Passa di mano la Presidenza della Commissione Sport

sanpaoloOggi (24.03.2014) ho lasciato la presidenza della Commissione Sport ed Impianti Sportivi del Comune di Napoli, potrei fare un bilancio di tutte le azioni che ho portato avanti nell’amministrazione dai sopralluoghi negli impianti sportivi cittadini, alle questioni dello Stadio San Paolo ed ai necessari rapporti tra l’Amministrazione ed il Calcio Napoli, tutti fatti documentati dal lavoro svolto e dagli atti della Commissione stessa ed integralmente riportati nel mio blog, attraverso cui cerco di rendere trasparente ciò che accade nelle stanze del potere cittadino. Ciò che però mi preoccupa è la visione che la commissione ricomposta nella presidenza e nei suoi componenti avrà della politica sportiva e degli impianti sportivi cittadini. Aumentano, infatti, nella composizione della Commissione candidati che hanno appoggiato la destra di Giovanni Lettieri ed il suo programma, dichiarandosi poi di maggioranza senza dire alla città quale siano le novità contenutistiche e programmatiche che hanno determinato le loro scelte. Un’ambiguità che ovviamente non può che fare male alla politica cittadina. In questi due anni e mezzo di consiliatura ho cercato di mettere al centro del dibattito cittadino le questioni dello sport, riscontrando spesso con rammarico che c’è il deserto e l’incapacità dell’amministrazione a parlare di politica sportiva se non limitatamente – e male – del calcio Napoli e del San Paolo. Una politica sportiva che io spesso, anche in consiglio comunale, ho definita SanPaoloCentrica. Mi meravigliai, infatti, che nel cd. Piano Economico Gestionale del Comune di Napoli, per lo sport, l’unico obiettivo definito era la transazione con il Calcio Napoli mentre nulla era scritto sulla politica sportiva che riguarda centinai di impianti sportivi pubblici e centinaia di migliaia di cittadini. Così come mi meravigliai quando un esponente del CONI di rilievo nel conoscermi mi disse che non sapeva che esistesse nel Comune di Napoli un Presidente ed una Commissione Sport, segno che in passato quest’organo non era poi stato molto presente. Orbene, ai consiglieri di maggioranza che hanno fatto la campagna elettorale con me per il programma di De Magistris, rimasto inattuato, e che hanno scelto il nuovo presidente alla guida della Commissione Sport ho chiesto di riflettere sulla politica fino ad ora messa in campo dal Sindaco, affinché si possa ritornare ad essere coerenti, se questa parola in politica ha ancora un senso. Non mi resta altro che ringraziare i tanti cittadini, del mondo sportivo e non, che mi hanno sostenuto e mi stanno sostenendo nel ruolo fino ad oggi svolto promettendo di mantenere costante il mio impegno come consigliere comunale nel solco già tracciato in questi due anni e mezzo di presidenza.

Stadio San Paolo: Le pretese del patron

sanpaoloLeggo le gravi e pesanti dichiarazioni fatte da de laurentiis sullo Stadio San Paolo e sul Sindaco De Magistris e come cittadino e Presidente della Commissione Sport ed impianti sportivi del Comune di Napoli devo dichiarare di essere indignato! Il patron del  Calcio Napoli fa affermazioni che danno la misura della considerazione che egli ha dei cittadini napoletani e dei tifosi. Credo che prima di parlare il manager del calcio, per dimostrare la sua serietà ed il suo rispetto verso i tifosi ed i cittadini, dovrebbe prima pagare ciò che egli deve al Comune di Napoli per canoni (io sono rimasto ad oltre 7 milioni di euro) oltre a comunicare i contratti di pubblicitari su cui al Comune per convenzione spetta il 4,50%! Questi sono i dati reali ed oggi il Comune è costretto a fare tagli su tutto, dalla refezione scolastica ai trasporti e quindi prima di pensare ai tifosi occorre che una amministrazione serie e diligente si occupi dei figli dei tifosi, mentre il patron, invece, di bussare sempre cassa per lavori straordinari al San Paolo, dovrebbe passarsi “la mano per la coscienza” e capire che oggi è il Comune ad avere necessità di un aiuto così come nel 2004 il Comune stese una mano al calcio napoli stipulando una convenzione di gran lunga vantaggiosa per il club, con la quale diede anche dei contributi alla squadra cittadina. Ciò è facile comprenderlo leggendo la convenzione che ho anche pubblicato su questo blog (il patrimonio comunale una questione di giustizia sociale clikka). Il patron, quindi, farebbe bene a capire, leggendo qualche legge, che lo Stadio San Paolo è un bene del patrimonio indisponibile, che non può essere alienato ed, inoltre, costituisce un assett a cui l’amministrazione cittadina non può rinunciare per trarne finalmente reddito. Non si capisce, infatti, perché mentre tutti gli altri comuni ci guadagnano con lo Stadio perché il Comune di Napoli ci debba rimettere a solo vantaggio della società calcio napoli che è l’unica a trarne profitto! E’ chiaro che occorre rivedere la convenzione facendo si che il Comune ci guadagni e non ci rimetta, mentre  i toni terroristici e le minacce di andare via da Napoli del patron, da una parte dimostrano come egli non ama i suoi tifosi e dall’altro sono, ovviamente, volti solo a spuntare un’altra convenzione supervantaggiosa in danno della collettività. Io provocatoriamente direi al de laurentiis fatti lo stadio nuovo ma paga prima i debiti che i tifosi napoletani non hanno l’anello al naso!

Di seguito le dichiarazioni apparse su Il Mattino.it del 16.07.2013:

«Al sindaco De Magistris ho dato tempo fino al 31 luglio, se non vuole vendermi lo stadio San Paolo andrò a costruirlo a Caserta dove sono già pronti 60 ettari di terreno». Nel Forum sul fair play finanziariosvoltosi in serata nel Teatro comunale di Dimaro, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis è tornato a parlare del tema stadio.

E ha aggiunto che a De Magistris ha dato tempo fino al 31 luglio per dargli una risposta sull’acquisto dello stadio, avendo già pronti a Caserta 60 ettari di terreno.

«Il sindaco fa il sindaco – ha continuato De Laurentiis – e quindi è ignorante in materia di sport. La prossima legge dirà che il Comune dovrà cedere a una cifra simbolica, forse un euro, l’impianto al club se si occuperà della ristrutturazione dell’impianto. La Juventus ha sfruttato Sport Five. Io non devo parlare con l’assessore allo sport, ma con il sindaco. Il sindaco si informasse, così può leggere le leggi. Il sindaco è molto antico, non mi ha voluto far togliere la pista d’atletica leggera. Io sono proteso verso il futuro».

«Gli ho dato tempo fino al 31 luglio – ha aggiunto – per darmi una risposta sull’acquisto del San Paolo. Io ho già il terreno pronto a Caserta, sono pronti 60 ettari. Sarà servita bene dal punto di vista dei trasporti. Sarà un tempio del calcio. Non voglio soldi dal sindaco e dalla città. Il sindaco non ha un sufficiente peso politico per governare la città al 100%». «Vorrei fare un incontro serenissimo con il consiglio comunale – ha concluso il presidente – Facciamo un dibattito per la città, non per gli interessi personali. Se lavoriamo bene tuteliamo anche gli interessi personali».

vedi anche:

quanto ci costa il calcio clikka

il calcio è una priorità per napoli clikka

le sorprese dello stadio san paolo clikka

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