città Metropolitana e mondo delle Imprese. Milano ha risposto bene perché c’è stata una proficua collaborazione tra pubblico e privati, con una fattiva partecipazione degli sponsor che hanno saputo approfittare del palcoscenico Internazionale. Tutti hanno giocato bene il loro ruolo. Sono convinto che Napoli merita una classe dirigente pubblico/privata all’altezza. Il Comune ha già iniziato a fare la sua parte, mettendo a disposizione gratuitamente gli impianti sportivi, per questo tipo di eventi, grazie ad un provvedimento presentato dalla Commissione sport che presiedo approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, segno che lo sport unisce. Ringrazio il Sindaco di Napoli per la fiducia accordatami con la delega e ringrazio Sandro Cuomo, vero e proprio motore inesauribile della Scherma internazionale! Abbiamo tutte le Carte per fare di Napoli una Capitale Europea, non solo dello sport! Forza Azzurri! Forza Napoli!

 

Le Proposte per il Bilancio del Comune di Napoli

Il 4 luglio scorso abbiamo approvato il Bilancio Previsionale del Comune di Napoli, io, insieme al Gruppo Manfredi Sindaco, ho portato dieci ordini del giorno, che rappresentano un indirizzo all’amministrazione. Lo dico in premessa, il vero problema del Bilancio Comunale sono le tasse ed imposte che non si riesce a riscuotere, tutti ne parlano, tutti lo sanno, ma poi cosa si fa per riscuotere? Ebbene, di questi ordini del giorno, 9 sono volti ad incrementare le entrate e la riscossione ed uno solo la spesa, prevedendo, quest’ultimo, la realizzazione degli ascensori necessari per i nostri concittadini gravemente disabili che abitano nelle case ERP del Comune, prive di ascensori e, quindi, costretti a non poter scendere dalle loro case da anni! Devo dire che tutta la maratona delle 18 ore del Bilancio previsionale 2023/2025, come accade in parlamento, è una sorta di assalto alla diligenza, tutti fanno proposte per spendere e risolvere qualche problemino ai cittadini, semmai del proprio bacino elettorale; quando poi si parla di riscuotere, cade il silenzio, perché ciò vuol dire farsi dei nemici e perdere elettori; ma senza la riscossione delle tasse e delle imposte, non c’è miglioramento dei servizi possibile e non c’è città che possa sopravvivere! Basti pensare che la TARI (la tassa sulla spazzatura) la pagano solo il 37% dei Napoletani, l’altro 63% pensa di essere più furbo degli altri! C’è poi un’altra considerazione, forse i politici proprio sulla riscossione sono più propensi a girarsi all’altra parte, per non inimicarsi il 63% di evasori propabili/possibili elettori. Per mia formazione e cultura non sono abituato a girarmi dall’altra parte e, pertanto, con questi provvedimenti ho voluto affrontare il problema di petto, solo che la sensazione di solitudine era palpabile, mi sono quasi sentito un marziano …. seppure i provvedimenti proposti sono stati pressoché tutti approvati in larga misura all’unanimità qualcono a maggioranza. Vi consiglio la visione del video per comprendere ciò che voglio dire. In calce Vi posto anche i documenti approvati nell’ordine in cui sono stati discussi!

Bilancio di Previsione del Comune di Napoli: Non Paghino Sempre gli Stessi Cittadini

Nel Consiglio Comunale del 4 luglio scorso sono intervenuto sul Bilancio Previsionale del Comune di Napoli indicando delle strategie per recuperare entrate dall’evasione fiscale.

Il Costo del Servizio di Nettezza Urbana a Napoli

Nel Consiglio Comunale del 30 maggio 2023, sono intervenuto sulle delibere relative alla tariffa TARI ed al PIano economico Finanziario dell’ASIA. L’aumento era stato rinviato da anni ed è dovuto alla necessità di coprire con le tariffe i costi del servizio di gestione dei rifiuti. Poiché c’era una proposta, della consigliera Sorrentino (gruppo Napoli Solidale-Verde-Difendi la Città) di agevolazione per le sole attività di somministrazioni di elimenti e bevade (leggi baretti), sono dovuto intervenire più volte ed a muso duro per evitare questo “privilegio”. Ho, quindi, portato l’aula ad allargare a dismisura la platea dei destinatari in modo da sterilizzare la richiesta che a me sembrava un po’ eccessiva.

Il Quartiere Nord di Napoli

Marianella, Nord di Napoli, è stato il quartiere ove ho vissuto i miei primi 30 anni. Un periodo lungo ed intenso di crescita culturale ed umana. In questo intervento, determinato dalla approvazione di un atto consiliare, ho ricordato il passato per avere uno sguardo sul futuro.

L’Atletica allo Stadio Maradona

Nel Consiglio Comunale del 25 maggio 2023 ho voluto sottolineare due cose: 1) che dello Stadio Maradona Decide il Consiglio Comunale; 2) che la pista di atletica non è in programma che sia rimossa

Amministrare Napoli

Il Documento Unico di Programmazione

Al Consiglio Comunale del 15 maggio scorso sono intervenuto sul Documento Unico di Programmazione, un atto amministrativo importante con il quale si sono tracciate le linee di indirizzo amministrativo della città. Un documento corposo di ben 1417 pagine di cui ovviamente ho dato conto solo in parte, altrimenti ci sarebbero voluti diversi giorni ….:) in questo articolo vi posto l’intero documento che potrete leggere e studiare per conoscere un po’ di più il programma della Città

Il Palazzo di San Giuseppe Moscati Una residenza per gli Studenti di Medicina

Questa è una proposta che ho discusso con il Prof. Gennaro Rispoli, ottimo medico ed altrettanto ottimo Collega Consigliere Comunale. E’ un piccolo/grande inizio per la devozione verso il Santo Medico dei Poveri e per gli studenti che da qualche tempo sono ormai stati espulsi dalla Città, per effetto della gentrificazione che stiamo subendo supinamente ad una velocità raccapricciante. Due azioni in una! La proposta è stata formalizzata ieri alla Segreteria del Consiglio Comunale di Napoli, firmata da tutto il Gruppo Manfredi Sindaco (Fulvio Fucito, Walter Savarese d’Atri, Sergio Colella, Luigi Musto, Demterio Gennaro Paipais) e dal Presidente dell’Osservatorio Centro storico di Napoli Prof. Gennaro Rispoli. Una piccola goccia nel mare della buona amministrazione che tento di navigare guardando l’orizzonte di una Napoli che amo visceralmente.

Napoli non è un Aeroporto: La Tutela della Salute dei Cittadini Napoletani

L’Occupazione di Napoli a Mi Manda Rai Tre

Il tema della occupazione di suolo pubblico a scopo commerciale è una questione di uso democratico degli spazi pubblici. Consiglio la visione del servizio che descrive bene la situazione napoletana. Le cose che dico nel servizio le dico anche in Consiglio Comunale e nelle commissioni competenti, avendo ricevuto tale mandato dai miei elettori a cui sono legato da un rapporto di lealtà politica.

https://www.raiplay.it/video/2023/04/Mi-manda-Raitre—Ristoranti-e-bar-nel-dopo-pandemia-e-i-rischi-delle-pulizie-domestiche—06052023-099cb257-ceed-48d5-a91d-c15e12cd6c31.html?wt_mc=2.app.wzp.raiplay_prg_Mi

La Festa del Lavoro con Giuseppe Di Vittorio

Giuseppe Di Vittorio un gigante della Politica e del Sindacalismo Italiano. Egli partì da Cerignola per la difesa dei braccianti agricoli. Oggi in parlamento una forza di sinistra (si per dire), ha portato Aboubakar Soumahoro, individuato come rappresentante dei braccianti agricoli extracomunitari sfruttati, con tutte le polemiche scatenatesi dopo la sua elezione che l’hanno fatto sparire nell’ignoto nonostante la drammatica condizione di questi lavoratori e lavoratrici che meritano di essere rappresentati, ancora oggi, da Giuseppe Di Vittorio! Ci ho pensato molto a questo accostamento ma il baratro che passa tra le due figure è tale che mi ha scioccato e mi sono convinto a pubblicarlo affinché si sappia quali sono gli uomini che devono ispirarci è da cui trarre l’esempio.

Buona festa della Liberazione

Buon 25 Aprile: Alla memoria partigiana è dedicato questo giorno nel quale si “festeggia” la liberazione dell’Italia dall’oppressione Fascista. E’ il momento del ricordo per rinsaldare le nostre radici, a cui, da Napoletano, non posso non aggiungere il ricordo per la “mancata” liberazione del 1799. 122 martiri giustiziati per aver immaginato la Repubblica Napoletana secondo gli ideali della Rivoluzione Francese di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Cosa sarebbe diventata Napoli e l’Italia se gli ideali repubblicani avessero prevalso sulla monarchia borbonica? I nomi dei martiri napoletani sono su due lapidi all’interno di Palazzo San Giacomo, a loro ed ai partigiani va dedicata questa giornata di riflessione, per aver avuto il coraggio di anteporre i loro ideali alle loro stesse vite. Viva La Repubblica Napoletana Viva l’Italia Antifascista!

Il Quartiere Ponticelli

Nel consiglio comunale del 18 aprile 2023 si è discusso del quartiere Ponticelli di Napoli, unq periferia che come quella occidentale ha subito la desertificazione industriale. Queste sono alcune riflessioni sul tema

Il Diritto dei Disabili a vedere le partite del Napoli

In quest’intervento al Consiglio Comunale del 18 aprile 2023 ho voluto sottolineare alcuni aspetti circa il diritto dei diversamente abili ad accedere allo Stadio Maradona per assistere alle partite. La Civiltà di un paese si misura dalla sua capacità di essere solidali con chi ha più difficoltà.

La tutela dei Bambini delle Famiglie Arcobaleno

I bambini in qualsiasi maniera siano venuti al mondo sono tutti uguali ed occorre che la tutela sia piena è questo il senso dell’Ordine del Giorno che in Commissione Pari Opportunutà abbiamo avuto modo di discutere e scrivere.

L’occupazione della Città

E’ ormai opinione comune che il centro storico di Napoli sia in una fase spinta di trasformazione urbana, a tal punto che si rischia di pregiudicarne la composizione sociale. Sul tema il dibattito sui giornali cittadini è acceso e da più parti è stato lanciato il grido di allarme contro la città “fast food” interamente “tavolinizzata”, tanto che è ormai chiaro che si debba introdurre una limitazione al rilascio delle licenze come accaduto a Firenze. In più occasioni ho avuto modo di sottolineare come questo fenomeno debba essere responsabilmente guidato affinché non si consumi un vero e proprio “assalto alla diligenza”, indicando quali sono gli organi della Pubblica Amministrazione che, proprio in questo momento, non devono far mancare la loro azione. Come Consigliere Comunale, si può dire che ho una interlocuzione quotidiana con lo sportello attività produttive, lo sportello edilizia privata e la Polizia Municipale, ivi compresi gli assessorati al Commercio ed alla Legalità del Comune di Napoli, segnalando e sollecitando interventi su indicazione dei cittadini che si vedono progressivamente erosi gli spazi pubblici, spesso in violazione di norme statali e locali. In alcuni quartieri l’impatto, non ho timore a dire, è stato un vero e proprio “tsunami commerciale” che ha coinvolto non solo i piani terra dei palazzi storici, quasi tutti trasformati in “baretti, spritzerie, pizzetterie e panzarotterie”, di vario genere e natura, ma anche i piani superiori, con il proliferare di B&B che erodono spazi abitativi ai cittadini ed agli studenti “fuori sede” che sono ormai stati cacciati dal quartiere universitario. Già qualche mese fa, ebbi modo di richiamare l’attenzione sulla competente Unità Operativa di Prevenzione Collettiva dell’ASL la quale, nelle due tre occasioni che è scesa in campo, trovando risalto sulla stampa cittadina, ha confiscato chili e chili di alimenti, non ben tenuti e chiuso alcune attività di somministrazione per la violazione di norme igienico/sanitarie. E’ bene chiarire che le norme ci sono e devono solo essere fatte rispettare a tutti i livelli se si vogliono proteggere i cittadini e si vuole conservare il tessuto storico, architettonico e monumentale napoletano. Il che non significa limitare lo sviluppo economico ma, semmai, indirizzarlo verso una direzione compatibile con i cittadini e l’uso democratico degli spazi pubblici. Ebbene, ciò che balza agli occhi dopo “il caso” di piazzetta Rodinò, nel salotto buono di Napoli, con la quasi completa occupazione di suolo pubblico, con i cd. dehors, sono da un lato la valutazione positiva espressa dalla competente Soprintendenza, dall’altro la completa assenza di qualsivoglia valutazione edilizia. Ebbene, non sfuggirà ad un attento osservatore della città che, se da un lato, una verandina su un balcone, giustamente, viene perseguita penalmente con sequestri giudiziari ed anni di causa, con tanto di ordine di abbattimento, dall’altro assistiamo alla realizzazione di vere e proprie “stanze” su suolo pubblico che, invece, non destano, da questo punto di vista, in città, alcun allarme o considerazione da parte delle competenti istituzioni amministrative e giudiziarie. Eppure, il Consiglio di Stato, con una nota recente sentenza del 13.02.2023, n. 1489, estensore Manzione, Presidente Forlenza, in linea con un ormai consolidato orientamento, fa il punto della situazione proprio sui cd. Dehors precisando, in modo cristallino, che quando il manufatto è permanente esso è da considerare un vero e proprio aumento di volumetria che richiede il permesso di costruire. Ebbene, nei casi che possiamo, ad ogni piè sospinto osservare a Napoli, senza timori di essere smentiti, si notano moltissimi manufatti realizzati con basamenti in ferro ancorati al suolo e con pilastri che si ergono, in genere di alluminio o altro materiale, che poi reggono una copertura e le pareti che per le loro fattezza è impossibile considerare precari e temporanei, sicché sorge spontanea la domanda come sia possibile che una verandina in abitazione privata, provochi un “cataclisima giuzidiario”, mentre intere stanze realizzate su suolo pubblico, sono tollerate senza alcuna considerazione dell’impatto urbano che con il loro proliferare oggi mostrano. Volendo fare tesoro delle esperienze altrui è il caso di osservare che il Comune di Milano, nel 2021 ha redatto le linee guida di progettazione dello spazio urbano, un lavoro interdisciplinare, che vede al centro il cittadino. Certo si potrà anche dire che tra teoria e pratica poi ci scorre il mare ma è sicuro che senza la teoria, una buona teoria, non ci può essere sicuramente una buona pratica.

Proteggiamo i Nostri Giovani

La Città del Mixed By Erry

No All’Autonomia Differenziata che Divide

Consiglio Comunale di Napoli del 13.02.2023: Dopo una lunga seduta la maggioranza ha votato una mozione con la quale la maggioranza del Consiglio Comunale ha preso una posizione netta e chiara. Il Gruppo Manfredi Sindaco ha presentato una mozione che poi è stata trasfusa in un atto di tutta la maggioranza.

Vivibilità: Fuorigrotta e lo Stadio

Nel consiglio comuanle del 31 gennaio 2023 ho voluto sottolineare come la gestione degli eventi di calcio a Fuorigrotta non è stato mai affrontato come si deve. Quando gioca la squadra cittadina infatti gli abitanti del quartiere di Fuorigrotta sono costretti alla segregazione poiché vengono invasi da migliaia di auto. Inoltre, in queste occasioni intorno allo Stadio Maradona si celebra il festival dell’illegalità e dell’abusivismo.

La Galleria Umberto I Un Monumento da Tutelare

Nel Consiglio Comunale del 29.12.2022 ho sentito il dovere di intervenire per affermare la necessaria tutela della nostra Galleria Umberto I di Napoli che non può essere utilizzata per farci i concerti con l’uso di potenti amplificatori.

Il Brindisi di Natale 2022

Come ogni anno il brindisi di Natale a Napoli è stata la manifestazione di un delirio collettivo a cui occorre dare una risposta a tutela dei cittadini. Ho, pertanto, sentito la necessità di esporre la mia opinione su come è andata alla Giunta Comunale.

La Tassa di Imbarco Aeroportuale

Nel consiglio comunale del 28.12.2022, ho avuto modo di dire chiaramente che occorre fare in modo di evitare l’incremento dell’addizionale IRPEF a carico dei cittadini trovado altre soluzioni. Per questo motivo insieme ai Consiglieri Sergio D’Angelo e Rosario Palumbo, abbiamo anche presentato un ordine del giorno con il quale abbiamo chiesto alla giunta di prevedere una tassa di accesso dei bus e pulman turistici ed un tassa di imbarco per il trasporto marittimo.

La Proroga delle Occupazioni di Suolo Pubblico

Nel Consiglio Comunale del 21.12.2022 ho richiamato l’attenzione ancora una volta sulla necessità di essere più attenti nella gestione delle occupazioni di suolo pubblico a scopo commerciale. Se si aggiungono tavolini e sedie occupando l’uscita di sicurezza di un cinema o la bocca antincendio del cinema medesimo significa che si è persa proprio ogni cognizione delle norme ordinarie di civile convivenza ed acor di più delle norme di sicurezza pubblica.

IL PROTOCOLLO SANITARIO!

Premetto ora sto bene! Ci ho messo un po’ di tempo per metabolizzare, racconto questa storia perché penso che possa essere utile per chi si dovesse trovare nelle mie stesse condizioni, atteso che fino ad oggi ho contato almeno altre due persone che hanno passato la mia stessa disavventura. Il 14 novembre scorso, nel pomeriggio, con un forte dolore al petto, vado al P.S. del Pellegrini, bolgia infernale, mi fanno un elettrocardiogramma che è negativo e, pertanto, vado via perché per fare gli enzimi, essendo in coda a tante altre emergenze, avrei dovuto attendere una infinità di tempo. Il giorno dopo visita cardiologica e, su consiglio del Cardiologo, programmo una scintigrafia coronarica che non arrivo a fare, perché il 16 mattina mi sento di nuovo male: dolore forte al petto, braccia e gambe pesanti e senso di soffocamento. Rossella, mia moglie, non vuole sentire ragioni confortata da Luciano (Cardiologo): devo andare di nuovo al P.S. del Pellegrini, senza perdere tempo! Al pronto soccorso stessa trafila della volta precedente, anche questa volta elettrocardiogramma negativo, insisto, questa volta, per gli enzimi. Dopo ore di attesa vedo il cardiologo del Pellegrini che mi chiede se soffro di stomaco, se sono ansioso e se faccio una vita frenetica; gli rispondo chi non lo è e non la fa ai tempi d’oggi, poi sono avvocato e sono anche consigliere Comunale a Napoli, sfido chiunque a condurre una vita serena e tranquilla al posto mio; il cardiologo, forse pensando che fossi un tipo impressionabile, confortato dall’elettrocardiogramma negativo, non ritiene che la cosa fosse grave; io insisto dicendo che non mi sentivo bene e, pertanto, vista la caparbietà decide di verificare gli enzimi. Attendo una infinità di tempo che non so misurare; sento più volte amici cardiologi (Gianluca, Luciano a cui, insieme a mia moglie ed a Gianni, devo la vita) i quali mi dicono di insistere perché i sintomi sono indicativi ed occorre essere cauti. Il prelievo me lo fanno nel pomeriggio ma, anche gli enzimi (per fortuna o per sfortuna) sono negativi; dovrò attendere il secondo prelievo, dopo altre tre ore, che risulterà poi anch’esso poco significativo. Nonostante tutto insisto dicendo che non mi sentivo bene e, pertanto, il cardiologo, dopo un colloquio con Rossella (santa donna che per fortuna ho sposato), per scrupolo, mi fa anche un ecocardiogramma, anch’esso negativo. Ad un certo punto capisco che il dolore si calma solo se sto disteso. In alcuni momenti di quelle lunghe ore, senza né bere né tanto meno mangiare, tento di convincermi anch’io che forse sto bene, mortificandomi pure, perché forse stavo occupando un posto in barella, mentre altri ne avrebbero avuto più bisogno di me. Mi vedo davanti questo girone dell’inferno del pronto soccorso con medici, infermieri ed OSA che si danno da fare da matti, fanno il possibile e l’impossibile. Arriva gente col mal di gola o con le emorroidi, che non dovrebbe proprio giungere in un P.S.; assisto a vari alterchi tra infermieri addetti all’accoglienza e presunti malati urgenti che pretendono cure urgenti, finendo per ingolfare, il già ingolfato, pronto soccorso. In più momenti mi scorrono le lacrime sul viso perché vedo lavorare sodo medici, infermieri ed OSA, precipitandosi su ogni urgenza cercando di fare il massimo, in condizioni indegne per una città europea; cerco di calmarmi e non so se andare via con i miei piedi, recandomi in un altro Pronto Soccorso, munito di unità coronarica, restare al Pellegrini, in attesa di trasferimento, o farmi ricoverare nello stesso ospedale, attendendo non so cosa, visto che al Pellegrini manca l’emodinamica. Solo dopo più colloqui di mia moglie con i medici e col cardiologo del Pellegrini e dopo dodici lunghe ore, alle nove di sera, chi avrebbe potuto decidere dalla mattina, decide di trasferirmi d’urgenza alla mediterranea dove, per fortuna d’urgenza, mi praticheranno una coronarografia, scoprendo che avevo un’arteria coronarica importante del cuore (l’IVA) chiusa al 99% (numero esatto). Ho scoperto che la mia stessa disavvenuta l’hanno avuta anche altri miei 4 amici sportivi, di cui due, per essere creduti, hanno dovuto subire un infarto, perdendo un pezzo del loro cuore. Io sono stato fortunato, mia moglie, i miei amici mi hanno salvato, io ho insistito, il mio cuore ha resistito, per lo meno tre giorni di sofferenza, cercando di non perdere un solo colpo, sforzandosi di fare il suo dovere, nonostante la situazione. Ho scoperto che quello che ho avuto io ed i miei amici, si chiama “angina instabile”, una sofferenza cardiaca che non si rileva né con l’elettrocardiogramma né con gli enzimi né con l’ecocardiogramma, la più insidiosa, che, purtroppo, il PROTOCOLLO REGIONALE (porcaputtana! mi scuso, ma ci vuole!) non prevede perché, forse, se la prevedesse, allora, si dovrebbero fare tante coronarografie, forse inutili, ma quante persone si salverebbero senza subire un infarto, con conseguente invalidità o decesso. A me hanno spiegato che ho scansato una forte testata nel muro (questa è la frase che ha usato un infermiere della terapia intensiva a cui ero appena giunto dopo l’angioplastica), perché l’arteria chiusa era una arteria importante ed un infarto mi sarebbe potuto essere o letale, o si sarebbe potuto portare via, una grosso pezzo di cuore. Non sono un medico, ma credo che del PROTOCOLLO non si possa avere cieca fiducia; credo che un Medico debba avere la LIBERTA’ di fidarsi del suo intuito e della sua capacità di indagine clinica e non avere quale unico riferimento il dato strumentale, probabilmente imposto per contenere i costi sanitari. In questi casi, essendo in gioco la vita delle persone, è sempre meglio avere uno scrupolo in più che non uno in meno …. Spero che questa mia esperienza, su cui ho meditato molto, possa essere d’aiuto …

Il Nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana di Napoli

Questi i miei interventi al Consiglio Comunale del 5 dicembre 2022, su un argomento delicatissimo che riguarda la sicurezza urbana e la vivibilità della nostra città. Non è il regolamento che avrei scritto io, ma è una mediazione di tante spinte contrapposte. Potrete notare nei miei interventi molti riferimenti e riflessioni sul concetto di libertà, solidarietà e vivibilità. Tutto il gruppo “Manfredi Sindaco” ha presentato un emendamento volto a ridurre gli assembramenti in città dovuti alla movida cd. molesta, mediante il divieto di consumazione, inizialmente di tutte le bevande, poi avevamo raggiunto la mediazione alle sole bevande alcoliche e superalcoliche dalle h. 1,30 fino alle 06,00, purtroppo non è passato, gli unici voti favorevoli sono stati i nostri (Fulvio Fucito, Walter Savarese D’Atri, Luigi Musto, Sergio Colella, Demetrio Gennaro Papais ed io) e quello di Luigi Carbone di Europa Verde, tutti gli altri hanno votato contro, tranne Massimo Cilenti di Napoli in Comune. Penso sia stata una occasione persa. Dobbiamo confidare sulle altre nuove regole. Ovviamente il tutto si misurerà con la capacità dell’Amministrazione di mettere in campo controlli efficaci. Incrociamo le dita, per Napoli e per i Cittadini Napoletani

Lo Sport e gli Impianti Sportivi Napoletani

Nella seduta del consiglio comunale del 25 ottobre 2022 si sono discussi ed approvati all’unanimità tre ordini del giorno che segnano un indirizzo univoco nella gestione e nell’affidamento degli impianti sportivi. Il primo riguarda l’affidamento in gestione secondo i principi dettati dalla recente normativa e da recenti pronunce della Giustizia Amministrativa. Il secondo riguarda la concessione gratuita degli impianti per manifestazioni sportive di rilevante interesse pubblico ed il terzo un criterio di applicazione delle tariffe per l’uso degli impianti sportivi a domanda individuale, più conforme alla logica ed al principio di non vessazione delle tante associazioni che fanno fare sport ai nostri concittadini giovani e meno giovani. E’ stato un momento di collaborazione ed unità di intenti di tutta l’amministrazione cittadina, dell’Assessore allo Sport, Emanuela Ferrante, delle opposizioni, con gli interventi dei Consiglieri Salvatore Guanci e Rosario Palumbo e della intera Commissione Sport che, con grande umiltà, mi onoro di presiedere. Sempre dalla parte dei cittadini, sempre dalla parte dello SPORT, nella consapevolezza che lo SPORT è una vera e propria politica sociale di prevenzione e recupero delle marginalità. Bravi TUTTI!!!

Gli Appalti del Comune

Allo scorso consiglio comunale del 25.10.2022, abbiamo approvato una delibera di giunta che ha proposto una transazione con l’appaltatore delle opere eseguite per l’Università di Medicina a Scampia. Il mio intervento è stato tecnico, quasi da avvocato difensore del Comune di Napoli….

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