Comune di Napoli il Rendiconto Previsionale 2015

gennaro consiglioCome ogni anno metto a disposizione dei cittadini tutti i documenti del rendiconto previsionale del comune di Napoli. Questo si può dire è l’atto più importante e si accompagna a molte delibere che compongono il rendiconto. Dico immediatamente che ho bisogno di una mano! Il lavoro questa volta è più pesante degli altri anni perché solo ieri mi hanno fornito i documenti in formato digitale. Non mi dilungo troppo altrimenti Vi passa la voglia di andare a vedere come si ha intenzione e come, in parte, già sono stati spesi i nostri soldi. Il consiglio è fissato per il 30.07 p.v. e per il 31.07, ma è probabile e mi auguro, che servirà solo per incardinare la discussione per poi rinviarla ai primi giorni di agosto di modo di avere qualche giorno in più di studio. Questo è il corposo ordine del giorno (clikka).

Una nota di colore: Molti dichiarano di voler fare trasparenza e partecipazione, compresi quelli del m5s ma poi alla fine, forse anche per incapacità, finiscono per non fare ciò che affermano di voler fare. Trasparenza e partecipazione sono i primi due scalini della democrazia ma, purtroppo, alla fine nessuno li vuole salire per paura di essere controllato o di essere scoperto di aver sbagliare!

Ecco gli atti:

1) Delibera di proposta al consiglio n. 488 2015 di approvazione dello schema di bilancio (clikka);

2) Cartella Allegati al Bilancio previsionale 2015 (clikka).

3) Cartella Bilanci Società Partecipate (clikka).

4) Cartella delibere propedeutiche al Bilancio previsionale 2015 (clikka);

5) Pareri del Collegio dei Revisori (clikka)

Per avere accesso all’intera cartella clikka qui

Oggi (05.08.2015) si è tenuto il consiglio comunale nel quale ho proposto un emendamento alla delibera sulle tariffe 2015 (clikka)  ed una Mozione di accompagnamento su ulteriori attività che possono essere delegate alla Polizia Locale (clikka) che saranno discussi domani e che hanno la funzione di ottenere risparmi di spesa ed un incremento delle entrate.

Il mio intervento al consiglio comunale del 05.08.2015 al 3:33:41 domani ci sarà la maratona finale

Morire a Napoli è un Morire!!!

cimiteriStamane dopo la commissione sui cimiteri mi sono incuriosito ed ho approfondito l’argomento sia studiando che confrontandomi con i Dirigenti del Comune. Lo so è un argomento poco piacevole ma deve pur essere trattato con serietà e competenza, facendo in modo che i Napoletani abbiano la possibilità di scegliere e di non essere mortificati e gabbati anche dall’amministrazione in momenti tristi come quelli del decesso di un proprio caro.

Gli argomenti esemplari sono due: Cremazioni, Sale di Commiato e Case Funerarie. In entrambi i casi, senza tema di smentita, posso dire che siamo ridicoli se paragonati alle altre città italiane, figuriamoci europee!

La materia è disciplinata dalla legge Nazionale, dalla legge Regionale e dal regolamento di polizia mortuaria Comunale. Ebbene a Napoli siamo tutti dei recordman della burocrazia inutile e barocca.

La Regione Campania, infatti, con legge n. 12 del 24.11.2001, rimaneggiata nel 2013 con legge n. 7, ha fatto due cose, da una parte ha, diciamo, liberalizzato l’attività di cremazione delle salme ritenendo, giustamente, di incentivare la pratica (art. 10), dall’altra ha previsto la possibilità di realizzare delle case funerarie e delle sale di commiato previa adozione di una delibera di Giunta, sentita la Consulta Regionale (art. 1 comma 3 bis), che avrebbe dovuto indicare i requisiti necessari e che però non è stata adottata di modo che in Regione Campania non è possibile di fatto realizzare delle case funerarie e delle sale di commiato private e credo neppure pubbliche! Il risultato è che se una persone non è cattolica o ha un altro credo religioso oppure è atea non può scegliere di essere salutato dai propri parenti ed amici in un luogo diverso dalla propria abitazione o dall’obitorio degli ospedali se li è deceduto. Basti pensare che negli Stati Unita, invece, tale pratica è tanto diffusa da averci fatto addirittura la serie televisiva Six Feet Under che per un certo periodo ho anche seguito (clikka)!!

Ebbene, a fronte di una tale disciplina regionale il Comune di Napoli rispetto alle altre città campane ha superato se stesso, in quanto, ha di fatto impedito la realizzazione sul territorio cittadino di Forni Crematori ritenendo tale attività esclusivamente di pertinenza della pubblica amministrazione. Difatti, nel Regolamento di Polizia Mortuaria del 21.02.2006 è espressamente previsto che l’attività di cremazione è pubblica e gratuita (clikka), di modo che, mentre in altre città Campane sono stati realizzati forni crematori anche da privati o in concessione, a Napoli è in corso di costruzione da 15 anni il forno crematorio pubblico di Poggiorele, con un progetto, che oggi in commissione, si commentava essere ridicolo per le sproporzionate dimensioni faraoniche!

Il risultato per i Napoletani è che, se decidono di accedere a tale pratica, devono pagare circa 600,00 €. per la cremazione oltre alle spese per portare le salme a Domicella in provincia di Avellino (clikka), ovvero in provincia di Salerno a Montecorvino Pugliano (clikka) o Cava dei Tirreni (clikka). Tutti Forni Crematori, è il caso di osservare, gestiti interamente da privati! Stamane, infatti, un dirigente del comune commentando il paradosso che avevo sottolineato, mi diceva che a Domicella, un piccolissimo paese,  addirittura il Comune non solo ha fatto realizzare il Forno su un project financing ma incassa anche una tassa di cento euro per ogni cremazione (che ovviamente provengono da tutte le città campane) con circa 15 cremazioni al giorno!!! Fatevi voi i conti!!! A Napoli, invece, le brillanti menti politiche hanno deciso diversamente costringendo i Napoletani ai mortificanti “viaggi della cremazione”!!!

Per le Sale di Commiato e case funerarie, invece, il meglio che siamo riusciti a produrre, è stata una proposta di delibera nel 2012 (clikka) del Consigliere Salvatore Pace che, però, prevede la sola astrusa possibilità di una gestione pubblica delle stesse mentre in altre città d’Italia, come detto, tale servizio è stato, giustamente liberalizzato!!!

Ebbene, come sempre faccio bastava guardare e copiare cosa fanno ad esempio in Lombardia dove ci sono ben 12 forni crematori e le case funerarie e le sale di commiato sono state liberalizzate con i dovuti controlli sanitari e di igiene!! Si bastava solo guardare senza neppure leggere il Regolamento dei Servizi Funebri e Cimiteriali del Comune di Milano (clikka) ed il regolamento in materia della Regione Lombardia (clikka) per avere la percezione immediata della nostra arretratezza!!

Tutto questo per dire che il SUD e Napoli sono soffocati da una coltre di burocrazia assillante ed inutile che opprime i cittadini ed uccide sul nascere tutti coloro che hanno in animo di intraprendere una attività economica. Una burocrazia, prodotta da una politica incapace di guardare più in la del proprio naso e tanto ottusa da non essere neppure riuscita a copiare i comportamenti virtuosi degli altri!

Mi viene da dire, che ogni comunità ha la politica che si merita ….

P.S. Ovviamente c’è poi tutto il tema della gestione dei servizi cimiteriali per i quali il comune non ha personale!!! Nonostante un interpello interno, infatti, non si sono trovate persone che, previa formazione, abbiano manifestato la volontà di svolgere le funzioni di cimiteriali (estumulazione, tumulazione etc.) col risultato che questi servizi pare (ma non troppo) siano svolti abusivamente non si sa da chi! Inoltre, ho avuto segnalazioni con tanto di fotografie che al cimitero di Secondigliano i loculi stanno scoppiando e versano in uno stato indegno!! Il dirigente proprio stamane mi ha comunicato di aver avuto le autorizzazioni ASL e quindi che si interverrà a breve… speriamo bene!!!

Perché non si discute su cosa fare a Bagnoli?

bagnoliA Londra ci sono almeno 20 Bagnoli ma l’amministrazione politica individua strategie intelligenti per riqualificarle”. Questa, come cittadino napoletano ed ancor di più come consigliere comunale, è la frase che mi ha colpito di più della intervista dell’Archistar londinese Richard Brudett (clikka) apparsa qualche giorno fa su Repubblica Napoli che, in una certa misura, mi ha anche fatto vergognare. Difatti, a fronte di una dichiarazione così forte sulla stampa cittadina si sono susseguite e si susseguono le notizie e le interviste sul “totocommissario” e sulla necessità di modificare il decreto sblocca Italia ridando un ruolo al Comune. Niente o quasi si dice su cosa si debba fare dell’area, ovvero, su quali rimedi si debbano adottare visti i risultati istruttori della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e della Commissione Parlamentare di inchiesta del 12.12.2012 nonché della nuova riperimetrazione della zona rossa a rischio vulcanico dei campi flegrei che ha ricompreso anche l’intera area di Bagnoli. C’è, come detto, la ricerca affannosa del Commissario, difficile da trovare in quanto, paradossalmente, l’incarico è a titolo gratuito con altissimo rischio di coinvolgimento in procedimenti giudiziari visti i presupposti da cui si parte.

Nessuno parla, infatti, di cosa si potrà fare a Bagnoli alla luce di questi studi, atti e documenti. Di come ad esempio si intende risolvere il problema dell’inquinamento causato dalle oltre 400 tonnellate di morchie oleose interrate sotto il parco dello sport e certificate dal consulente della Procura di Napoli. Sarà veramente praticabile il suggerimento indicato in una nota dell’Assessore Santangelo del 13.04.2010, riportata nel decreto di sequestro del Tribunale di Napoli, di “realizzare delle barriere non valicabili delle aree verdi in modo da evitare del tutto il contatto dermico con il suolo? Siamo in grado di immaginare dei bambini e ragazzini napoletani giocare nel parco dello sport e non scavalcare qualsivoglia barriera per andare a recuperare il pallone o per sostarvi tranquillamente come se niente fosse? A meno che non vogliamo immaginare dei cartelli a guardia delle aree verdi con su scritto “vietato calpestare le aiuole pericolo di morte”.

Ancora le percentuali di aree residenziali e non residenziali già previste, alla luce della nuova riperimetrazione della zona rossa, sono ammissibili e praticabili? Il mio contributo sul punto ho cercato di darlo nella mozione che è stata approvata dal Consiglio Comunale del del 16 marzo 2015 (clikka) allorché feci inserire nell’atto un espresso riferimento alla perimetrazione della zona rossa avendo studiato i risultati del tavolo presso la protezione civile, che hanno poi determinato le delibere di giunta regionale della Campania nn. 669/2014 e 27/2015. In questi casi, infatti, credo che la politica debba applicare il principio di massima precauzione e sicurezza a tutela della privata e pubblica incolumità mettendo ai margini la speculazione economica che, invece, vorrebbe un aumento esponenziale delle cubature residenziali.

Altro quesito su cui varrebbe la pena confrontarsi e come si vuole mettere in pratica l’idea del ripristino della linea di costa e che fine dovremmo far fare alla colmata che fino a prova contraria andrebbe rimossa per legge. Senza sottacere delle stesse perplessità sollevate dal GIP del Tribunale di Napoli, nell’ordinanza di sequestro relative all’inquinamento proveniente dall’area CEMETIR di cui neppure si discute. Fare, Fare presto e Fare Bene, dovrebbe essere il leitmotiv di una azione amministrativa seria e concreta su Bagnoli ed, invece, ci stiamo arrovellando il cervello su come uscire dalla cornice tracciata dal decreto sblocca Italia che, stando così le cose, non potrà certo contenere un bel quadro.

Per gli altri post su Bagnoli (clikka)

Su Repubblica Napoli di oggi (clikka)

Dubbi sulla nomina in ASIA tra politica e merito

IacotucciSono stato il promotore del regolamento sulle nomine nelle istituzioni, enti e società partecipate del comune di Napoli depositando le proposta in consiglio a giugno 2012 (clikka) e lottando due anni per farla approvare (clikka) con dei compromessi al ribasso perché Napoli purtroppo non è culturalmente preparata. Si conservano, infatti, vecchi criteri fondati sulla gestione del potere e sulla fidelizzazione politica.

A Milano per esempio il Regolamento (clikka) è fondato su una valutazione del merito e della competenza ed il relativo regolamento cerca di tenere fuori dalla porta le valutazioni squisitamente politiche nella nomina di manager che devono essere tali perché vanno a guidare società ed enti che muovono diverse decine se non centinaia di milioni di euro ed hanno anche migliaia di dipendenti.

Il 7 luglio scorso è stato nominato Francesco Iacotucci al vetrice di ASIA forse la società più importante del Comune di Napoli perché si occupa di igiene urbana. Ebbene la nomina è stata fatta in spregio del regolamento e del bando in quanto il nominato era dipendente del Comune di Napoli e quindi non poteva neppure partecipare al bando stesso. La cosa paradossale è che lo stesso nominato nella sua Domanda di partecipazione al bando del 23.06.2015 (clikka) fa espressa dichiarazione di non essere in condizione di incompatibilità con la carica e quindi di “non essere dipendente, consulente o incaricato del comune di Napoli” e successivamente lo stesso giorno (07.07.2015) in cui è stato nominato rassegna le dimissioni dal rapporto di impiego con il Comune di Napoli (clikka) in un settore tra l’altro nel quale svolgeva compiti di stretta attinenza e controllo sulla partecipata alla quale è stato nominato.

Già qualcuno può dire che è una questione formale ma dalle mie parti quando uno rende una dichiarazione ad una pubblica amministrazione ovviamente deve essere consapevole che deve essere veritiera altrimenti potrebbe incorrere in fattispecie di reato specifiche ed, inoltre, credo che per ragione di opportunità e per evitare conflitti di interesse, non si possa nominare in una partecipata uno che fino ad un minuto prima ha svolto compiti di controllo  sulla stessa partecipata, in quanto, se dovesse scoprire delle irregolarità ovviamente avrebbe tutto l’interesse a nasconderle per evitare sue responsabilità per omesso controllo. Altrettanto ovviamente la mia è una valutazione di principio dettata dall’influenza dei miei elementari studi del diritto!

Al fine di contribuire al buon andamento dell’amministrazione del Comune di Napoli ieri ho inoltrato specifica richiesta di annullamento in autotutela (clikka).

Il Mattino di Napoli (clikka)

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