Paghino i responsabili di NAPOLI EST e di NAPOLI OVEST

bassolino.ieierv.demaSulla stampa Cittadina di oggi (02.12.2015 clikka) c’è la preoccupante notizia del maxi sequestro di 240 milioni di euro inflitto dal Tribunale di Napoli alla Kuwait Petroli che ha i suoi stabilimenti a San Giovanni. L’episodio è stato l’occasione per parlare del gravissimo inquinamento presente nell’area orientale e del fatto che i progetti di sviluppo sono a meno che zero. Difatti, mentre a Bagnoli ci sono stati 25 anni di fallimenti di cose iniziate e mai finite ovvero, da quanto emerge dalle carte processuali, addirittura peggiorate dal punto di vista dell’inquinamento ambientale, a San Giovanni e nell’area EST, invece, non si è iniziato proprio nulla di concreto, il che forse potrebbe essere un vantaggio, perché per lo meno il danno dovrebbe essere più contenuto, se non fosse che l’unico progetto messo in cantiere all’epoca della sindacatura Bassolino/Iervolino è quello di  Porto Fiorito (clikka) che rischia di costare al Comune di Napoli circa 70 milioni di euro di danni!

Consiglio la lettura della Rassegna Stampa (clikka) che vi ho selezionato perché racconta della struggente storia di un altro pezzo importante della città, anch’esso vicino al mare e di assoluto valore paesaggistico, di cui dovremmo dire chi sono i responsabili della mancata riqualificazione. Ebbene, la memoria del popolo di solito è corta se non cortissima, ma credo sia un dovere affermare che sicuramente il sospetto ricade su chi da Regione e Comune avrebbe dovuto guidare la bonifica e, quindi, la ripresa delle citate aree ex industriali che, nel caso di specie penso sia difficile non pensare ai 20 anni del duo Bassolino/Iervolino ed ai 5 anni di De Magistris e Caldoro.

Penso sia un dovere per i partiti, movimenti e cittadini che hanno dato fiducia ai citati rappresentanti chiedere il conto elencando cosa abbiamo perso e cosa continueremo a perdere in termini di mancato sviluppo.

Credo sia un dovere chiedere il conto dei centinaia di morti che si sospetti siano stati causati dall’inquinamento  delle citate aree.

Credo sia necessario chiedere il conto dei centinaia di professionisti, ingegneri, architetti, urbanisti, aziendalisti, avvocati e professionisti in genere a cui non sono stati affidati i progetti di sviluppo.

Credo sia necessario chiedere il conto per le migliaia di maestranze che avremmo potuto impiegare nella riqualificazione.

Credo sia necessario chiedere il conto dei migliaia di posti di lavoro che avremmo  potuto impiegare con lo sviluppo dell’area.

Credo sia necessario che i partiti, movimenti e cittadini siano consapevoli che le responsabilità politiche ed amministrative si pagano innanzitutto con la espulsione dal mondo delle istituzioni di coloro che sono stati incapaci.

Credo sia un dovere verso le future generazioni impegnarsi affinché non si ripetano gli stessi errori!

Che dire lo sconforto è grave e non è possibile che i cittadini condannino a morte Napoli affidandola a chi ha dimostrato di non saper neppure trarre vantaggio dalle esperienze negative passate e non sappia intravedere un futuro. Forse non ci rendiamo conto che siamo noi stessi la causa del nostro male se pensiamo di affidare il futuro dei nostri figli a chi ha dimostrato di essere incapace.

Per quanto possa valere continuerò in quest’opera di riflessione, dentro o fuori dall’istituzione, nella speranza che qualcuno si svegli. Con l’amara consolazione che domani potrò dire “Ve l’avevo detto”

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Sul porto di Napoli clikka

La finanza speculativa della Giunta Iervolino sulle spalle dei napoletani fino al 2035

spreco-di-soldi-pubbliciIl problema dei derivati (clikka) (operazioni di finanza speculativa fatte nel 2004 dal Comune di Napoli) è assolutamente attuale e concreto e per me ha lo stesso significato del Disastro della discarica di Pianura (clikka). Sono entrambi gravissimi errori che ci vengono dalle passate amministrazioni i cui responsabili sono rimasti assolutamente impuniti, sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista penale, sia dal punto di vista civilistico, sia dal punto di vista del danno erariale! In sostanza possiamo dire che abbiamo ereditato morte, inquinamento e debiti! Un cocktail melefico di cui voglio, ad ogni costo, chiedere conto e ragione!

Ebbene sono convinto che i cittadini Napoletani hanno diritto ad un po’ di giustizia e di verità su questi gravissimi fatti. Inoltre, credo che sia un preciso dovere di ogni amministratore quello di comunicare agli argani competenti i fatti rilevanti sotto i profili delle responsabilità anche al solo fine di attivare tutte le procedure di recupero necessarie nell’interesse pubblico, che gli organi Giudiziari, a ciò deputati, devono perseguire. Non può, infatti, trovare spazio alcuna “omertà” politica.

Per capire ciò di cui sto parlando, consiglio la visione della trasmissione di Report del 14.10.2007 (clikka) che si occupò anche dell’ottimo assessore cardillo che, pare, abbia sottoscritto i contratti IRS swap, senza neppure accorgersi di una commissione a carico del comune, pagata alle banche di circa 21 milioni di euro! In sostanza a fronte di un prestito di 70 milioni di euro, pare che il conto sia arrivato a circa 204 milioni di euro, con il risultato che l’assessore Cardillo è stato anche premiato assegnandogli il posto di dirigente nella società partecipata dal comune STOA’.

Stamane in consiglio comunale, è stata l’occasione per discutere la questione, trattando la rinegoziazione dei mutui (clikka), tra cui appunto i derivati, in sostanza una opportunità che ci  consente di avere un respiro meno affannoso perché i tassi di interesse praticati dalla Cassa Depositi e Prestito sono più convenienti.

Proprio per fare luce sulla questione dei derivati ho proposto, ed è stato approvato con 31 voti su 48 (quindi la maggioranza e larga parte dell’opposizione), un ODG (clikka) con il quale, non solo si chiede di verificare i citati contratti di finanza derivata, ma anche di procedere alle informative ai competenti organi della Magistratura Contabile ove mai risultassero delle responsabilità e, da quanto emerge dalla trasmissione di Report dell’epoca, pare che è facile che si configurino delle fattispecie perseguibili sotto vari punti di vista.

Senza, peraltro, considerare che stanno aumentando le pronunce della magistratura civile con le quali sono stati dichiarati nulli i contratti di swap come quello che ha in pancia il Comune di Napoli (CDA Milano sentenza n. 3459/2013; CDA Bologna sentenza n. 734/2014).

La domanda sorge spontanea: perché non agire anche noi?

Ecco il mio intervento al :02:35:06

Primarie del PD all’insegna del rinnovamento? Non se ne parla proprio!

iervolino

Per come si sta profilando lo scenario delle politiche non si capisce nulla, ma una cosa è certa queste prossime politiche se non vogliamo regalare il paese a Grillo (che pure è una scelta) bisogna guardare con attenzione alla composizione delle liste. Il PD dalle primarie è uscito rafforzato ed adesso vanno tutti all’attacco. Si ricompongono i BIG stantii ed ammuffiti. I candidati spero abbiano caratteristiche assolutamente indipendenti da ciò che hanno rappresentato le amministrazioni di sinistra passate e crollate innanzi alle note primarie scandalo a sindaco di napoli ed al commissariamento del partito. Mi rifiuto però di pensare che il cambiamento possa passare per la nomenclatura che nella sua spina dorsale ha un cancro da estirpare. Il nuovo che, sono consapevole, non è sempre meglio del vecchio non si vede neppure all’orizzonte. I corazzieri del PD si stanno assestando nelle prime file. Cercare di condizionare questo scenario è un impresa da titani ed occorre una forza popolare consistente per poter convincere i vertici a cambiare rotta perché quella intrapresa è quella della costaconcordia e di questo passo non mi meraviglierei se tra i candidati del PD fosse incluso anche il comandante Schettino.

Da Il Mattono di oggi 16.12.2012

Adolfo Pappalardo
Il regolamento per le primarie dovrebbe ufficializzarlo solo domani sera a Roma, dopo la riunione, in mattinata, con i segretari regionali. Ma la corsa è già iniziata. Come? Con la raccolta delle firme necessarie a scendere in campo. Il 29 e 30 dicembre quasi sicuramente. Firme e incompatibilità per evitare un eccessivo affollamento di chi vuole cimentarsi: perché sarebbe impensabile che gli elettori di centrosinistra (quelli già iscritti alle primarie nazionali) si trovino a dover scegliere tra una rosa di oltre un centinaio di nomi. Troppi. E, quindi, sono allo studio due paletti: le firme e le incandidabilità. Allo studio infatti è prevista una soglia abbastanza alta per poter scendere in campo: il 3 o anche il 5 per cento degli iscritti democrat della circoscrizione di Camera o Senato. Cinquecento firme all’incirca per gli aspiranti onorevoli napoletani. E alcuni stanno già iniziando a raccoglierle. Ma chi può scendere in campo? In teoria tutti ma per circoscrivere ancora di più il campo dovrebbe essere prevista una sorta di incandidabilità alla selezione per chi attualmente ricopre la carica di sindaco, consigliere regionale o europarlamentare. Deroghe sì ma a deciderle sarà direttamente la direzione nazionale del partito. Norme ancora da limare e mettere nero su bianco ma necessarie per evitare di dover stampare schede con un centinaio di nomi per collegio (Senato, Campania 1 e Campania 2). L’obiettivo è quello di arrivare a non più di 70 nomi su cui l’elettore democrat della circoscrizione esprimerà una preferenza (ancora allo studio se potrà metterne due ma per forza uomo-donna).
Da qui la composizione della scheda per le politiche che, escluso un cappello che sarà prerogativa del segretario nazionale, sarà composta, a scalare, da chi sarà riuscito a guadagnare più preferenze. Che poi non sarà certo una passeggiata: nel napoletano gli aspiranti onorevoli potranno contare sui poco più di 90mila elettori delle primarie del 2 dicembre. Gara aperta tra uscenti che scalpitano e aspiranti nuovi parlamentari. Partendo da quest’ultimi sono diversi. Oltre agli ex sindaci Cuomo e Iervolino (dimissionari proprio per scendere in campo) c’è una pattuglia di ben 4 consiglieri regionali: il capogruppo Del Basso De Caro (appena passato dall’area dem a quella di Letta), l’ex Russo, D’Amelio, Amato e Caputo. Per un posto in lista ci sono anche Ciro Cacciola, presidente del comitato Bersani, e Massimo Paolucci, l’ex sub commissario per i rifiuti, dato nelle ultime ore come attivissimo per guadagnarsi un posto al sole. Mentre i renziani si vedranno domani sera per discutere il o i nomi da mettere in campo. Si ragiona su un volto nuovo (magari una donna) e non usurato o altrimenti il passo potrebbe farlo Alfredo Mazzei, capo del comitato del sindaco di Firenze ed ex tesoriere pd.
Intanto, come annunciato da tempo, i democratici campani guadagnano altri due consiglieri regionali. Sono gli ex dipietristi Nicola Marrazzo ed Eduardo Giordano approdati per ora con i moderati-pd di Giacomo Portas.

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