Le parole di Pier Camillo Davigo riprese, con qualche distinguo, da Nicola Gratteri, sono macigni per la politica, eppure, se il dibattito si sviluppa sui media nazionale, a Napoli sembra che passi tutto sotto tono, in un momento, peraltro, in cui la città sta vivendo il “dramma” delle liste elettorali dei candidati che si moltiplicano a vista d’occhio, segno che alcuna selezione è in atto per gli scranni dell’assemblea cittadina e per i parlamentini delle municipalità. Un esercito di candidati di circa 10.000 napoletani pronti ai blocchi di partenza; un candidato ogni 48 elettori. Ebbene, il tema centrale del discorso di Davigo, che ha fatto saltare dalla sedia i big della politica nazionali, è la vergogna: “I politici rubano e neppure più si vergognano” ha detto il presidente dell’ANM, salvo poi a fare marcia indietro sulla generalizzazione, ma il tema a mio avviso resta ed è attuale proprio in questo momento in cui c’è la prova che alcuna selezione è in atto per le amministrative, dove di giorno in giorno le liste elettorali si moltiplicano e gli schieramenti anziché vergognarsene se ne compiacciono, quasi fosse una manifestazione di forza elettorale. Eppure, per il cittadino attento non è difficile sentire qualche aspirante candidato al municipio che giustifica la sua improvvisa “passione politica”, con il gettone di presenza, facendo la faccia furba e l’occhiolino di chi la sa più lunga di te per cercare una sorta di intesa e/o approvazione. Non è rubare forse “scendere in politica”, termine che a me non piace, per queste vili ragioni? Ora se è unanime il coro nel dire che la politica è caduta così in basso per la mancanza di classe dirigente, dovremmo chiederci che classe dirigente possa mai uscire fuori da cotanto arruolamento. Gli unici che si salvano sono quelli del m5s con una sola lista che però hanno il vizio genetico di non parlare proprio di formazione di classe dirigente, ma di arruolarla attraverso il web per poi disfarsene dopo due mandati e non credo sia questa la cura in una società ove ci sono sistemi complessi difficilmente comprensibili senza esperienza, competenza e preparazione adeguata.
Chi guadagna sul Ponte di Chiaia?
Sono assolutamente favorevole a fare in modo che le sponsorizzazioni diventino una entrata per le casse pubbliche utilizzabile per la manutenzione dei nostri monumenti ed impianti sportivi. Difatti, ho anche proposto una delibera che la prevedesse per lo Stadio San Paolo (clikka) e sempre per lo stadio ho anche proposto e fatto approvare un emendamento (clikka) che riserva al Comune lo sfruttamento della pubblicità all’esterno dello Stadio, ad oggi, assolutamente non sfruttata con grave responsabilità dell’Amministrazione! Una cosa che però non tollero è quando una cosa buona viene piegata per farne una “cattiva”, ovvero, speculativa, e così viene il sospetto che con il progetto “Monumentando”, sia pure lodevole, si stiano superando i limiti. Chi, infatti, non ricorda la sponsorizzazione del restauro della Colonna Spezzata sul lungo mare liberato che durò tanto da farla chiamare la “Colonna di Belen” per la modella che vi era stampata sopra a scopo pubblicitario. Ovviamente il giochetto che la burocrazia dovrebbe tenere sotto controllo e gli assessori pure è quello di evitare che la installazione partita per un numero di giorni non diventi poi pressoché stabile a tutto vantaggio della impresa che si è aggiudicata la sponsorizzazione. Per tornare al Ponte di Chiaia abbiamo raggiunto un paradosso perché gli Uffici Comunali (clikka) addirittura addebitano le colpe dei ritardi ai Commercianti. Oggi la questione viene trattata su Il Roma (clikka) con un bel articolo di P. Frattasi. Mi verrebbe da dire “ca nisciuno e fesso” ma, evidentemente non la pensano così nell’amministrazione comunale!
Comunali: Tutta Napoli in Comune
Il Mattino di oggi (clikka) si occupa della valanga di candidati al Comune. Interessanti le considerazioni di Velardi, che confermo: ho sentito io stesso un aspirante candidato alla IX municipalità farmi, in confidenza, il discorso del gettone di presenza.
“Napoli in comune”, il nome di una lista quasi predittivo, anzi forse sarebbe stato meglio “Tutta Napoli in Comune”, una intera popolazione di aspiranti candidati, quasi diecimila, tra Consiglio Comunale e Consigli Municipali. Il numero di liste, se ne contano circa 40, è indicativo della mancanza di qualsivoglia selezione, un candidato ogni 48 elettori sulla base di 480.000. Eppure dovrebbe essere chiaro che il momento delle elezioni è il momento in cui si manda la classe dirigente, selezionata, ad occuparsi delle istituzioni (non ad occuparle). Ebbene, l’inizio è assolutamente deludente e cosa uscirà dalle urne già è possibile prevederlo!
Per quanto mi riguarda mi ero avvicinato ad una lista di sinistra, ritenendo che questo fosse il mio campo politico, pensando che la sinistra movimentista conservasse qualcosa di ideale che credesse nel merito ed, invece, un arruolamento volto unicamente ad ingrossare le liste tanto che nella bella lista di sinistra hanno addirittura fatto incetta di candidati col cognome Esposito, ben tre oltre al sottoscritto, quasi che li fossero andati a cercare col lanternino. Neppure mi sono preoccupato di capire chi fossero, tanto il più anonimo sarei stato io ed un altro gennaro esposito di un’altra lista collegata (altro motivo di confusione). Ovviamente, mi sono ritirato in buon ordine, sarebbe stato un suicidio elettorale.
Mi chiedo se non c’è un po’ di vergogna in tutto questo e come i cittadini Napoletani possano abboccare all’amo di una politica fatta in questo modo.
Il mio impegno continuerà in un modo o in un altro gli strumenti e gli uomini ci sono. I diritti e la costituzione continueranno ad essere per me un faro, un binario da seguire. In questi cinque anni ho maturato una esperienza preziosa che cercherò in ogni modo di mettere a frutto e nonostante tutto come ho fatto in questi 5 anni con il regolamento sulle sale da gioco (clikka), o con quello sulle nomine (clikka), o con l’aver costretto de laurentiis a pagare 6.230.000 €. (clikka) al Comune di Napoli nonostante la forte opposizione dell’amministrazione stessa. Cose, posso dire con cognizione di causa, mai viste prima nell’amministrazione comunale, sempre prona ai poteri dei forti … il percorso è appena iniziato.
https://gennaroespositoblog.com/2016/04/20/il-mio-intervento-di-congedo-dal-consiglio-comunale/
Il mio intervento di Congedo dal Consiglio Comunale
Ieri c’è stato, quello che credo essere l’ultimo Consiglio Comunale di questa sindacatura. Naturalmente anche questa volta non ho fatto mancare la mia voce per rispettare il mandato dei 570 cittadini che mi diedero fiducia nel 2011 che sicuramente, tramite me, si sono fatti sentire molto, ma molto di più dei due, tremila cittadini che hanno votato qualche altro consigliere che non è mai intervenuto in consiglio comunale senza mai formulare proposte o osservazioni. Gente inutile e voti inutili, mi viene da pensare. Sono stato orgoglioso di aver rappresentato il pugno di elettori dei quali ho sempre sentito l’onore, il peso e la responsabilità di rappresentarli al meglio. Avrò sicuramente fatto degli errori ma posso dire di non essermi mai risparmiato riflettendo sempre, su ogni questione con animo libero ed in buona fede.
Ho cercato di ripercorrere le tappe fondamentali nelle quali tal volta sono stato molto critico verso l’Amministrazione. Ovviamente per chi volesse approfondire su questo blog ci sono tutti i miei interventi, gli atti e le proposte tutte documentate. Una scrupolosa attività di rendicontazione attraversa la quale ho sempre cercato di condividere pensieri e scelte.
Una bella esperienza di passione politica e di tensione verso un cambiamento di mentalità politica che non c’è stato in questi 5 anni. Una disdetta! Ad ogni buon conto un bilancio per me positivo. Posso dire di non essermi mai risparmiato un solo giorno, di essere sempre stato sul pezzo, nei limiti delle mie possibilità. Un grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e mi hanno incoraggiato. La strada per il cambiamento è tutta in salita e la frammentazione politica con 44 liste al comune è figlia di una ignoranza, malafede ed incapacità a cogliere il cambiamento che deve passare gioco forza per il merito e la qualità. In queste prossime elezioni, invece, vedo che c’è la rincorsa a chi fa più liste, un candidato ogni palazzo, senza guardare nulla se non l’incetta di candidature tal volta inutili tal volta pericolose. Che dire, ripeto una disdetta! Auguriamoci buona fortuna per noi ed i nostri figli.
il mio intervento al 04:11:19
La Movida Selvaggia Adotta una Strada
Pubblico il mio intervento di oggi in Consiglio Comunale sul tema della Movida Selvaggia trattato dalla stampa cittadina nella occasione del caso imbarazzante scoppiato a chiaia. In particolare la questione riguarda la proposta dei Baretti (clikka) di adozione di Via Bisignano fatta da un’associazione il cui presidente pare, anzi è il “fidanzato ufficiale” della giovane assessora Alessandro Clemente (clikka) che, ovviamente, per conflitto di interessi, ha dovuto astenersi dal partecipare alla Conferenza di Servizi volta ad approvare la proposta stessa.
Il tema ormai credo di conoscerlo con sufficiente approfondimento tanto che qualche giorno fa è intervenuta, in seguito ad un giudizio nel quale ho patrocinato, un’altra ordinanza del Tribunale di Napoli (clikka) che finalmente ha riconosciuto la responsabilità del proprietario del locale e non solo del gestore.
Ecco l’intervento al 35:34
Per altri articoli sulla quiete pubblica (clikka)
Il Tribunale di Roma Boccia Grillo
Dopo la lettura della Ordinanza di oggi del Tribunale di Roma sulle espulsioni (clikka) trovo ancora più fondati i dubbi che ho sulla democrazia nel Movimento 5 stelle. La cosa che però mi ha colpito di più è il comportamento difensivo di Grillo che in modo politicamente scorretto ha fatto il gioco delle tre carte. E’ chiaro che ciò che accade in una associazione che si candida a governare il Paese ed è già presente in articolazioni territoriali dello Stato ci riguarda da vicino. Nella specie Grillo da quello che si deduce dall’ordinanza romana avrebbe ritenuto valida la sola associazione costituita il 14.12.2012 e di cui ho già scritto su questo blog (clikka) e non quella costituita il 04.10.2009 denominata MoVimento 5 Stelle, con la V maiuscola, la quale è retta da un “non statuto” ed è definita una “non associazione”. Come dire sembrerebbe, da quello che si capisce, che per grillo l’unica associazione vera sarebbe stata quella costituita nel 2012 da 4 persone tra cui Grillo ed il compianto Casaleggio, mentre quella risultante dal web a cui hanno aderito circa 30 mila cittadini speranzosi di cambiare il mondo sarebbe semplicemente virtuale e senza alcun valore. Un modo, a mio avviso, assolutamente scorretto in quanto lede innanzitutto le speranze e mortifica gli stessi iscritti al m5s. Spero non sia così e che grillo spieghi effettivamente come stanno le cose.
Ad ogni buon conto credo che termini e concetti quali quelli di “Non Statuto” e “Non associazione” o sono una burla del comico o sono ad arte utilizzati per “fregare” i cittadini ai quali si chiede la partecipazione sulla falsa rappresentazione dell’Uno Vale Uno …. e grillo vale più di tutti …
per altri articoli sul m5s clikka
Aspettando Bagnoli e le verità nascoste
Renzi promette 272 milioni per Bagnoli che dovranno servire per la rimozione della colmata, la caratterizzazione delle aree, la loro bonifica e la realizzazione di un porto con 700 posti barca. Per lo sviluppo dell’area le cubature resteranno quelle già previste nel PRG per il terziario ed in misura ridotta per residenze. Uno sviluppo che dovrebbe farci credere di aver messo un punto fermo, eppure saranno i 25 anni passati invano, ma qualcosa non quadra. Non c’è stata, infatti, neppure una parola sul fatto che l’intera area di Bagnoli è ormai ricompresa nella Zona Rossa rischio Vulcanico così definita dalla Protezione Civile, con il parere dell’INGV ed approvata a dicembre 2014 con delibera di giunta regionale, previo assenso di tutti i comuni interessati, compreso il Comune di Napoli. Basti pensare che nell’area vesuviana, con livello di rischio di allarme verde, perché per fortuna il Vesuvio è “dormiente”, non è possibile realizzare neppure un centimetro cubo di residenza, mentre in quella dei Campi Flegrei, con allarme giallo e vulcano attivo, alcun vincolo è stato ancora imposto, per l’inescusabile ritardo della Regione Campania e della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sarà un caso? Basti ricordare che il 7 ottobre scorso c’è stato uno sciame sismico e poco c’è mancato che scattasse l’ordine di evacuazione dell’intera area flegrea. Possibile che al Premier non abbiano detto nulla? Se la sicurezza dei cittadini è la prima cosa, come è possibile non averne discusso? Uguale discorso vale per la colmata la cui rimozione è stata promessa da Renzi e che, secondo le informazioni circolate, dovrebbe essere smaltita nella darsena di levante, soluzione, occorre ricordare già bocciata dalla Commissione Europea con una nota del 21 marzo 2007, nella quale veniva ravvisata una possibile infrazione nella gestione della procedura di VIA per la colmata a mare. Senza considerare poi che la medesima darsena di levante dovrà ospitare anche il dragaggio di Porto Fiorito a Napoli Est, altro progetto al palo da oltre 17 anni. Infine, ma si potrebbe ancora parlare molto, che fine faranno le 400 tonnellate di morchie oleose seppellite nel parco dello sport di cui parla la Procura di Napoli nel decreto di sequestro delle aree?
Oggi leggo su Repubblica Napoli il Prof. Pasquale Belfiore e mi fa piacere constatare di non essere il solo ad avere qualche Dubbio su Bagnoli.