Ricostruzione Democratica sulle maestre a sostegno della giunta De Magistris

riccioTrascrivo il post dell’ex assessore Marco Esposito che leggo oggi su FB, ed incollo in calce i link dei post che scrissi all’epoca in favore dell’amministrazione De Magistris che  ebbe il merito di adottare la difficile scelta, da noi sostenuta sin dall’inizio (senza se e senza ma!) e che portò alle dimissioni del Direttore Generale Silvana Riccio che si rifiutò di firmare i contratti di assunzione a tempo determinato delle circa 300 maestre. Ciò a dimostrazione del fatto che noi di Ricostruzione Democratica non abbiamo preconcetti ma preferiamo scendere nel merito delle questioni e siamo pronti ad assumerci le responsabilità, (e, come qualcuno dice, a sporcarci le mani) avendo studiato e compreso bene le questioni nell’interesse dei cittadini! 

Marco Esposito

CORTE DEI CONTI: GIUSTO ASSUMERE LE MAESTRE
La Corte dei Conti della Campania ha stabilito che il Comune non ha commesso alcun reato nell’assumere le 282 maestre all’inizio dell’anno scolastico 2012-2013, nonostante il quel momento sul Comune di Napoli vigesse il divieto di assumere chiunque, quale penale per aver superato nel 2011 il tetto del 50% alla spesa per il personale tra ente centrale e partecipate. La certificazione del superamento del tetto del 50% era arrivata a giugno 2012 e aveva portato, tra le diverse conseguenze, l’impossibilità di rinnovare contratti a termine per dirigenti e tecnici, che a luglio lasciarono in massa il Comune.

Subito dopo, nel settembre 2012, scoppiò il caso delle maestre a termine, quelle che vengono assunte anno per anno, e ci fu uno scontro fortissimo tra chi, come il direttore generale Silvana Riccio e i dirigenti comunali del ramo, sosteneva che il vincolo alle assunzioni non fosse superabile in alcun modo, e chi, con in testa il sindaco Luigi de Magistris, voleva assumere le maestre anche per affermare il principio che un diritto costituzionalmente garantito, come l’istruzione, non può essere impedito da una sanzione.

La Riccio prima si dimise, poi ci ripensò e fu allontanata, quindi si è rivolta a un avvocato e ha fatto causa al Comune. Al suo posto fu nominato Attilio Auricchio e le 282 maestre furono assunte (a termine).

La Corte dei Conti, ovviamente, ha aperto un’inchiesta e in pratica ha osservato che ci sono momenti in cui – quando amministri una città – come ti muovi sbagli: se assumi le maestre violi la legge, se non le assumi offendi la Costituzione e i cittadini che ti hanno eletto per amministrare. La Corte dei Conti della Campania ha dato ragione a de Magistris (e alla sua giunta).

La nostra delibera, del resto non era scritta a casaccio: la spesa per l’assunzione delle maestre era ammortizzata da altri risparmi e motivata con l’oggettiva impossibilità di garantire il servizio di asilo a tempo pieno in altra maniera.

Adesso mi auguro che l’intervento della Corte dei Conti sia l’occasione per riflettere tutti non tanto sulle difficoltà nelle quali si è trovato a operare de Magistris (quelle la città le conosceva, altrimenti non lo avrebbe eletto) quanto nel coraggio mostrato lavorando ai limiti della legge, pur di garantire la città. L’immagine di una Giunta impegnata a organizzare feste e festicciole mentre la città affonda, francamente, è lontanissima dalla realtà.

riccio e la tagliola del patto di stabilità (clikka)

asili maestre e direttore generale (clikka)

la revoca dell’incarico al direttore generale (clikka)

maestre e refezione nel comune di napoli (clikka)

La piaga degli affidi diretti

sanpaoloIl tema della imparzialità della P.A. passa attraverso i bandi pubblici e le procedura di evidenza pubblica. Ogni volta che si deve decidere a chi dare un bene pubblico ovvero a chi affidare un servizio pubblico o dare un contributo, per evitare qualsivoglia sospetto e rispettare la legge nazionale ed europea, occorre procedere con bandi e gare a cui tutti devono avere la possibilità di partecipare senza se e senza ma! Noi di Ricostruzione Democratica quando incontriamo un caso di mancata osservanza della normativa dei bandi e procedure di evidenza pubblica (Dlgs. 163/2006) non fondata su precise e comprensibili cause ammesse dalla legge, sembrerà strano, ma ci scandalizziamo e ci indignamo! Pensiamo che chi amministra deve essere come la moglie di cesare al di sopra di ogni sospetto. Ciò, inoltre, credo favorisca anche il mercato perché la libera e pari concorrenza di tutti i cittadini e gli operatori è garanzia affinché solo i migliori possano vincere ed inoltre assicura la migliore collocazione del bene nell’interesse pubblico. Ecco alcuni esempi che mi sono capitati sotto mano tra la passata e la presente amministrazione:   Affido diretto scandone2012 (clikka) affido diretto scandone2011 (clikka) affido diretto collana 2011 (clikka) affido diretto polifunzionale 2011 (clikka). Da notare che gli affidi della passata amministrazione sono tutti adottati nella prossimità della scadenza del mandato. In questi giorni stiamo anche pensando che per lo Stadio San Paolo per evitare il consolidamento di posizioni contrattuali forti si potrebbe pensare di mettere a bando tutti i servizi connessi all’uso che verrebbe in ogni caso riservato alla massima squadra: buvette, palestre, parcheggi (allo stato non utilizzati), are commerciali, pubblicità e sponsorizzazioni, etc etc, andando verso un modello di gestione mista tra società calcio napoli ed altri privati che potrebbero offrire di più.

Per comprendere tutto il tema vedi pure

https://gennaroespositoblog.com/2013/05/25/scandone-palabarbuto-e-polifunzionale/

https://gennaroespositoblog.com/2013/05/22/i-cittadini-lo-sport-e-gli-impianti-sportivi-comunali/

https://gennaroespositoblog.com/2013/04/09/il-patrimonio-comunale-una-questione-di-giustizia-sociale/

https://gennaroespositoblog.com/2013/05/25/chi-ha-guadagnato-con-bruce-springsteen/

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