Assunzioni in Comune e fuga dei cervelli

demagistisIeri (07.11.2013) Servizio Pubblico  ha mandato delle interviste (clikka) a giovani italiani tutti scappati a Londra perché l’Italia non da’ loro sbocchi, perché l’Italia li mortifica, perché la politica è sempre quella degli amici e dei parenti ed il caso cancellieri è solo l’ultimo. I nomi sono sempre gli stessi! Questi nostri giovani concittadini che sono emigrati per lavoro a Londra erano tutti delusi, ma la cosa che mi ha colpito, era che nelle loro parole non c’era rabbia, ma rassegnazione e schifo per una classe politica assolutamente corrotta che risponde solo a logiche familistiche! Ebbene, in questo, nel caso Napoletano c’è una grandissima responsabilità di Luigi De Magistris che ha deluso le mie aspettativa e quelle di tanti giovani e cittadini napoletani che gli hanno creduto ed hanno sperato. Luigi De Magistris si sarebbe potuto mettere a capo di una rivoluzione culturale e politica ed, invece, ha avuto paura! Avrebbe dovuto per tutti i posti nelle aziende partecipate e nell’amministrazione mettere in campo una azione, questa sì rivoluzionaria, volta ad aprire il comune ai tanti giovani, facendo trasparenza ed invitandoli a partecipare a selezioni aperte per posti in CDA, di staff e di dirigente nel Comune ed, invece, pur avendone avuto la possibilità, perché era libero dai partiti in crisi, ha fatto come tutti gli altri prendendosi come staffisti (qualcuno anche con lauti stipendi) persone che hanno avuto il solo merito di aver partecipato alla campagna elettorale come se il “posto in comune” fosse un premio per la vittoria; ha assegnato posti nelle partecipate e di dirigenti con meccanismi oscuri, mai spiegati all’aula consiliare, ma che sicuramente, devo pensare, soggiacciono a vecchie logiche (partecipate le nuove nomine alla vecchia maniera clikka). Il nostro Sindaco non ha, purtroppo, capito che, invece, avrebbe dovuto fare altro. Avrebbe potuto e dovuto innescare nei cittadini napoletani fiducia, trasparenza e speranza, rispettando semplicemente il sacro principio di imparzialità, scritto nella Carta Costituzionale col sangue dei nostri partigiani. La scelta operata in questo modo sarebbe stata rivoluzionaria ed avrebbe dato un motivo ai tanti giovani cervelli napoletani per restare anziché scappare, avrebbe dato fiducia e speranza garantita dal rigoroso ed intransigente rispetto del principio di imparzialità. Basti pensare che nel Regno unito anche gli staff dei ministri vengono scelti attraverso una selezione pubblica! Il Sindaco su questo punto cosa ha fatto? In Consiglio Comunale da più di un anno giace una nostra proposta (clikka) che, ovviamente, non verrà mai discussa perché il vecchio potere non si vuole rinnovare è chiuso in se stesso ed il Sindaco si è seduto al tavolo imbandito delle nomine, senza capire che gli Italiani sono stanchi, avviliti, schiacciati, ma sono sicuro reagiranno in un modo o nell’altro reagiranno. Io lo penso, e voglio pensarla così per me e per i nostri figli e per il senso di giustizia che è in ognuno di noi e che nell’urna boccerà chi ha avuto paura, chi ha tradito, chi ha pensato che solo con la distribuzione di prebende si conserva il potere ed il consenso!
Ad ogni buon conto oggi una buona notizia, il Sindaco ha revocato le assunzioni dei 29 dirigenti del 16 agosto perché costretto dalla Corte dei Conti! Mi fa male constatare che ancora una volta abbiamo avuto ragione, eppure basterebbe studiare un po’. Per il resto vale quanto ho già scritto ne: “assunzioni al comune tra trasparenza ed incapacità” (clikka). Se non capiamo che i giovani e le loro speranze sono la garanzia ed il motore per il nostro futuro allora significa che non meritiamo nulla !
Da il CORRIERE DEL MEZZOGIORNO NAPOLI E CAMPANIA del 08-11-2013 
La decisione Manca il via libera della commissione ministeriale sul rientro del debito
Il sindaco ha revocato gli incarichi ai 29 dirigenti nominati ad agosto
La decisione Manca ¡I via libera della commissione ministeriale sul rientro del debito n sindaco ha revocato gli incarichi ai 29 dirigenti nominati ad agosto NAPOLI — Ð Comune di Napoli ha revocato il decreto per l’incarico a 29 dirigenti nominati lo scorso 14 agosto. Dalla Commissione interministeriale che analizza i Piani di rientro dei Comuni che hanno aderito al predissesto (decreto 174) non è arrivato ancora il via libera alla stipula dei contratti a termine. E dunque, dopo tré rinvii (14 agosto, 16 ottobre e 4 novembre scorsi), il sindaco de Magistris non ha potuto far altro che tornare sui suoi passi e firmare l’ordinanza di revoca. Lo stop da Roma è arrivato il 29 ottobre scorso quando «la commissione — scrive il primo cittadino nell’ordinanza sindacale di revoca — ha disposto un ulteriore differimento a breve, al fine di acquisire elementi istruttori aggiuntivi, e definire in tal modo il numero di contratti ammissibili per incarichi dirigenziali a tempo determinato». A Palazzo San Giacomo sperano che la situazione possa sbloccarsi in fretta. Sebbene pare che i 29 dirigenti nominati ad agosto difficilmente potranno essere nominati tutti. Questo perché da Roma pare sia arrivata l’indicazione che, al massimo, quando ci saranno le condizioni per fare nuovi contratti, il Comune di Napoli potrà nominare non più del io per cento dell’attuale pianta organica dirigenziale, quindi 18 o 19 dirigenti a fronte dei 29 previsti. I tempi però sono incerti. Anche se l’assessore al Personale, Francesco Moxedano, ostenti ottimismo e si dica sicuro che tutto si risolverà in tempi stretti. Sarà. Tra i contratti bloccati c’è anche quello del tenente colonnello della Guardia di Finanza, Luigi Acanfora, che sarà il nuovo comandante dei vigili urbani scelto dal sindaco. Ma per ora tutto è fermo. Tutto ruota intorno alla spesa per il Personale, che il comune ha certificato essere scesa, rispetto all’anno precedente, sotto la fatidica soglia del 50 per cento, oltre la quale non è possibile stipulare nuovi contratti. Ma su questo, ministero e Corte dei conti stanno effettuando un approfondimento e dovranno esprimersi a breve. Da Roma dovrà quindi arrivare il via libera anche allo scorrimento delle graduatorie degli idonei al concorso del 2010 (149 persone) e alla stabilizzazione di 60 Lsu storici. Restano sul tappeto le tante polemiche che sindaco e giunta si sono attirati per aver fatto le nomine alla vigilia di ferragosto, salvo poi non poterle perfezionare. Pa. Cu. Palazzo San Giacomo -tit_org- Il sindaco ha revocato gli incarichi ai 29 dirigenti nominati ad agosto

Ricostruzione Democratica sulle maestre a sostegno della giunta De Magistris

riccioTrascrivo il post dell’ex assessore Marco Esposito che leggo oggi su FB, ed incollo in calce i link dei post che scrissi all’epoca in favore dell’amministrazione De Magistris che  ebbe il merito di adottare la difficile scelta, da noi sostenuta sin dall’inizio (senza se e senza ma!) e che portò alle dimissioni del Direttore Generale Silvana Riccio che si rifiutò di firmare i contratti di assunzione a tempo determinato delle circa 300 maestre. Ciò a dimostrazione del fatto che noi di Ricostruzione Democratica non abbiamo preconcetti ma preferiamo scendere nel merito delle questioni e siamo pronti ad assumerci le responsabilità, (e, come qualcuno dice, a sporcarci le mani) avendo studiato e compreso bene le questioni nell’interesse dei cittadini! 

Marco Esposito

CORTE DEI CONTI: GIUSTO ASSUMERE LE MAESTRE
La Corte dei Conti della Campania ha stabilito che il Comune non ha commesso alcun reato nell’assumere le 282 maestre all’inizio dell’anno scolastico 2012-2013, nonostante il quel momento sul Comune di Napoli vigesse il divieto di assumere chiunque, quale penale per aver superato nel 2011 il tetto del 50% alla spesa per il personale tra ente centrale e partecipate. La certificazione del superamento del tetto del 50% era arrivata a giugno 2012 e aveva portato, tra le diverse conseguenze, l’impossibilità di rinnovare contratti a termine per dirigenti e tecnici, che a luglio lasciarono in massa il Comune.

Subito dopo, nel settembre 2012, scoppiò il caso delle maestre a termine, quelle che vengono assunte anno per anno, e ci fu uno scontro fortissimo tra chi, come il direttore generale Silvana Riccio e i dirigenti comunali del ramo, sosteneva che il vincolo alle assunzioni non fosse superabile in alcun modo, e chi, con in testa il sindaco Luigi de Magistris, voleva assumere le maestre anche per affermare il principio che un diritto costituzionalmente garantito, come l’istruzione, non può essere impedito da una sanzione.

La Riccio prima si dimise, poi ci ripensò e fu allontanata, quindi si è rivolta a un avvocato e ha fatto causa al Comune. Al suo posto fu nominato Attilio Auricchio e le 282 maestre furono assunte (a termine).

La Corte dei Conti, ovviamente, ha aperto un’inchiesta e in pratica ha osservato che ci sono momenti in cui – quando amministri una città – come ti muovi sbagli: se assumi le maestre violi la legge, se non le assumi offendi la Costituzione e i cittadini che ti hanno eletto per amministrare. La Corte dei Conti della Campania ha dato ragione a de Magistris (e alla sua giunta).

La nostra delibera, del resto non era scritta a casaccio: la spesa per l’assunzione delle maestre era ammortizzata da altri risparmi e motivata con l’oggettiva impossibilità di garantire il servizio di asilo a tempo pieno in altra maniera.

Adesso mi auguro che l’intervento della Corte dei Conti sia l’occasione per riflettere tutti non tanto sulle difficoltà nelle quali si è trovato a operare de Magistris (quelle la città le conosceva, altrimenti non lo avrebbe eletto) quanto nel coraggio mostrato lavorando ai limiti della legge, pur di garantire la città. L’immagine di una Giunta impegnata a organizzare feste e festicciole mentre la città affonda, francamente, è lontanissima dalla realtà.

riccio e la tagliola del patto di stabilità (clikka)

asili maestre e direttore generale (clikka)

la revoca dell’incarico al direttore generale (clikka)

maestre e refezione nel comune di napoli (clikka)

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