Il Mercato di Fuorigrotta prigioniero

ErmannoRussoIl 26 marzo scorso sono stato al mercato di Fuorigrotta di Via Metastasio per un sopralluogo, di cui ho già parlato in un precedente post (clikka). Ieri (02.04.2015) ho letto un articolo su il Roma (clikka) che conferma le mie preoccupazioni che, peraltro, trovano preciso riscontro anche nei documenti che ho acquisito e che, come sempre, metto a Vostra disposizione.

Dalla lettura delle carte si comprende che tra Regione e Comune è in atto uno scontro  sulla gestione dei beni pubblici che mortifica proprio gli interessi di cui la stessa Regione dovrebbe farsi carico.

Con  lettera del 27.03.2015  (clikka), infatti, il Comune ha sollecitato la soluzione urgente della problematica del mercato di Fuorigrotta, già segnalata con nota del 12 marzo (clikka). Ebbene, la Regione con  lettera del 27 marzo (clikka) ha sostanzialmente chiuso il dialogo col Comune, affermando che sarebbe stata disponibile, solo a parole, al rinnovo del contratto di affitto con scadenza 27.11.2015, ma ad un canone di mercato e senza la riduzione del 15%, riduzione, ricordiamo, imposta dal piano di predissesto del Comune di Napoli. Tradotto in parole povere ciò  vuol dire che la Regione ha intenzione di gestire in proprio il mercato impedendo, di fatto, il ripristino delle condizioni di sicurezza, in quanto, il Comune, per i vincoli i bilancio imposti dalla legge, non può accettare le condizioni dettate dalla Regione e non può procedere alle riparazioni di un bene che dovrà riconsegnare di qui a pochi mesi. Che la posizione della Regione sia strumentale è evidente in quanto la tesi sostenuta della necessità di mettere a reddito il bene, per evitare responsabilità contabile, o è frutto di una clamorosa scusa smentita dalla legge (art. 1 comma 1 bis della legge n. 20/1994) la quale, ovviamente sancisce che nei rapporti tra amministrazioni pubbliche non ci può essere danno erariale oppure è frutto di ignoranza e tra le due ovviamente non so quale è peggio.

La cosa che mi lascia perplesso e che con lettera del 30 marzo 2015 (clikka), indirizzata, non si capisce perché, anche ad un rappresentante dei mercatali di fuorigrotta, tal Salvatore Guerriero, l’assessore Ermanno Russo (in piena campagna elettorale) ha dichiarato che la Regione sarebbe disponibile al rinnovo del contratto senza, però, riportare le condizioni che di fatto impediscono il rinnovo al Comune. E’ chiaro che, stando così le cose, il mercato di Fuorigrotta resterà prigioniero della cattiva politica e che la soluzione la potremo trovare solo se in Regione cambieranno gli attori che oggi tengono in ostaggio il commercio, il lavoro e lo sviluppo del territorio.

Il Mercato di Fuorigrotta stritolato dalla politica

mercatofuorigrottaIn seguito ad una serie di richieste di interessamento giovedì scorso (26.03.2015) sono andato a fare un sopralluogo al Mercatino di Fuorigrotta in Via Metastasio, in quanto, circa 18 box dati in concessione sono pericolanti e, quindi, inagibili. La causa da quanto ho avuto modo di leggere nella ordinanza sindacale n. 273 del 05.03.2015, sarebbe duplice: 1) una cattiva esecuzione dell’opera, che ha solo 7 anni, dovuta non ho ben capito se ad un errore di progettazione o di esecuzione, 2) una infiltrazione di acqua nelle fondazioni di cui non si capirebbe ancora l’origine.

Ovviamente i guai non vengono mai da soli, perché ad aggravare la situazione è anche il fatto che il mercato è in gestione del Comune di Napoli, che rilascia le concessione, mentre la proprietà del suolo è della Regione Campania. Ebbene, quest’ultima circostanza non è di poco conto, in quanto, come è accaduto per lo Stadio Collana (clikka)  e per  l’ex base NATO (clikka), anche in questo caso la Regione, violando i propri fini istituzionali, che sono di programmazione e legislativo, mostra di voler compiere attività di gestione che, invece, competono all’amministrazione Comunale. Abbiamo, quindi, i tre indizi che fanno una prova! La Regione Campania a guida caldoro anziché occuparsi dei fondi europei, della sanità e di sviluppo del territorio preferisce scendere sul campo della gestione dei beni immobili, col sospetto che ciò stia avvenendo per ragioni di consenso elettorale.

Il caso di specie poi è stato particolare, in quanto, arrivato sul posto ho interloquito con alcuni commercianti e poi con il capitano della Polizia Municipale e mentre stavo andando via un signore mi ha accompagnato a parlare con un signore, che si è definito il rappresentante di tutti i commercianti, il quale con tono abbastanza fermo ha iniziato ad attaccarmi e quasi a rimproverarmi di essere andato, contestando quanto gli avevo riferito e cioè che la questione era complicata perché c’era di mezzo la Regione Campania.

Ebbene, questa persona in presenza di un gruppo di mercatali che si era formato, mi ha contestato recisamente che la Regione stava frapponendo ostacoli e che, invece, era pronta ad accogliere le richieste del Comune rinnovando la concessione ed autorizzando anche la riduzione del canone, che, quindi, era, invece, il Comune ad essere incapace ed in ritardo e che se volevo sarei potuto andare con lui, seduta stante, in Regione direttamente dall’assessore ermanno russo! (?). Ovviamente, ho pensato che il signore era di casa in regione ma che in ogni caso non sarei andato da nessuna parte con lui. Ho, però, fatto le mie verifiche scoprendo che la Regione ha addirittura formalizzato il recesso dal contratto con il comune chiedendo la restituzione dell’area entro il mese di novembre prossimo e che il Comune con Lettera del 16.03.2015 (clikka) dell’assessore Panini, rimasta senza alcun riscontro, si è opposto a tale inconcepibile scelta ricordando che in gioco c’era e c’è il destino di oltre 350 operatori! E’ chiaro infatti che se non c’è il rinnovo del contratto tra Regione e Comune quest’ultimo non potrà mai intervenire spendendo dei soldi per far fronte all’emergenza.

La netta sensazione che ho avuto da quest’incontro e che il personaggio in questione era infastidito del fatto che un consigliere comunale si era andato ad interessare di una questione che doveva essere di sua esclusiva competenza, forse, per il rapporto personale che aveva con il consigliere ed assessore, in scadenza, ermanno russo. Ad ogni buon conto spero che i mercatali non si facciano portare per il naso e leggano le carte affinché sappiano come stanno effettivamente le cose.

Sono sicuro che in regione non ci sia nessuno che specula sulla pelle dei mercatali, non posso credere che la politica  regionale non riuscendo a risolvere i problemi veri di sviluppo e di crescita del territorio provochi ad arte dei problemi per poi dimostrare di saperli risolvere. Intanto abbiamo 18 famiglie di 18 mercatali che dovrebbero andare a mangiare a casa dei politici e dei burocrati che non riescono a risolvere un problema che a mio avviso è assolutamente risolvibile.

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