Pronto Soccorso: Italia Inaffidabile

Lo dico con amarezza, non ci si può fidare dello Stato Italiano, è questo quello che ci dice la tragica morte del giovane francese sui monti cilentani, al netto del fatto che forse Simon Gautier sarebbe morto lo stesso poiché, per il solo recupero della salma, ci è voluta una intera mattinata ed il ragazzo pare sarebbe morto dopo circa 40 minuti dalla telefonata; ma almeno una volta, si spera, la tragedia (e questa non è l’unica) dovrebbe per lo meno insegnarci qualcosa. Stella Cervasio sulle pagine di Repubblica Napoli, di qualche giorno fa, riporta la dichiarazione di Mario Balzanelli, presidente della Società Italiana Sistema 118, il quale, sentendo la pressione del momento contingente, afferma che si rivolgerà al prossimo Presidente del Consiglio, per sollecitare l’adozione del numero unico delle emergenze geolocalizzato, che doveva entrare in vigore già dal 2010. Una stretta al cuore la telefonata di Simon il quale chiede all’operatore se con la telefonata sarebbe stato localizzato, atteso che il sistema Advanced Mobile Location è in vigore in Francia e consente la chiamata ai numeri di emergenza anche in assenza di campo con l’invio della precisa localizzazione. I tempi dell’intervento da quanto si è appreso erano strettissimi ma forse con un sistema di emergenza geolocalizzato efficace, le speranza di vita di Simon sarebbero state più alte e ciò basta, quando si parla della vita delle persone, per dire che c’è una responsabilità morale, sociale e politica sul caso in questione, al netto di quella penale il cui accertamento è, ovviamente, più rigoroso. Ebbene, il 31 ottobre 2014, da consigliere comunale, senza che ne avessi una specifica competenza (essendo queste competenze regionali e statali), organizzai un convegno nella sala del Consiglio Comunale proprio sul tema del sistema dell’emergenza urgenza della sanità campana e la prima cosa che ci venne a dire il rappresentante del 118, fu proprio il fatto che il nostro numero di emergenza non era geolocalizzato con la conseguente perdita di minuti preziosi nei soccorsi. Era l’anno 2014, ma fa ancora più impressione il fatto che il numero unico emergenze geolocalizzato 112, valido per tutti i Paesi UE, è previsto dalla normativa europea già dal 1991! Come dire lo Stato Italiano ha maturato un ritardo di 28 anni, un record negativo che pesa sulle spalle degli italiani e che ci fa chiaramente dire che la politica del nostro paese non si occupa dei cittadini o almeno non si occupa dei cittadini come dovrebbe! Ma la cosa che mi ha colpito di più di questa vicenda è la inaccettabile reazione di chi, in particolare sui social, sostiene che il giovane Simon se la sarebbe cercata e che la politica in questa vicenda non c’entra nulla, segno che ormai i cittadini italiani, ed in particolare i napoletani, sono talmente abituati a non aspettarsi nulla dallo Stato che li ha abbandonati, da non riuscire neppure a trarre le debite conseguenze da una tragedia così crudele: Non avere allocato le risorse per la istituzione del sistema di geolocalizzazione né aver attuato il numero unico delle emergenze, dopo 28 anni dalla sua previsione europea, né aver ascoltato il grido di allarme che tutti i medici del 118 hanno sempre lanciato è una gravissima responsabilità delle Regioni e dello Stato e tutti i politici che si sono seduti sulle poltrone tanto agognate per mera brama di potere ne sono responsabili. A questa tragedia se ne aggiungono tante altre di vario genere e natura, che dovrebbero farci riflettere sul fatto che una cittadinanza che ha abbassato tanto il livello delle aspettative dai suoi politici è un pericolo per se stessa!

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